24 ottobre 2012 ore 07:57 Una valanga – letterale – di detti più o meno celebri: metteteli in cantina al fresco per un pensiero più o meno al giorno per i prossimi anni. Intanto, come fosse importante, ve ne segnalo alcuni che colpiscono chiara.

 

 

 

Pensieri della sera

 

Autore: Francesco Fiordaliso

Pratica regolarmente e con pazienza la meditazione…La meditazione è avere una mente chiara, essere consapevoli momento dopo momento… Nella vita di tutti i giorni, osserva le tue azioni, come comunichi, i tuoi sentimenti, le tue sensazioni e i tuoi pensieri con chiarezza e oggettività, senza resistenze o attaccamento. Sii consapevole dei tuoi stati mentali, siano essi piacevoli o spiacevoli. (Tae Hye Sunim)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità”. (Pablo Neruda)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Abbiamo bisogno di parole, così come di cibo, di riposo e di amore. Ma come il cibo, il riposo e l’amore devono essere autentici, così anche la parola deve essere vera e autentica.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

La vita ogni giorno, nel suo fluire continuo, ci coinvolge in veglie e sonni, azioni e pensieri, gioie e affanni. Sopraffatti come siamo dal trantran quotidiano rischiamo di perdere il senso del “noi” e di cedere alle lusinghe dell'”io”. Perciò è importante saper fronteggiare le ansie e le tensioni, gestire la felicità come le delusioni, coltivare se stessi come una risorsa per sè e per gli altri. E’ importante in una parola pensare positivo, cogliere il senso e il significato della nostra esistenza, non lasciarsi ingabbiare dalle delusioni.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Prima di iniziare la giornata e quando la concludiamo dovremmo farci il regalo di qualche momento di riflessione, non tanto per pianificare propositi o fare bilanci, quanto per guardare dentro noi stessi, confrontarci con la nostra umanità, rilevare le nostre debolezze come i nostri punti di forza, conoscere noi stessi.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Alcuni di noi sono come l’inchiostro e altri come la carta. E se non fosse per il nero di alcuni di noi, alcuni di noi sarebbero muti. E se non fosse per il bianco di alcuni di noi, alcuni di noi sarebbero ciechi.” (Kahlil Gubran)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Di fronte a tutti i desideri bisogna porsi la seguente domanda: cosa accadrà se il desiderio sarà esaudito e cosa succederà se non lo sarà?” (Epicuro)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Noi tutti, o quasi, siamo convinti di amare. Eppure ben pochi fra noi escono dal loro io abbastanza a lungo per sapere cosa sia realmente l’amore. Amare significa spostare da noi ad altri il fulcro del nostro interesse”. (Leo Buscaglia)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Abbiamo soltanto la felicità che siamo in grado di capire”. (Maurice Maeterlinck)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Lascia dormire il futuro come merita. Se lo si sveglia prima del tempo si ottiene un presente assonnato”. (Franz Kafka)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“La vita è un sonno, l’amore ne è il sogno. Avrete vissuto se avete amato”. (Alfred de Musset)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Riguardo le cose umane: non ridere, non piangere, non indignarsi, ma capire”. (Baruch Spinoza)    DEDICATO A NEMO

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Bisogna conoscere se stessi. Quando ciò non servisse a trovare il vero, quanto meno serve a regolare la propria vita, e non c’è niente di più giusto”. (Blaise Pascal)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Gli errori, come pagliuzze, galleggiano alla superficie; chi cerca perle deve tuffarsi in profondo”. (John Dryden)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Quelli che non sbagliano mai fanno l’errore più grande di tutti: non provano nulla di nuovo”. (Anthony De Mello)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Quando si dice che si dovrebbe essere pazienti e sopportare tutto non significa essere sconfitti o vinti. Il vero obiettivo dell’impegno a praticare la pazienza è di diventar più forti nella mente e nel cuore”. (Quattordicesimo Dalai Lama del Tibet)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Chi non è disposto a perdere d’occhio la riva per lungo tempo non potrà mai scoprire nuove terre”. (Andrè Gide)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Per evitare di sentirsi frustrato dai fallimenti a breve termine devi porti sempre obiettivi a lungo termine”. ( Charles C. Noble)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Il principale compito dell’uomo è dare alla luce se stesso”. (Erich Fromm)

ETC. SMETTO DI SOTTOLINEARE, LO LASCIO A VOI ED IO FACCIO GINNASTICA CON I TANGHI DI IGLESIAS  AH LA DO QUANTO MI INVIDIA!

Autore: Francesco Fiordaliso 

INNO ALLA VITA La vita è un’opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, conservala. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, godine. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è una lotta, vivila. La vita è una gioia, gustala. La vita è una croce, abbracciala. La vita è un’avventura, rischiala. La vita è pace, costruiscila. La vita è felicità, meritala. La vita è vita, difendila. (Madre Teresa di Calcutta)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

UN DONO/ Prendi un sorriso, regalalo a chi non l’ha mai avuto. Prendi un raggio di sole, fallo volare là dove regna la notte. Scopri una sorgente, fai bagnare chi vive nel fango. Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha pianto. Prendi il coraggio, mettilo nell’animo di chi non sa lottare. Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla. Prendi la speranza e vivi nella sua luce. Prendi la bontà e donala a chi non sa donare. Scopri l’amore e fallo conoscere al mondo. (Mahatma Gandhi)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“L’unico vero viaggio sarebbe non andare verso nuovi paesaggi, ma avere altri occhi, vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è”. (Marcel Proust)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Non conosco la chiave del successo, ma so che quella dell’insuccesso è cercare di accontentare tutti”. (Bill Cosby)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Il piacere di vivere nasce dalla ripetizione di certi gesti e di certe abitudini, dal fatto di potersi dire: “Rifarò quello che ho fatto e sarà press’a poco lo stesso, ma non proprio esattamente lo stesso”. Nasce dal diverso nell’identico”. (Eugenio Montale)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Il piacere di vivere nasce dalla ripetizione di certi gesti e di certe abitudini, dal fatto di potersi dire: “Rifarò quello che ho fatto e sarà press’a poco lo stesso, ma non proprio esattamente lo stesso”. Nasce dal diverso nell’identico. (Eugenio Montale)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Se quando sei solo soffri di solitudine sei in cattiva compagnia”. (Jean Paul Sartre)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Senza il coraggio, l’attrazione per l’ignoto e un po’ di follie l’esistenza non è che una continua ripetizione del passato”. ( Romano Battaglia)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Dentro di noi c’è una cosa che non ha un nome e quella cosa è ciò che siamo”. (Jose Saramago)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Anche la vita più infelice ha le sue ore di sole e i suoi fiorellini fortunati in mezzo alla sabbia e alle pietraie”. (Hermann Hesse)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Divento persona quando abbandono il conquistare e il possedere e comprendo il significato del ricevere e del dare, quando incomincio ad amare e a ricambiare l’amore”. (Alfred J. Heschel)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Le mani afferrano e porgono. La bocca assaggia e offre. Il naso respira e odora. Lo scambio è alla base della nostra esistenza. Diamo ciò che rieviamo e raccogliamo ciò che abbiamo seminato”. (Miao Yin)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Tutto il male sta nel fatto che gli uomini credono ci siano casi in cui si possa fare a meno dell’amore verso il proprio simile, mentre tali situazioni non esistono”. (Lev Tolstoj)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Asciugare una lacrima, è subito fatto. Avere un attimo di pietà, è troppo facile. Occorre rifiutare di proseguire nella nostra tranquillità, occorre non accettare di essere felici da soli”. (Raoul Follerau)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“L’organismo umano dispone di una certa dose di energie. Se ne concentri troppe in un’unica soluzione…sappi che sei condannato alla bancarotta fisica e mentale”. (Lisa Alther)

 

Autore: Roselyne 

“Nulla al mondo disturba più una persona del seguire la via che conduce a se stessi” (Hermann Hesse)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Adulami e posso non crederti. Criticami e puoi farmi dispiacere. Ignorami e posso non perdonarti. Incoraggiami e non ti dimenticherò”. (W.A.Ward)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Nessuno umili un altro: nessuno, in qualunque circostanza, disprezzi alcun altro; nessuno, per collera o risentimento, desideri il male di un altro. Come una madre difenderebbe con la vita il suo unico figlio, così sviluppi ognuno un animo illimitato nei riguardi di tutti gli esseri viventi”. (Sutta Nipata)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Chissà a quante persone sarò passato accanto senza accorgermi che avrei potuto, che avrei dovuto pronunciare una parola più calda di solidarietà. Per quanta gente non ho fattp un gesto concreto, non mi sono mibilitato. Le cose più gravi sono le omissioni”. (Giorgio Torelli)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Certa gente è talmente cocciuta che se cadesse in un fiume si ostinerebbe a nuotare controcorrente”. (Josh Billings)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“L’amor proprio è una bestia curiosa che può dormire anche sotto i colpi più crudeli e poi si sveglia invece ferito a morte da una semplice scalfitura”. (Alberto Moravia)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Cambiare un semplice comportamento può influenzare altri e modificare così molte cose”. (Jean Baer)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“L’amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita verso tutte le ricchezze e le profondità. L’amore non è un problema come non lo è un veicolo; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori, la strada”. (Franz Kafka)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“La saggezza non la si riceve, bisogna scoprirla da soli al termine di un itinerario che nessuno può compiere per noi”. (Marcel Proust)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“…Anche oggi lo stupore di aver dormito, sognato e di essermi svegliato, di aver ripreso a mangiare e bere, lo stupore di respirare e camminare e vedere, udire, provar sensazioni e pensare, di incontrare gente qui attorno, anche oggi lo stupore di fare quel che c’è da fare e non tanto per farlo ma perchè questa è la mia vita, la mia vita, non c’è un altro luogo, un altro tempo…” ( Da uno dei “pizzini della legalità”, riportante un pensiero ad alta voce di Mauro Rostagno, poco prima di morire).

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico: non importa, amalo! Se fai il bene ti attribuiranno secondi fini egoistici: non importa, fa’ il bene! Se realizzi i tuoi obiettivi troverai falsi amici e veri nemici: non importa, realizzali! Il bene che fai sarà domani dimenticato: non importa fa’ il bene! L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile: non importa, sii franco e onesto! Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo: non importa, costruisci! Da’ al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci: non importa, da’ il meglio di te!”. (Madre Teresa di Calcutta)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell’uno”. (Alessandro Manzoni)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze”. (Bobbio)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Verum scire est scire per causas . (Aristotele )

 

Autore: flavita leggio 

Cogli la rosa prima che appessisca.. cogli l’attimo non lasciarlo andar via.. non tornerà più .. appassirà.. ~ Tratto dal Film L’attimo fuggente ~ Non dobbiamo smettere di sognare, non dobbiamo rinunciare a quell’angolo segreto del nostro cuore dove coltivare le nostre speranze… L’amore può cambiare il mondo… Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l’un l’altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l’uno dell’altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.

 

Autore: flavita leggio 

L’amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L’amore può condurci all’inferno o in paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. E’ necessario accettarlo, perchè esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell’albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. E’ necessario ricercare l’amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perchè, nel momento in cui partiamo in cerca dell’amore, anche l’amore muove per venirci incontro, e ci salva…

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Al saggio tutta la Terra é aperta perchè patria di un’anima bella é il mondo intero”. ( Democrito )

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Quando insegni insegna allo stesso tempo a dubitare di ciò che insegni”. (Ortega y Gasset )

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Per chi intraprende cose belle é bello soffrire, qualsiasi cosa gli tocchi”. ( Platone )

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana”. (Einstein)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Se gli uomini non commettessero talvolta delle sciocchezze, non accadrebbe assolutamente nulla di intelligente”. (Ludwig Wittgenstein)

 

Autore: Roberta Panicola 

“Il mistero della vita sta nella ricerca della belleza”(billy wilder)

 

Autore: Roberta Panicola 

Le domande non sono mai indiscrete, le risposte a volte lo sono.(Ocar Wilde)

 

Autore: Roberta Panicola 

Fai come la natura: il segreto della sua pace sta nella sua pazienza..(R.W.Emerson)

 

Autore: Valeria Ferrante 

L’uomo è nato libero, ma ovunque è in catene (Rousseau)

 

Autore: Ciulla Maria Cristina 

Ciascuno è artefice del proprio destino.(Appio Claudio Cieco)

 

Autore: Pietro Ferrante 

Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio. (Bertold Brecht)

 

Autore: Pietro Ferrante  

Se non avessimo difetti, non proveremmo tanto piacere a notare quelli degli alri(François de La Rochefoucauld)

 

Autore: Maria Cristina Ciulla 

Il cuore ha ragioni che la ragione non conosce (Pascal

 

Autore: Arianna Labbruzzo 

Ormai non l’amo più, è vero, ma forse l’amo ancora. È così breve l’amore e così lungo l’oblio. Pablo Neruda

 

Autore: Arianna Labbruzzo 

Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare, rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto. Mao Tse-tu

 

Autore: Cristina Craparotta  

La vita dell’uomo oscilla come un pendolo tra il dolore e la noia…(Shopenhauer)

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Un filosofo dell’antichità invitava gli uomini a superare le paure, in particolare della morte e degli dei. La morte, infatti, c’è quando noi non ci siamo più; gli dei non esistono, se esistessero non potremmo conoscerli, se potessimo conoscerli non potremmo lo stesso dire niente di loro, data l’inadeguatezza del nostro linguaggio. Oggi, invece, sembra che nel mondo si aggiri lo spettro della paura: paura della fame, paura dello straniero, paura della violenza. Si cavalca la paura ai fini più ignobili, riaprendo il capitolo della caccia alle streghe che pensavamo fosse stato seppellito dalla storia. Si dimentica che la paura è stata sempre una cattiva consigliera, che ha dato vita a regimi di cui non possiamo che provare ribrezzo e vergogna. “Cogito, ergo sum” diceva Cartesio. La ragione deve sempre guidare i nostri pensieri e le nostre azioni: guai a lasciarsi condizionare in modo determinante dagli istinti e dalle passioni. “Fatti non foste a viver come bruti” – ammonisce il sommo Poeta – “ma per seguir virtute e canoscenza”.

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Mi era venuta l’idea, nel 16° anniversario della strage di Capaci, di fare affiggere sul totem della scuola un megamanifesto con l’effige di Matteo Messina Denaro sovrastata dalla scritta “wanted”, così come hanno fatto al Teatro Bellini di Catania. Lo consideravo un modo per testimoniare l’impegno del Liceo nella lotta contro la mentalità mafiosa, che ha spinto qualcuno, in modo misterioso, a riprodurre il ritratto della primula sulle antiche mura delle città e ha indotto altri a inneggiare in coro al nuovo capo di cosa nostra. Ho preso contatti con il pubblicista, che di solito prepara le bozze dei manifesti per le nostre manifestazioni culturali, spiegandogli le mie intenzioni. Subito mi ha posto la difficoltà di reperire l’immagine, cosa che non aveva mai fatto per personaggi meno noti, ma, poi, ha ceduto alla mia insistenza e mi ha detto che, al più presto, avrebbe provveduto. Invece, si è eclissato. Nel frattempo, i miei collaboratori, venuti a conoscenza delle mie intenzioni, si sono adoperati, in tutti modi, a farmi intendere le ragioni del buon senso che sconsigliavano di imbastire una provocazione nelle tana del lupo, che avrebbe potuto comportare reazioni dannose per me e per la scuola. A questo punto, mi sono chiesto se l’esigenza di dare un segnale forte all’opinione pubblica sull’acquiescenza dei siciliani alla mafia non fosse inficiata da un mio malcelato protagonismo o da un mai represso desiderio di immolarmi per qualcosa di nobile, che, alla fine, più che servire una buona causa, erano utili al mio sfrenato ego. Allora, ho deciso di soprassedere, considerando le circostanze un segno della Provvidenza che mi invitava a rivedere le mie posizioni. Ho fatto bene? Chissà!

