chiara: c’è stata un periodo della mia vita, ero sonnambula?, che di notte mi alzavo e scrivevo delle frasi in cucina sul quadernetto della spesa: una di queste è stata: “Talvolta la circoscrizione dipende dalla costrizione”, tipica frase, incomprensibile ai più, dei sogni, adesso non ci mettiamo ad analizzarlo tanto non si cava un ragno dal buco su questi due versetti- e l’ho data a Donatella per farci una poesia. Lei è così brava che l’ha fatto. Se non ricordo male questa poesia, pubblicata la prima volta, è piaciuta anche a Nemo che è come dire…! lui e Diletta sono le nostre croci (sulle poesie! il resto lo tacciamo…). Ci devono essere altre poesie in giro nate così, come avrete capito la caratteristica maxx di Donatella Mario e me è l’ordine delle cose che produciamo!
Il cerchio alla testa.
Talvolta la circoscrizione
dipende dalla costrizione:
il nostro cervello è svagato,
disciolto, contorto, malato.
Circoscritto e costretto
ripete coatto la marcia forzata
della materia rimasticata.
Forziamo le dighe
del nostro pensiero,
smettiamo dell’acqua
l’ingiusta partizione,
lasciamo la linfa
più pura
travolgere in noi
la sottomissione,
la mortificazione del potenziale,
la coscrizione al banale,
al finto reale,
all’hamburger precotto
mangiato vomitato
che vorrebbero farci ingoiare.
Al posto di sottomissione
facciamo rivoluzione
senza tagliare la testa
ma facendo nei nostri cervelli
una grande festa.
Non più costrizione
ma condivisione
di tutto il bene del mondo
ed anche del male,
ché più è diviso,
un pezzetto ciascuno,
e meno fa male.
Facciamo vivere
la nostra pulsione
al bene del mondo.
Non vogliamo distruzione
ma costruzione, se possibile
creazione.