24 GIUGNO 2013 ORE 16:59 UN PO’ DI DOLCE VITA ANCHE PER NOI /VORREI SOGNARE UN PO’ CON SAINT TROPEZ NEL ’68—CI RIUSCIRO’ / CI RIUSCIRETE?

 

 

marie laforet   la plage (1965)

 

antoine (1967)  pietre

 

françoise hardy  tous les garçons et le filles de mon age  (1962?)

 

 

greta garbo

 

 


gigi rizzi, BB e johnny holiday

 

 

bounjour tristesse di françoise sagan (1958)

 

 

“…mi aspettavo qualcosa di decisamente più soft… e invece Cécile, la protagonista interpretata da una bellissima Jean Seberg (che, seppur “circondata” da attori di grande carisma come David Niven e Deborah Kerr, si “appropria” completamente del film), è una ragazzina appena diciottenne che va in giro cambiando ragazzo ogni quattro minuti in compagnia del padre, vedovo, che ha lo stesso vizio; i due sono complici e si complimentano a vicenda per ogni nuova conquista. E ci sarebbe anche la coppia di amici attempati del padre, con lei che ogni estate è accompagnata da un nuovo (e molto giovane) autista, che è sempre “un nipote”, e lui che non le è da meno. Ritratti di una borghesia annoiata e che passa il tempo divertendosi o, forse, cercando di nascondere la vuotezza della propria vita in un’illusione di gioia (“perlomeno loro sanno divertirsi!” “e allora, perché sono sempre ubriachi?” mi scuso per la scarsa precisione dei dialoghi, ma ho visto il film in inglese). Ritratti di vite che, comunque, sono decisamente lontani dalla concezione comune della società degli anni ’50, che ci è stata tramandata come perbenista tendente al bigottismo (e il fatto che l’amante di Raymond non dorma nel suo stesso letto sembra dovuto più ad un “voler difendere le apparenze” che alla possibilità di un rapporto solo platonico tra i due).

 

(DAL BLOG “I AM MARIUS”)

 

 

PAUL MC CARTEY (BEATLES) E LA FAMIGLIA

 

Saint_Tropez_0016_RC.jpg

 

ST TROPEZ— FOTO DI  EDWARD QUINN

 

 

 

CHIARA : in questa ricerchina non ho sognato con “la dolce vita”, devo percorrere altre strade, suggeritemi, appena qualche ricordo…soprattutto quelli non trovati più; mi ha colpito invece “l’arroganza” delle ragazze…già dalla fine degli anni Cinquanta: contentissima di scoprire che l’arroganza non l’hanno inventata i giovani di oggi! Mi è venuto un ricordo: una volta mia madre (offendendomi a morte…perché “mi ero vista”!) mi ha detto: “Troverai qualcuno che ti farà abbassare quel becco”…certo che se io parlassi così a mia figlia …mi metterebbe oggi in galera, ma si vede che ero arrogante come in genere lo sono i giovani, specie quelli che pensano di costruire qualcosa di loro andando contro “tutto quello che rappresenta” la loro famiglia, com’ero io, più….un numero grande di giovani di quell’epoca, probabilmente studenti, perché chi lavorava aveva altri problemi…

PS: il becco e tutto il resto, a me, me l’ha abbassato la malattia perché ho proprio sbattuto la testa contro un muro e ho scoperto che “la realtà” era più forte… io sognavo, come tanti, tante cose, anche una possibile me stessa che, però, non ha resistito ad una verifica…Amen, ciao ragazzi! ch.

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