24 GIUGNO 2013 ORE 16:44 UNA DELICATA LETTERA DI GIGI RIZZI ALLA BARDOT NEL 2004 //NON PERDETEVI I COMMENTI!

DAL CORRIERE DI OGGI

GIGI RIZZI SCRISSE NEL 2004 ALL’AMORE MAI DIMENTICATO

«Cara Brigitte, eri di stratosferica bellezza…»
La lettera di Gigi Rizzi per i 70 anni della Bardot

«Era il ’68 e io me lo giocavo a piedi nudi… Sento ancora oggi la deriva di quell’estate insieme…»

 

Gigi Rizzi e Brigitte Bardot nel 1968 a St. TropezGigi Rizzi e Brigitte Bardot nel 1968 a St. Tropez

Cara Brigitte,

ti scrivo da un altro mondo, da un’altra vita, da un’altra città. Cerco un fiore per quegli occhi che una volta facevanofrrrr e oggi si commuovono per le foche e le balene. Mi volto indietro e rivedo Saint-Tropez, la bolgia infernale dell’«Esquinade», le interminabili notti tra l’«Escale» e il «Papagayo», e una sera in cui c’eri tu ad applaudire les italiens. Auguri. Conosco il tuo indirizzo per esserci passato in un tempo remoto, quando la gioia di vivere era sulla faccia di ragazzi e ragazze e tutti avevamo un sogno.

Era il ’68, e io me lo giocavo a piedi nudi ballando sui tavoli per piacere, per conquistare, immaginando che non sarebbe mai arrivato domani. Avevo 24 anni, in terra di Francia mi sentivo un moschettiere: bevevo micidiali «cointreau» con Johnny Holliday e giocavo a calciobalilla con Gilbert Becaud nei pomeriggi diplace Delice, poi rapivo qualche amica sulla spiaggia di Pampelonne e aspettavo il tramonto come un bambino.

Ero fidanzato con la notte quando ci siamo conosciuti. Sembravi un marziano, un extraterrestre di stratosferica bellezza. Ma non eri quel personaggio dispotico descritto dai giornali. Eri fragile, malinconica, intelligente, sensibile, gelosa dell’intimità: diventavi furibonda se qualcuno la violava. Come i fotografi, che usavano il flash come un bazooka. Ci sono miti costruiti sul cartone: niente balle, tu eri vera. Per questo piacevi tanto. Chi ti era vicino si sentiva l’uomo più importante del mondo. Avresti voluto respirare anche la sua aria.

Sento ancora oggi la deriva di quell’estate insieme, e ogni tanto mi chiedo che cosa sarei senza quel bombardamento mediatico che trentasei anni fa mi portò, con la tua foto, sulla copertina di Newsweek. Forse sarei rimasto un signor nessuno e avrei avuto meno foto sui giornali, ma la mia vita sarebbe stata la stessa, come il capitale affettivo che sento intorno a me. La famiglia, i figli, gli amici sono la conquista più importante. Anch’io voglio bene agli animali e apprezzo le tue battaglie ecologiste. Ma non ho mai condiviso quel che pensavi allora: gli animali non tradiscono, gli uomini sì. Io, nonostante tutto, credo negli esseri umani. Mi piace la scelta che hai fatto di contraddire i luoghi comuni. E’ una prova di coraggio, non bisogna nascondersi al tempo.

Tieni duro, Brigitte, ma cerca di non vedere solo nemici intorno a te. Se tornerai nell’altro mondo, quello in cui io vivo innamorato e felice, troverai ancora un amico. A bientôt.

Gigi Rizzi24 giugno 2013 | 12:19© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

COMMENTI
Bellissima storia ovviamente… 

24.06|12:29 paolospyder

…ma non dimentichiamoci che per mantenere i 68 ini che esistono ancora oggi e che paralno parecchio ma lavori seri non ne fanno, c’è molta gente che lavora e paga le tasse in silenzio per appunto mantenerli, anche perchè sono tutti in politica.

 

24.06|14:22 noni48

per favore non dica scemenze, innanzitutto il 68 di Gigi Rizzi era un 68 da miliardari, fra barche, discoteche, località alla moda, i cui membri hanno poi continuato a fare i miliardari, il 68 degli altri era un movimento di opinione e di ribellione, poi diventato di sinistra, i cui membri poi hanno lavorato ed ora, visto il tempo trascorso, sono al 99% in pensione. Tranquillo, lei non mantiene nessuno.

 

 

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