25 GIUGNO 2013 ORE 14:43 STORIA DELLE MUTANDE: VOI LE PORTATE? IN CASA DICONO CHE CHIARA E’ “UNA MAMMA (UNA NONNA) A LUCI ROSSE” / COSA VOLETE? STO PIU’ COMODA/// E VOI? AVVISO I NAVIGANTI CHE QUESTO PINKBLOG E’ UN BLOG COMMERCIALE CHE VI PUO’ AIUTARE A CONSUMARE…NON PERDETEVI LE LEZIONI DI SEDUZIONE “VEDO- NON VEDO”: NON SONO NUOVE: LUCIA, DEI PROMESSI SPOSI, E’ STATA DEFINITA LA DONNA PIU’ SEXY DELLA LETTERATURA ITALIANA, MA, SOPRATTUTTO SE SIETE DI SINISTRA, NON TRASCURATE I CONSIGLI—CHIARA HA IMPARATO CHE “BISOGNEREBBE FARE COSI’ PER SEDURRE”…INSEGUIRE “LE TURPI FANTASIE” DELL’AMANTE, SPECIE SE VI CHIEDE DI “FARE LE PORCHERIE INSIEME”. “MA CHI CE N’HA VOGLIA?” STRILLA DONATELLA DA BOBBIO A SANREMO! “SI’ – CONCORDA CHIARA- QUESTI GIOCHI BISOGNA COMINCIARLI DA PICCOLI”. ORMAI E’ FATTA! ADIEU ADIEU…

DA PINKBLOG

Storia delle mutande: fino al ‘700 le donne non le portavano

 

Ia  NOTIZIA

Storia delle mutande. Dalle «briglie da culo» rinascimentali fino al culto contemporaneo

Storia delle mutande. Dalle «briglie da culo» rinascimentali fino al culto contemporaneo

di Luciano Spadanuda


  • Prezzo: € 12.50

Descrizione

Questo piccolo trattato di antropologia erotica racconta, con grandissima erudizione e abbondanza di notizie finora sconosciute, la storia delle mutande, definite dai libertini settecenteschi lo scrigno delle natiche – o più crudamente, nel Cinquecento, briglie da culo. Indumento controverso, oggetto di una letteratura semisegreta, per secoli le mutande non sono state ugualmente ben viste da tutti. Il dilemma era: indossare un indumento a contatto con le pudenda era segno di moralità lodevole, o di lascivia e scandalo? Solo alla fine dell’Ottocento, età aurea di busti, giarrettiere e guêpières, le mutande sono divenute indispensabili, man mano che le gonne si andavano accorciando.

 

 

IIa  NOTIZIA

Scritto da:  – sabato 3 ottobre 2009
Storia delle mutande: fino al ‘700 le donne non le portavano

 

 

In latino “mutanda” vuol dire “qualcosa da cambiare” e solo nel ‘500 venne introdotto l’uso tra le donne delle famiglie nobili. Nel corso dei secoli a venire hanno sempre fatto parte del guardaroba femminile, ma fino al ‘700 era ritenuto addirittura indumento sconveniente.

Caterina de’ Medici inventò i mutandoni che coprivano le gambe delle donne durante l’equitazione e dall’Italia questa moda si diffusa in tutta Europa. In questo periodo divennero il capo tipico delle prostitute, poiché venne imposto per questioni di igiene e decoro pubblico. Le squillo d’allora ne facevano un vanto: le lasciavano intravedere dagli spacchi delle gonne o le mostravano spudoratamente tirando su la gonna. Ed è per questo che scomparvero nell’uso delle nobil donne.

A quel tempo si chiamavano “Braghesse” ed erano lunghe fino al ginocchio, ricamate, spesso impreziosite da tessuti d’oro e d’argento, con nastri e pietre preziose. Divennero segno di frivolezza e libertà di costumi. Per la Chiesa erano indumenti osceni e volgari.

Solo più tardi, dopo il ‘700, tornarono a far parte del guardaroba di tutte e poterono così diventare strumento di seduzione in senso moderno.

Fonte Storia delle mutande

 

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  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    A proposito di mutande, quando eravamo piccoli c’era una canzone in spagnolo che trasmettevano alla radio e che parlava di ” muteande”. Noi pensavamo che fosse la parola” mutande” in spagnolo e ci divertivamo a cantarla. Mia mamma diceva. “Possibile che parlino di mutande in una canzone?”. Più tardi scoprimmo che si trattava nientemeno che di “mute Ande”, ma era più divertente la prima interpretazione.

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