27 aprile 2013 ore 18:50 QUESTO IL GOVERNO SECONDO “IL FATTO QUOTIDIANO” DEL 27 APRILE

Governo Letta, i ministri: Alfano agli Interni, Bonino agli Esteri, Cancellieri alla Giustizia

Il segretario Pdl è anche ministro degli Interni. Mauro alla Difesa, Saccomanni all’Economia, Zanonato allo Sviluppo Economico, Lupi a Infrastrutture e Trasporti, l’Agricoltura alla Di Girolamo, l’Ambiente a Orlando. Il ministro del Lavoro sarà il presidente dell’Istat Giovannini. Alla Salute Beatrice Lorenzin

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Governo Letta, i ministri: Alfano agli Interni, Bonino agli Esteri, Cancellieri alla Giustizia

Alfano al Viminale, Cancellieri alla Giustizia, Saccomanni all’Economia, Bonino agli Esteri. Era ed è l’unico governo possibile, ha spiegato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Enrico Letta (“il vero artefice di questo governo” l’ha definito il capo dello Stato) ha sciolto la riserva ed è il nuovo presidente del Consiglio. Domani alle 11,30 giurerà insieme al resto della squadra di ministri, mentre tra lunedì e martedì chiederà la fiducia alla Camera e al Senato. 

Nasce, dunque, il governo di Enrico Letta. Un governo “politico”, con “record di presenza femminile”: 21 ministri, tra cui sette donne. Nove vanno al Pd, 5 al Pdl, 3 a Scelta civica e quattro sono i nome di alto profilo, anche a livello internazionale, come aveva auspicato il presidente della Repubblica. La lista dei ministri conferma solo in parte le voci che sono girate nelle ultime ore sulla bozza con la quale Letta si è presentato nel pomeriggio al Quirinale. Ci sono molte donne, l’età dei ministri si è considerevolmente abbassa. Ci sono il primo ministro di colore della storia della Repubblica e la prima olimpionica ministro, Josefa Idem. Ci sono tre personalità che non sono state scelte dalle file dei partiti che concorreranno a sostenere il governo: il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni e la radicale Emma Bonino.

Questa la lista illustrata dal capo del governo Letta. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Filippo Patroni Griffi (ex ministro alla Funzione Pubblica nel governo Monti).

Partiamo dai ministeri senza portafoglio. Il ministro alla Pubblica Amministrazione e all’Innovazione è Giampiero D’Alia, la delega agli Affari regionali andrà a Graziano Delrio, le Pari Opportunità, il Turismo e lo Sport andranno a Josefa Idem, la Coesione Territoriale a Carlo Trigilia, ministro per i Rapporti con il Parlamento e il coordinamento del lavoro dell’esecutivo sarà Dario Franceschini, alle Riforme Istituzionali andrà Gaetano Quagliariello, all’Integrazione la democratica di origine congolese Cecile Kyenge. L’unica conferma è quella per gli Affari Europei dove resterà il ministro del governo Monti, Enzo Moavero Milanesi.

I ministeri con portafoglio. Agli Interni Angelino Alfano (sarà anche vicepresidente del Consiglio), agli Esteri Emma Bonino, all’Economia Fabrizio Saccomanni, alla Giustizia Anna Maria Cancellieri, alla Difesa Mario Mauro, allo Sviluppo Flavio Zanonato, alle Infrastrutture e ai Trasporti Maurizio Lupi, all’Agricoltura Nunzia De Girolamo, all’Ambiente Andrea Orlando, al Lavoro e al Welfare Enrico Giovannini, all’Istruzione Maria Chiara Carrozza, ai Beni Culturali Massimo Bray e alla Salute Beatrice Lorenzin.

FILIPPO PATRONI GRIFFI (sottosegretario alla presidenza del Consiglio) – Nato a Napoli nel 1955, ex presidente di Sezione del Consiglio di Stato, è il ministro uscente alla Pubblica Amministrazione. E’ stato magistrato ordinario e referendario di Tribunale amministrativo regionale. Tra gli incarichi istituzionali ricoperti: segretario generale del Garante per la Privacy; capo di gabinetto della Funzione pubblica con il Ministro Brunetta; Capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio nel Governo Prodi; capo dell’ufficio legislativo della Funzione pubblica con i Ministri Cassese, Frattini, Motzo, Bassanini; capo di gabinetto del Ministro per le riforme istituzionali Amato; Capo del Nucleo per la semplificazione delle norme e delle procedure. Autore di studi in materia di diritto e processo amministrativo, di organizzazione e di lavoro pubblico, è componente del comitato scientifico di riviste giuridiche ed è stato relatore per il Consiglio di Stato italiano in numerosi incontri internazionali tra Consigli di Stato e Corti amministrative supreme.

