HO CAPITO…

ho capito, parlando con la mia amica Donatella che, da un lato, ci sono le leggi governative sulla privacy, di cui mi informerò, e dall’altra “la privacy e le regole del gioco” della multinazionale Facebook, che, su questo affare della rete e dell’amicizia – sfruttando, appunto, il bisogno esasperato di comunicazione che abbiamo tutti – data l’estrema solitudine cui questa società liberista ci condanna, ormai dagli anni Settanta… solitudine profonda che ci dà un’angoscia altrettanto profonda, anche quando non ce ne accorgiamo, e ci accontentiamo di palliativi tipo lo shopping e la comunicazione “virtuale”, appunto- ha guadagnato “abbastanza” miliardi, pur nella crisi, da riuscire, questo 18 aprile, a quotarsi alla borsa di New York. E’ uno dei tanti mestieri inventati cui, tanti tapini come noi, da qualche decennio, ricorrono (e spesso con successo) data l’impossibilità –specie dei giovani (in Italia, su dieci giovani, quattro sono disoccupati), ma non solo, anche persone in  età tra i quaranta e cinquanta- di trovare un lavoro remunerato e stabile almeno il sufficiente da poter sopravvivere senza diventare matti.
Al loro livello, per noi, inimmaginabile, le multinazionali non si inventato un mestiere e basta, MA SI INVENTANO UNA REALTA’ CHE VALE ANCHE PER NOI…al punto da SCAMBIARE LE LEGGI DI FACEBOOK CON QUELLE DELLO STATO.

 

 

 

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