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

É morta Rina Volpe! Una donna di specchiate virtù evangeliche che ha profuso senza mezzi termini nella famiglia, nella società e nella scuola, ove ha manifestato le sue eccezionali qualità intellettuali e umane. Ho conosciuto Rina circa cinquant’anni fa, quando insieme calpestavamo la sacrestia di san Francesco da Paola al seguito del compianto padre Trapani, nostra guida spirituale. Ho frequentato la sua casa, ho conosciuto i suoi genitori, sua sorella, i suoi parenti e amici. Insieme abbiamo lottato per viver coerentemente i precetti evangelici, fondando l’Associazione Amici di Raoul Follerau in favore dei lebbrosi, portando conforto ai poveri dei quartieri periferici, dando vita all’Operazione Mato Grosso per dare una mano ai missionari che operavano nella foresta amazzonica. Abbiamo insieme cercato di capire le istanze che venivano dal mondo studentesco, disorientato da ideologie che predicavano una contestazione globale che ottenesse “tutto e subito”, cogliendone il desiderio di un mondo migliore, senza guerre e ingiustizie sociali. Abbiamo fondato insieme il gruppo “Don Primo Mazzolari”, che superava, d’un colpo solo, la distinzione tra i sessi e la divisione tra parrocchie. Abbiamo, insieme ad altri, stampato i primi giornalini ciclostilati, dove denunciavamo i problemi della società cittadina e aprivamo un dialogo tra giovani e adulti. Leggevamo “Vangeli scomodi” per confrontare continuamente lo stile della nostra vita con i precetti evangelici, ascoltavamo le canzoni di Fabrizio D’Andrè che ci ponevano squarci di società e di umanità varie. A Palermo, durante l’università, i nostri appartamenti erano sulla stessa via, per cui spesso ci ritrovavamo insieme. Rina era una persona che trasudava bontà e umanità, di una dolcezza incredibile, di una ingenuità disarmante, pura di cuore e di mente. Il suo sguardo penetrava sin nelle viscere dell’anima e invitava a cogliere la verità che, come diceva sant’Agostino, “in interiore homine habitat”, a sviluppare i talenti che il buon Dio ha dato a tutti e a ciascuno, a sentirsi non degli esseri gettati a caso nel cosmo dell’odio e dell’ignoranza ma figli di Dio, portatori di un progetto salvifico per sé e per gli altri. Nel contatto con i suoi discenti Rina lasciava il segno, non come il sigillo che preme sulla cera, ma come il pedagogo che conduce per mano il suo allievo dal paese dell’ignoranza alla terra promessa, dove troverà la sua dignità di uomo e di cittadino. Rina vive nei nostri cuori: per lei, più che per ogni altro, valgono le parole del poeta “non omnis moriar multaque pars mei vitabit Libitinam” (Horatius, Carmina, III, 30).

 

Autore: Maria Cristina Ciulla 

Carpe diem (Orazio)

 

Autore: Maria Cristina Ciulla 

Scegli la strada in salita, è quella che ti porterà alla felicità. (Jean Salem)

 

Autore: Chiara Conigliaro  

L’idea di affiggere un megamanifesto con l’effige di Matteo Messina Denaro sovrastata dalla scritta “wanted” sarebb stata una cosa molto simpatica..!!!Complimenti al nostro preside che ha sempre delle idee strepitose..!Buone vacanze a tutti..!!!

 

Autore: Marta Giammalva  

Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno. (Oscar Wilde)

 

Autore: Marta Giammalva  

Quanto manca alla vetta? TU sali e non pensarci! (Nietzsche)

 

Autore: Giuseppe Nicastro 

Sapere è potere… (F. Bacon)

 

Autore: Marta Giammalva  

Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono. (Voltaire) -Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. (A. Einstein) -La speranza è il sogno di chi è sveglio. (Aristotele)

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Purtroppo in Italia non abbiamo avuto l’Illuminismo e il Protestantesimo, due movimenti, uno culturale, l’altro religioso, che hanno fatto del dubbio, quello metodico, ovviamente, e non quello scettico, una divisa da indossare in ogni momento per analizzare fatti e idee. Ho sempre applicato nella mia vita il metodo hegeliano, che pone la sintesi, a cui si perviene dopo avere contrapposto alla tesi un’antitesi che la supera, come tesi di una nuova triade che dà l’avvio a un processo dialettico a spirale e non circolare, tendente all’infinito. L’Illuminismo e il Protestantesimo quando hanno abbandonato la cultura del dubbio hanno imposto le certezze raggiunte con la violenza e il terrore, macchiando di sangue innocente le pagine della storia. Sono stato criticato e considerato a torto un voltagabbana solo perché, dopo avere creduto ingenuamente che il comunismo potesse essere un movimento per affermare i principi di eguaglianza e di giustizia sociale nei quali sin da piccolo ho creduto, ho lasciato alla fine degli anni settanta del secolo scorso il Partito Comunista Italiano, ritenendolo colpevole di non prendere le distanze dalle responsabilità storiche, di cui si erano macchiati i comunisti in Italia e nel mondo. Da allora non ho preso altra tessera di partito e sono rimasto ai margini della vita politica, rispondendo sempre “presente” quando è stato chiesto il mio apporto per un progetto di cambiamento e di miglioramento della società. Ho lasciato tutto, nonostante fossi stato il primo eletto al Consiglio Comunale e fossi considerato tra i “maggiorenti” del partito a livello regionale, solo per seguire la voce della mia coscienza che mi impediva di seguire un sogno che, purtroppo, si era rivelato un incubo. Probabilmente il mio errore è stato di pretendere quella trasformazione del PCI, che, oggi, a distanza di trent’anni, sembra finalmente avviata sulla strada giusta. Ma si sa che gli intellettuali hanno la colpa di andare troppo avanti rispetto alla realtà storica. Comunque continuo a coltivare la speranza in un mondo migliore, dove gli uomini siano fratelli e non lupi pronti a sbranarsi tra di loro, senza per questo considerarmi un sognatore. Guai a non sperare e a non lottare per eliminare le ingiustizie, i soprusi e le violenze!

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

LETTERA AGLI AMICI È AL COLMO LA FECCIA 17 luglio 2008 – Alex Zanotelli – Carissimi, è con la rabbia in corpo che vi scrivo questa lettera dai bassi di Napoli, dal Rione Sanità nel cuore di quest’estate infuocata. La mia è una rabbia lacerante perché oggi la Menzogna è diventata la Verità. Il mio lamento è così ben espresso da un credente ebreo nel Salmo 12 “Solo falsità l’uno all’altro si dicono: bocche piene di menzogna, tutti a nascondere ciò che tramano in cuore. Come rettili strisciano, e i più vili emergono, è al colmo la feccia” Quando, dopo Korogocho, ho scelto di vivere a Napoli, non avrei mai pensato che mi sarei trovato a vivere le stesse lotte. Sono passato dalla discarica di Nairobi, a fianco della baraccopoli di Korogocho, alle lotte di Napoli contro le discariche e gli inceneritori. Sono convinto che Napoli è solo la punta dell’iceberg di un problema che ci sommerge tutti. Infatti, se a questo mondo, gli oltre sei miliardi di esseri umani vivessero come viviamo noi ricchi (l’11% del mondo consuma l’88% delle risorse del pianeta!) avremmo bisogno di altri quattro pianeti come risorse e di altro quattro come discariche ove buttare i nostri rifiuti. I poveri di Korogocho, che vivono sulla discarica, mi hanno insegnato a riciclare tutto, a riusare tutto, a riparare tutto, a rivendere tutto, ma soprattutto a vivere con sobrietà. È stata una grande lezione che mi aiuta oggi a leggere la situazione dei rifiuti a Napoli e in Campania, regione ridotta da vent’anni a sversatoio nazionale dei rifiuti tossici. Infatti, esponenti della camorra in combutta con logge massoniche coperte e politici locali, avevano deciso nel 1989, nel ristorante “La Taverna di Villaricca”, di sversare i rifiuti tossici in Campania. Questo perché diventava sempre più difficile seppellire i nostri rifiuti in Somalia. Migliaia di Tir sono arrivati da ogni parte di Italia carichi di rifiuti tossici e sono stati sepolti dalla camorra nel Triangolo della morte (Acerra-Nola- Marigliano), nelle Terre dei fuochi (Nord di Napoli ) e nelle campagne del Casertano. Questi rifiuti tossici “bombardano” oggi, in particolare i neonati, con diossine, nanoparticelle che producono tumori, malformazioni, leucemie… Il documentario Biutiful Cauntri esprime bene quanto vi racconto. A cui bisogna aggiungere il disastro della politica ormai subordinata ai potentati economici-finanziari. Infatti questa regione è stata gestita dal 1994 da 10 commissari straordinari per i rifiuti, scelti dai vari governi nazionali che si sono succeduti. È sempre più chiaro, per me, l’intreccio fra politica, potentati economici-finanziari, camorra, logge massoniche coperte e servizi segreti!. In 15 anni i commissari straordinari hanno speso oltre due miliardi di euro per produrre oltre sette milioni di tonnellate di “ecoballe”, che di eco non hanno proprio nulla: sono rifiuti tal quale, avvolti in plastica che non si possono né incenerire (la Campania è già un disastro ecologico!) né seppellire perché inquinerebbero le falde acquifere. Buona parte di queste ecoballe, accatastate fuori la città di Giugliano, infestano con il loro percolato quelle splendide campagne denominate “Taverna del re”. E così siamo giunti al disastro! Oggi la Campania ha raggiunto gli stessi livelli di tumore del Nord-Est, che però ha fabbriche e lavoro. Noi, senza fabbriche e senza lavoro, per i rifiuti siamo condannati alla stessa sorte. Il nostro non è un disastro ecologico – lo dico con rabbia – ma un crimine ecologico, frutto di decisioni politiche che coprono enormi interessi finanziari. Ne è prova il fatto che Prodi, a governo scaduto, abbia firmato due ordinanze: una che permetteva di bruciare le ecoballe di Giugliano nell’inceneritore di Acerra, l’altra che permetteva di dare il Cip 6 (la bolletta che paghiamo all’Enel per le energie rinnovabili) ai 3 inceneritori della Campania che “trasformano la merda in oro- come dice Guido Viale – Quanto più merda, tanto più oro!”. Ulteriore rabbia quando il governo Berlusconi ha firmato il nuovo decreto n. 90 sui rifiuti in Campania. Berlusconi ci impone, con la forza militare, di costruire 10 discariche e quattro inceneritori. Se i 4 inceneritori funzionassero, la Campania dovrebbe importare rifiuti da altrove per farli funzionare. Da solo l’inceneritore di Acerra potrebbe bruciare 800.000 tonnellate all’anno! È chiaro allora che non si vuole fare la raccolta differenziata, perché se venisse fatta seriamente (al 70 %), non ci sarebbe bisogno di quegli inceneritori. È da 14 anni che non c’è volontà politica di fare la raccolta differenziata. Non sono i napoletani che non la vogliono, ma i politici che la ostacolano perché devono ubbidire ai potentati economici-finanziari promotori degli inceneritori. E tutto questo ci viene imposto con la forza militare vietando ogni resistenza o dissenso, pena la prigione. Le conseguenze di questo decreto per la Campania sono devastanti. “Se tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge (articolo 3 della Costituzione), i campani saranno meno uguali, avranno meno dignità sociale-così afferma un recente Appello ai Parlamentari Campani. Ciò che è definito “tossico” altrove, anche sulla base normativa comunitaria, in Campania non lo è; ciò che altrove è considerato “pericoloso” qui non lo sarà. Le regole di tutela ambientale e salvaguardia e controllo sanitario, qui non saranno in vigore. La polizia giudiziaria e la magistratura in tema di repressione di violazioni della normativa sui rifiuti, hanno meno poteri che nel resto d’Italia e i nuovi tribunali speciali per la loro smisurata competenza e novità, non saranno in grado di tutelare, come altrove accade, i diritti dei campani”. Davanti a tutto questo, ho diritto ad indignarmi. Per me è una questione etica e morale. Ci devo essere come prete, come missionario. Se lotto contro l’aborto e l’eutanasia, devo esserci nella lotta su tutto questo che costituisce una grande minaccia alla salute dei cittadini campani. Il decreto Berlusconi straccia il diritto alla salute dei cittadini Campani. Per questo sono andato con tanta indignazione in corpo all’inceneritore di Acerra, a contestare la conferenza stampa di Berlusconi, organizzata nel cuore del Mostro, come lo chiama la gente. Eravamo pochi, forse un centinaio di persone. (La gente di Acerra, dopo le botte del 29 agosto 2004 da parte delle forze dell’ordine, è terrorizzata e ha paura di scendere in campo). Abbiamo tentato di dire il nostro no a quanto stava accadendo. Abbiamo distribuito alla stampa i volantini :”Lutto cittadino. La democrazia è morta ad Acerra. Ne danno il triste annuncio il presidente Berlusconi e il sottosegretario Bertolaso.” Nella conferenza stampa (non ci è stato permesso parteciparvi !) Berlusconi ha chiesto scusa alla Fibe per tutto quello che ha “subito” per costruire l’inceneritore ad Acerra! (Ricordo che la Fibe è sotto processo oggi!). Uno schiaffo ai giudici! Bertolaso ha annunciato che aveva firmato il giorno prima l’ordinanza con la Fibe perché finisse i lavori! Poi ha annunciato che avrebbe scelto con trattativa privata, una delle tre o quattro ditte italiane e una straniera, a gestire i rifiuti. Quella italiana sarà quasi certamente la A2A (la multiservizi di Brescia e Milano) e quella straniera è la Veolia, la più grande multinazionale dell’acqua e la seconda al mondo per i rifiuti. Sarà quasi certamente Veolia a papparsi il bocconcino e così, dopo i rifiuti , si papperà anche l’acqua di Napoli. Che vergogna! È la stravittoria dei potentati economici-finanziari, il cui unico scopo è fare soldi in barba a tutti noi che diventiamo le nuove cavie. Sono infatti convinto che la Campania è diventata oggi un ottimo esempio di quello che la Naomi Klein nel suo libro Shock Economy, chiama appunto l’economia di shock! Lì dove c’è emergenza grave viene permesso ai potentati economico-finanziari di fare cose che non potrebbero fare in circostanze normali. Se funziona in Campania, lo si ripeterà altrove. (New Orleans dopo Katrina insegna!). E per farci digerire questa pillola amara, O’ Sistema ci invierà un migliaio di volontari per aiutare gli imbecilli dei napoletani a fare la raccolta differenziata, un migliaio di alpini per sostenere l’operazione e trecento psicologi per oleare questa operazione!! Ma a che punto siamo arrivati in questo paese!?! Mi indigno profondamente! E proclamo la mia solidarietà a questo popolo massacrato! “Padre Alex e i suoi fratelli ” era scritto in una fotografia apparsa su Tempi (inserto di La Repubblica). Sì, sono fiero di essere a Napoli in questo momento così tragico con i miei fratelli (e sorelle) di Savignano Irpino, espropriati del loro terreno seminato a novembre, con i miei fratelli di Chiaiano, costretti ad accedere nelle proprie abitazioni con un pass perchè sotto sorveglianza militare. Per questo, con i comitati come Allarme rifiuti tossici , con le reti come Lilliput e con tanti gruppi, continueremo a resistere in Campania. Non ci arrenderemo. Vi chiedo di condividere questa rabbia, questa collera contro un Sistema economico-finanziario che ammazza e uccide non solo i poveri del Sud del mondo, ma anche i poveri nel cuore dell’Impero. Trovo conforto nelle parole del grande resistente contro Hitler, il pastore luterano danese, Kaj Munk ucciso dai nazisti nel 1944 . “Qual è dunque il compito del predicatore oggi ?Dovrei rispondere: fede, speranza e carità. Sembra una bella risposta. Ma vorrei dire piuttosto :coraggio. Ma no, neppure questo è abbastanza provocatorio per costituire l’intera verità… Il nostro compito oggi è la temerarietà Perchè ciò di cui come Chiesa manchiamo non è certamente né di psicologia né di letteratura. Quello che a noi manca è una santa collera”. Davanti alla menzogna che furoreggia in questa regione campana, non ci resta che una santa collera. Una collera che vorrei vedere nei miei concittadini, ma anche nella mia chiesa. “I simboli della chiesa cristiana sono sempre stati il leone, l’agnello, la colomba e il pesce-diceva sempre Kaj Munk-Ma mai il camaleonte”. Vi scrivo questo al ritorno della manifestazione tenutasi nelle strade di Chiaiano, contro l’occupazione militare della cava. Invece di aspettare il giudizio dei tecnici sull’idoneità della cava, Bertolaso ha inviato l’esercito per occuparla. La gente di Chiaiano si sente raggirata, abbandonata e tradita . Non abbandonateci. È questione di vita o di morte per tutti. È con tanta rabbia che ve lo scrivo. Resistiamo! Alex Zanotelli Napoli 12 luglio 2008

 

Autore: Giancarlo Cialona 

Per me la bellezza è la meraviglia delle meraviglie. Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze. Il vero mistero del mondo è il visibile, non l’invisibile. (Oscar Wilde)

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Questo probabilmente dovrebbe essere appeso al tuo specchio in modo che tu lo possa leggere ogni giorno. Puoi non crederci, ma le seguenti affermazioni sono vere al 100%: 1. al mondo ci sono almeno due persone che morirebbero per te; 2. almeno 15 persone ti vogliono bene in una qualche maniera; 3. L’unica ragione per cui qualcuno potrebbe odiarti è perché vorrebbe essere come te; 4. il tuo sorriso può portare gioia a chiunque, anche a chi non sei caro; 5. ogni notte qualcuno pensa a te prima di addormentarsi; 6. per qualcuno tu significhi tutto; 7. tu sei speciale e unico; 8. qualcuno di cui neanche conosci l’esistenza ti ama e ti ammira; 9. anche quando fai l’errore più madornale ne deriva qualcosa di bello; 10. quando pensi che ormai tutto il mondo ti abbia voltato le spalle, guardati di nuovo attorno; 11. ricordati sempre i complimenti che ti sono stati fatti. Dimentica le offese; 12. I buoni amici sono come stelle: non li vedi sempre ma sai che sono sempre al tuo fianco; 13. è meglio ricevere una rosa e un sorriso da vivo che una corona di fiori da morto.

