16 NOVEMBRE 2013 ORE 03:40 ULTIME DA UN MUSEO +++: IL MACRO (vedi artic. sg)—-flavia barca, assessore alla cultura

 

È Flavia Barca il nuovo assessore alla Cultura di Roma. Il neosindaco Marino sceglie un nome forte con la sorella dell’ex ministro Fabrizio Barca, esperta nel campo dei media

 

 

 

flavia barca

FLAVIA BARCA – CULTURA, CREATIVITA’ E PROMOZIONE ARTISTICA. Nata a Roma nel 1963, laureata in materie umanistiche, ha conseguito un master in Communication Policy Studies alla City University di Londra. Docente di Economia dei Media ed Ict all’Università La Sapienza. Saggista, ha pubblicato diversi volumi e articoli prevalentemente sulla comunicazione televsiva. Ha collaborato inoltre con numerosi programmi Rai e di emittenti televisive private. Precedentemente, dal 2004 al 2010, ha diretto il dipartimento di Economia dei Media della Fondazione Rosselli.

novita’ del 30 ottobre 2013

Macro, trasloco e nuovo direttore

Il museo è passato dalla Sovrintendenza al dipartimento Cultura. L’assessore Barca: «Prima tappa di una profonda trasformazione»

 

le riviste d’arte in mostra  al Macro per il festival «Belvedere» del 2012le riviste d’arte in mostra al Macro per il festival «Belvedere» del 2012

 

ROMA – L’aspettativa era tanta, anche perché lo stesso assessore alla Cultura, Flavia Barca, in una delle sue prime uscite aveva detto: «Vedrete, sul Macro ci saranno novità importanti entro fine mese» (ottobre, ndr). E ieri cos’è successo? La «notizia»: il Macro da ufficio dipendente dalla Sovrintendenza è diventato un ufficio dipendente dal dipartimento Cultura. Prima tappa di un percorso? O la montagna ha partorito il topolino? Barca: «Prima tappa di una profonda trasformazione».

Un passaggio propedeutico dunque a una «ulteriore trasformazione» ancora di là da venire, ma un passaggio necessario, almeno secondo Barca: «Il Macro – dice – ha una sua identità speciale, è un museo ma è anche qualcosa di più, e questa identità andava in qualche modo accresciuta. Bisognava adottare uno strumento che aumentasse, ad esempio, la sua autonomia gestionale. In passato, come è noto, parliamo degli ultimi anni, si era pensato di creare una Fondazione, però oggi questo strumento non è utilizzabile». E perché? «Impossibile creare Fondazioni in tempi di spending review». Quindi? «Un mese fa ho annunciato un grande passo per il Macro, mi rendo conto che oggi questo può sembrare solo un passetto, ma ripeto, è l’inizio di un percorso».

Tempo al tempo dunque (quanto?), poi si vedrà. I bilanci, par di capire dalle parole di Barca (non è una facile da stanare) si fanno dopo un po’. Giudicatemi dai risultati e i risultati verranno, questo il senso delle sue parole. Certo non è facile capire quale sia il disegno dell’amministrazione in merito al futuro Macro (e non solo). Ma questo disegno dev’esserci (almeno si spera). Ma perché il passaggio dalla Sovraintendenza alla Cultura? Cosa si potrà fare ora che prima non si poteva fare?

Il Macro comunque, ed è una mezza notizia,avrà una sua leadership e non sarà guidato dall’attuale direttore del dipartimento (Maria Cristina Selloni) da cui, da ieri, dipende: «Certo che no, il Macro ora è guidato a interim e lo sarà ancora per un po’. Poi, grossomodo entro un mese, sarà nominata una nuova dirigenza». Dunque, ricapitolando: il Macro avrà il nuovo, atteso direttore. Intanto è passato da ufficio di sovraintendenza (sotto la quale ricadono tutti i musei comunali tranne, appunto, il Macro) a ufficio del dipartimento Cultura, da cui dipendono anche i contratti di servizio con Palaexpo e Auditorium. Decisione giusta? Sbagliata? Quale il secondo passo? Si mormora sempre più di una macrostruttura (Macro più Palazzo delle Esposizioni?). Chi vivrà, vedrà.

30 ottobre 2013 

 

 

 

la collezione del MACRO

 

La collezione del MACRO comprende circa 600 opere d’arte,[9] ed è costituita principalmente da opere della seconda metà del XX secolo di artisti italiani come Carla AccardiAntonio SanfilippoAchille PerilliPiero Dorazio, Leoncillo and Ettore Colla (Gruppo Forma 1); Mario CeroliPino Pascali (Arte Povera); Tano FestaMario Schifano, Titina Maselli e Mimmo Rotella (Scuola di Piazza del Popolo).[10]

La raccolta comprende inoltre opere di artisti delle ultime generazioni come: Giovanni Albanese, Andrea Aquilanti, Gianni Asdrubali, Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli, Sarah Ciracì, Enzo CucchiFabrice de Nola, Gianni Dessì, Daniele Galliano, Federico Guida, Felice Levini, Fabio Mauri, Luigi Ontani, Cristiano Pintaldi, Piero Pizzi Cannella, Gioacchino Pontrelli, Bernardo Siciliano, Sissi, Marco Tirelli.[11]

 

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