ORE 18:02 ZOUBIDA CHARROUF, 62 ANNI, UNIV. RABAT IN MAROCCO—UN EROE DEL NOSTRE TEMPO INSIEME A TATE ALTRE—-NEI PAESI ISLAMICI LA RICERCA E’ IL PRINCIPALE CANALE DI EMANCIPAZIONE—BRAVE DONNE ISLAMICHE! EVVIVA! “EPPUR SI MUOVE ANCHE DOVE NON SEMBRA!”

 

 

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L’altra metà della scienza. Nei paesi islamici la ricerca è il canale principale di emancipazione

31 maggio 2014

Zoubida Charrouf, 62 anni,

 

 

 

 

insegna chimica organica presso l’università Muhammad V di  Rabat, in Marocco. È considerata una delle più grandi esperte al mondo delle proprietà chimiche, mediche, alimentari e cosmetiche dell’argan (Argania Spinosa),

 

ARGANIA SPINOSA

 

una pianta da cui si ricava l’olio di argan e che è endemica del suo paese e del Tindouf, la regione più occidentale della vicina Algeria. A partire dagli anni ’90 del secolo scorso, Charrouf ha sviluppato un’enorme mole di studi scientifici sulla Argania Spinosa. E, nel medesimo tempo, ha lavorato perché intorno a quella risorsa naturale nascesse una nuova economia e una nuova società, capace di dare un lavoro e un’identità a migliaia di uomini e, soprattutto, di donne del Marocco. Anche per questo nel 2011 ha vinto il premio «Donne e Scienza» della Banca Islamica per lo Sviluppo ed è stata più volte candidata al Premio Nobel per la Pace.

Zoubida Charrouf non è un’eccezione, sulla sponda meridionale del Mediterraneo. È parte di un esercito femminile che ha iniziato a dissolvere le discriminazioni di genere anche nelle comunità scientifiche dei paesi islamici che affacciano sul più grande mare interno del mondo, con la medesima forza con cui lo stanno facendo le donne dell’Unione Europea.
La scienza è il canale principale attraverso cui le donne stanno affermando il loro diritto alla parità nei paesi islamici. Almeno in quelli dell’area mediterranea. Un canale che per portata non è inferiore a quello europeo.

 

È questo, forse, la novità più grossa e, tutto sommato, inattesa che è emersa ieri al Workshop Euro-Mediterraneo su Genere e Scienza che il progetto Shemera ha organizzato a Napoli, presso la Città della Scienza, con la puntuale regia di Anne-Marie Bruyas, responsabile delle Relazioni Internazionali della Fondazione Idis.
Shemera è un progetto dell’Unione Europea che, con una dotazione di 2,4 milioni di euro, ha cercato di verificare, su basi statistiche, qual è la posizione delle donne scienziato nell’area del Mediterraneo per fare in modo che la dimensione di genere possa essere integrata in una comune politica della ricerca.

 

A Napoli sono stati presentati i primi risultati. Che, per molti versi sono inattesi. Se non desta meraviglia il fatto – ormai comprovato dalle statistiche – che in Europa le donne partecipino sempre più e sempre più da protagoniste alla vita scientifica, pur tra mille difficoltà e ostacoli che ancora persistono, risulta nuovo e, per certi versi clamoroso, il quadro che le analiste di Shemera hanno proposto per i paesi islamici della sponda sud del Mediterraneo.
Se in Europa un ricercatore su tre ormai è una donna, altrettanto avviene nei paesi islamici che affacciano sul Mediterraneo.

 

La presenza delle donne nelle comunità scientifiche dei nostri vicini varia da un livello minimo del 25 %, in Palestina, a un livello massimo, degno di tutto rispetto, del 39 % in Egitto.

 

E, proprio come in Europa, la presenza delle donne nei paesi del sud del Mediterraneo è più alta nelle università e negli Enti di ricerca pubblici che non nei laboratori delle imprese private.

 

 

Nei paesi dell’Unione Europea, recita il rapporto preliminare di Shemera, sono il 46% dei dottori di ricerca, anche se le variazioni tra i 28 diversi paesi sono piuttosto forti: si va da un minimo del 26% a un massimo del 62%. Tutte queste percentuali sono analoghe nei paesi che gli esperti di Shemera definiscono Ppm (Paesi partner del Mediterraneo), si va da un minimo di donne del 33% tra i dottori di ricerca a un massimo del 56% in Tunisia.