FABRIZIO SACCOMANNI (Economia e Finanze) – Nato a Roma nel 1942. Economista di fama internazionale, Saccomanni è il direttore generale della Banca d’Italia dal 2 ottobre 2006.. Ha lavorato per 5 anni al Fondo Monetario Internazionale. Laureato alla Bocconi, è supplente del governatore nel consiglio direttivo della Banca Centrale Europea. Per tre anni (2003-2006) è stato vice presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo a Londra. Saccomanni, sul piano più strettamente umano, è noto anche per essere un personaggio molto pacato e che possiede il pregio di saper spiegare con parole estremamente semplici le dinamiche oltremodo complesse della finanza internazionale e dei mercati monetari.

ANGELINO ALFANO (Interni) – Il segretario del Pdl è nato ad Agrigento nel 1970. Laureato alla Cattolica di Milano, è avvocato e giornalista pubblicista dal 1989 avendo collaborato con numerose testate regionali e nazionali. Nel 1994 viene eletto consigliere provinciale nel collegio di Agrigento, svolge la funzione di Presidente della commissione affari generali ed è il coordinatore del “Polo delle Libertà” in consiglio. Nel 1996 è eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, è il più giovane componente. Presiede il gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars dal 1998 al 2001. Nel 2001 è eletto deputato al Parlamento nella Sicilia occidentale, nella lista di Forza Italia. Nel febbraio del 2005 viene nominato coordinatore regionale di Forza Italia per la Sicilia, incarico dal quale si dimette il 7 maggio 2008. Viene, nello stesso anno, rieletto deputato con il Pdl. Il 7 maggio 2008 è nominato ministro della Giustizia. E’ il più giovane ministro della Giustizia nella storia della Repubblica. Eletto segretario politico del Pdl nel 2011 lascia l’incarico di Guardasigilli.

EMMA BONINO (Esteri) – Nata a Bra nel 1948, laureata alla Bocconi. Entra in politica giovanissima e nel 1976, a 28 anni, viene eletta alla Camera con il Partito Radicale. Tre anni dopo l’arrivo alla Camera, nel 1979, viene eletta al Parlamento europeo. Nel 1989 diviene presidente del Partito Radicale Transnazionale, carica che ricopre fino al 1993. Da sottolineare come nel 1991 la Camera dei Deputati italiana approva una mozione a sua prima firma che impegna il governo a impedire la proliferazione delle armi convenzionali e in particolare delle mine antiuomo. Nel 1993, anno in cui incontra per la prima volta il Dalai Lama, Bonino assume la carica di segretario del Partito Radicale, mentre nel 1994 è eletta in Parlamento con il Polo delle Libertà E’ invece del gennaio 1995 la nomina a Commissario europeo per gli aiuti umanitari, la politica dei consumatori e la pesca, su indicazione del governo guidato da Silvio Berlusconi. A distanza di due giorni dall’insediamento, vola nella ex Jugoslavia, denunciando l’impotenza dell’Europa e il disinteresse dell’Onu rispetto alla cronicizzazione della guerra nei Balcani e alla pulizia etnica in corso. Bonino lascerà l’incarico nel 1999. Nello stesso anno ha partecipato alle elezioni europee con una lista che portava il suo nome ottenendo l’8,5% dei voti e diventando la quarta forza politica nazionale. Risultato non replicato alle politiche del 2001. Tornerà in Parlamento nel 2006 quando si candiderà con la lista della Rosa nel Pugno, un partito nato dall’unione di Radicali Italiani e Socialisti Democratici Italiani. Lo stesso anno viene nominata ministro delle Politiche Europee e del Commercio internazionale del governo Prodi II. Capolista del Pd in Piemonte alle politiche del 2008, viene eletta al Senato di cui sarà vicepresidente. E’ invece del 2010 il tentativo di conquistare la Regione Lazio, ma è stata sconfitta dalla Polverini.

