17 AGOSTO 2013 ORE 17:17 L’EPIDEMIA BERLUSCONIANA OVVERO IL VIRUS DELL’ILLEGALITA’ DI VITTORIO COLETTI

Vittorio Coletti: L’ epidemia berlusconiana ovvero il virus dell’ illegalità

12
AGO
2013

“””… < […] È ovvio che tanti anni di studio dovrebbero aprire le porte a lavori gratificanti […]. Ma non è che, di per sé, gli studi siano una pura perdita di tempo: questo lo crede lo sbrigativo breviario berlusconiano, ma è un errore madornale. Bisogna avere il coraggio di dire che tra due disoccupati, uno istruito e l’ altro ignorante, è socialmente molto più utile e giusto il primo del secondo. Ma la berlusconizzazione è ovunque. I carabinieri di Sanremo che, nella collutazione violenta per arrestare un sospetto che si era dato alla fuga, lo uccidono, sia pure involontariamente, e poi si avvalgono della facoltà di non rispondere al pm, si comportano come Berlusconi che infinite volte non ha risposto alle richieste dei magistrati a comparire o a farsi interrogare. Se lo fa lui, se lo fanno tutti, perché non dovrebbero farlo i carabinieri, anche se loro dovrebbero essere i primi a favorire l’ azione della legge ?  Un altro sintomo della peste berlusconica è l’ indifferenza alla cosa comune, la precedenza feroce degli interessi individuali o di gruppo o di quartiere o di valle, anche a costo di danneggiare lo stato o la collettività o l’ ente pubblico cui si appartiene. Pur di favorire il loro Padrone i berlusconidi sarebbero oggi pronti a derubricare qualsiasi tipo di reato, a svuotare le carceri di qualsiasi criminale. Lo hanno già fatto. Come stupirsi allora se, per restare a cose genovesi, gli orchestrali del Carlo Felice hanno scioperato l’ unico giorno in cui era loro possibile lavorare, facendo un male enorme al loro teatro ? […]. Tutti questi diversi, sconcertanti comportamenti sono il sintomo dell’ epidemia berlusconiana che ha contagiato l’ Italia, inducendo singoli e gruppi a dare il peggio di sé. Se il Nefasto ce l’ ha fatta in termini di ricchezza e successo, e ora ci riprova per l’ estrema impunità, perché gli altri non dovrebbero fare o perlomeno desiderare lo stesso ? >.  …”””


( da Liguria Italia di Vittorio Coletti, la Repubblica/Il Lavoro di Genova di Domenica 11 Agosto 2013 )

 

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