31 LUGLIO 2013 ORE 16:57 INTERVISTA A NADIA URBINATI —FATTA DA LUCA DE CAROLIS—“NON VEDO RAGIONE PER DEROGARE ALL’ARTICOLO 138…SE NON MANTENERE IN VITA QUESTO GOVERNO”

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DA JACK’S BLOG DI  Politica, cultura

INTERVISTA A NADIA URBINATI

31 luglio 2013

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Meno garanzie per la Carta solo per tenere in vita il governo
di Luca De Carolis
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Non vedo nessuna ragione di derogare all’articolo 138, accelerando i tempi. Se non una, forse: mantenere in vita questo governo”. Nadia Urbinati, docente di Teoria politica alla Columbia University di New York, fa parte della commissione dei saggi che lavora, molto sotto traccia, a una proposta di riforma della Carta. Istituita nello scorso giugno, è composta da 34 tra giuristi ed esperti di discipline politiche ed economiche. Settimane fa la commissione ha perso Lorenza Carlassare, dimessasi per protesta contro la sospensione dell’attività parlamentare voluta dal Pdl (e accettata dal Pd) come ritorsione per la fissazione in calendario della sentenza Mediaset. Ultimati i lavori, a ottobre i saggi consegneranno le loro relazioni sulla riforma, che verranno poi inoltrate al comitato dei 42: i parlamentari a cui il ddl costituzionale affida il compito di riscrivere i titoli I, II, III e V della seconda parte della Costituzione.

Professoressa, partiamo dallo stravolgimento dell’articolo 138. Che ne pensa e cosa ne pensano gli altri saggi?
La commissione non se ne è mai occupata, perché non rientra nel suo ambito di intervento. Non parlo per gli altri, e dico la mia opinione da cittadina: non c’è nessun motivo di modificarlo. Se non uno: prolungare la vita di questo governo, legandola alla riforma costituzionale. Finché questo processo è in corso, il treno va.

Molti costituzionalisti sono contrari alla deroga: definiscono questa norma come “la valvola di sicurezza” della Carta.
Sono assolutamente d’accordo: il 138 è la clausola di salvaguardia, perché regola tempi e modi delle modifiche alla Costituzione. Ridurre l’intervallo tra le due deliberazioni delle Camere sulle leggi costituzionali (da tre mesi a 45 giorni, ndr) è sicuramente un passo che comporta dei rischi. Non c’è nessuna emergenza che lo giustifichi.

Veniamo alla commissione dei saggi. Sul vostro lavoro circolano pochissime informazioni. Sembra quasi che lavoriate in modo carbonaro.
Proprio per rimediare, nei giorni scorsi ho proposto e ottenuto che i resoconti delle nostre riunioni venissero pubblicate su Internet (sul sito riformecostituzionali.gov.it). Ci deve essere trasparenza su quello di cui discutiamo.

Alcuni, tra cui i Cinque Stelle, avevano proposto la diretta streaming dei lavori.
Sono contraria. Con la diretta tv tutti rimarrebbero troppo influenzati. Nessuno parlerebbe in modo sincero, perché penserebbe ai possibili effetti sul pubblico.

Di cosa state discutendo?
Gli argomenti sono quattro: bicameralismo, Titolo V (Regioni, Province, Comuni, ndr), forma di governo e legge elettorale.

È vero che lavorate a una riforma presidenzialista?
Stiamo discutendo con ampia diversità di opinioni. Vi sono posizioni semipresidenzialiste e altre che vogliono il rafforzamento e la razionalizzazione del Parlamento.

Lei è contraria al semipresidenzialismo?
Sì, perché ritengo rappresenti una forma di sfiducia verso la politica, come luogo di mediazione e rappresentanza delle diverse opinioni. Inoltre, nel semipresidenzialismo il potere esecutivo ha un peso eccessivo. Preciso anche un’altra cosa. Molti spingono per una riforma di questo tipo, sostenendo che dobbiamo armonizzarci con il resto d’Europa. Ma il semipresidenzialismo negli altri Paesi è l’eccezione, non la regola.

Ci sono punti su cui voi saggi concordate?
Molti di noi sono concordi sull’esigenza di passare da un bicameralismo perfetto, come quello attuale, a un sistema con un Senato delle autonomie. Due Camere con le stesse competenze esistono solo in Italia. Inoltre siamo d’accordo sulla necessità di ridurre il numero di parlamentari. Anche se su questo punto non bisogna esagerare.