ANNA MARIA CANCELLIERI (Giustizia) – E’ nata a Roma nel 1943, già ministro dell’Interno nel governo Monti, è prefetto dal 1993. Nata in una famiglia di emigrati italiani in Libia, appena diplomata è entrata alla Presidenza del Consiglio grazie a un concorso. Nel 1972 è entrata nell’amministrazione del ministero dell’Interno. Giornalista pubblicista, è stata capoufficio stampa della prefettura di Milano e responsabile del progetto Efficienza, occasione in cui farà valere le sue capacità nel riorganizzare la macchina della Pubblica Amministrazione, intuendo anche le potenzialità dell’informatica. Viene nominata prefetto il 1 settembre 1993. Nel 1994 è commissario straordinario a Parma. E’ stata prefetto di Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania, Genova, Parma e Bologna. A Bologna, in soli 20 giorni ottiene ciò che tre giunte non erano riuscite ad ottenere: lo sblocco dell’iter per la costruzione della metropolitana bolognese. A Catania si segnala per la gestione del delicato periodo che seguì l’uccisione dell’ispettore di polizia Filippo Raciti nel 2007. Dal 2010 al 2011 è stata nominata commissario prefettizio a Bologna dopo lo scandalo che travolse il sindaco Flavio Delbono, fino alle nuove elezioni. Dal 20 ottobre 2011 è stata nuovamente commissario prefettizio a Parma in seguito alle dimissioni del sindaco Pietro Vignali, ma è rimasta meno di un mese, fino alla nomina a Ministro dell’Interno il 16 novembre 2011. Nella storia della Repubblica Italiana è la seconda donna in assoluto, dopo Rosa Russo Iervolino, a ricevere la nomina di Guardasigilli.

FLAVIO ZANONATO (Sviluppo economico) – Cresciuto in una famiglia di “forti ispirazioni cattoliche”, Flavio Zanonato, sindaco di Padova, è nato nel 1950. Ha il diploma di perito industriale. Durante il periodo studentesco si avvicina al partito comunista. In breve tempo diventa consigliere comunale e segretario provinciale; la sua carriera proseguirà nella Capitale, dove a Botteghe Oscure diventerà direttore del settore immigrazione ed emigrazione. Vent’anni fa diventa per la prima volta sindaco di Padova, grazie a un accordo tra diverse forze politiche. Il secondo mandato arriva due anni dopo, nel 1995, quando invece viene eletto direttamente dai cittadini; quando nel 1999 si presenta di nuovo viene sconfitto al ballottaggio, Nello stesso periodo diventa vice presidente dell’Anci, con delega in materia di lavori pubblici, infrastrutture, urbanistica e catasto. Nel 2004 quando lo scontro si ripete: vince e torna alla guida di Padova. Incarico che ottiene di nuovo nel 2009, quando torna ad essere anche vice presidente dell’Anci.

ENRICO GIOVANNINI (Lavoro) – Presidente dell’Istat, è un economista e statistico di solida formazione. Romano, 55 anni, dopo la laurea in economia alla Sapienza inizia proprio all’Istat la sua formazione professionale, come ricercatore. Dal 1997 al 2000 è direttore del dipartimento delle Statistiche economiche. Nel 2001 assume la posizione di Chief Statistician e direttore della Direzione statistica dell’Ocse, a Parigi. Sotto la sua guida l’Ocse avvia una riforma complessiva del proprio sistema statistico, sviluppando un sistema informativo statistico i cui componenti sono utilizzati da altre istituzioni internazionali tra cui Onu, Fondo Monetario Internazionale, Unesco. Giovannini resta a Parigi fino alla nomina alla presidenza dell’Istat, nel luglio del 2009. Nel marzo 2013 viene nominato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano tra i 10 saggi chiamati a formulare proposte programmatiche in tema economico-sociale. Ha ricoperto innumerevoli incarichi in comitati nazionali e internazionali ricoperti da Giovannini al World Economic Forum, nella commissione Stiglitz, all’Onu.