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Nel suo libro “Il Capitale”, Marx afferma: “Fin dalla nascita le grandi banche, agghindate di denominazioni nazionali, non sono state che società di speculatori che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipare loro denaro. Quindi l’accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui sviluppo risale alla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). La Banca d’Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al governo all’otto per cento, contemporaneamente era autorizzato dal Parlamento a battere moneta con lo stesso capitale tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico in forma di banconota. Non ci volle molto tempo perché questa moneta di credito fabbricata dalla Banca d’Inghilterra stessa, diventasse la moneta con la quale la banca stessa faceva prestiti allo Stato e pagava per conto dello Stato gli interessi del debito pubblico. Non bastava però che la Banca desse con una mano per averne in restituzione di più con l’altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua verso la Nazione, fino all’ultimo centesimo che aveva dato” (“Il Capitale”, libro 1, cap. 24, paragrafo 6, Edizioni Riunite, Roma 1974, pp. 817-818).

 

Autore: Arianna Labbruzzo 

Il maestro disse a un suo allievo: Yu, vuoi che ti dica in che cosa consiste la conoscenza? Consiste nell’essere consapevoli sia di sapere una cosa che di non saperla. Questa è la conoscenza.Confucio

 

Autore: Gaspare Agate  

Uomo libero, tu sempre amerai il mare (C Baudelaire)

 

Autore: Chiara Messina 

Muore solo un amore che smette di essere sognato. (Pedro Salinas) TIME HAS TOLD ME E il tempo ti dirà di starmi vicino di continuare a cercare finchè non ci sarà più niente da nascondere… E allora lascia le strade che ti fanno diventare quel che non vuoi veramente essere lascia le strade che ti fanno amare chi non vuoi veramente amare. Il tempo mi ha detto che è difficile trovare una come te una cura tormentata per una mente piena di problemi. E il tempo mi ha detto di non chiedere di più perchè un giorno il nostro oceano troverà la sua riva… Sonetto116 Shakespeare (trad.libera) L’amore non è amore se si altera di fronte agli ostacoli. Oh no, è un punto fissato per sempre che osserva le tempeste e non ne è ma scosso. E’ la stella cui si riferisce ogni barca alla deriva… Mi sono seduto sul bordo della vita con i piedi a penzoloni ho guardato l’infinito respirando il tuo profumo… Adesso non ci serve una favola vogliamo solo la felicità.

 

Autore: Gaspare Agate  

Non morirei per le mie idee: potrei avere torto. Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Sono rimasto sconcertato per la reazione scomposta, a tratti incivile, di alcuni genitori al provvedimento disciplinare che sono stato costretto ad assumere in seguito all’astensione ingiustificata dalle lezioni di gran parte degli studenti del Liceo Classico. La cosa è ancor più grave se si considera che alcuni di loro rivestono cariche pubbliche, che li obbligherebbe al rispetto delle regole approvate all’unanimità dagli organi collegiali dell’istituzione scolastica, dove sono legalmente eletti studenti, genitori, docenti e personale ATA in rappresentanza della vasta comunità scolastica. Purtroppo ognuno vuole che le leggi siano rispettate dagli altri e protesta quando, invece, è chiamato a farlo in prima persona. Riassumo i fatti. Mercoledì 24 settembre sono stato informato che c’era aria di sciopero, per cui immediatamente ho convocato i rappresentanti di classe, chiedendo loro se avessero motivi per protestare. Al loro diniego, li ho avvisati che in caso di sciopero, come da Regolamento interno, non solo sarebbero dovuti venire accompagnati dai genitori, ma avrebbero anche avuto abbassato il voto di condotta di un punto. Inoltre, temendo che il messaggio non sarebbe stato trasmesso alle classi, ho subito fatto distribuire l’estratto del Regolamento a tutti gli studenti affinché lo recapitassero ai loro genitori. Nonostante ciò l’indomani, giovedì 25, al suono della prima campana gli studenti si attardavano fuori sul piazzale, per cui io e i miei collaboratori siamo usciti fuori per ribadire che in caso di assenza ingiustificata sarebbero dovuti venire accompagnati e avrebbero avuto abbassato il voto di condotta, ottenendo alla fine il loro ingresso anche se tardivo. Ma il giorno dopo, venerdì 26, sono entrati solo gli studenti delle terze classi, mentre gli altri sono rimasti fuori, del tutto indifferenti ai nostri inviti. Venire, dunque, l’indomani a scuola da soli, nonostante tutti gli avvisi ricevuti, è stato da irresponsabili e da arroganti. Si è voluto, così, sbeffeggiare non solo il Regolamento, ma anche le istituzioni e le persone che le rappresentano. Ecco perchè ho deciso di non ammetterli in classe, applicando rigorosamente il Regolamento. Comunque, ho, nel contempo,disposto che coloro i quali fossero venuti da soli sarebbero rimasti vigilati nell’aula magna in attesa dei loro genitori, o, in subordine, del suono dell’ultima campana. La mia azione ferma e decisa è valsa, come si è visto, a prevenire future azioni inconsulte da parte degli studenti. Il rumore che hanno fatto alcuni genitori contrari al mio provvedimento è paragonabile a quello degli alberi che cadono in una foresta che cresce silenziosa o a quello delle zucche vuote che confliggono tra di loro. Sono convinto che la maggior parte dei genitori abbia approvato e apprezzato il mio zelo, che vuole salvaguardare il diritto allo studio degli studenti e la serietà dei loro comportamenti. D’altronde la mia esperienza pluridecennale di preside, universalmente apprezzata non solo localmente, dovrebbe di per sè essere una garanzia sul mio modo di dirigere la scuola. Se qualcuno ha da criticare il mio comportamento lo faccia nei modi giusti e nelle sedi opportune. Mi troverà sempre pronto al confronto civile e al dialogo costruttivo.

 

Autore: Gaspare Agate  

La tradizione dello sciopero ad inizio anno ormai fa parte di una consuetudine dura a morire. Al Liceo Pedagogico il fenomeno è stato del tutto marginale ed insignificante, però. Qualora gli studenti avessero davvero motivazioni importanti e riuscissero ad organizzarsi in modo da trasmettere il loro pensiero in modo concreto ed efficace io sarei il primo ad ascoltarli. Chi decide quali sono “le motivazioni importanti” che meritano di essere trasmesse? Nessuno è ovvio. Ma l’assenza di una qualsiasi motivazione, o ancor a sentire loro le più controverse e disparate, a volte anche opposte e l’unica organizzazione ideologica che riescono a mettere in campo è quella, di stile quasi mafiosa, del picchetto davanti al cancello, per intimidire i più piccoli o gli indecisi, IO NON POSSO ACCETTARLA!!! i genitori non vogliono problemi, fategli fare pure vacanza ma lasciateci in pace meno so e meglio è; questa è la filosofia corrente, ma se noi siamo professionisti della scuola, anche se ci pagano da operai , per nostra dignità e per il rispetto che chiediamo a questa comunità è nostro dovere adoperarci per educare. Mai andare al muro contro muro, potrebbe essere poco educativo, ma ascoltiamo tutti e serenamente diciamo qual’è il nostro compito di educatori e a poco a poco raccoglieremo i frutti, ma qualora così non dovesse essere ce ne torniamo a casa forse un pò più stanchi, ma con la serenità di poterci fare la barba davanti ad uno specchio, se siamo uomini…

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

É successo a Derby, una città della Gran Bretagna. Un ragazzo di 17 anni, in preda a una crisi depressiva, ha deciso di buttarsi dall’ultimo piano di un parcheggio. Per tre ore è rimasto sul parapetto, indeciso se accettare l’invito dei poliziotti a desistere dal folle gesto o quello della folla sottostante che lo incitava a saltare, a far vedere quanto potesse rimbalzare. Shaun Dykes, studente liceale, alla fine si è lanciato nel vuoto, mentre tanti idioti irresponsabili riprendevano la caduta mortale con i telefonini, diffondendo poi il filmato su svariati siti internet. Ogni commento è superfluo!

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Le foglie sono tante e diverse. Il mondo è uno solo per tutti. Facciamo tutti parte di un unico grande albero. Gek Tessaro in Cantare gli alberi

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

1. Il sociologo polacco Zygmunt Baumann è padre della teoria della modernità liquida, secondo la quale tutto è fluido, anche la vita, per cui l’identità e le relazioni sociali sono all’insegna della contingenza. Il modello del libero mercato, modello dominante la società liquido-moderna, è luogo di produzione di rifiuti e di esseri umani di scarto. Chi non è funzionale alla produzione viene inevitabilmente escluso, in quanto “inadatto” all’industria del progresso economico, a causa delle sue “carenze” nel partecipare alle forme di vita dominanti. Gli “scarti umani” sono donne e uomini per i quali non c’é più posto nell’economia, che non hanno alcuna utilità per il sistema socio-politico, che non hanno i mezzi di sostentamento. Il welfare è stato un tentativo di superare le forme di esclusione sociale esistenti, ma il progetto politico è fallito, producendo due industrie di “avanzi umani”. La prima fatta di “alieni”, immigrati, clandestini, “indesiderabili”; la seconda composta da “consumatori difettosi”. Tutt’e due le industrie costituiscono una “sottoclasse”, costituita dagli esclusi, da coloro che non trovano posto nelle classi sociali esistenti. E sono proprio gli emarginati che fanno paura, che generano insicurezza. Gli onesti e rispettabili cittadini si sentono indifesi di fronte a questi relitti umani cacciati dal sistema di classe della società normale che non hanno niente da perdere, che non temono le leggi che restano spesso sulla carta o le forze dell’ordine che non hanno i mezzi per farle rispettare. La sicurezza è così affidata alla capacità e alle risorse di ogni individuo, che, di fronte alla paura e all’insicurezza, sente il bisogno di associarsi, di stare insieme. Così nasce lo Stato – Leviathan di cui parlava Hobbes, a cui gli uomini cedono tutti i loro diritti naturali, trasformandosi in sudditi. Così viene meno la comunità come cosciente e consapevole luogo legislativo, politico ed economico, di cui parla Bauman. Lo Stato, come tutore del cittadino, ha tra i suoi elementi fondamentale la territorialità statale. In seguito all’affermarsi della globalizzazione, si è costituito uno spazio extraterritoriale, una zona di libera politica, dove lo Stato non ha alcuna ingerenza e dove dominano, invece, i poteri forti economici. Le decisioni politiche come le scelte economiche sono determinate da una classe politico-economica supernazionale, che non deve rispondere a nessuno. Allo Stato nazionale rimane di competenza solo la questione della sicurezza, che pone al primo posto tra i suoi obiettivi. Così da Stato sociale esso si trasforma in Stato penale, che persegue gli scarti umani della società per eliminarli. Sia le questioni economiche come quelle militari sono ormai sopranazionali; anche la stessa guerra, più o meno mascherata dietro interventi a favore della democrazia o contro il terrorismo, è regolamentata dalle grandi potenze mondiali. In poche parole, lo Stato ha scelto la politica di sicurezza come ful cro di una strategia mirante a recuperare l’autorità perduta e l’impronta protettiva agli occhi dei cittadini, diventando, come afferma Bauman con un’espressione molto forte, uno “Stato caserma”, uno Stato che protegge gli interessi dei grandi gruppi industriali moderni e intensifica la militarizzazione e la repressione sul fronte interno.

 

Autore: Sabrina Forte  

You may say I’m a dreamer but I’m not the only one… I hope someday you’ll join us and the world will be as one! (J. Lennon)

 

Autore: gaspare agate  

Lei può dire io sono un sognatore ma io non sono il solamente uno… io spero un giorno o l’altro Lei congiungerà noi ed il mondo saranno come uno! (J. Lennon)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

L’Annuario Statistico 2008 redatto dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), appena pubblicato, fotografa la situazione del Paese e fornisce interessanti elementi per comprendere la realtà odierna del mercato del lavoro e delle professioni, cui anche la scuola dovrebbe guardare per corrispondere, se vuole, agli obiettivi di Lisbona 2010. Entro questa data ormai prossima l’Italia dovrebbe essersi adeguata all’obiettivo strategico definito in questi termini dal Consiglio Europeo: “diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale” (Lisbona, 2000). Come ha notato l’ultima Relazione congiunta del Consiglio e della Commissione (primavera 2008), laddove nel 2000 la percentuale nell’Unione Europea di giovani di 15 anni con cattivi risultati nella lettura era del 21,3%, questa percentuale dovrebbe ridursi di un quinto nel 2010 (raggiungendo così il 17,0%). Tuttavia, la percentuale si è ridotta in alcuni Stati membri (segnatamente Germania, Polonia e Lettonia), mentre nella maggior parte degli Stati membri è aumentata e i risultati a livello dell’Europa sono peggiorati (2006: 24,1%). A conferma di ciò, l’Italia è passata dal 18,9 al 26,4. Il nostro Paese per il momento sembra perciò lontano dal poter centrare gli obiettivi fissati a Lisbona, per una serie di criticità strutturali dovute ai carenti livelli di partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto nelle regioni meridionali, ed alla incapacità del sistema economico di valorizzare appieno il capitale umano dei lavoratori. L’indagine Istat avverte (p.180) che “il tipo di diploma conseguito influenza fortemente la scelta tra il proseguimento degli studi e l’ingresso nel mercato del lavoro. I diplomati dei licei si orientano maggiormente verso un percorso di studi universitari e ben il 59,2 per cento di questi nel 2007 si dichiara studente a tempo pieno. Significativamente diverse sono le scelte dei diplomati degli istituti professionali e tecnici: solo quote molto ristrette di studenti scelgono di continuare gli studi (rispettivamente l’8,0 per cento e il 20,6 per cento)”. È qui evidente l’anomalia italiana che non ha ancora risolto il rapporto tra istruzione e lavoro (intesi come due universi separati). Altri studi, come il recente Rapporto annuale Istat 2007, hanno messo in luce che i mutamenti in atto nel mercato del lavoro “tendono a disegnare profili professionali intenti a governare processi piuttosto che a eseguire compiti standardizzati; dediti a sovrintendere a intere fasi di lavorazione o a coordinare le attività; orientati all’interazione con gli altri e alla condivisione dei saperi” (p. 197). Si tratta di indicazioni relative all’adeguamento delle competenze lavorative e professionali alle nuove flessioni assunte dal complesso delle relazioni economiche che chiamano in causa a gran voce il sistema della istruzione e della formazione. Il governo dei processi indicati all’Istat è possibile se esistono soggetti educati ad affrontare la realtà con spirito di creatività e di intrapresa. L’alternativa è il passivo adeguamento al flusso della storia che rischia di travolgere gli inattivi (una categoria purtroppo in crescita da noi: si tratta di coloro che non scelgono né il lavoro né la disoccupazione). Sapere parlare per comunicare informazioni in modo efficace; comprendere testi scritti; ascoltare attivamente per capire i punti essenziali e maturare il senso critico, ovvero usare la logica e il ragionamento per comprendere le implicazioni di nuove informazioni per la soluzione di problemi: sono questi gli obiettivi formativi che i percorsi di istruzione devono porsi. Queste finalità potranno tuttavia trasformarsi in un patrimonio stabile di conoscenza nei giovani se saranno associate a buone dosi di interesse e di partecipazione alla genesi stessa della cultura. L’intelligenza della realtà richiede infatti una persona viva e non un intelletto artificiale. Da questo punto di vista, nel momento in cui si procede, come sembra, ad una condivisibile essenzializzazione dei curricoli di scuola secondaria superiore (meno ore, meno discipline, meno indirizzi), non si può non richiamare la condizione perché il progetto si traduca in effettivo innalzamento della qualità della scuola, a beneficio della collettività: quella libertà di movimento nella scuola e tra scuole di soggetti già esistenti che, in un quadro di autonomia compiuta, possono dare corpo alle aspettative. ( Da Diesse)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce”. ( Gv 1,6-7)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Non si può morire a scuola. Fatalità? Cause naturali? Evento straordinario? Non ci può essere giustificazione alcuna per la tragedia del liceo scientifico “Darwin” di Rivoli Torinese, dove un giovane è morto per il crollo del soffitto e molti suoi compagni sono rimasti feriti anche in modo grave. Non il vento, ma, dalle prime valutazioni, un cedimento strutturale dell’edificio sarebbe la causa del crollo del soffitto dell’aula della quarta liceo. La perizia consentirà di accertare le cause vere di questa tragedia, ma nel frattempo resta l’interrogativo angoscioso: si può morire a scuola, dove i nostri giovani, oltre all’istruzione, hanno diritto di trovare sicurezza e accoglienza? Quattro anni fa, nella rilevazioni del ministero dell’istruzione sullo stato dell’edilizia scolastica più del 40% degli edifici scolastici italiani risultava privo di certificato di agibilità statica. In provincia di Torino ne era privo il 30%. In questi anni le condizioni dovrebbero essere stata modificate in meglio, ma certamente un gap così elevato non lo si annulla in poco tempo. La mancata certificazione non è questione burocratica derivante da ritardi amministrativi o procedurali. Nella maggior parte dei casi si tratta di mancanza dei requisiti per richiedere e ottenere l’agibilità da parte dei vigili del fuoco. Ciò non toglie che i tecnici dell’Amministrazione provinciale che presiedono al controllo e alla manutenzione degli edifici non debbano mettere in atto i controlli e gli interventi per la messa in sicurezza degli edifici. Dai dati sul conti consuntivi delle Province e dei Comuni italiani registrati dal servizio di Finanza locale del ministero degli interni, raccolti e analizzati da Tuttoscuola nel “1° Rapporto sulla qualità nella scuola”, l’Amministrazione provinciale di Torino risultava al 41° posto tra le province italiane per la percentuale di impegni di spesa in conto capitale per gli istituti di istruzione (16,6%), in rapporto agli impegni di spesa complessivi. Nel 2005 la percentuale di impegni di spesa sempre in conto capitale era al 10,6% del totale della spesa per ridursi al 9,2% nel 2006.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato oggi, 25 novembre, come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica. Significativa la data scelta per la Giornata nel 1998 dalle Nazioni Unite: il 25 novembre di 45 anni fa le sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, impegnate nella lotta di liberazione della Repubblica Dominicana dal dittatore Trujillo, furono torturate e uccise da agenti segreti del servizio militare. Le sorelle Mirabal, soprannominate ‘las mariposas’, le farfalle, sono ancora oggi ricordate in tutta l’America Latina. In Italia, secondo i dati Istat, sono quasi 7 milioni le donne fra 16 e 70 anni che sono state vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita, 5 milioni le donne che hanno subito violenze sessuali (23,7%), 3 milioni 961 mila quelle sottoposte a violenze fisiche (18,8%). Circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentativi di stupro (4,8%). Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate. Oggi anche al Liceo delle Scienze Umane si è ricordata questa giornata attraverso i lavori degli alunni delle classi del corso C, coordinati dalla prof.ssa Giuseppina Accardo. Sono intervenute: – la dott.ssa Vittoria Messina, psicologa dell’Associazione Onlus “Le onde” di Palermo, sul tema: “Rompere il silenzio: la violenza contro le donne e gli interventi per contrastarla”; – la dott.ssa Erina Vivona, avvocato AIAF, sul tema: “Diritto e violenza di genere”; – la dott.ssa Paola Gaglione, scrittrice e giornalista RAI, sul tema: “Per una storia contemporanea della violenza sulle donne”. Molto applaudita è stata la performance degli alunni del laboratorio diretti dall dott.ssa Anna Gelsomino.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei in difesa della Scuola nazionale a Roma l’11 febbraio 1950. “Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito. Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimé. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c’è un’altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime… Facciamo l’ipotesi, così, astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i man ipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perchè in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirà, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a man dare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico”.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“Il mondo e’ tutto un disastro: crollano i soffitti, crolla la Borsa, ma nessuno ne ha colpa, e’ fatalita’! In Iraq c’e’ petrolio a volonta’ Una guerra scoppia Nessuno ne ha colpa, La ragione non si sa, e’ fatalita’! Nei mercati del mondo intero crolla il dollaro, pare un cimitero, le banche vanno in fallimento, ma, per favore, nessun lamento, e’ fatalita’! No, nessuno ha speculato Nessuno ha truffato con azioni fasulle dette derivati si, ci son stati milioni di rovinati, ma perché son cosi’ avventati? Nessuno ne ha colpa, e’ fatalita’! Ora bisogna unirsi nella solidarieta’ e aiutare le banche che stanno fallendo. Si’, proprio quelle che hanno tirato il bidone E vi hanno fottuti. A loro vanno i nostri aiuti Anche voi volete un soccorso? Essere aiutati? Ci spiace, ma i soldi son finiti Sono gia’ stati impegnati per sostenere la pace, la pace tanto ambita, purtroppo guerreggiata.” Dario Fo – 27 novembre 2008

