1° MAGGIO: FEDERCONTRIBUENTI, OGGI BANDIERE A MEZZ’ASTA PER ‘MORTE’ DEL LAVORO
1° MAGGIO, QUANDO ERA LA FESTA DEI lAVORATORI…
1° MAGGIO: FEDERCONTRIBUENTI, OGGI BANDIERE A MEZZ’ASTA PER ‘MORTE’ DEL LAVORO
1° MAGGIO: FEDERCONTRIBUENTI, OGGI BANDIERE A MEZZ’ASTA PER ‘MORTE’ DEL LAVORO
La disoccupazione italiana continua a preoccupare
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La lenta agonia dell’Università italiana è il segno più evidente del declino del nostro Paese. In dieci anni il numero degli studenti iscritti è crollato.
1° MAGGIO: FEDERCONTRIBUENTI, OGGI BANDIERE A MEZZ’ASTA PER ‘MORTE’ DEL LAVORO
Di Simone Ricci • 30 apr, 2013 • Categoria: Economia
L’Istat ha reso noti i dati di marzo 2013: il tasso è rimasto stabile rispetto a un mese prima, ancora a livelli altissimi, mentre la disoccupazione giovanile cresce in maniera allarmante.
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Il fatto che la disoccupazione italiana sia rimasta stabile a marzo non è certo positivo: in effetti, i livelli attuali sono fin troppo alti e, tra l’altro, si tratta di una stima soltanto provvisoria da parte dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica). Rispetto a febbraio, dunque, nulla è cambiato, con questo tasso fermo all’11,5%, mentre nel confronto con un anno fa è stato registrato un aumento dell’1,1%. I numeri sono davvero impressionanti.
I disoccupati italiani sono quasi tre milioni (2,95 per la precisione), con un calo su base mensile di circa 14mila unità. Bisogna anche rilevare la crescita di quelle persone che vengono bollate come inattive e che hanno tra i 15 e i 64 anni (+69mila unità rispetto a febbraio, lo 0,5% in più).
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Ma l’allarme principale è quello che bisogna lanciare nei riguardi della disoccupazione giovanile.
Chi ha tra i 15 e i 24 anni, infatti, si trova nelle maggiori difficoltà occupazionali, visto che il tasso in questione è aumentato fino al 38,4%.
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L’incremento su basse annua è stato pari a 3,2 punti percentuali, segno che bisogna intervenire con urgenza. Come ha messo in luce l’Istat, poi, sono ben 635mila i soggetti di età inferiore ai venticinque anni che sono in cerca di lavoro, un decimo circa della popolazione di tale fascia. Il tasso di disoccupazione giovanile è vicinissimo al suo massimo storico, quello dello scorso mese di gennaio (38,6%).
Se si aggiunge che nel giro di dodici mesi sono stati persi 248mila posti di lavoro, allora il quadro è completo.
Chi ha tra i 15 e i 24 anni, infatti, si trova nelle maggiori difficoltà occupazionali, visto che il tasso in questione è aumentato fino al 38,4%.
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Il neoministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha avuto la possibilità di esaminare tutti questi dati nella posizione privilegiata di numero uno dell’Istat dal 2009 fino a pochi giorni fa: la speranza è che in quattro anni abbia maturato la giusta esperienza per un problema che deve essere risolto in maniera prioritaria.