MARIO MAURO (Difesa) – Pugliese di San Giovanni Rotondo, 52 anni, Mauro si forma in ambito cattolico. Cresce nelle fila di Comunione e liberazione, di cui resta uno dei rappresentanti più noti nell’attuale panorama politico italiano, condividendo tale origine con Maurizio Lupi e Roberto Formigoni. A 39 anni nel 1999 viene eletto per la prima volta al Parlamento europeo con Forza Italia. Rieletto, è tra i 14 vicepresidenti del Parlamento europeo. Dal 2009 al 2011 è rappresentante personale della presidenza dell’Osce contro razzismo, xenofobia e discriminazione, con particolare riferimento all’intolleranza e alla discriminazione dei cristiani e dei membri di altre religioni. E’ nel gennaio del 2013 che lascia le fila del Pdl per aderire alla nuova formazione politica messa in campo da Mario Monti. Nel suo discorso per annunciare le sue dimissioni da capo delegazione Pdl al Parlamento europeo e dal partito, Mauro critica duramente la ridiscesa in campo di Berlusconi con la sua ricandidatura a premier e il rinsaldarsi dell’alleanza con la Lega Nord, guadagnandosi gli applausi degli esponenti del Ppe. E’ capogruppo al Senato di Scelta Civica e il 30 marzo viene nominato dal Quirinale nel gruppo di lavoro dei dieci saggi, voluti da Napolitano per stilare un programma di proposte in materia istituzionale.

MAURIZIO LUPI (Infrastrutture e trasporti) – Classe 1959, militante di Comunione e Liberazione dal 1990, inizia la carriera politica nella sua città, Milano. Nel 1993 viene eletto consigliere comunale del capoluogo lombardo con la Democrazia cristiana. A partire dal 1997 ricopre l’incarico di assessore all’Urbanistica nella giunta Albertini. Il 13 maggio 2001 viene eletto per la prima volta alla Camera, poi rieletto nelle tornate successive (sarà anche vicepresidente di Montecitorio). Tifoso del Milan e appassionato podista, nel 2009 fonda l’associazione di beneficenza ‘Montecitorio Running Club’, che riunisce oltre 80 deputati di diverso orientamento politico che insieme promuovono la raccolta fondi. Nel 2011 ha pubblicato il libro “La prima politica è vivere”.

MARIA CHIARA CARROZZA (Istruzione, università e ricerca) – Nata a Pisa nel 1965 e proviene dal mondo della ricerca, che ha sempre seguito da vicino prima come ingegnere esperto in robotica, quindi come professore ordinario di Ingegneria nella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. E’ stata rettore dello stesso ateneo per due mandati, a partire dal 2007 fino al febbraio scorso, 24 ore dopo la sua elezione alla Camera. Dal novembre 2006 è ordinario di Bioingegneria e Robotica al Sant’Anna. Dal novembre 2004 all’ottobre 2007 ha diretto la Divisione Ricerche della stessa Scuola Superiore. E’ stata visiting professor a Vienna, Tokyo e Zheijang (Cina). Nelle scorse settimane ha lanciato il progetto triennale “Iuvo”, del quale è coordinatrice scientifica, da sviluppare con l’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, per realizzare un sistema robotico per favorire la funzionalità motoria degli arti inferiori.

NUNZIA DE GIROLAMO (Agricoltura) – E’ nata a Benevento nel 1975. E’ alla seconda legislatura, dopo l’arrivo in Parlamento nel 2008 come deputata del Pdl, oltreché coordinatore provinciale per la sua città d’origine. Laureata in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, è avvocato. Nella sua biografia le prime righe sono già un programma: “La politica è passione, servizio per la collettività, perseguimento del bene comune è l’arte di governare le società”. Fra le più battagliere esponenti Pdl nei talk show televisivi, il suo matrimonio con il deputato Pd Francesco Boccia è stato uno degli eventi politico-sentimentali della scorsa legislatura

 

 

Governo Letta, Napolitano: “Esecutivo politico nato da intesa tra i partiti”

Berlusconi: “Da noi nessun paletto né impuntatura”. Franceschini: “Ho detto sì a un amico vero”. Bersani: “Nel necessario compromesso c’è freschezza e solidità”. Di Pietro: “E’ un inciucio vero è proprio, un incubo”. Grillo: “Con il governo Letta il terzo giorno è resuscitato Barabba”.