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

PROF, PER DOMANI NON POSSO STUDIARE ITALIANO, INDOVINI PERCHE’.” Lo sapete che come strumento di offesa (inteso come arma) ma anche come strumento di caccia, svago e di sport è certamente una tra le invenzioni più originali dell’uomo, che lo ha sviluppato, nelle varie aree del pianeta, in tempi diversi e indipendenti? Insomma si tratta di uno dei primi congegni primitivi evoluti, mica è una cosa da nulla. E la sua prima raffigurazione si può indicare in un graffito di circa trentamila anni fa! Che bello l’arco! Ti dà un’idea di forza e precisione contemporaneamente e di una virile tensione di nervi e muscoli. E poi, che so, mi viene da pensare a illustri riferimenti letterari: Ulisse e la prova dell’arco, o Robin Hood, il famoso arciere che incarnava le rivendicazioni e le aspirazioni di libertà e giustizia del popolo medioevale. Solo che mi secca quando l’arco mi fa concorrenza. Sì, perchè a scuola siamo invasi da una concorrenza spietata, contro la quale c’è poco da fare. Ora io in questo periodo devo interrogare, no? Tutti gli insegnanti interrogano, no, ci sono gli incontri con I genitori, no? E quindi oggi ho detto: “Ragazzi, fatevi interrogare, perchè a giorni devo riferire ai vostri genitori.” E un alunno candidamente: “Prof., domani non posso studiare italiano. Davvero non posso.” Come non puoi, perchè? – ribatto io. E nel frattempo penso: ci sarà un grave motivo, un impegno familiare, un problema di salute o che so io. Il ragazzo ingenuamente continua: “Prof, non posso. Davvero. Devo fare la prima lezione di tiro con l’arco.” Come? Il tiro con l’arco? Prima del Dolce stil nuovo? Più importante della letteratura italiana? La saetta mi colpisce, acuta e penetrante. Zac. Il mio orgoglio di docente di lettere è atterrato. Zac. Se un gioco più potè di un’interrogazione importante, importante sì, ma mai come quella freccia che dall’arco dolcemente scocca. Silvana La Porta Direttore del sito www.aetnanet.org silvalaporta@tiscali.it

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

L’indagine della FONDAZIONE GIOVANNI AGNELLI sui docenti italiani La Fondazione Giovanni Agnelli ha recentemente reso noto un primo report sintetico di un’interessante ricerca condotta in collaborazione con le Direzioni Scolastiche Regionali di Piemonte, Emilia Romagna e Puglia. La ricerca, relativa ai docenti della scuola italiana, ha coinvolto i neo-assunti nell’anno scolastico 2007/08. I risultati completi della ricerca saranno pubblicati nel mese di gennaio prossimo. Il panorama delineato, a premessa dell’indagine, pone in evidenza due gravi limiti della scuola italiana: la qualità degli apprendimenti degli alunni risulta, mediamente, inferiore a quella degli altri paesi sviluppati; la scuola italiana non riesce ad essere un fattore di ascesa sociale e di promozione del talento. Sia pure con eccezioni, negli ultimi decenni la qualità dell’insegnamento è andata scadendo, perché penalizzata dalla mancanza di formazione aggiornata del personale docente e dall’assenza di meccanismi di carriera che fossero svincolati dall’anzianità di servizio. Tutto ciò ha contribuito ad appannare il prestigio professionale della professione docente. Nella scuola si sta per aprire una fase di ricambio generazionale del corpo docente. Questo accelerato turn-over costituisce una buona opportunità per innalzare la qualità dell’insegnamento, investendo risorse sulla verifica e sul rafforzamento delle competenze degli insegnanti di oggi e sulla formazione di quelli futuri. L’indagine sui docenti neoassunti è stata condotta mediante questionari compilati su base volontaria, proposti loro nell’ambito dei corsi di formazione obbligatori durante il primo anno di servizio. Dei 10.872 docenti compilatori, distribuiti equamente nelle tre Regioni, 9.047 hanno compilato il questionario in tutte le sue parti, consentendo di utilizzare le loro opinioni per l’elaborazione. Alcuni elementi oggettivi che emergono dall’indagine sono: nella scuola dell’infanzia e nella primaria la presenza femminile nel corpo docente è largamente predominante, mentre nella secondaria di primo e secondo grado la quota dei docenti maschi è ancora significativa, pur registrando una leggera flessione rispetto al passato; l’età media dei docenti di ruolo sta aumentando; aumenta l’età media dei docenti al momento dell’assunzione a tempo indeterminato. Il 40% dei neo-assunti ha un’età compresa tra i 40 e i 50 anni; il 60% un diploma di laurea e per circa la metà di loro il titolo ricade nell’ambito letterario-giuridico-filosofico; la media degli anni di precariato è di 10,7; le scuole di specializzazione costituiscono un canale privilegiato per abbreviare i tempi dell’immissione in ruolo. Il 17% degli intervistati è in possesso di diploma di specializzazione e di loro, solo, il 15,3% ha più di 10 anni di supplenze; ben il 18,4% degli intervistati risiede in una regione diversa da quella di assunzione e il 18% degli intervistati chiederà il trasferimento in altra regione nel prossimo triennio. Agli intervistati è stato anche chiesto di esprimere la propria opinione su alcune questioni emergenti: le rilevazioni internazionali sugli esiti degli alunni; l’adozione di un sistema di valutazione e di progressione di carriera per i docenti; l’assunzione diretta di una parte del personale. Riguardo le rilevazioni internazionali (es. OCSE-PISA) i docenti sono sostanzialmente d’accordo nel ritenerle utili per far riflettere i decisori politici sull’efficacia del sistema educativo e utili agli insegnanti, perché possano confrontare il livello di competenze degli alunni. L’atteggiamento verso l’adozione di un sistema nazionale di valutazione è differenziato tra gli intervistati, ma sostanzialmente positivo, così come nei riguardi di una progressione di carriera. Il 67 % degli intervistati ritiene utile differenziare i percorsi di carriera in funzione del diverso impegno nell’insegnamento, il 62,9 % è favorevole ad una differenziazione che tenga conto dell’assunzione di maggiori responsabilità organizzative e di coordinamento, il 47,4 % ritiene che occorrerebbe differenziare le retribuzioni in base a standard di complessità (contesto sociale e ambientale, numerosità di alunni con bisogni specifici, .), il 41,2 % ritiene necessario il riferimento ad una misurazione della professionalità in base a standard regionali/nazionali. Assolutamente imprevista ed incoraggiante la posizione dei docenti riguardo una questione fondamentale per la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, ovvero l’assunzione diretta di una parte del personale. Pur essendo una questione controversa, è assai interessante rilevare che il 43,9 % dei docenti intervistati è favorevole. In definitiva, lo studio della Fondazione Agnelli, condotto su un così ampio campione di docenti, denuncia in modo chiaro la necessità di cambiamenti sostanziali nel sistema scolastico italiano. La partecipazione così nutrita dei neoimmessi in ruolo al sondaggio costituisce un elemento sicuramente positivo. L’opinione favorevole delle nuove leve docenti nei riguardi della valutazione meritocratica e dell’introduzione della progressione di carriera è l’elemento più importante che emerge. La professionalità docente, tanto svilita, deve riappropriarsi del proprio ruolo sia all’interno del sistema dell’istruzione nel suo complesso che a livello sociale, e questo non può essere disgiunto dalla necessaria rimotivazione all’insegnamento. La scuola deve ritornare ad essere lo strumento di ascesa sociale per i cittadini e di promozione del talento di ciascuno, quindi non solo una “scuola del recupero” ma anche una scuola di valorizzazione delle capacità personali e delle eccellenze. Uno sforzo molto impegnativo, che oltre ad interventi di tipo strutturale e di ridisegno complessivo, che auspichiamo siano condotti in porto dall’attuale legislatura, richiederà un’azione incisiva dei docenti chiamati a mettere in atto di metodologie didattiche innovative. Perché ciò avvenga in modo non sporadico e non solo nelle sedi di eccellenza, quelle dove docenti molto attivi e dirigenti illuminati precorrono i tempi, è necessario che, oltre ad una formazione dei docenti al momento del reclutamento, sia costantemente attiva una formazione dei docenti in servizio, attraverso la quale essi possano acquisire conoscenze di nuove metodologie e competenze di applicazione delle stesse nelle classi, attivando una vera e propria ricerca-azione.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

La sentenza sulla minaccia di bocciatura. La Corte di Cassazione ha giudicato come “danno ingiusto” la minaccia di bocciatura di un docente ad un’alunna a seguito di un’assemblea dei genitori nel corso della quale la madre della studentessa aveva proposto che non fosse mantenuta la continuità didattica del docente nel successivo triennio. L’intimidazione per danno ingiusto lederebbe la libertà morale o psichica del soggetto passivo, dunque la circostanza rilevante non è la minaccia della bocciatura alla studentessa, ma la minaccia della “ingiusta bocciatura”.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Vigilanza durante le assemblee di istituto – L’obbligo di vigilanza è strettamente connesso alla funzione docente, non essendo limitato esclusivamente al periodo di svolgimento delle lezioni, ma estendendosi a tutto il periodo in cui gli alunni si trovano all’inteno dei locali scolastici. Così risponde l’USP Veneto ai molteplici quesiti pervenuti in materia di vigilanza durante le ore di assemblea di istituto.

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Caro Mariano, ricordo con piacere la veemenza con la quale ti buttavi, lancia in resta, nelle tematiche dibattute nel forum, sostenendo con “spirto guerriero” e sicumera le tue convinzioni. Purtroppo ora traspare una grande amarezza in quello che tu dici, frutto, probabilmente, di recenti cocenti delusioni. Non mi sento di contraddire le tue affermazioni e le tue scelte. C’è stato un tempo in cui l’unica possibilità reale per chi voleva essere libero era la via dell’esilio. Oggi abbiamo una dittatura più terribile di quella militare. Senza annullare formalmente la nostra carta costituzionale, se n’è stravolto lo spirito e la sostanza, per cui non c’è più uguaglianza, non ci sono diritti ma solo favori, non si rimuovono gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione della dignità umana e della qualità della vita. Al contrario s’impone a tutti un’omologazione spaventosa sulla base dei modelli che la televisione pubblica e privata ci trasmette minuto dopo minuto con le soap e con il grande fratello o l’isola dei famosi. Rischiamo, così, di diventare idioti da video o “videoti”. Io continuo a lottare come un donchisciotte contro i mulini a vento della mafia e del clientelismo, solo e, a volte, deriso, ma la mia è una scelta di vita che già scontano i miei figli e che non voglio fare pagare ad altri, soprattutto a giovani in gamba come te. Per cui ti dico: non ti piegare, ma non ti spezzare, cosa che rischi se resti oggi qui in Italia. Scegli di andare via per avere le opportunità di cui hai diritto e torna quando sarai forte, non ricattabile, per affrontare, se lo riterrai giusto, una battaglia di civiltà per contribuire a risollevare le sorti di questo nostro antico e glorioso Paese. Auguri per le festività, ma, soprattutto, per il tuo futuro. Cordialmente Francesco Fiordaliso

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Natale/ È Natale ogni volta che sorridi a un fratello/ e gli tendi la mano;/ .ogni volta che rimani in silenzio/ per ascoltare un altro;/ .ogni volta che volgi la schiena ai potenti/ che relegano gli oppressi/ ai margini del loro isolamento;/ .ogni volta che speri con i “prigionieri”,/ gli oppressi dal peso della povertà fisica,/ morale e spirituale;/ .ogni volta che riconosci con umiltà/ i tuoi limiti e la tua debolezza;/ .ogni volta che permetti al Signore/ di amare gli altri attraverso te./ Preghiamo per essere capaci di accogliere Gesù a Natale,/ non nella fredda mangiatoia del nostro egoismo,/ ma in un cuore pieno di amore e di umiltà,/ un cuore caldo di amore per i fratelli./ Beata Madre Teresa di Calcutta

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Secondo l’ispettore generale per la ricostruzione in Iraq dell’agenzia di governo USA la Casa Bianca ha speso 117 miliardi di dollari senza costrutto. Gorge Bush ha chiesto scusa per avere scatenato una guerra mondiale e per avere rovinato l’economia americana in seguito a informazioni errate. Ma ciò basta?