Il ddl costituzionale prevede un comitato dei 42 che preparerà la riforma. Poi dovrà essere approvata dal Parlamento, ma con poche possibilità di intervento: per esempio, ci saranno grandi limiti agli emendamenti. Non teme una riforma blindata?
Sì, e per questo spero che venga dato ampio spazio al dibattito. La Costituzione è troppo importante per essere oggetto di tentativi di forzat

 

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3 risposte a 31 LUGLIO 2013 ORE 16:57 INTERVISTA A NADIA URBINATI —FATTA DA LUCA DE CAROLIS—“NON VEDO RAGIONE PER DEROGARE ALL’ARTICOLO 138…SE NON MANTENERE IN VITA QUESTO GOVERNO”

  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Per quanto ne capisco, sono molto d’accordo con Nadia Urbinati. Speriamo che siano tutti saggi come lei!

  2. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Dall”Unità” del 30 luglio 2o13, pag. 9 in una intervista del giornalista Andrea Carugati Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, uno dei 35 saggi nominati dal governo per elaborare proposte di riforma della Carta, afferma che per il momento non ci sono gravi pericoli per la Costituzione. La deroga all’art.138, che sarebbe poi il contenuto della legge costituzionale che si vuole approvare, prevede due innovazioni: affidare ad una commissione bicamerale il compito referente sulle riforme e abbreviare da tre mesi ad uno i termini che devono separare i pronunciamenti di ciascuna Camera. Un’altra modifica all’art.138 sembra addirittura positiva, ossia il referendum confermativo sulle riforme dovrà esserci comunque, anche se dovessero essere approvate da una maggioranza parlamentare superiore ai due terzi.” L’importante-afferma Onida- è che non si faccia una sola legge di revisione costituzionale onnicomprensiva, ma tante leggi distinte oggetto per oggetto. Nel caso di riforma unica il rischio è che i cittadini si trovino di fronte a ” un prendere o lasciare”, alla scelta tra nessuna riforma e una riforma che magari contiene aspetti positivi e altri negativi”. Alcuni chiarimenti: la commissione attuale di esperti è stata nominata dal governo e il suo compito è di fornire all’esecutivo, entro la metà di ottobre, alcune indicazioni sulle riforme possibili in tema di bicameralismo, Titolo V e forma di governo. Sarà poi il governo a decidere cosa fare di questo rapporto e fornirlo eventualmente alla Bicamerale come base per il suo successivo lavoro. C’era anche la possibilità che fossero le Commissioni competenti delle Camere ad occuparsi delle riforme, ma la Bicamerale avrebbe il pregio di concentrare in un’unica sede il lavoro istruttorio e poi di essere composta in maniera proporzionale tra le forze politiche in base ai voti ottenuti dai singoli partiti alle elezioni, senza gli squilibri dovuti al premio di maggioranza. Un’altra affermazione di Onida è che la riforma della legge elettorale va fatta prima del termine del percorso delle riforme costituzionali, anche se non si può pensare ad un decreto legge per una legge di questa portata. Sul presidenzialismo Onida afferma che sarebbe un grave errore adottare un sistema alla francese, cioè il capo dello Stato coincidente col capo dell’esecutivo, non più un garante neutro ma il capo della maggioranza politica. Inoltre si voterebbe soprattutto per una persona, mettendo in secondo piano le scelte politiche. In fondo chi spinge per il semipresidenzialismo non crede che i partiti possano ancora essere i motori dell’indirizzo politico ed è totalmente scettico sulla loro funzione.

  3. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    In questo momento il computer è il mio peggior nemico: mi ha cancellato due volte quello che scrivevo. Ad ogni modo voglio prendere nota del seguente indirizzo: peopleslibrary.wordpress.com
    Cliccando sul pdf si accede all’antologia delle poesie scritte durante l’Occupy di Wall Street, messe in ordine cronologico man mano che arrivavano, sia che fossero di gente famosa che di persone sconosciute. Il librone, di circa milla pagine, si può scaricare gratuitamente insieme alla copertina disegnata da un’artista occupante, seguendo le istruzioni di uno dei curatori che le fornisce in tono amichevole. Forse è la volta che mi faccio piacere l’inglese! La notizia la prendo dall’immancabile “Unità” di domenica 21 luglio 2013 pag. 22, dove c’è anche un bell’articolo su questa fantastica iniziativa.

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