Il dramma di Roberto Saviano VD
‘È una non-vita, uso psicofarmaci’
A. Marcello – Adagio dal Concerto in Do minore per Tromba e Orchestra
[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2014/02/A.-Marcello-Adagio-dal-Concerto-in-Do-minore-per-Tromba-e-Orchestra-Guy-TOUVRON.mp3|titles=A. Marcello – Adagio dal Concerto in Do minore per Tromba e Orchestra – Guy TOUVRON]
Alessandro Ignazio Marcello (Venezia, 1º febbraio 1673 – Venezia, 19 giugno 1747) è stato un compositore italiano; è il fratello maggiore del più noto compositore Benedetto Marcello.
«Non so se sono mezzo morto o mezzo vivo . Quello che so è che la minaccia dei Casalesi mi ha fatto diventare una persona peggiore». E’ l’urlo disperato di Roberto Saviano, che in una lunga intervista-reportage rilasciata al Paìs semanal, rivela di vivere una “non-vita” a causa delle minacce della camorra.
«Sono una persona più diffidente , più egoista. Provo odio per gli amici che mi hanno abbandonato quando il libro è uscito. Esco pochissimo di casa. Non posso usare la carta di credito. Vivo 24 ore al giorno sotto scorta – è lo sfogo dello scrittore – Io non sono un uomo, sono una squadra. I ragazzi che mi proteggono sono fantastici, sono napoletani come me, facciamo sport insieme, stiamo sempre chiusi in palestra … Ma mi manca Napoli, gli eterni ritardi dei treni … Il tempo è deformato, ogni mio piccolo movimento richiede una giornata intera. E non posso fare neanche le cose più stupide: camminare, bere una cosa al bar… Ieri siamo andati al supermercato ed è stato allucinante. La polizia stava dietro al carrello, le persone avevano paura, ci hanno fatto spazio per farci arrivare velocemente alla cassa. Quando siamo usciti ho detto ai ragazzi: «Non ci torniamo più».
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Roberto Saviano, 29 anni, autore di “Gomorra” (due milioni di copie vendute, 33 traduzioni, più di due anni al vertice della classifica dei bestseller) parla della sua “vita-morte” e rivela anche di dover ricorrere a psicofarmaci per frenare i suoi frequenti stati d’ansia. «Hanno distrutto il mio mondo per un libro , hanno fatto male a tutti coloro che mi amavano», denuncia. E confessa la sua paura più grande: quella di finire in un ospedale psichiatrico.