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Facebook, il “Social Network” per eccellenza, accetta di tutto, anche la spazzatura dell’umanità. Come possono definirsi altrimenti i 1.764 spregevoli individui che si proclamano sostenitori di Totò Riina, “il vero capo dei capi”, che chiedono “libertà per gli uomini d’onore e morte ai pentiti”? D’altronde se nel periodo della più importante festività dell’anno, che dovrebbe ricordarci che “fatti non fummo a viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza” (Dante), la televisione trasmette “Il padrino” e “Il capo dei capi” cosa possiamo aspettarci?

 

Autore: Agate Gaspare  

Tutti vogliono tornare alla natura, ma nessuno lo vuole fare a piedi

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

Plutarco, nel decimo capitolo della Vita di Giulio Cesare, racconta che, in occasione di una festa dedicata alla dea Bona, cui potevano partecipare soltanto le donne, Pompea, moglie di Cesare, accolse nella sua abitazione un suo spasimante, Publio Clodio, travestito da suonatrice. Ma l’inganno venne scoperto e Clodio, cacciato via, fu poi trascinato in tribunale. Cesare, citato come testimone, alla domanda del pubblico ministero, rispose che la moglie di Cesare doveva essere al di sopra di ogni sospetto, sottolineando, così, l’intoccabilità del potenti e di chi è loro “affine” o collaterale e ricordando al giudice che chi fa le leggi è al di sopra delle leggi. L’on. Di Pietro ha denunciato un simile atteggiamento di Berlusconi, che, con il lodo Alfano, si è messo al di sopra delle leggi. Bisogna, però, dire che predica bene e razzola male. La sua presa di posizione per le vicende che riguardano il figlio Cristiano non è coerente, in quanto doveva chiedere e pretendere da lui le dimissioni dalle cariche pubbliche, come egli ha fatto da Ministro, in attesa che si chiarisse la vicenda, a prescindere dalle responsabilità di natura penale. Senza, poi, togliere nulla alle legittime aspirazioni del figlio, Di Pietro non doveva consentire a monte che gli venisse candidato e, quindi, eletto a cariche pubbliche, in quanto è lapalissiano che il voto veniva dato più a lui che al figlio. Questo tramandare da padre a figlio o da marito a moglie la vocazione alla politica genera un legittimo sospetto, anche se non mancano, in proposito, illustri precedenti. Chi sceglie la strada della denuncia dell’immoralità dilagante e della politica politicante non deve prestare il fianco ad alcuna critica, ma essere al di sopra di ogni sospetto.

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Il mondo in guerra Oggi si spara, e si muore, in Palestina, Iraq, Afghanistan, Kurdistan, Cecenia, Georgia, Algeria, Ciad, Darfur, Costa d’Avorio, Nigeria, Somalia, Uganda, Burundi, Congo (R.D.), Angola, Pakistan, Kashmir, India, Sri Lanka, Nepal, Birmania, Indonesia, Filippine, Colombia. E non solo. Questi conflitti sono costati la vita, finora, a più di cinque milioni e mezzo di persone. Se si aggiungono le guerre conclusesi negli ultimi cinque anni (Sierra Leone, Liberia, Sud Sudan, Congo Brazzaville, Eritrea-Etiopia, Casamance) il bilancio delle vittime sale a sette milioni e settecentomila morti. Nel mondo sono in corso 26 conflitti. Ecco il quadro della situazione attuale: Medio Oriente 1. Iraq 125.000 morti dal 2003 2. Israele-Palestina 6.000 morti dal 2000 3. Turchia (Kurdistan) 40.600 morti dal 1984 Asia 4. Afghanistan 32.000 morti dal 2001 5. Pakistan (Waziristan) 6.300 dal 2004 6. Pakistan (Balucistan) 1.000 morti dal 2004 7. Sri Lanka 72.000 morti dal 1983 8. India (Kashmir) 65.000 morti dal 1989 9. India (Naxaliti) 6.600 morti dal 1980 10. India (Nordest) 51.000 morti dal 1979 11. Birmania (Karen) 30.000 morti dal 1948 12. Thailandia 2.800 morti dal 2004 13. Filippine (Mindanao) 70.200 morti dal 1984 14. Filippine (Npa) 40.200 morti dal 1969 Africa 15. Algeria 150.300 morti dal 1992 16. Sudan (Darfur) 300.000 morti dal 2003 17. Ciad 2.000 morti dal 2005 18. Rep.Centrafricana 2.000 morti dal 2003 19. Nigeria 14.300 morti dal 1994 20. R.D.Congo (Kivu) 3.000 morti dal 2004 21. Uganda 100.000 morti dal 1987 22. Kenya 1.000 morti dal 2007 23. Somalia 6.000 morti dal 2006 24. Etiopia (Ogaden) 4.000 morti dal 1994 Europa 25. Russia (Cecenia) 240 mila morti dal 1994 America Latina 26. Colombia 300.000 morti dal 1964

 

Autore: Maria Crisrina Ciulla 

“sic cum inferiore vivas quemadmodum tecum superiore velis vivere”-” tratta il tuo inferiore come vorresti che il tuo superiore tratti te” (Seneca)

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Da: Nandino STIAMO ANCORA CERCANDO LE PAROLE… L’enormità ci ha travolto. Le dimensioni del massacro non sono state capite in occidente, sicuramente non in Israele e noi stessi ancora non percepiamo tutto. Accumuliamo sgomenti i dati quantitativi lasciando ad un impossibile calcolo i danni : La Striscia è stata ridotta ad un enorme cratere: 1353 morti, 418 bambini, 125 donne, 16 paramedici, 13 israeliani di cui 3 civili. 5.300 feriti, quattromila case distrutte, cinque scuole dell’Unrwa in macerie, 19 moschee, 215 cliniche, 28 ambulanze, distruzione totale dei campi coltivati e delle serre, degli alberi e delle piccole industrie, 18 scuole danneggiate, novantamila persone scappate di casa… Scrive Amira Hass: “I giornalisti chiedono ai direttori di scrivere ma la Striscia non interessa più. Le cifre emergono dai cumuli di macerie e dai racconti dell’orrore. Io non ho ancora trovato il modo di spiegarle a me stessa, figuriamoci agli altri. L’enormità si coglie sui volt delle persone. Sembrano tutti invecchiati. E una strana espresssione di sollievo, perchè sono ancora vivi. E poi c’è lo stupore. Stupore per le dimensioni dell’offensiva: io sto ancora cercando le parole” Nonostante siamo travolti dall’enormità, proviamo a trovare parole: > in allegato BoccheScucite n.70 – 1 febbraio 2009 ULTIM’ORA DA GAZA: 1 febbraio ore 16, “Israele ha ripreso a bombardare la Striscia di Gaza. Abbiamo udito pochi minuti fa diversi cannoneggiamenti provenire dal mare. In cielo hanno ripreso i sorvoli degli F16. Tra ieri e oggi, Israele ha sfoderato la bugia del lancio dei razzi contro i propri territori, ma la resistenza nega categoricamente e accusa il governo di Tel Aviv di inventare pretesti per riattacare la Striscia e causare altri morti, in vista delle elezioni” (Angela Lano). Mentre inviamo questo numero, “alle 22.52 sentiamo il primo di sette nuovi attacchi nella zona di confine. Case distrutte a Qishta. Alle 23.40 il settimo attacco” (Vittorio Arrigoni). “Carissimi, Gaza stava già soffrendo prima di questo attacco, ha sofferto enormemente durante questa attacco e continuerà a soffrire dopo questa attacco. Migliaia di persone sono state uccise e molte di più sono state ferite nell’invasione israeliana che la nostra gente ha sopportato per quasi un mese. Sono state bombardate le nostre case e città, con la distruzione di tutto, dai raccolti nei campi agli ospedali, dalle moschee alle scuole. La gente ha perso tutto e molte persone sono ora senza casa. Su di noi si sono abbattute le bombe al fosforo bianco che hanno causato ustioni orripilanti, principalmente ai civili. Molte famiglie si sono rifugiate nelle scuole della Nazioni Unite dove pensavano sarebbero state al sicuro. Ma anch’esse sono state bombardate, sotto gli occhi del mondo. Non so se potete capire che le distruzioni e le ferite fisiche sono incalcolabili, così come è incalcolabile anche il trauma psicologico della nostra gente. La popolazione avrà bisogno di aiuto e suppor to per chissà quanti anni a venire. La guerra deve finire, ora. Ma…il mondo deve trovare una soluzione non solo per questo disastro, ma per il riconoscimento del popolo palestinese e non semplicemente tornando alla situazione in cui si trovava prima che tutto questo inferno iniziasse. I confini con Israele devono essere rispettati e l’occupazione deve finire. Essa è iniziata 60 anni fa’, Lo status dei rifugiati palestinesi deve essere risolto sulla base del diritto al ritorno, mentre Gerusalemme Est deve essere la capitale dello Stato palestinese. Dobbiamo abbattere il Muro dell’apartheid, aprire i passaggi di frontiera, liberare i detenuti palestinesi e rimuovere gli insediamenti israeliani cosicchè la terra potra’ tornare ai suoi originari proprietari palestinesi. La pace è possibile solo insieme alla giustizia. Quando il mondo darà al popolo palestinese i suoi diritti, allora ci sarà sicuramente la pace in Medio Oriente”. Vostro, Padre Manuel Musallam , Parroco della Chiesa Cattolica a Gaza, 20 Gennaio 2009

 

Autore: Agate Gaspare 

Ho il cuore pieno di malinconia; Satira aiutami a sopravvivere gratatio pallorum omnia mala fugat

 

Autore: DANIELA COMMAREKATIA DI NATALE 

CARPE DIEM…LA VITA E’ BREVE……VIVI LE TUE EMOZIONI E NON PENTIRTI MAI DI NULLA…NON RINNEGARE IL TUO PASSATO!!

 

Autore: Fabiana Signorello 

Vivere la vita significa amare ogni istante, sia questo di gioia che di dolore e condividerlo con chi ti è caro…Accadono cose che sono come domande, passa un minuto oppure anni, e poi la vita risponde.!! Chi vive senza follia non è così saggio come crede…

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Rassegna stampa dal ” Quotidiano di Sicilia” di Palermo del 19-2-2009 I COSTI DEI DISTACCHI SINDACALI Sono 198.240 le ore utilizzante nelle scuole siciliane per svolgere attività sindacale. E 118 sono i docenti che hanno ottenuto la possibilità di lasciare la cattedra per difendere i diritti della categoria. In Sicilia su 6227 insegnanti a tempo indeterminato abbiamo un sindacalista ogni 53 unità. Al lordo lo Stato paga 35 euro per un’ora. I 118 docenti esonerati dalla didattica ed utilizzati a tempo pieno nelle sedi dei sindacati hanno un costo che si aggira sui 3,5 milioni di euro. Una cifra che va raddoppiata poiché le cattedre lasciate dagli insegnanti sindacalisti vanno coperte con supplenti, per cui la spesa complessiva è di circa 7 milioni di euro. Al totale vanno aggiunti i costi sostenuti per il personale Ata. I distacchi in Sicilia sono 24. Se per ciascuno calcoliamo uno stipendio medio netto sui 1.100 euro, includendo i sostituti, i costi sono di 686.400 euro. Ripetendo al netto gli stessi conteggi per i 226 docenti vedremo che la regione Sicilia utilizza risorse pari a 5 milioni e 338.320 euro per garantire adeguata rappresentanza sindacale agli insegnanti. Il calcolo è stato effettuato tenendo conto che si lavora 200 giorni all’anno per 21 ore settimanali, e che lo stipendio medio di un insegnante, che supera i 15 anni di anzianità, si aggira sui 1.740 euro, tenendo conto anche della tredicesima. Appena 4 invece i dirigenti scolastici impiegati a tempo pieno per attività sindacale e sostituiti da altri colleghi con incarichi annuali. Reperire i dati riportati in tabella non è stato semplice: alcuni uffici scolastici provinciali si sono mostrati restii, altri erano smarriti dalla frammentarietà dei loro stessi comparti. Per conoscere i dati complessivi di una provincia infatti andavano sommati tutti i distacchi per ogni ordine e grado e quindi andavano contattati almeno tre impiegati. “Ogni anno il ministero della pubblica istruzione invia un elenco dettagliato dei docenti utilizzati per attività sindacale, rivela Gaetana Consolo dell’ufficio scolastico di Messina. “E’ la norma consuetudinaria e l’ufficio del personale lo riceve integralmente non solo per la provincia di riferimento ma per tutte le altre”. Eppure anche per l’ufficio scolastico regionale non è stato immediato reperire questi dati, le difficoltà di centralizzazione vengono scontate a tutti i livelli, ma le ultime tabelle fornite sono state molto dettagliate e precise. Esaminando i dati si ricava che il primo sindacato è la Cisl che ha ottenuto 34 disponibilità totali o parziali sia per docenti che per personale Ata, segue la Cgil con 30, la Uil con 25, Confsal/Snals con 24, Gilda Unams 18, 5 la Cisal.Le aspettative non retribuite sono appena 3, cioè i docenti conservano il posto di lavoro e non ricevono stipendio, 6 le semi aspettative Ma come si arriva ai distacchi sindacali. Il contratto nazionale di lavoro prevede per i sindacati che raggiungono almeno il 5% della rappresentatività l’assegnazione di docenti che possano dedicarsi all’ attività sindacale totalmente o parzialmente mantenendo interamente la retribuzione. Le unità vengono assegnate facendo la media tra le tessere di iscrizione e i voti conseguiti alle elezioni delle RSU (rappresentanza sindacali unite). “Ma perché nella scuola statale i sindacalisti devono essere esonerati dal servizio a spese del contribuente e nel settore privato no?” si chiede, Salvatore Indelicato, dirigente dell’Iti Cannizzaro. “All’interno delle scuole la difesa dei lavoratori è già garantita dalle Rsu, elette tra i docenti per cui i rappresentanti delle sigle sindacali potrebbero essere ridotti. Quando il ministro parla di tagli bisognerebbe anzitutto dimensionare e impedire la sottrazione di personale alla docenza”. Altra nota dolens sono le assemblee sindacali che rosicchiano ore all’insegnamento. “Cgil, Cisl e Uil convocano assemblee territoriali per circa 4000 persone, ma poi vi presenziano appena 150, denuncia Roberto Tripodi, dirigente scolastico dell’IT Volta di Palermo. Le aule magne sono piccole o forse non si fanno controlli sulle reali presenze. Il risultato è che gli studenti vanno a casa e le ore di lezione perdute sono egualmente retribuite”. Intanto dal primo gennaio è entrato in vigore l’articolo 46 della l.133/2008 voluto dal ministro della funzione pubblica Renato Brunetta con cui si stabilisce la riduzione dei distacchi e dei permessi sindacali del 45% in tre anni. Maddalena Maltese, Quotidiano di Sicilia, kalagatos@virgilio.it