Governo Letta, Napolitano: “Esecutivo politico nato da intesa tra i partiti”

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“E’ un governo politico, era ed è l’unico possibile per avere la maggioranza delle Camere”. Giorgio Napolitano ha commentato così, nella sala stampa del Quirinale, la lista dei ministri comunicata dal premier Enrico Letta. “Non c’è bisogno di alcuna formula speciale per definire” l’esecutivo, “formato nella cornice istituzionale, nella prassi della nostra democrazia parlamentare, un governo che non poteva tardare oltre, nell’interesse del Paese e dell’Europa” ha detto il capo dello Stato, che ha poi ringraziato pubblicamente il nuovo presidente del Consiglio: “E’ lui l’artefice dell’esecutivo, io ho solo assecondato il suo sforzo” ha sottolineato Napolitano, che ha auspicato l’inizio immediato dei lavori “in spirito di forte coesione”. “Tutte queste persone – ha aggiunto il capo dello Stato – danno garanzie di voler lavorare insieme, senza conflittualità pregiudiziali e con impegno per soluzioni giuste ai problemi con il contributo di ciascuno in un spirito di assoluta indispensabile coesione ereciproco rispetto“.

LE REAZIONI
La composizione della squadra di Enrico Letta ha subito provocato tutta una serie di reazioni dal mondo politico, da parte di tutti i partiti, parlamentari ed extraparlamentari. Ecco le principali.

18.43 – Kyenge: “Mia nomina segno del cambiamento dell’Italia” – ”Una decisione, quella di Enrico Letta, che segna il passo decisivo per cambiare concretamente l’Italia e il modo di vedere un’integrazione che è già presente nel Paese”: è il primo commento della deputata del Pd Cecile Kyenge, nominata ministro dell’Integrazione nel nuovo esecutivo guidato da Enrico Letta e prima donna di colore in un governo italiano.

18.34 – Confindustria: “Governo di qualità, ora rilancio Paese” – Confindustria ”apprezza la rapidità con la quale il Presidente incaricato Enrico Letta ha composto un governo di qualità”. E chiede: “Ora misure per rilancio del Paese e crescita delle imprese”. Il governo disegnato da Enrico Letta,dice Confindustria, è “formato da rappresentanti che sapranno per le loro diverse caratteristiche dare un’impronta concreta al futuro dell’Italia”. Per viale dell’Astronomia “tra le molte sfide che il Presidente Letta dovrà affrontare quella determinante sarà la ripresa del Paese che non potrà che essere legata alla crescita delle imprese”. Confindustria “da subito offre la propria disponibilità a collaborare per trovare le soluzioni più rapide e efficaci”.

18.29 – Sel: “Giudizio non cambia, noi all’opposizione” – ”La lista dei ministri presentata da Enrico Letta non cambia il nostro giudizio negativo sul profilo e sulla natura politica del nuovo governo: le larghe intese”. Così la capogruppo di Sel al Senato Loredana De Petris. La posizione di Sel di “avversità al governissimo” resta “immutata”. “Saremo opposizione”, afferma.

18.17 – Grillo: “Con governo Letta è resuscitato Barabba” – “Con il governo Letta il terzo giorno è resuscitato Barabba”. Lo scrive su Facebook Beppe Grillo, dopo l’annuncio della nascita dell’esecutivo di Enrico Letta. Chiaro il riferimento a quanto accaduto durante le consultazioni del M5S, con il presidente del Consiglio incaricato, Gianni Letta, che aveva concluso l’incontro con la delegazione Cinque Stelle citando Beppe Grillo che nello stesso giorno aveva puntato l’indice contro il 25 aprile: “E’ morto” aveva detto parafrasando una canzone di Francesco Guccini. Enrico Letta aveva però chiosato: “Beppe Grillo dice che il 25 Aprile è morto. Anche Dio è morto, ma Grillo non dice che dopo tre giorni è risorto..”.

18.10 – Malagò: “Idem persona giusta al posto giusto” – ”La persona giusta al posto giusto”. Giovanni Malagò, presidente del Coni, plaude alla nomina di Josefa Idem a ministro dello Sport e delle Pari Opportunità: “Sono enormemente felice – dichiara – perché si tratta di una grande atleta e di una grande donna che conosce la materia sportiva come pochi e con una carriera alle spalle che parla da sola”. “Ma oggi la mia felicità – prosegue Malagò – è duplice anche perché è la prima volta che una campionessa olimpica arriva a ricoprire questo prestigioso incarico della Repubblica. Al di là dell’affetto, della stima e dell’amicizia che mi lega a lei da sempre – conclude – tutto il nostro mondo sa perfettamente quanto questa nomina per Josefa sia di grande auspicio per il bene futuro dello sport italiano”.

