4 AGOSTO ORE 8:51 CIACOLE CIACOLE SENZA SENSO E IN PIU’ VECCHIE…ma così mi tolgo un testo dalle bozze e amen! non correggo, potete far finta che non ci sia, così siamo soddisfatti in due. Per anni mi sono creduta di scrivere in associazione libera con legami invisibili propri del pensiero dell’inconscio, cosa già faticosissima da seguire, ma è peggio! Vi confesso che temo di saltare anche la logica dell’inconscio, insomma legami di senso non ce ne sono, SOLO PENSIERI IMPROVVISI A VANVARA! COSA DITE: MI DARANNO UN PREMIO PER TANTA DISSOLUTEZZA MENTALE?

 

 

+++++ se saltate al prossimo testo mi faccio perdonare!

 

 

PASSO IL MIO ILLUSTRE TEMPO DA UN ESAME MEDICO+ESAME MEDICO+ESAME MEDICO… AD UNA LASTRA DI…+CITOSCOPIA (SANGUE E PROTEINE IN ECCESSO MA NON NEOPLASIE, MI PARE ABBIANO DETTO , QUINDI OTTIMO)+ ECO RENI ED ADDOME+ TAC AL CERVELLO E CERVELLETO (IL MIO) -ma qui scherzo!- + DOPPLER (NORMALE DATA L’ETA’) +ECOCARDIO DA RIPETERE OGNI SEI MESI CON UN RAGAZZINO BELLISSIMO E SPECIALIZZATISSIMO, NONCHE’ COLTO IN VARI RAMI COME LA GENETICA SULLA QUALE MI LASCIA SCAMBIARE OPINIONI CON LUI+ INSUFFICIENZA RENALE CRONICA DA MANTENERE COSI’ E CHE “NON SI ALLARGHI!!”+ UN REUMATISMO AUTOIMMUNE POLIQUALCOSA CHE IN GENERE PRELUDE ALL’ARTRITE REUMATOIDE+ PIU’ LA TESTA SANA COME UN PESCIUZZO GUIZZANTE, MA DA TENERE SOTTO CONTROLLO (POSSIBILMENTE IL MIO)…SE VOLETE POSSO PASSARE ALLE DIECI DICO DIECI UNGHIE INCARNATE…PASSANDO PER OGNI ALTRO ORGANO DEL CORPO… MA VOLETE DAVVERO?! E’ SOLO “PER QUESTO FIATO CHE MI MANCA SEMPRE” CHE NON RISPONDO ANCORA AI COMMENTI, MA FRA POCO MORIRO’ E CON TUTTO IL RESPIRO CHE MI DONERANNO NEL SANTO ALDILA’, “PERCHE’ SONO STATA TROPPO BUONA”, RISPONDERO’ AI MILIONI CHE MI SCRIVONO DA TUTTO IL MONDO E DALLE STELLE LASSU’… RINGRAZIO  PERO’ SUBITO DONATELLA E SALVATORE...NEMO IN QUESTO PERIODO HA AUMENTATO I SUOI IMPEGNI EROTICI E POLITICI…, DILETTA LUNA SI RIFIUTA DI MANOVRARE IL BLOG PERCHE’ LE SPARISCONO I COMMENTI…OGNI SCUSA E’ BELLA ALLO SCORIAZZACCIO SUO… INSOMMA ...MARCO INVECE MI HA MANDATO UNA LETTERA MOLTO BELLA CHE NON RIESCO A RICOPIARE, NON HO TEMPO CIOE’…MA QUALCUNO SI RICORDA DI MARCO? EH EH?!…NIENTE COMPITINI A CASA?!  POLTRONI! SENZA PUNTO INTERROGATIVO. AVETE FORSE ALTRO DA FARE PIU’ IMPORTANTE NELLA VOSTRA VITA CHE IL NOSTRO BLOG?: ” MA NON POSSO CREDERCI!!” NEL FRATTEMPO SONO PASSATI ALMENO VENTI DI’, QUEI FAMOSI DI 24 ORE AL GIORNO, IN CUI SONO ARRIVATI I MIEI FIGLI (FRU-VERIO-NICOLO’ E, PER PASQUA, ANCHE LO ZIO EUGENIO, FRATELLO DI VERIO…UN RAGAZZO…CON FIOCCHI E CONTROFIOCCHI!…IN COMPENSO VALERIO E’ UN ALBERO FIORITO TUTTO FITTO DI FIORI ROSSI COME HO VISTO, RAGAZZA, NELL’ISOLA DI PAQUETA’ NELLA BAIA DI RIO DE JANEIRO…PENSATE IL MIO ALLIBIMENTO GUSTOSO E SBERLUCCICANTE QUANDO, PASSEGGIANDO NELL’ISOLA, ALLORA DI STRADE STERRATE, VOGLIO DIRE DI TERRA ROSSA POLVEROSA,  AD UN CARRETTINO, M. – che era con me in veste di accompagnatore ufficiale mandato da mio zio, HA CHIESTO UN ANANAS – ERA UN BANCHETTO DI ANANAS…- E IL RAGAZZO NE HA PULITO IN UN BATTIBALENO