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Rassegna stampa dal ” Quotidiano di Sicilia” di Palermo del 19-2-2009 I COSTI DEI DISTACCHI DEI DOCENTI Il contesto scolastico siciliano e i costi per i distacchi vanno inseriti all’interno di un’analisi che interessa l’intero territorio nazionale, dove i docenti dispersi tra impegni sindacali, esoneri per motivi di studio, insegnamento nelle scuole di specializzazione universitaria, utilizzazioni altre rispetto alla docenza sono circa ventimila. I costi di questa dispersione si aggirano sul miliardo e 200 milioni di euro. Cifre ragguardevoli tratte dal libro bianco sulla scuola dell’ex ministro Fioroni e presentate in un dossier dalla rivista on line Tuttoscuola. Ad oggi però pochi si sono preoccupati di commentare e rispondere a queste cifre perché la materia è scottante, spiega Salvatore Indelicato, dirigente dell’Iti Cannizzaro di Catania. Sul fronte dei distacchi sindacali “c’è connivenza tra sindacalismo scolastico, artefice della dispersione di tanti docenti e la pubblica amministrazione” denuncia Indelicato. ” Le direzioni scolastiche non sono obbligate ad esonerare i docenti dall’insegnamento per utilizzarli in altre categorie giuridiche inventate ad hoc, ma la pressione sindacale è irresistibile”. “Se la manovra finanziaria impone razionalizzazioni ed economie, continua il dirigente, si cominci a rimandare in classe questi insegnanti per evitare accorpamenti di classi e tagli di organico per reperire risorse”. “E’ vero che i distacchi sindacali e gli incarichi politici sono solo una piccola fetta dei docenti fantasma, precisa Roberto Tripodi dell’ITI Volta di Palermo, presidente dell’A.S.A.SI., associazione delle scuole autonome della Sicilia, ma intanto i sindacati scuola, che incassano regolarmente tessere dagli associati, potrebbero pagarsi senza problemi il proprio personale. Sarebbe già un segnale in controtendenza”. Di fatto nelle scuole esistono scostamenti tra gli organici di diritto e di fatto e “ogni giorno il preside si trova a dover conferire supplenze non solo per malattia o ferie, ma anche per i tanti permessi legati alle attività e alle assemblee sindacali, spiega Tripodi. Poiché è impossibile supplire tutti si accorpano le classi, si rischia di lasciarle incustodite o rimandarle a casa”. Nel 1974 la scuola italiana era al 12° posto nelle graduatorie OCSE dei livelli di apprendimento. Oggi siamo al 31° posto. C’è da riflettere. “I sindacati garantiscono una parte della democrazia del nostro Paese”, dichiara Vito Cudia, dirigente scolastico della direzione didattica di Carini, ora delegato Cisl per la scuola anche lui in distacco sindacale . “Naturalmente la democrazia ha dei costi, economici e sociali” commenta a proposito delle cifre sborsate dallo Stato per gli insegnanti siciliani prestati ai sindacati. Quando i rappresentanti dei lavoratori vengono attaccati per sprechi in realtà si attaccano i lavoratori, perché “senza mediatori per la concertazione, si rischia la deriva di rappresentatività e si mettono in pericolo posti di lavoro. La Cisl è tra le sigle sindacali che vanta i maggiori distacchi 35. “Tra le risorse utilizzate dal nostro sindacato abbiamo anche docenti in pensione, che per la loro esperienza possono continuare ad offrire un contributo nelle lotte sindacali”, dichiara Michele Romeo, segretario regionale Snals. Anche lui ha utilizzato per circa 10 anni la possibilità di lavorare a pieno nelle strutture di rappresentanza dei lavoratori. Questo significa diminuire i distacchi da chiedere al ministero? “Assolutamente no, precisa Romeo, li utilizziamo per le forze più giovani, ma da qualche anno abbiamo anche qualcuno in aspettativa non retribuita e quindi sostenuto direttamente dai nostri iscritti. Non sono tanti ma anche noi vogliamo dare un segnale di risposta alla decisione del ministro Brunetta”. In realtà per Salvatore Morales, già dirigente vicario dell’istituto tecnico Ascione di Palermo, le rappresentanze sindacali delle sigle nazionali potrebbero essere ridimensionate a due per provincia. “Nelle scuole sono elette le Rsu, interne alla vita della comunità didattica ed esperte conoscitrici dei problemi scolastici”. “Anche a me qualche tempo fa è stato proposto un incarico sindacale, continua Morales, ma ho rinunciato perché era in contrasto con il mio ruolo: in quanto dirigente e rappresentante della Pubblica amministrazione non potevo certo condurre battaglie contro me stesso e contro lo Stato che rappresentavo”. Maddalena Maltese, Quotidiano di Sicilia, kalagatos@virgilio.it

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

LA STAMPA ” DI TORINO DI GIOVEDI’ 19 FEBBRAIO 2009 Un professore su 7 non fa lezione Ogni mattina vengono sostituiti 6 docenti per scuola tra malattie, permessi sindacali, elettorali, prestiti a istituti e ministero FLAVIA AMABILE In Italia un professore su sette non è in cattedra ma altrove. E ha un motivo valido per farlo. Anzi, ne ha almeno venti: tante sono le forme di assenze previste, concordate, perfettamente regolari. E, quindi, su un totale di 716.297 docenti nelle scuole statali 142.558 non erano in classe. E’ un esercito di professori, il doppio dei supplenti che sono 74.500. Ed infatti i dirigenti scolastici ogni mattina si trovano a dover sostituire 68 mila assenti per una media di 6 ogni scuola. Ad aver elaborato queste cifre è stato l’Asasi, associazione delle scuole autonome siciliane, sulla base degli ultimi dati resi disponibili dal Miur, riferiti all’anno scolastico 2006/2007. E il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini avverte: «E’ una situazione che stiamo esaminando. Alcune tipologie non trovano alcuna giustificazione. I professori devono tornare in cattedra e presto interverremo in questo senso». L’elenco prevede innanzitutto un tasso di assenteismo per malattia dell’8%, pari a 57.304 professori. E’ una cifra pre-Brunetta, quindi per quest’anno il numero dovrebbe ridursi almeno un po’. Degli assenti, quasi uno su dieci non va in classe per partecipare a un’assemblea sindacale convocata durante l’ora di lezione (12.059). Altra cosa sono i sindacalisti esonerati: 1085 professori. Altra cosa ancora sono i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza: ognuno di loro ha 40 ore di permesso sindacale, e quindi – calcola l’Asasi – alla fine «il costo per la loro sostituzione equivale a 840 cattedre di docenti assenti e l’Aran nel concedere in sede di contratto questi esoneri non ha pensato né a come operare la sostituzione né a come pagarla». Infine ci sono le Rappresentanze Sindacali Unitarie, e sono altri 1891 docenti che ne usufruiscono. I professori possono essere assenti anche perché eletti in un consiglio municipale, o alla Provincia, alla circoscrizione o in altri mandati. In questi casi lo stipendio scolastico si assomma a quello del nuovo incarico. Anche se si resta in carica per cinque anni ogni mese l’eletto deve comunicare se intende tornare in classe oppure no per il mese seguente. E quindi diventa impossibile dare un incarico ad un supplente per un intero anno ma ogni mese la scuola chiama un supplente e ripetere da capo la procedura necessaria. A usufruirne sono 890 docenti. In 1.760 professori sono distaccati in enti come gli Irre, gli Istituti di ricerca regionali che il ministero voleva già da tempo sopprimere e che ora non è del tutto chiaro che cosa facciano. Oppure sono distaccati all’Invalsi, l’ente che si occupa della valutazione delle scuole, o all’Indire, oggi chiamato Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica. Ma ci sono anche 700 professori ‘comandati’, sempre come supporto all’autonomia presso i Provveditorati. Ci sono 160 professori distaccati al Ministero dell’Istruzione come funzionari e altri 200 che invece non salgono in cattedra perché fanno parte di varie associazioni che si occupano di scuola. I professori devono aggiornarsi, hanno 150 ore l’anno, un quinto delle ore totali di insegnamento, da poter utilizzare per prendere una seconda laurea o frequentare un master. Ad aver usufruito di esoneri per diritto allo studio sono stati 5.358. Ma chi vuole frequentare un dottorato di ricerca ha diritto ad un esonero a parte, due anni lontano dalla cattedra, stipendio garantito: ne hanno usufruito in 950. Oppure possono scegliere di frequentare una Siss, la scuola di specializzazione universitaria: lo hanno fatto in 1040. Sono 2.610 quelli che vengono distaccati per malattie gravi, o comunque non sono più in grado di reggere lo stress o l’impegno delle lezioni in classe e quindi vengono ricollocati in segreteria o in biblioteca. Di fronte a queste cifre l’Asasi denuncia: «E’ necessario tornare alla centralità dell’insegnamento frontale: Da un discorso sulla quantità è giunto il momento di passare ad uno sulla qualità», spiega Roberto Tripodi, presidente dell’associazione. —————————————————————————— E’ il sindacato il principale imputato dell’impietosa analisi dell’Asasi sulle assenze dei docenti italiani. Almeno uno su dieci per diversi motivi non sale in cattedra. Mimmo Pantaleo, segretario nazionale della Flc-Cgil, non si sente per nulla colpevole, anzi. «Vogliamo eliminare i diritti sindacali? Preferiamo tornare al Medio Evo, ad una situazione di assenza di democrazia?» Il ministro dell’Istruzione avverte che gli insegnanti lontani dalle classi sono davvero troppi e che intende intervenire. «In quest’analisi si parla di un tasso di assenteismo per malattia pari all’8%, mi sembra davvero contenuto, e poi i provvedimenti del ministro Brunetta li faranno calare ancora. Per quel che riguarda gli altri dati penso che si tratti soltanto dell’esercizio di diritti acquisiti. Vogliamo negare il diritto allo studio o quello di fare attività sindacale? La verità è che il ministro sta operando senza rendersi conto delle conseguenze dei suoi tagli». Quali conseguenze? «Ci saranno danni enormi nella scuola pubblica subordinando alle riduzioni di spesa l’organizzazione, i modelli didattici, l’offerta formativa e le dotazioni organiche. Complessivamente dalle tabelle tecniche, che ci sono state consegnate, la riduzione dei posti per il solo anno 2009 è di 42.100 docenti e 15.167 personale Ata. Non ci si rende conto della difficile situazione nel funzionamento delle scuole per il mancato trasferimento dei finanziamenti per le attività ordinarie, per le supplenze, per le attività di recupero dei debiti formativi. Con gli organici ridotti all’osso e senza risorse finanziarie si cancella l’autonomia scolastica, tornando al vecchi tornando al vecchio centralismo burocratico. Per questo occorre cambiare radicalmente i regolamenti, reperendo risorse aggiuntive per la scuola che evitano il licenziamento di migliaia di precari e la mortificazione di tante competenze». Il ministro sostiene che i tagli sono necessari e che la scuola può comunque funzionare tranquillamente e bene. «Ed invece proprio questo studio sulle assenze dei docenti dimostra che visto che ci sono oltre 140 mila docenti lontani dalle aule per motivi del tutto legittimi e degni di essere rispettati, se si riducesse ulteriormente l’organico la scuola non reggerebbe, il carico sui docenti in cattedra diventerebbe davvero insostenibile e le scuole cadrebbero a pezzi».

 

Autore: Agate Gaspare  

Carissimo Preside, in un mondo pieno di giornate grigie finalmente una felice: oggi è il tuo compleanno e non posso astenermi dal farti i più vivissimi auguri, anche se non so se questo è il luogo più adatto. L’augurio personale che voglio farti è il seguente: Vivi oggi come se fosse l’ultimo giorno della tua vita, ma sogna come se fosse il primo! Gaspare Agate

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

SI È CHIUSA LA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI ISTANBUL CON RAPPRESENTANTI DI 155 PAESI Delusione al vertice: l’acqua resta una “necessità” e non diventa un “diritto” Nel documento finale sottoscrizione di impegni formali ma manca l’indirizzo di una nuova politica ISTANBUL – Nessun accordo sul “diritto di accesso all’acqua” al Forum mondiale sull’acqua, conclusosi a Istanbul dopo una settimana di lavori che ha visto coinvolte oltre 25.000 persone, in rappresentanza di 155 paesi. Il punto di contesa sta nella definizione di acqua come bene, portata avanti dalle multinazionali, o invece dell’acqua come diritto. E nella dichiarazione finale si afferma la necessità di migliorare l’accesso all’acqua e l’azione di bonifica in tutto il mondo, ma non il “diritto all’accesso all’acqua”, chiesto con forza da numerose organizzazioni non governative e da diversi Paesi. NECESSITA’ MA NON DIRITTO – Nella giornata mondiale dell’acqua, il testo conclusivo del Forum indica diversi impegni: necessità di fare economia di acqua, in particolare nel settore agricolo, e di contrastare l’inquinamento, sia nei corsi d’acqua che nelle falde freatiche. Francia, Spagna e molti paesi dell’America latina e del continente africano hanno tentato, senza riuscirci, di modificare il testo. La dichiarazione finale afferma che l’accesso all’acqua potabile e alla bonifica è una “necessità umana fondamentale”, ma non un “diritto”. «Siamo rattristati. Ci è stato impedito di apportare modifiche al documento», ha detto un delegato etiope. Da parte sua, il Partenariato francese per l’acqua (Pfe), che riunisce rappresentanti dello Stato, delle comunità locali, delle imprese e delle ong, ha “deplorato” l’assenza del “diritto all’acqua” nel documento. Venerdì scorso, il ministro francese per l’Ambiente, Chantal Jouanno, aveva chiaramente chiesto che il testo fosse rafforzato in tal e direzione: «Come si può parlare di diritti dell’uomo se non si parla di diritto all’accesso all’acqua? E’ il diritto che condiziona tutti gli altri». LE CIFRE DELL’EMERGENZA – Sono otto milioni i decessi annui attribuiti alla carenza di acqua e servizi igienico-sanitari, più di un miliardo di persone hanno limiti di accesso all’acqua potabile, 1,1 miliardi di persone non hanno accesso alle risorse idriche, 2,6 miliardi di persone hanno problemi igienico-sanitari, 3.900 bambini muoiono ogni giorno a causa della mancanza di acqua, l’inquinamento dei corsi d’acqua e delle falde del sottosuolo. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, lanciato in parallelo al Forum, il rischio per la Terra è che al 2030 metà popolazione mondiale resti assetata, ma è l’Africa a dover affrontare la sfida più grande. Il segretario generale del Forum Oktay Tabasaran parla del documento come di «una piattaforma per affrontare i problemi del mondo legati all’acqua, che non possiamo ignorare» per la sopravvivenza del nostro Pianeta. «È un documento importante – conclude il ministro turco dell’Ambiente Veysel Eroglu – che servirà da riferimento a livello gove rnativo». IN ITALIA SCORRE UN FIUME DI ACQUA IN BOTTIGLIA – Agli italiani piace l’acqua in bottiglia, nel 2007 ne hanno consumata ben 12,4 miliardi di litri, e sono disposti a pagarla mille volte di più di quella che esce dal rubinetto delle loro case (in media 0,5 millesimi di euro al litro contro i 50 centesimi di euro al litro per quella in bottiglia). Con 196 litri pro-capite all’anno l’Italia è il primo Paese in Europa per consumo di acque in bottiglia e il terzo al mondo, dopo Emirati Arabi (260 l/anno procapite) e Messico (205)

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Nel 2008 sono state messe a morte nel mondo 2390 persone in 25 Paesi. E dall’inizio del 2009 sono già state eseguite almeno 103 sentenze capitali in tutto il mondo. Se in due terzi dei Paesi del Pianeta infatti la pena di morte è stata abolita, e solo 25 (su 59) di quelli che ancora la mantengono hanno eseguito condanne capitali nel 2008, va anche detto che il 93% di tutte le esecuzioni è avvenuto in soli cinque paesi: Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Stati Uniti. Mette in luce comunque una tendenza positiva Amnesty International, nel rapporto sulla stato della pena di morte del 2008: alla Cina, che da sola ha messo a morte più persone che il resto del mondo nel suo complesso (1718 su 2390), fa da contrasto l’Europa. Amnesty sottolinea a riguardo che nel Vecchio Continente è rimasta solo la Bielorussia a ricorrere ancora alla pena di morte. BIELORUSSIA – Amnesty ribadisce la richiesta al presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, di commutare senza ulteriori ritardi le condanne di tutti i detenuti presenti nel braccio della morte e di intraprendere passi immediati verso l’abolizione della pena capitale. Sull’unico Paese europeo dove è ancora in vigore la pena di morte non esistono dati o statistiche ufficiali, ma Amnesty stima che più di 400 persone siano state messe a morte dal 1991, anno in cui la Bielorussia è diventata indipendente. L’intero procedimento che riguarda la pena di morte inoltre è avvolto dal segreto: i prigionieri e i loro familiari non sono informati sulla data dell’esecuzione e il corpo del condannato non viene restituito alla famiglia. L’applicazione della pena di morte – sottolinea ancora l’organizzazione che tutela i diritti umani – è aggravata da un sistema di giustizia penale viziato, dove tortura e maltrattamenti sono utilizzati per estorcere le confessioni e i condannati non hanno accesso al le legittime procedure d’appello. BUONE E CATTIVE NOTIZIE – Più in generale «la buona notizia è che le esecuzioni hanno luogo in un piccolo numero di Paesi. Questo dimostra che stiamo facendo passi avanti verso un mondo libero dalla pena di morte. La brutta notizia, invece, è che centinaia di persone continuano a essere condannate a morte nei Paesi che ancora non hanno formalmente abolito la pena capitale», ha dichiarato Irene Khan, segretaria generale di Amnesty International in occasione della diffusione del Rapporto. Dopo l’Asia, dove 11 Paesi continuano a ricorrere alla pena di morte (Afghanistan, Bangladesh, Cina, Corea del Nord, Giappone, Indonesia, Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam) il secondo maggior numero di esecuzioni, 508, è stato registrato in Africa del Nord e Medio Oriente. IRAN E ARABIA – In Iran sono state messe a morte almeno 346 persone, tra cui otto minorenni al momento del reato, con metodi che comprendono l’impiccagione e la lapidazione. In Arabia Saudita, le esecuzioni sono state almeno 102, solitamente tramite decapitazione pubblica seguita, in alcuni casi, dalla crocifissione. Nel continente americano solo gli Stati Uniti d’America hanno continuato a ricorrere con regolarità alla pena di morte, con 37 esecuzioni portate a termine lo scorso anno, la maggior parte delle quali in Texas. Il rilascio di quattro uomini dai bracci della morte ha fatto salire a oltre 120 il numero dei condannati alla pena capitale tornati in libertà dal 1975 perchè riconosciuti innocenti. L’unico altro stato in cui sono state eseguite condanne a morte è stato Saint Christopher e Nevis, il primo dell’area caraibica ad aver ripreso le esecuzioni dal 2003. Nell’Africa sub-sahariana, secondo dati ufficiali, sono state eseguite solo due esecuzioni, ma le condanne a morte s ono state almeno 362. Quest’area ha registrato un passo indietro, con la reintroduzione della pena di morte in Liberia per i reati di rapina, terrorismo e dirottamento. «La pena capitale non è solo un atto ma un processo, consentito dalla legge, di terrore fisico e psicologico che culmina con un omicidio commesso dallo stato. A tutto questo deve essere posta fine», ha sottolineato Khan.

