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Il Financial Times attacca Monti
La replica: «Editorialista schierato»

«Mi giudica inadatto a guidare l’Italia? Da lui me l’aspettavo ma non dal quotidiano britannico»

IL QUOTIDIANO BRITANNICO CONTRO IL PROFESSORE

 

 

Mario Monti (Ansa/Di Meo)Mario Monti (Ansa/Di Meo)

MILANO – «Non me l’aspettavo dal Financial Times ma da Wolfgang Munchau sì». E’ la risposta di Mario Monti al giornalista che ha firmato sul quotidiano britannico un duro attacco al nostro premier, giudicato «non adatto a guidare l’Italia» e «troppo accondiscendente con la Merkel». Secondo Monti Munchau «ha una vecchia polemica con la cancelliera e vorrebbe che tutti dessero colpi d’ariete per far saltare l’Eurozona». «Domani sul Financial Times – aggiunge Monti – ci sarà una lettera che fa capire a Munchau perchè le sue frustrazioni verso la Germania non sono necessariamente da scaricare su chi in condizioni difficili ha governato l’Italia».

IL COMMENTO – «Monti non è l’uomo giusto per guidare l’Italia»: così il Financial Times ha titolato l’articolo di Wolfgang Münchau. Una netta presa di posizione da parte dell’editorialista economico, che già in passato aveva criticato il presidente del Consiglio, accusandolo di un eccesso di austerity. «La crisi finanziaria in Italia è scomparsa ma la crisi economica sta crescendo», premette Münchau. Poi l’affondo. «Come primo ministro Mr. Monti ha promesso riforme ed ha finito con alzare le tasse – si legge sul quotidiano britannico -. Il suo governo ha provato a introdurre semplici riforme strutturali ma si sono annacquate nell’insignificanza macroeconomica». E ancora sul calo dello spread: molti italiani «sanno che è legato a un altro Mario, a Draghi».

Münchau stigmatizza anche una possibile alleanza tra le coalizione di centrosinistra e dei moderati dopo il voto per garantire stabilità al Paese: «Tutti avrebbero diritto di veto». E accosta Monti per le sue politiche sull’austerità a Heinrich Brüning, penultimo cancelliere della Repubblica di Weimar, esponente del centro cattolico, che con le sue politiche economiche contribuì ad aggravare il disagio sociale, favorendo così l’ascesa del nazismo. E conclude: «L’Italia ha ancora qualche scelta possibile. Ma deve farla». Già a dicembre la firma del Ft aveva sostenuto che «l’anno del Commissario Monti in carica è stata una bolla, è andata bene per gli investitori finché è durata ma si è sgonfiata. E ci vorrà probabilmente poco agli italiani e agli investitori stranieri per capire che poco è davvero cambiato dallo scorso anno».

Redazione Online20 gennaio 2013 (modifica il 21 gennaio 2013)

 

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