UNO INTERO PER CIASCUNO DEI DUE CHE HAI SOLO DA ADDENTARE FACENDOLO GIRARE IN TONDO SI CAPISCE)…CHI MI INVIDIA ? VI PREGO INVIDIATEMI PERCHE’ MI INVIDIO ANCH’IO AL RIPENSARCI E COSI’ TRA UN HOLTER-PER PRESSIONE CHE SABATO L’ALTRO AL COMPUTER FUNZIONAVA BENISSIMO MA NON SI VOLEVA ASSOLUTAMENTE AGGANCIARE AL MIO BRACCIO GIUNOICO (NO NO, NON ERA PER IL GRASSO, STAMATTINA, CHE E’ MARTEDI’ DIECI DOPO PASQUA, VADO A METTERLO IN UN ALTRO CENTRO…ORA SONO LE 18, ME L’HANNO MESSO IN UN ATTIMO, UNA DOTTORESSA GIOVANISSIMA SPECIALIZZATA IN HOLTER E BELLISSIMA, GLIELO HO DETTO: MI HA FATTO UN ENORME PIACERE VEDERE UNA GIOVANISSIMA E BELLA (…NON SARA’ DI SINISTRA ?!, BATTUTA STANTIA MA VEDENDO IN TV…). ADESSO CHE SAPETE TUTTE QUESTE NOTIZIE SU UN’ASSENZA CHE VI STRAPPAVA I CAPELLI NEL TENTATIVO DI GIUSTIFICARE IL VUOTO DEL VOSTRO CUORE…NON SENTITE IL VOSTRO CERVELLO PIU’ SCATTANTE E PRONTO ALLA LOTTA QUOTIDIANA PER UN SURPLUS DI NEURONI CHE VI ATTANAGLIA DI ENERGIA? Ma adesso che ho parlato di aldilà non resist0 alla barzelletta (è acclamato che sono negata e in più racconto solo quelle NOTISSIME già a tutti tradotte anche in islandese…- FONTE DELL’AFFERMAZIONE DI  TANTI MA SOPRATTUTTO FRANCHINO, marito della poetessa e scrittrice di racconti DONATELLA D’IMPORZANO). Ho trovato proprio ora una sua foto e ve lo mostro: QUI AL COMANDO DELLA “NON SUA” BARCA A VELA…E’ UN VELISTA DI PROFESSIONE, HA ANCHE ATTRAVERSATO L’ATLANTICO CON UN AMICO (CIOE’ IN DUE), OLTRE A MOLTISSIMI GIRI IN POSTI BELLISSIMI DOVE IN GENERE VANNO TURISTI E VELISTI CON LA PROPRIA BARCA DI ALTO BORDO, INSOMMA I VIP… I CANI – di cui e’ ospite- SONO OLIVER E ACHILLE E LO AMANO ALLA FOLLIA MARCANDOLO DI STRETTO ANCHE IN ACQUA (METTO ALL’ALFABETO IL COLORE CHE AMA … BORDEAUX COME LE TENDE DI RIGOROSO VELLUTO SPESSO OTTIME D’ESTATE…fra poco le vedrete!) : QUI FRANCHINO RIVELA LA SUA NATURA, PIU’ INTIMA E AFFATTO NASCOSTA, DI GRAN SIGNORE (ASPIRANTE PER ORA, E GIA’ A BUON PUNTO, MA VERRA’ IL TEMPO IN CUI ANCHE LE SORBE MATURERANNO…). UN VERO SIGNORE CHE VIVREBBE IN TESSUTI DAMASCATI COLOR OCRA PROFONDO, PROFUMI SPEZIATI D’ORIENTE – MIRRA E SANDALO CON UN TOCCO DI CEDRO DEL LIBANO (CHE SIA DEL LIBANO),  VELLUTI CILIEGIA SCURA E PORPORA, ORLATI DI ERMELLINO BIANCO…ECCO, SE RICORDATE CI SONO VARIE “FOTO” DI NAPOLEONE I (QUELLO DI SANT’ELENA) CHE HANNO PRESO A MODELLO PROPRIO LUI, IL NOSTRO FRANCHINO, POI LE HANNO ADATTATE A QUEL “DEPU'” DI N.! – LUI, NON NAPOLEONE CHE LE BARCHE PER L’ISOLA D’ELBA O PER SANT’ELENA LE VEDEVA COME IL FUMO NEGLI OCCHI, E’ SOLO BARCHE A VELA A CINQUE ALBERI, MINIMO, E MARE MARE MARE, “UNICO LUOGO DOVE POSSO VIVERE FELICE O ANCHE SEMPLICEMENTE VIVERE”, E NIENTE TERRA, SE NON PER UN BUON PIATTO DI SPAGHETTI AL DENTE CON GAMBERI E HOMARD E CHAMPAGNE  E BIRRA E VINO TUTTO ECCELSO E WHISKY…ma qui viene il terribile!, nel senso che mi ha tirato scema più di una volta per il famoso “regalino economico” invecchiato in botti di legno tramortito da secoli e poi spremuto da non so quali diavolerie DI PRIMIZIE INTROVABILI…