18.03 – Storace: “Liquidata ogni traccia di destra dal governo” – ”Liquidata ogni traccia di destra dal nuovo Governo del Paese. Applausi a scena aperta agli strateghi”. E’ quanto scrive su Facebook, Francesco Storace, Segretario Nazionale de La Destra.

18.01 – Zanda: “Governo può riuscire dove finora si è fallito” – “Forte di una significativa e vasta esperienza, il presidente Letta accompagnerà il Paese su un percorso di riforme istituzionali ed economiche necessarie a sostenere la crescita, non solo attraverso il rigore conosciuto negli ultimi tempi ma garantendo giustizia sociale e avviando politiche sociali efficaci” ha detto il capogruppo al Senato del Pd Luigi Zanda, secondo cui “in un contesto cosi difficile che vede l’Italia nel pieno di una grave crisi economica, politica e sociale, è stato necessario il richiamo alla responsabilità delle forze politiche. Il nuovo governo ha le carte in regola per avviare un lavoro che sarà certamente difficile. Ma esistono prospettive di riuscita laddove finora si è fallito per mancanza di coraggio e incapacità di rinnovamento”.

17.55 – Bersani: “In squadra freschezza e solidità” – “Letta merita il sostegno di tutto il Pd. Pur in condizioni non semplici e con l’esigenza di un compromesso, questo governo ha freschezza e solidità. Saprà affrontare le difficoltà e le sfide che il Paese ha di fronte”. Lo afferma il segretario dimissionario del Pd Pier Luigi Bersani.

17.53 – Idem: “Mi rimboccherò maniche per servire il Paese” – ”Sento la responsabilità e mi rimboccherò le maniche al servizio del Paese”. Così Josefa Idem al Tgcom24 subito dopo la nomina a ministro per le Pari opportunità e lo sport. Canoista tedesca di origine e campionessa di lunghissimo corso, è una new entry del Parlamento, eletta in Emilia-Romagna senatrice del Pd, ma era già stata assessore comunale allo Sport in una giunta di centrosinistra a Ravenna, la città dove risiede da anni dopo essersi sposata con un ravennate, ora suo allenatore.

17.51 – Maroni: “Governo così così, alcuni nomi non c’entrano” – ”Governo così così. Bene il ricambio generazionale e Alfano all’Interno, ma alcuni ministri c’entrano davvero poco con l’incarico ricevuto”. Così su Twitter il segretario della Lega Roberto Maroni commenta la squadra di governo presentata da Enrico Letta.

17.45 – Berlusconi: “Da noi no a paletti e impuntature” – ”Abbiamo trattato per formazione del governo senza porre alcun paletto, sena impuntarci su nulla escludendo persone che fossero ministri in precedenti governi”. Lo detto Silvio Berlusconi, intervistato dal Tg5, che aggiunge: “così abbiamo contribuito a fare un governo in poco tempo”.

17.44 – Franceschini: “Ho detto sì a un amico vero” – “Se un amico vero chiede una mano in un’avventura così difficile, si risponde di sì. Anche caricandosi il lavoro più difficile e meno visibile”. Lo afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini.

17.43 – Fassino: “Esecutivo in sintonia con rinnovamento” – “Un esecutivo in sintonia con la domanda di forte rinnovamento che sale dal Paese”. Così il Sindaco di Torino Piero Fassino ha espresso il suo apprezzamento per la composizione del nuovo governo.

17.41 – Di Pietro: “E’ inciucio vero e proprio, peggior incubo” – ”Commercio di poltrone, garanzie per Berlusconi, totale disinteresse per l’opinione degli elettori e per la richiesta di cambiamento che è venuta fuori dalle urne. La lista dei ministri del governo Letta non è ancora pronta. Devono pesare ogni nome col bilancino come è accaduto nei periodi più bui della nostra Repubblica”. Lo scrive il presidente dell’Idv Antonio Di Pietro in un post sul suo blog.

 

 

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