18 febbraio 2014 ore 23:22 ROBERTO SAVIANO : ” E’ UNA VITA NON-VITA, USO PSICOFARMACI”— INTERVISTA AL GIORNALE SPAGNOLO “EL PAIS SEMANAL” ///VIDEO INTERV. IN ITALIANO /ARTICOLO ORIGINALE IN SPAGNOLO DI “EL PAIS” /// ma prima di tutto sentite la musica di Alessandro Marcello (veneziano-1673-1747): E’ CELESTE-CELESTIALE COME SARA’ IL VOSTRO SONO…E UN PO’ ANCHE IL MIO…NOTTE, CHIARA

 

 

Il dramma di Roberto Saviano VD
‘È una non-vita, uso psicofarmaci’

 

A. Marcello – Adagio dal Concerto in Do minore per Tromba e Orchestra

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Alessandro Ignazio Marcello (Venezia1º febbraio 1673 – Venezia19 giugno 1747) è stato un compositore italiano; è il fratello maggiore del più noto compositore Benedetto Marcello.

roberto saviano pensoso 480 LP
17 febbraio 2014

«Non so se sono mezzo morto o mezzo vivo . Quello che so è che la minaccia dei Casalesi mi ha fatto diventare una persona peggiore». E’ l’urlo disperato di Roberto Saviano, che in una lunga intervista-reportage rilasciata al Paìs semanal, rivela di vivere una “non-vita” a causa delle minacce della camorra.

«Sono una persona più diffidente , più egoista. Provo odio per gli amici che mi hanno abbandonato quando il libro è uscito. Esco pochissimo di casa. Non posso usare la carta di credito. Vivo 24 ore al giorno sotto scorta – è lo sfogo dello scrittore – Io non sono un uomo, sono una squadra. I ragazzi che mi proteggono sono fantastici, sono napoletani come me, facciamo sport insieme, stiamo sempre chiusi in palestra … Ma mi manca Napoli, gli eterni ritardi dei treni … Il tempo è deformato, ogni mio piccolo movimento richiede una giornata intera. E non posso fare neanche le cose più stupide: camminare, bere una cosa al bar… Ieri siamo andati al supermercato ed è stato allucinante. La polizia stava dietro al carrello, le persone avevano paura, ci hanno fatto spazio per farci arrivare velocemente alla cassa. Quando siamo usciti ho detto ai ragazzi: «Non ci torniamo più».

GUARDA L’INTERVISTA INTEGRALE IN ITALIANO

Roberto Saviano, 29 anni, autore di “Gomorra” (due milioni di copie vendute, 33 traduzioni, più di due anni al vertice della classifica dei bestseller) parla della sua “vita-morte” e rivela anche di dover ricorrere a psicofarmaci per frenare i suoi frequenti stati d’ansia. «Hanno distrutto il mio mondo per un libro , hanno fatto male a tutti coloro che mi amavano», denuncia. E confessa la sua paura più grande: quella di finire in un ospedale psichiatrico.

LEGGI QUI L’INTERVISTA AL PAIS SEMANAL

 

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