“Il miglior investimento? I whisky pregiati

Il World Whisky Index agevola le negoziazioni in distillati di malto, più remunerativi delle azioni…” (notizia di Borsa)

MA, LUI,  IL NOSTRO “LUI” MACHO TERRIBILE PREFERISCE BERLI…(UN GOCCIA DI VIOLETTO SBIADITO GLI DONA ALLA FOLTISSIMA BARBA) LE SUE PAROLE D’ORDINE SONO DA SEMPRE “IL SANGUE NON E’ ACQUA” con la variante “LA CLASSE NON E’ ACQUA”…anche perché -come mio nonno Pepìn, padre di mia mamma – ha “fede” che l’acqua serva solo a far ruggine alle budella. E LA CLASSE.. E’ questa : “SIGNORI SI NASCE E MODESTAMENTE LUI LO NACQUE”, dice persino il grande TOTO’ che l’ha conosciuto a Milano nella culla..Ppubblicherò l’intervista rilasciatami privilegiatamente qualche mese fa…INTITOLATA “ Un ragazzino di casa di ringhiera degli anni Cinquanta a Milano…” che, prima di militare nel PCI, e’ precedentemente passato brillantemente qualche anno in “APM”, che non è la sigla di una benzina carissima, ma bensì di “AVANGUARDIA PROLETARIA MARXISTA-LENINISTA”, gruppazzo in cui l’ho conosciuto, dico questo Franchino, facendo lì io stessa una sosta ma più breve…questo è forse stato  il primo GRUPPAZZO M-L, come si diceva allora,  a sfaldarsi…non ricordo più bene, ma il PCI-NERO (!!!) ha resistito molto di più (certamente anche a voi oggi questi nomi fanno ridere, ma allora noi ingenui, e ignoranti certamente (anche tu – scusami tanto, caro Franco – pur con padre operaio e comunista e parenti in miniera e tanto tanto altro a Broni…),  noi, dicevo, però ci lasciavamo il cuore e, nel mio caso, anche un po’ di salute in quelle notti di nebbia e cicchetti per non morire di freddo in gennaio a Gratosoglio e l’autostop spericolato perché dopo la mezzanotte non passava più il tram (in regalo ho avuto una lesione al fegato tra stress e altro che ha richiesto quattro mesi di letto flebi flebi, ma  con la radio (rovescio medaglia) ho fatto studi bellissimi di cui ho ancora il quaderno con gli appunti tutti colorati! Sono sicura che a Nemo piacerebbe tanta puntigliosa volontà di imparare! Allora, il famoso APM… – con tanto di Tesi stampate con su un quadro… non allegorico…ecco, retorico di Mao, cimelio storico che – credo – tutti noi “addetti” o “adepti”, meglio, conserviamo, frutto dei cervelli- luce – tutti in assoluta buona fede – che l’avevano fondato…tra cui l’avvocato Spazzali, poi diventato famoso… – si è prima diviso in due…ricordo con stupore mio provinciale la corsa (loro) a rubare la chiave per tenere la sede…! POI si e’ sfatto IN MILLE PEZZI CIASCUNO CON UN MEMBRO MASSIMO DUE. Gratosoglio, per dire, Mario, che ha fatto l’architetto in Brasile, lo conosceva benissimo come esempio brillante e innovativo di architettura popolare del famoso…? A noi, invece, quei posti sembravano posto orribili, i cosiddetti “quartieri dormitorio” perché non c’era niente ma niente ma niente…un incubo è stato il mio primo comizio nella piazza di Gratosoglio deserta alle undici di mattino (deserta, vorrei spiegare, che non c’era un’anima né un tabaccaio né un giornalaio, men che meno un bar anche chiuso…sono stata violentata a fare il mio capo dal mio capo Gino Cassetti-il microfono, per troppo evidenti ragioni simboliche, a me allora sconosciute,  mi ha sempre terrorizzato- ed io così sconcertata com’ero a parlare davanti al nulla in grisaglia con a fianco solo la solita 500 con il megafono e il capo a spronarmi al fianco e sentire la mia voce gridare…qualcosa tra l’altro cui non credevo per niente e, in più, avevo una gran pena degli inquilini che aderivano allo sciopero dell’affitto contro lo IACP, “solo 10% del salario”, giustissimo, ma così lontano dalla realtà che temevo li sfrattassero; anche alle cosiddette “riunione di scala”, cui mi dedicavo tutte le sere dopo le…21 -direbbe il ferroviere Nemo-non riuscivo a parlare convinta Noi due, chiara franchino, facevamo parte dell’ UNIONE INQUILINI, uno degli “organismi di massa del partito”, come correttamente! lo definisce Lenin, che i nostri capi seguivano “alla lettera”: uno per i quartieri, uno fabbriche, uno scuola ecc ecc…un gatto ognuno!… ch. “”responsabile”” del quartiere IACP di Gratosoglio (Milano) e lui, Franchino, poi con la moglie Do, di Rozzano, tutti quartieri allora popolari dell’Istituto autonomo case popolari. e’ stato “MOVIMENTO STUDENTESCO DELLA STATALE” CON CAPANNA E TOSCANO, dove anch’io sono passata nel reparto SCUOLA, sempre molto dubbiosa, Gramsci, che frequentavo da adolescente per un felice dono di un insegnante, e su cui ho passato tre anni a fare la tesi, mi aveva lasciato (e tuttora è lì) una traccia indelebile sui tessuti nervosi…che spesso-di fronte a tutte quelle novità (Marcuse ecc ecc ecc) che mi rifiutavo di leggere così per partito preso perché, per cambiare davvero il mondo,  “c’era già tutto quello che serviva in Gramsci”- soprattutto essendo anche di famiglia abbiente – mi toccava portare la classica “etichetta di borghese” che, allora, era un insulto quasi