ORE 09:30 DA “IL MANIFESTO”—INTERVISTA A SERGIO STAINO: “ECCO PERCHE’ BOBO VOTA TSIPRAS”

Edizione del 25 maggio 2014

• aggiornata oggi alle 06:00

POLITICA 

«Ecco perché Bobo vota Tsipras»

— Daniela Preziosi, 23.5.2014

Intervista. Sergio Staino: Renzi? Un computer che si resetta ogni tre ore. Bene che il Pd vinca, ma non rompa l’idea di una coalizione

Il vignettista Sergio Staino, padre di Bobo 

 

Ser­gio Staino, che dice Bobo di que­ste elezioni?

Bobo è pre­oc­cu­pa­tis­simo di un’affermazione troppo forte dei gril­lini. Gli arrab­biati al potere fanno danni. Nel ’19 i fasci­sti si for­ma­rono su parole d’ordine che a una let­tura super­fi­ciale sem­bra­vano socia­li­ste. Ed è quello che accade oggi per Grillo. Con il suo atteg­gia­mento leva dal cuore dei nostri com­pa­gni la soli­da­rietà, la fra­tel­lanza, la tol­le­ranza, cioè tutti quei prin­cipi che ci hanno fatto laici e fra­telli. E li sosti­tui­sce con il ran­core e la vendetta.

Lei invece ha dichia­rato che voterà Tsi­pras e darà la sua pre­fe­renza al gio­vane Tom­maso Fat­tori. Non è strano, per il papà di Bobo, sto­rico vignet­ti­sta dell’Unità, insomma per uno come lei che nel Pd ci ha creduto?

Ma no, mi sono già can­di­dato con Sel. Il mio cuore è nel Pd, spero che abbia una bella affer­ma­zione e credo che ci sia ancora lo spa­zio per spo­starlo su posi­zioni che per sin­te­tiz­zare chia­me­rei ’di sini­stra’. Ma in stretta unità con la sini­stra che sta intorno a Sel e a Tsipras.

Cosa non la con­vince di Mat­teo Renzi?

Che non ha un pro­getto poli­tico, va avanti alla gior­nata. Svec­chiare la vec­chia classe del Pd va benis­simo. Ma con cosa la sosti­tui­sce? Velo­cità, super­fi­cia­lità, man­canza di oriz­zonti nuovi per la sini­stra. Il modo in cui ha man­dato via Letta dal governo noi fio­ren­tini lo cono­sce­vamo già: ne abbiamo avuto molti esempi da lui. Ti dice delle cose in modo came­ra­te­sco, popo­lare e sin­cero, poi il giorno dopo fa il con­tra­rio e ti dice in fretta ’mi dispiace non lo potevo fare’. Molto fiorentino.

Comun­que per il Pd si annun­cia una vittoria.

Bene, il mio popolo è con Renzi e gli crede. Ed è un bene, per limi­tare Grillo. Ma guai a rom­pere a sini­stra. Quindi io do una mano a Tsipras.

Che impres­sione le ha fatto que­sta cam­pa­gna elet­to­rale? Dice Renzi che è stata troppo urlata.

Ho fatto una vignetta per il Cor­riere in cui il pic­colo Michele chiede alla sorel­lina Ila­ria: ’ma que­ste sono ele­zioni ita­liane o euro­pee’? E lei risponde: ’a giu­di­care dagli insulti, gli urli e le vol­ga­rità, italianissime’.

Quindi lei  darà un voto a sini­stra per l’unità del cen­tro­si­ni­stra. Che però in par­la­mento non c’è più. Pensa che  Renzi abbia  ancora in testa l’idea di una coa­li­zione?

Renzi in testa non ha nulla. È un com­pu­ter che si resetta ogni tre ore. Sa che deve gestire una situa­zione, vuole pas­sare alla sto­ria per aver fatto qual­cosa di buono. E sa che que­gli altri erano inca­paci e stu­pidi, e infatti li ha fatti fuori facil­mente. Ma a que­sto punto non sa che fare. Vive alla giornata.

Nean­che a Firenze, per il voto comu­nale, il cen­tro­si­ni­stra si pre­senta unito.

In que­sto momento è impos­si­bile: con l’atteggiamento che Renzi ha nei con­fronti dei sin­da­cati, con Ichino che gli fa da por­ta­voce sul lavoro, non si può fare. Però spero in una forza di sini­stra e che Renzi, almeno per fur­bi­zia, capi­sca che per lui sarebbe utile spo­starsi a sini­stra. Ogni tanto ci pensa,ogni tanto lo fa. Un amico diri­gente romano lo chiama ’il pastic­cione’. Per­ché quando non si ha un pro­getto si fanno pasticci.

Anche Bobo vota Tsipras?

Tsi­pras è un’idea, una pre­senza bella che ricordi ai rifor­mi­sti di Schulz che noi dob­biamo capo­vol­gere la nostra visione del mondo. Bobo vote­rebbe lui, o Car­lin Petrin, che è uno che ci ha spie­gato come si deve stare sulla terra da que­sto momento in poi.

 

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