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Omaggio ad Ambrose Bierce . Adolescente: dicesi di colui che sta lentamente guarendo dall’infanzia. . Alleanza in politica internazionale: unione di due ladri ciascuno dei quali tiene la mano ficcata cosi’ a fondo nella tasca dell’altro, che non possono separarsi per derubare un terzo. . Amicizia: una nave abbastanza grande da portare due persone quando si naviga in buone acque, ma riservata ad una sola quando le acque si fanno difficili. . Ammirazione: il nostro educato riconoscimento della somiglianza di un altro a noi stessi. . Amore: parola inventata dai poeti per far rima con cuore. . Anno: Periodo di trecentosessantacinque delusioni. . Antagonista: persona indotta dalla sua stessa malvagia natura a negare i nostri meriti o a esibirne di personali di gran lunga superiori. . Applauso: L’eco di una platea. . Architetto: persona che disegna progetti della vostra casa e progetta disegni sul vostro denaro. . Assurdita’: Un’affermazione o un credo chiaramente in contrasto con le proprie opinioni. . Astemio: una persona debole, che si piega alla tentazione di negare a se stesso un piacere. . Audacia: una delle piu’ notevoli qualita’ dell’uomo quando si trova in una posizione inattaccabile. . Barometro: Un ingegnoso strumento che indica che tipo di tempo stiamo avendo. . Bellezza: il potere per mezzo del quale una donna affascina un amante e terrorizza un marito. . Bigotto: chi rimane fedele con ostinazione a un’opinione che non condividete. . Bruttezza: un dono degli Dei a determinate donne che rende possibile la virtu’ senza l’esercizio dell’umilta’. . Carita’: Un’amabile disposizione dell’animo che induce a perdonare negli altri i peccati e i vizi cui siamo dediti noi stessi. . Catechismo: una scelta di indovinelli teologici in cui dubbi universali ed eterni vengono risolti con risposte limitate ed evasive. . Cavolo: Un… vegetale all’incirca tanto grande e saggio come la testa di un uomo. . Cervello: quella cosa con cui pensiamo di pensare. . Chiaroveggente: persona, in genere donna, dotata della facolta’ di vedere cio’ che il suo cliente non vede, cioe’ anzitutto che e’ uno stupido. . Cinico: Un furfante la cui percezione difettosa vede le cose come sono anziche’ come dovrebbero essere. . Citazione: L’atto di ripetere in modo errato le parole di un altro. . Cleptomane: un ladro ricco. . Cogito cogito ergo cogito sum. “Penso che penso, dunque penso che sono.” . Complimento: E’ la veste elegante dell’invidia. . Complimento: Un prestito che da’ interesse. . Compromesso: La composizione di un conflitto di interessi che da’ a entrambi i contendenti la soddisfazione di persone di aver ottenuto qualcosa di insperato e di perdere solo entro i limiti del dovuto. . Confessione: Sacramento per cui il sacerdote si dispone a perdonare i peccati grossi in cambio del piacere di sentirsi raccontare quelli piccoli. . Confidente: chi apprende da A i segreti di B, che gli erano stati confidati da C. . Conoscente: una persona che conosciamo quanto basta per chiederle soldi in prestito, ma non tanto da prestargliene. Indica un grado di amicizia definito superficiale quando l’oggetto e’ povero o oscuro, e intimo quando e’ ricco o famoso . Conservatore: Uomo politico affezionato ai mali esistenti, da non confondersi col progressista che invece aspira a rimpiazzarli con mali nuovi. . Consultare: richiedere l’approvazione altrui riguardo una decisione gia’ presa. . Corruzione: Cio’ che permette a un rappresentante del governo di vivere onestamente del proprio stipendio senza discutibili speculazioni. . Creditore: Uno di una tribu’ di selvaggi temuti per le loro incursioni devastanti che abitano oltre le secche finanziarie. . Cristiano: Seguace degli insegnamenti di Cristo finche’ questi non contraddicano i peccati cui indulge piu’ volentieri. . Cupido: il cosiddetto dio greco dell’amore. Questa creazione bastarda di una fantasia barbara… fra tutte le invenzioni brutte e improprie, e’ la piu’ irragionevole e offensiva. . Dentista: Un prestidigitatore che, mettendo del metallo nella bocca di uno, ne fa uscire dei soldi dalle sue tasche. . Destino: l’autorita’ di un tiranno per un crimine e la scusa di uno sciocco per un fallimento. . Diagnosi: Talento molto sviluppato fra i medici che consiste nell’intuire le’entita’ del conto in banca del paziente in modo da poter stabilire quanto a lungo debba essere ammalato. . Dilettante: Pubblica calamita’ che scambia il gusto con il talento e confonde la sua ambizione con le sue capacita’ effettive. . Diluvio universale: Primo notevole tentativo di battesimo; risciacquo’ i peccati e i peccatori del mondo. . Diserzione: Avversione per il combattimento che si dimostra abbandonando l’esercito e la moglie. . Divorzio: una ripresa di rapporti diplomatici e una rettifica di confini. . Dottore: Un gentiluomo che prospera con le malattie e muore con la buona salute. . Dovere: cio’ che ci sospinge inflessibilmente nella direzione del profitto, lungo la linea del desiderio. . Egoista: una persona di bassi gusti, piu’ interessato a se stesso che a me. . Elogio: E’ un omaggio che rendiamo a imprese che assomigliano alle nostre… ma naturalmente non le eguagliano. . Epidemia: Malattia a tendenza sociale e assolutamente sgombra da pregiudizi. . Epitaffio: Iscrizione su una tomba che mostra come le virtu’ acquisite con la morte abbiano un effetto retroattivo . . Esperienza: La somma di quelle conoscenze che ci permettono di cambiare gli errori della gioventu’ con quelli della vecchiaia. . Esule: Persona che serve il proprio paese risiedendo all’estero, pur non essendo ambasciatore. . Fallibilita’: Essere sicuri di se’: sbagliarsi con la voce al massimo del volume. . Fanciullezza: Periodo di transizione nella vita umana che sta tra l’idiozia dell’infanzia e la follia della giovinezza, a due passi dalle colpe della maturita’ e a tre dai rimorsi della vecchiaia. . Farmacista: Complice del medico, benefattore del becchino e fornitore della famiglia dei vermi. . Fedelta’: La virtu’ tipica di quelli che stanno per essere traditi. . Fedelta’: Perversa inclinazione verso la propria moglie. . Felicita’: Una gradevole sensazione scaturita dalla contemplazione della sofferenza altrui. . Futuro: Quel periodo di tempo nel quale i nostri affari prosperano, i nostri amici sono sinceri e la nostra felicita’ e’ assicurata. . Gentile: Esperto nell’arte e nella pratica della dissimulazione. . Gratitudine: Un sentimento che sta a meta’ strada fra il beneficio ricevuto e quello previsto o atteso. . Idiota: Membro di una grande e potente tribu’ che nel corso dei secoli ha sempre esercitato un dominio assoluto sulle vicende umane. . Il boia e’ la persona che fa del suo meglio per eliminare i guasti della vecchiaia e ridurre le probabilita’ di annegamento. . Il consiglio consiste nel richiedere l’approvazione in merito ad una decisione gia’ adottata. . Il conto corrente e’ un’offerta volontaria al mantenimento della vostra banca. . Il matrimonio e’ una piccola comunita’ costituita da un padrone, una padrona e due schiavi: in tutto due persone! . Il pregiudizio e’ un vagabondo senza mezzi visibili di sostentamento. . Il sapere e’ quella parte della nostra ignoranza che abbiamo ordinata e classificata. . Il tornaconto e’ il padre di tutte le virtu’. . Illusione: La madre di una rispettabilissima famiglia che comprende Entusiasmo, Affetto, Abnegazione, Fede, Speranza, Carita’ e tanti altri bei figli e figlie. . Imputato: Termine giuridico per designare quella persona cosi’ gentile che dedica tutto il suo tempo e le sue energie per mantenere prospere le condizioni del suo avvocato. . Infedele: A New York e’ definito cosi’ chi non crede in Cristo. A Costantinopoli, invece, chi ci crede. . Interprete: Chi mette due persone di lingua diversa in grado di capirsi, ripetendo all’uno e all’altro quello che gli fa comodo abbiano detto. . Istruzione: Cio’ che si dischiude ai saggi e che nasconde agli stupidi la loro mancanza di senno. . La liberta’ e’ uno dei possedimenti piu’ preziosi dell’immaginazione. . La parola giogo definisce con rara precisione ed efficacia la condizione matrimoniale. . La pazienza e’ una forma minore di una vana speranza come virtu’. . La religione e’ la figlia della speranza e della paura, che esprime all’ignoranza la natura dell’inconoscibile. . L’ambizione e’ uno sfrenato desiderio di essere vilipesi dai nemici da vivi e ridicolizzati da morti. . L’amore e’ una malattia temporanea curabile col matrimonio o sottraendo il paziente alle influenze che hanno scatenato la malattia… E’ talora fatale, ma piu’ spesso al medico che al paziente. . Lavoro: uno dei processi attraverso i quali A consegue delle proprieta’ di B. . Le calamita’ sono di due tipi: la sfortuna a noi stessi, e la buona agli altri. . Le donne. Dovremmo cadere nelle loro braccia senza cadere nelle loro mani. . Libro: Le due coperte di questo libro sono troppo distanti. . Linguista: Persona che sa teorizzare sulle lingue degli altri molto piu’ di quanto sapppia usare la sua. . L’insurrezione e’ una rivoluzione non riuscita. . L’irreligiosita’: La principale fra le grandi fedi del mondo. . L’omeopata e’ l’umorista della professione medica. . Lunedi’: Nei paesi Cristiani, il giorno dopo la partita di baseball. . Mammiferi: Famiglia di animali vertebrati le cui femmine, allo stato naturale, allattano i propri piccoli; quando invece raggiungono un certo grado di civilta’, li mandano a balia o ricorrono al biberon. . Medico: Uno a cui affidiamo le nostre speranze quando malati e i nostri cani quando sani. . Mortalita’: La faccia dell’immortalita’ che noi conosciamo. . Natale: Giorno speciale consacrato allo scambio di doni, all’ingordigia, all’ubriachezza, al sentimentalismo piu’ melenso, alla noia generale e a domestiche virtu’. . Non nominare il nome di Dio invano! Scegli il momento piu’ opportuno per l’effetto! . Occasione: E’ il momento propizio per afferrare una delusione. . Oceano: La massa d’acqua che occupa circa i due terzi del mondo destinato all’uomo, il quale peraltro non ha le branchie. . Oppiaceo: una porta aperta nella prigione dell’Identita’. Porta al cortile della prigione. . Orfano: Essere vivente cui la morte ha tolto ogni possibilita’ di esprimere sentimenti di ingratidudine filiale. . Ottimismo: la dottrina o il credo che tutto sia bello, incluso cio’ che non lo e’. . Ottimista: Un fautore della dottrina che il nero e’ bianco. . Pace: negli affari internazionali, un periodo di imbrogli fra due periodi di lotta. . Passaporto: Documento inflitto con l’inganno ad alcuni cittadini la cui unica colpa e’ quella di volersi recare all’estero. Esso li addita al pubblico disprezo come stranieri e li espone ad ogni sorta di rappresaglia e di abuso. . Pazzia: La convinzione che gli altri siano pazzi. . Pittura: L’arte di proteggere superfici piane dall’atmosfera, e di esporle alla critica. . Pregare: Pretendere che le leggi dell’universo vengano annullate a favore di un singolo postulante, il quale se ne confessa del tutto indegno. . Profezia: L’arte di vendere la propria credibilita’ impegnandosi a consegnarla a domicilio piu’ avanti. . Prossimo: Uno che ci e’ stato imposto di amare come noi stessi e che fa di tutto per farci disubbidire. . Quando il tuo amico ti tiene teneramente le mani puoi stare tranquillo, perche’ puoi tenere d’occhio le sue. . Realta’: Il sogno di un filosofo impazzito. . Ribelle: chi propone un nuovo malgoverno e non riesce a imporlo. . Riflessione: L’atto di esaminare il proprio pane per determinare da che parte sta il burro. . Rimpianto: Cio’ che sedimenta nella coppa della vita. . Rivoluzione: In politica, la rivoluzione e’ un cambiamento improvviso di malgoverno. . Sacerdote: Un uomo che si assume la cura della nostra vita spirituale per migliorare le condizioni della sua vita temporale. . Santo: Peccatore morto, riveduto e corretto. . Sapevate che i cloni non usano mai gli specchi? . Scusarsi: porre le premesse per future offese. . Seccatore: Persona che parla quando tu vorresti che ascoltasse. . Sfortuna: il tipo di fortuna che non manca mai. . Smemoratezza: Un dono di Dio concesso ai debitori per compensarli della loro poverta’ di coscienza. . Societa’ per azioni: un ingegnoso stratagemma per ottenere un profitto individuale senza responsabilita’ individuale. . Soddisfazione: quella sensazione piacevole suscitata dalla contemplazione delle miserie altrui. . Solitudine: Situazione di chi ha il difetto di dire la verita’ e di essere dotato di buon senso. . Storia: un resoconto per la maggior parte di eventi, per la maggior parte privi d’importanza, provocati da sovrani, per la maggior parte furfanti e da soldati, per la maggior parte idioti. . Telefono: Un’invenzione diabolica che annulla alcuni dei vantaggi del tenere una persona antipatica a debita distanza. . Trovatello: Bambino che si e’ sbarazzato dei suoi genitori, non giudicandoli all’altezza delle sue condizioni e delle sue prospettive. . Ultimatum: In diplomazia e’ l’ultima richiesta prima di passare alle concessioni. . Un ambasciatore e’ colui che non riuscendo ad ottenere una carica dagli elettori, la riceve dal governo, a patto che lasci il paese. . Un quadro e’ una riproduzione bidimensionale di qualcosa che e’ gia’ noioso allo stato tridimensionale. . Una donna assente e’ una donna morta. . Vecchiaia: E’ quel momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si puo’ ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si e’ piu’ in grado di commettere. . Venerazione: L’atteggiamento spirituale di un uomo verso Dio e di un cane verso un uomo. . Vigliacco: chi, nell’emergenza del pericolo, pensa con le proprie gambe. . Zelo: Malattia nervosa che colpisce talvolta i giovani e gli inesperti.

 

Autore: Fabiana Signorello 

” Nel mondo non ci sono mai state due opinioni uguali; non più di quanto ci siano mai stati due capelli o due grani identici: la qualità più universale è la diversità.”(M. De Montaigne)

 

Autore: Fabiana Signorello 

” Il valore della vita non sta nella lunghezza dei suoi giorni, ma nell’uso che se ne fa: si può vivere molto a lungo, ma molto poco.” (Micheal De Montaigne) “Comincia a vivere subito e considera ogni giorno come una vita a sé. ” (Seneca)

 

Autore: Maria Cristina Ciulla 

Non lasciare mai che la paura di perdere ti impedisca di partecipare!