come dire “fascista”…per esempio non ho mai gridato alle manifestazioni “i fascisti si possono uccidere” né ho esultato per l’uccisione di Calabresi quando un’insegnante di Lotta Continua ha fatto irruzione  col loro giornale…eh mi…dove stavano gli insegnanti prima le lezioni…accolta da grandi applausi! Adesso, parlando seriamente, ho stimato con vera passione il Mov. Stud. della Statale di Milano (ORGANIZZAZIONE-PARTITO), alla manifestazione subito in seguito alle bombe, quando schierati nella piazza antistante la Banca, è stao capace, con un “servizio d’ordine” eccellente, di mantenere ordine e decoro di fronte alle provocazioni (così poi hanno detto, ma saranno certamente state reciproche) di AVANGUARDIA OPERAIA, altro gruppo ma questo trokzista mente il M.S. era stalinista e maoista…Più o meno all’epoca lavoravo al primo esperimento delle 150 ore, inserite nel contratto dei metalmeccanici del ’68-69, per “idea” di Pierre Carniti, firmatario per la FIM che, all’epoca era la più “sfrenata” (?), avendo come base principale “gente che aveva poco da perdere”, ossia  immigrati del sud di recente immigrazione, mentre la Fiom aveva una base da tempo sindacalizzata e politicizzata che ricopriva, per professionalità e specializzazione, posti di lavoro e garanzie migliori (si parlava, se l’avete sentito dire, per la FIOM di “aristocrazia operaia” per dire appunto che non erano “manovalanza” come la maggior parte degli operai iscritti alla FIM). “150 ore” voleva dire che finalmente gli operai avevano accesso alla licenza media con un programma progettato espressamente per loro (l’anno precedente ero stata insegnante, sempre per la licenza media,  degli operai del “Corriere della sera” in via Solferino, ma con un programma della scuola del Ministero valido per ogni tipo di alunno). Questo programma era bellissimo: gli alunni delle varie fabbriche, che nella prima esperienza erano in genere delegati di fabbrica cioè i più politicizzati, avrebbero scritto “la loro storia dalla nascita ad oggi (1970 circa), raccontando la loro vita e la storia vissuta, la loro e della loro famiglia e vicini – quella che era poi la storia di tutti nel dopoguerra – ma dal loro punto di vista di persone appartenenti al movimento operaio o comunque al mondo operaio. Lo dico con orgoglio: siamo stati le prime zone a fare il giornalino (poi sono seguite le altre) che purtroppo non ho più, come tante altre cose importanti come il “primo” (!) giornalino della scuola Bovisa dove insegnavo in prima media, prima di ammalarmi ed essere ricoverata. Tornando a me, all’epoca era responsabile per le 150 ore di due zone sindacali estremamente ampie, “Magenta”, che arrivava appunto fino alla cittadina di Magenta e la Bovisa, all’epoca quartiere ancora operaio; ero pagata dalla Regione (200.000 lire) senza garanzie ovviamente,  ma lavoravo per la FIM che casualmente mi aveva presa. Sono rimasta anche l’anno dopo come insegnante perché come “coordinatrice” mi ero massacrata con 12-15 ore di lavoro al giorno. Non ho mai avuto una buona resistenza allo stress. In quel caso mi ha portato ad un certa depressione che è stata “curata” da un apprendista stregone chiamatosi da solo “psicologo di linea analista” conclusasi con un ricovero coatto della polizia con tre ore legata sull’ambulanza perché non c’era posto in nessun ospedale di Milano, allora detti “manicomi”, parlo dell’aprile del ’66, prima della legge 180 di Basaglia. Adesso vari marchi della sua “non ditta”,  fatti da Mario Bardelli con cui è “pappa e ciccia” (come vedete ho già infilato una traversa…): Un certo brav’uomo muore e si presenta a…a qualcuno che lo porta in paradiso…vede prati verdissimi fioriti come in primavera in Brasile e qui, naturalmente, con donne morbide rotondamente allungate sui prati accanto ad altre donne o ad altri uomini altrettanto morbidi e dolcemente morbosi…tanti bambini tutti uguali a Nicolò…musiche da immaginare…profumi idem…ed essendo una specie di cattolico rimane allibito e basito…il tizio (che secondo me è san Pietro) gli fa fare un giro per dappertutto e ad un certo luogo sente gemiti scudisciate catene roboanti urli…spaventato si rivolge a san Pietro che lo rassicura: “Ah non badarci…è una setta che ama godere così, si chiamano cattolici…”. Comunque detta, non è carina? A proposito del tipo nipotino Nicolò (ve lo aspettavate eh maligni!) ecco le ultime a quattro mesi meno un giorno fatte dal nonno M.,  che non è mai riuscito bene a fotografare le persone (dovrei mostravi le mie! anche nei quadri!)…cosa ci volete fare…”se non ci fosse la polizia…girerei con un mitra e bombe molotv”  (tra virgolette perché letterale, confessione di quattro giorni fa, in questo gemello-copia della Do o Donatella che -atea- ringrazia il buon dio di non consentire in Italia il porto-armi, se si dice così)…vi risparmio il pettegolezzo sui due quadri due in cui appaio…ma vi toccherà…”nessuna speranza a voi che entrate in questo blog!)

