23 dicembre 2012 ore 08:38 METROPOLIS DI GROSZ…E NOI? (1916-2013)

 

Metropolis (Berlino) – 1916-17
Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid

Con le sue strade affollate, i grattacieli, la velocità e la simultaneità degli eventi, la città ha uno stile che ricorda quello dei futuristi italiani, ma mentre questi esaltano la vita dinamica e ogni forma di progresso tecnologico, qui invece Grosz giudica negativamente le folle che abitano i grandi centri urbani.
L’individuo è spersonalizzato, mero ingranaggio al servizio di potentati economici e politici. Pur essendoci tanti personaggi, sono tutti uguali nella loro alienazione.
I colori sono cupi e violenti perché l’atmosfera apocalittica di una moderna Babilonia deve suscitare un senso d’angoscia. La borghesia tedesca è vista in maniera duramente critica, senza alcuna possibilità di riscatto.
Il dipinto anticipa di alcuni decenni il celebre film di Fritz Lang.

 

chiara: Ragazzi, sono almeno cento anni che questa “Civiltà!” ci ha ridotto così! E , da allora, ogni minuto peggiora. Oggi non c’è un Grosz che ci mostri uno specchio? Se lo sapete, per favore, passatemelo di corsa che mi voglio vedere!

 

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4 risposte a 23 dicembre 2012 ore 08:38 METROPOLIS DI GROSZ…E NOI? (1916-2013)

  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Fa pensare ad un girone infernale; sprigiona comunque un suo fascino perverso.

    • Chiara Salvini scrive:

      non sei, quindi, d’accordo con me che riproduca la vita di ognuno di noi oggi? Puoi dirmi così, tanto per me è un ritornello: “sei la solita esagerata!” ciao mogliettina mia! chiara

      • Chiara Salvini scrive:

        ripeto e insisto (vedi commento a te, 24-12 ore 16:56) alla Donatella su Metropolis di Grosz: non sei d’accordo che la nostra vita, noi stessi collettivamente e personalmente, siamo come in quel quadro 1916-17, ma…logorati ulteriormente e pian piano da questa “Civilisation” …fino al 2012-13?…Gli eccidi di massa, di scuole, di bambini, li leggo come spia terrificante di qualcosa che accade in forma lieve-graduale-non percepile, un lavoro certamente subliminale, a persone “con cervelli meno sensibili all’ambiente, meno suggestionabili” che dovremmo essere noi. Idem è per il boom a livello mondiale delle malattie mentali. Certo sto guardando solo un aspetto, poi ci sono le cure nuove del cancro, ma anche il suo diffondersi come altre malattie (l’Alzehimer ecc) sempre in evoluzione progressiva con grande felicità della case farmaceutiche che sulle “malattia di massa” si muovono correndo. Questo quadro, come altri di Grosz, o di altri grandi( lo stesso Breughel, Bosch) ti svela “un ‘essenza”, se mai potessi dire così, che va oltre le manifestazione percepite dai suoi contemporanei o addirittura da noi. Voglio dire un’ovvietà sull’arte ma non mi vengono le parole, metticele tu per favore!

  2. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Certo, l’arte riesce a dire cose che stanno nel profondo dell’uomo, spesso previene il futuro. Non so cosa si potrebbe dire ancora sulla nostra ” civiltà”: ci sono aspetti sicuramente positivi ( le scoperte scientifiche, il conoscere molte più cose anche da parte di molte più persone,ecc.) Ci sono cose sicuramente negative, che tu hai elencato; altre addirittura dipendono da quelle positive. Ad esempio, è vero che la vita umana si è allungata, almeno in una certa parte del mondo, ma non è detto che ci siano le risorse per farla vivere degnamente ( penso agli ospizi, ai cronicari). Dovrebbe essere compito della politica, della scuola, di tutti noi fare sì che si vada verso un miglioramento della condizione umana. In questo momento c’è stato uno svelamento del meccanismo perverso del capitalismo finanziario che arricchisce i pochi e impoverisce i molti. Bisognerà vedere se la politica, l’umanità reagiranno in qualche modo, anche solo aumentando la consapevolezza collettiva.

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