 

Autore: Rosaria Giardina  

Tutto ciò che vive è irripetibile: è impensabile che due uomini, due cespugli di rose selvatiche siano identici.La vita si spegne là dove la costrizione si sforza di annullare ogni peculiarità dei singoli. (Vasilij Grossman)

 

Autore: Annamaria Covais  

Non c’é nulla interamente in nostro potere, se non i nostri pensieri. ( Cartesio )

 

Autore: Rosaria Giardina  

Ho imparato che tutti vogliono vivere sulla cima della montagna senza sapere che la vera felicità risiede nella forza di risalire la scarpata (Gabriel Garcia Marquez)

 

Autore: Annamaria Covais  

Non c’é nulla interamente in nostro potere, se non i nostri pensieri. ( Cartesio )

 

Autore: Annamaria Covais  

La cosa migliore é vivere nell’uguaglianza;il nome stesso della moderazione già solo a pronunciarsi é bello;seguirla,poi,é quanto di meglio c’é per gli uomini. (Euripide,Medea)

 

Autore: Gaspare Agate  

Ecco la favola del lupo e lagnello ambientata ai nostri giorni: Il Leone, re della giungla, deve ricoverarsi per una operazione alla prostata. Esaminata la Legge della Giungla, vi trova scritto che, in caso di impedimento od assenza del Re della giungla, deve nominarsi un Vicerè che ne fa le veci. Pensa e ripensa, il Leone non vuol nominare nè la Tigre, nè il Leopardo, nè un altro animale che possa essere tentato di fare un colpo di stato, e levargli definitivamente il potere. Lampo di genio: decide di nominare Vicerè della Giungla nientemeno che la Pecora; qualora volesse fare la furba – pensa il Leone – potrò sempre metterla a posto con un colpo di artigli. Il Leone, con la valigetta pronta per andare in clinica, riunisce il Popolo della Giungla, e comunica la sua decisione; tutti si meravigliano, soprattutto la Pecora, ma la decisione del Re non si discute. La Pecora comincia subito a prendere gusto alla sua nuova inaspettata autorità, e si pavoneggia, con il petto in fuori, passeggiando nella strada principale della Giungla. Passa il Lupo, a bordo del suo motorino, e la Pecora lo ferma subito. “Patente, libretto e assicurazione “. Il Lupo, un pò seccato (nel frattempo si crea un capannello di animali, che osservano divertiti la scena), è costretto a subire il controllo dei documenti, poi delle luci, poi dello stop, poi del carburatore (per vedere se il motorino era truccato), ecc. ecc. La Pecora, però, non trova nulla di irregolare: allora, infastidita, ha un’idea: tira uno scappellotto al Lupo, intimandogli “La prossima volta, mettiti il casco !!!” Il Lupo, con uno sforzo enorme, riesce a non reagire, e se ne va, mentre la gente mormora. Il giorno dopo, ed il giorno dopo ancora, stessa scena, stesso controllo, stesso scappellotto. Il Lupo non ne può più, e la tentazione di sbranare la Pecora è forte: decide quindi di andare a protestare dal Leone. Compra un vassoio di savoiardi, va in clinica, e racconta tutto al Leone, che si arrabbia moltissimo con la Pecora (“Accidenti” – pensa – “nemmeno una operazione in pace mi posso fare !!”). Manda a chiamare la Pecora, e la rimprovera. “Capisco” – dice – “che tu voglia prenderti qualche rivincita, e ci sta pure; però – accidenti – non puoi la puoi fare così sporca, devi trovare un sistema meno rozzo, più raffinato !!!” La pecora, sottomessa, si scusa: “Hai ragione, Leone, è che io non sono pratica di queste cose … Suggeriscimi Tu come posso fare una soperchieria al Lupo fatta bene …”. “Che so” – dice il Leone – “per esempio: chiedi al Lupo di comprarti le sigarette; poi se lui te le compra con il filtro, lo rimproveri dicendo che le volevi senza filtro!”. La Pecora, congedatasi, si rimette in ghingheri e passeggia di nuovo nella strada principale della Giungla, fino a che arriva il Lupo con il motorino, e si raccoglie subito un gruppo di curiosi. “Alt !!!” – fa la Pecora. “Che vuoi, Pecora, ancora il controllo documenti ?” – risponde il Lupo. “No, caro Lupo; vorrei solo chiederti la cortesia – io sono il Vicerè della Giungla, come sai – di andarmi a comprare un pacchetto di sigarette, che le ho finite”. “Subito” – risponde il Lupo – “le vuoi con il filtro, oppure senza ?” E la Pecora, presa in contropiede, mollandogli uno scappellotto: “Vatti a mettere il casco !!!”.

 

Autore: Rosaria Giardina 

Ci sono solo due modi di vivere la propria vita: uno come se niente fosse un miracolo; l’altro come se tutto fosse un miracolo. (Einstein)

 

Autore: Rosaria Giardina  

Brevissima e ansiosissima è la vita di quelli che dimenticano il passato, non curano il presente, temono il futuro (L.A.Seneca)

 

Autore: Rosaria Giardina  

Ci sono solo due giorni all’anno in cui non si può fare niente. Uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e principalmente vivere. (Dalai Lama)

 

Autore: Rosaria Giardina  

L’uomo nuovo è chi si è convinto che non si può essere felici senza gli altri e, a maggior ragione, contro gli altri. (Abbé Pierre)

 

Autore: Gaspare Agate  

La pecora nera di Calvino. C’era un paese dove erano tutti ladri. La notte ogni abitante usciva, coi grimaldelli e la lanterna cieca, e andava a scassinare la casa di un vicino. Rincasava all’alba, carico, e trovava la casa svaligiata. E così tutti vivevano in concordia e senza danno, poichè uno rubava all’altro, e questo a un altro ancora e così via, finchè non si arrivava a un ultimo che rubava al primo. Il commercio in quel paese si praticava solo sotto forma di imbroglio e da parte di chi vendeva e da parte di chi comprava. Il governo era un’associazione a delinquere ai danni dei sudditi, e i sudditi dal canto loro badavano solo a frodare il governo. Così la vita proseguiva senza inciampi, e non c’erano nè ricchi nè poveri. Ora, non si sa come, accadde che nel paese si venisse a trovare un uomo onesto. La notte, invece di uscirsene col sacco e la lanterna, stava in casa a fumare e a leggere romanzi. Venivano i ladri, vedevano la luce accesa e non salivano. Questo fatto durò per un poco: poi bisognò fargli comprendere che se lui voleva vivere senza far niente, non era una buona ragione per non lasciar fare agli altri. Ogni notte che lui passava in casa, era una famiglia che non mangiava l’indomani. Di fronte a questa ragioni l’uomo onesto non poteva opporsi. Prese anche lui a uscire la sera per tornare all’alba, ma a rubare non ci andava. Onesto era, non c’era nulla da fare. Andava fino al ponte e stava a veder passare l’acqua sotto. Tornava a casa, e la trovava svaligiata. In meno di una settimana l’uomo onesto si trovò senza un soldo, senza di che mangiare, con la casa vuota. Ma fin qui poco male, perchè era colpa sua; il guaio era che da questo suo modo di fare ne nasceva tutto uno scombinamento. Perchè lui si faceva rubare tutto e intanto non rubava a nessuno; così c’era sempre qualcuno che rincasando all’alba trovava la casa intatta: la casa che avrebbe dovuto svaligiare lui. Fatto sta che dopo un poco quelli che non venivano derubati si trovarono ad essere più ricchi degli altri e a non voler più rubare. E, d’altronde, quelli che venivano per rubare in casa dell’uomo onesto la trovavano sempre vuota; così diventarono poveri. Intanto, quelli diventati ricchi presero l’abitudine anche loro di andare la notte sul ponte, a veder l’acqua che passava sotto. Questo aumentò lo scompiglio, perchè ci furono molti altri che diventarono ricchi e molti altri che diventarono poveri. Ora, i ricchi videro che ad andar la notte sul ponte, dopo un po’ sarebbero diventati poveri. E pensarono:- Paghiamo dei poveri che vadano a rubare per conto nostro-. Si fecero i contratti, furono stabiliti i salari, le percentuali: naturalmente sempre ladri erano, e cercavano di ingannarsi gli uni con gli altri. Ma, come succede, i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. C’erano dei ricchi così ricchi da non aver più bisogno di rubare e di far rubare per continuare ad essere ricchi. Però se smettevano di rubare diventavano poveri perchè i poveri li derubavano. Allora pagarono i più poveri dei poveri per difendere la roba loro dagli altri poveri, e così istituirono la polizia, e costruirono le carceri. In tal modo, già pochi anni dopo l’avvenimento dell’uomo onesto, non si parlava più di rubare o di essere derubati ma solo di ricchi o di poveri; eppure erano sempre tutti ladri. Di onesti c’era stato solo quel tale, ed era morto subito, di fame.

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Gli uomini del futuro saranno uomini di pace, o non saranno” (Ernesto Balducci)

 

Autore: Rosaria Giardina  

Il futuro appartiene a quelli che credono nella bellezza dei loro sogni. (Eleanor Roosevelt)

 

Autore: Rosaria Giardina  

Finchè uno non si arrende è superiore al destino. (Erich Maria Remarque)

 

Autore: Agate Gaspare 

Non ha senso vivere una vita da ammalato per poi morire da sano (Speriamo bene)

 

Autore: Rosaria Giardina  

Nell’uomo qual è la dote migliore? La ragione. Per essa egli supera tutti gli animali ed è superato solo dagli dei. (L.A.Seneca)

 

Autore: Gaspare Agate  

Rustica progenie semper villana fuit; Colui che discese da stirpe rustica, rimase sempre un rozzo.

 

Autore: Rosaria Giardina 

Cerco di osservare ciò che ho sempre sotto gli occhi: il giardino di casa, la mia strada. E tutto mi sorprende: la vita è un’inspiegabile magia. (J.W.Goethe)

 

Autore: Rosaria Giardina  

Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive. (F.M.Dostojevskj)

 

Autore: Rosaria Giardina  

IL MIO PASSATO (Alda Merini) Spesso ripeto sottovoce che si deve vivere di ricordi solo quando mi sono rimasti pochi giorni. Quello che e’ passato e’ come se non ci fosse mai stato. Il passato e’ un laccio che stringe la gola alla mia mente e toglie energie per affrontare il mio presente. Il passato e’ solo fumo di chi non ha vissuto. Quello che ho gia’ visto non conta piu’ niente. Il passato ed il futuro non sono realta’ ma solo effimere illusioni. Devo liberarmi del tempo e vivere il presente giacche’ non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante.

 

Autore: Rosaria Giardina  

Eternamente giovane è la sola fantasia; ciò che non è avvenuto mai e in nessun luogo non invecchia. (Friedrich Schiller)

 

Autore: Rosaria Giardina  

LA GUERRA CHE VERRÀ – La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. (Berthold Brecht)

 

Autore: Rosaria Giardina  

La pace è amica delle virtù e la guerra è maestra di tutti i crimini. (E. da Rotterdam)

 

Autore: Gaspare Agate  

“Il segreto della Felicità non è avere ciò che si desidera ma desiderare ciò che si ha” (Budda)

 

Autore: Rosaria Giardina 

Ciascuno è tale e quale l’amore che ha. Ami la terra? Sarai terra. Ami il cielo? Sarai cielo. (S.Agostino)

 

Autore: Rosaria Giardina  

Il supremo male che possa capitare è commettere ingiustizia (Platone)

 

Autore: Rosaria Giardina  

La violenza è l’ultimo rifugio dei deboli (Isaac Asimov)

 

Autore: Gaspare Agate  

“Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite.” – Mark Twain

 

Autore: Gaspare Agate  

Buon anno scolastico a tutti quelli che per qualunque motivo navigano nel mondo della scuola: Prima di tutto per gli alunni, poi per i genitori e così via per i Dirigenti, docenti, ATA e per finire buon anno anche a chi a scuola non ci va più.

 

Autore: Rosaria Giardina  

Sii sempre il meglio di ciò che sei. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato a essere, poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita. (Martin Luther King)

 

Autore: Rosaria Giardina  

Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive (Dostoevskij)

 

Autore: Rosaria Giardina  

Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani (Seneca)

 

Autore: Francesco Fiordaliso 

“La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle”. (P.Neruda)

 

Autore: Rosaria Giardina  

“Nel sentire lasciamo che il suono o le parole scivolino via; non ci facciamo loro spazio; né li fermiamo né ci fermano; ci sfiorano. Nell’ascoltare c’è attenzione e l’attenzione è sempre un atto intenzionale; è la volontà di essere vigili, ben presenti a se stessi e a ciò che si sente per coglierne tutto il carico di significati e di emozioni ( da ciò partono le risposte e le azioni efficaci e nuove ); . L’ascolto è questa volontà di contatto, di cattura dei significati palesi ed impliciti, detti e non detti, nella misura più estesa e più profonda possibile. Il vero ascolto esige di perforare la superficialità, portarsi al di là, fino all’interiorità, elaborare là il suono o le parole in base al campo delle proprie esperienze e della propria sensibilità”. “Dalle parole al dialogo” G. Colombero

 

Autore: Rosaria Giardina  

Colui che conosce gli altri è sapiente; colui che conosce sé stesso è illuminato; colui che vince un altro è potente; colui che vince sé stesso è superiore. (Lao Tzu)

 

Autore: Lina Randazzo  

vivi per amare, ama per vivere, perché amando il mondo dà vita per amare il mondo

 

Autore: Francesco Fiordaliso  

Lista dei perché l’acqua deve essere pubblica: . L’acqua deve essere pubblica perché ognuno di noi è fatto al 70% di acqua . L’acqua deve essere pubblica perché è il bene comune più prezioso al mondo . L’acqua deve essere pubblica perché non ha colore . L’acqua deve essere pubblica perché senza Lei si muore . L’acqua deve essere pubblica perché è un diritto di tutti, altrimenti è un privilegio . L’acqua deve essere pubblica perché se l’acqua è di tutti. tutti ne avranno cura . L’acqua deve essere pubblica perché se l’acqua è di pochi. si faranno solo gli interessi di quei pochi . L’acqua deve essere pubblica perché l’hanno già chiesto un milione e mezzo di cittadini italiani . L’acqua deve essere pubblica perché in paesi democratici e civili, la privatizzazione dell’acqua è fuori legge e vietata . L’acqua deve essere pubblica perché oggi in Italia ci sono 128 comuni con acqua fuorilegge, fuorilegge perché con quantità di arsenico superiori al limite tollerabile, e quell’acqua guarda caso è privata. . L’acqua deve essere pubblica perché non è una merce. e se uno è contrario a che l’acqua sia un bene pubblico e di tutti, è perché ha interessi personali forti e poco limpidi . L’acqua deve essere pubblica perché oggi, in Italia come nel Mondo, le società private aumentano le tariffe a piacimento e, se non puoi pagare, ti chiudono il rubinetto. anche se sei un anziano, anche se sei povero, anche se ne hai bisogno . L’acqua deve essere pubblica perché SI! Ecco, ACQUA BENE DI TUTTI !. non dovrebbe nemmeno essere in discussione! . L’acqua deve essere pubblica perché le nuvole, la pioggia ed i ghiacciai non hanno mai avuto padroni ed è l’acqua che connette tutti gli esseri umani e ogni parte del pianeta attraverso il suo ciclo. . L’acqua deve essere pubblica perché tutti abbiamo il Diritto all’acqua e tutti abbiamo il dovere di proteggerla. . L’acqua deve essere pubblica perché non è sostituibile e non può essere trattata come una merce. . L’acqua deve essere pubblica perché un privato pensa al suo profitto, non all’interesse comune . L’acqua deve essere pubblica perché il contrario di “pubblico” è il termine “segreto” e segreti sull’acqua non ce ne devono essere . L’acqua deve essere pubblica perché per le multinazionali esistono solo utenti non persone, solo contatori. e bollette . L’acqua deve essere pubblica perché altrimenti tutte le prossime guerre si combatteranno per l’acqua . L’acqua deve essere pubblica perché l’acqua è il sangue della terra . L’acqua deve essere pubblica perché speculare sull’acqua è inaccettabile in una società civile . L’acqua deve essere pubblica perché l’acqua è un Bene Comune. un Diritto. e non una merce! . L’acqua deve essere pubblica perché è vita e la vita non può avere un prezzo . L’Acqua deve essere pubblica perché acqua sei tu. e sono io . L’Acqua deve essere pubblica perché si scrive Acqua. e si legge Democrazia.

 

Autore: Gaspare Agate  

suggestivo passo di Montaigne: “Bisogna avere moglie, figli, sostanze e soprattutto la salute, se si può; ma non attaccarvisi in maniera che ne dipenda la nostra felicità. Bisogna riservarsi un retrobottega tutto nostro, del tutto indipendente, nel quale stabilire la nostra vera libertà, il nostro principale ritiro e la nostra solitudine. Là noi dobbiamo trattenerci abitualmente con noi stessi, e tanto privatamente che nessuna conversazione o comunicazione con altri vi trovi luogo; ivi discorrere e ridere come se fossimo senza moglie, senza figli e senza sostanze …. Noi abbiamo un’anima capace di ripiegarsi in se stessa; essa può farsi compagnia; ha i mezzi per assalire e difendere, per ricevere e per donare; non dobbiamo temere di marcire d’ozio noioso in questa solitudine”.

 

Autore: Agate Gaspare  

Gli ho chiesto la forza e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte! Gli ho chiesto la saggezza e Dio mi ha dato problemi da risolvere! Gli ho chiesto la prosperità e Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare! Gli ho chiesto il coraggio e Dio mi ha dato pericoli da superare! Gli ho chiesto un po’ d’amore e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare! Gli ho chiesto favori e Dio mi ha dato opportunità! Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo ma tutto quello di cui avevo bisogno. La mia preghiera è stata ascoltata. Buon natale a tutti voi

 

Autore: Marco Collinelli  

Diventerò grande, accadranno tante cose e toccherò il fondo molte volte. Soffrirò molte volte e molte volte mi rimetterò in piedi. Non mi lascerò sconfiggere. Non mi lascerò andare. (Banana Yoshimoto)

 

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