 

 

 

 

(dal Dizionario online del “Corriere”)

pot-pourri

  • È un’espressione francese che indica uno stufato di carne con legumi e verdure, cotto fino a disfarsi. Alla lettera sarebbe pentola (pot) putrida (pourri). È entrata nell’Italiano col significato figurato di mescolanza, miscuglio, ma anche accozzaglia, confusione. Si pronuncia con l’accento sulla i finale anche se, come sappiamo, l’accento finale in francese non si scrive. Si usava tempo fa anche nei programmi di spettacolo: “un pot-pourri di canzoni”. Oggi è una voce sempre meno usata.
  • Se siamo pronti a correre il rischio di sembrare un po’ antiquati, facciamone pure uso, ma attenzione alla pronuncia: evitiamo di scivolare, come ogni tanto si sente, verso put-purrì, o peggio pur-purrì. Se no, oltre che antiquati, sembreremo anche ignoranti.


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1 risposta a 4 AGOSTO ORE 8:51 CIACOLE CIACOLE SENZA SENSO E IN PIU’ VECCHIE…ma così mi tolgo un testo dalle bozze e amen! non correggo, potete far finta che non ci sia, così siamo soddisfatti in due. Per anni mi sono creduta di scrivere in associazione libera con legami invisibili propri del pensiero dell’inconscio, cosa già faticosissima da seguire, ma è peggio! Vi confesso che temo di saltare anche la logica dell’inconscio, insomma legami di senso non ce ne sono, SOLO PENSIERI IMPROVVISI A VANVARA! COSA DITE: MI DARANNO UN PREMIO PER TANTA DISSOLUTEZZA MENTALE?

  1. nemo scrive:

    Persona coraggiosa, questo Franco.

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