 

Anche il tetto di cristallo, che impedisce alle donne di raggiungere i livelli più alti della carriera scientifica, è analogo. In Europa gli accademici di alto grado (i nostri professori ordinari) donne oscillano tra il 9% del Lussemburgo e il 36% della Romania. Tra i Ppm oscilla da un minimo del 3% in Palestina a un massimo del 35% in Egitto. Allo stesso modo in Europa solo il 15,5% del Istituti di istruzione superiore sono diretti da donne. Mentre nei Ppm si va da un minimo del 3,8% in Giordania a un massimo del 10,5% in Egitto, che si conferma così come il paese del sud del Mediterraneo dove le donne trovano più spazio.

 

Potremmo continuare con i numeri. Ma dobbiamo dire che questa sorprendente analogia si verifica solo in ambito scientifico. Mentre in Europa, infatti, la presenza delle donne nel mondo del lavoro è tra i più alti del mondo, nei paesi del sud del Mediterraneo la situazione è tra in assoluto il più basso del mondo.

 

È dunque evidente che la ricerca scientifica e l’educazione sono il canale principale attraverso cui le donne nel mondo islamico che affaccia sul nostro stesso mare stanno cercando la loro emancipazione. Con risultati di notevole importanza.

 

Shemera sta per She («lei» in inglese) e ha come obbiettivo favorire l’uguaglianza di genere nell’ambito di un’area comune di ricerca, quella euro mediterranea. Partendo da questi dati, il progetto Shemera, come dicono Anne-Marie Bruyas e Flavia Zucco, ha individuato tre possibili tipologie di azioni politiche. La prima è quella di continuare ad aiutare, attraverso il libero accesso all’università, la partecipazione femminile nella ricerca scientifica. La seconda è quella di riformare le istituzioni, in modo da rompere definitivamente il tetto di cristallo che impedisce alle donne euro-mediterranee che in numero crescente si dedicano alla ricerca di scalare la piramide gerarchica e raggiungere le posizioni di vertice. La terza direttrice riguarda il cosiddetto gender mainstreaming e consiste nel tenere nella giusta considerazione le differenze di genere (le situazioni di vita, le esigenze, gli interessi, le aspettative che differenziano maschi e femmine) in modo da favorire l’accesso delle donne nei laboratori della scienza applicata e della scienza di base.
Shemera ha dimostrato che la scienza è un luogo di emancipazione delle donne. Zoubida Charrouf in Marocco, Fabiola Gianotti al Cern di Ginevra

FABIOLA GIANNOTTI —ROMA 1962

 

 

« Il bosone di Higgs è una particella molto speciale che non appartiene alle due classi in cui si suddividono le altre particelle: quelle di materia, …….. che sono i costituenti fondamentali dell’atomo, e quelle di interazione, che trasmettono l’Interazione elettromagnetica, quella debole e quella forte. Il bosone di Higgs è diverso perché ha il compito di dare massa a tutte le altre particelle e, se così non fosse, il nostro universo non esisterebbe e ovviamente non esisteremmo neppure noi »
(Fabiola Gianotti, 2013[])

 

e migliaia di altre donne che si dedicano alla scienza, dimostrano ogni giorno che l’area mediterranea e il resto del mondo non possono rinunciare a quella straordinaria risorsa che è la partecipazione alla ricerca dell’altra metà del cielo.

 

 

 

 

Buena música árabe instrumental – Good instrumental Arabic music –

 

https://www.youtube.com/watch?v=3iPmajSKeC4

 

 

0:00 – El Baston.
5:59 – Benti Shalabia.
9:47 – El Ard.
14:23 – Meshi.
22:44 – Al Baladi.
27:59 – Tabla Solo.
33:37 – Al Ard.
34:47 – Karachi.
39:39 – Sei El Hawa.
47:42 – Taxim Farahfasar.
50:58 – Aranjuez.

 

CHI HA “POSTATO” QUESTA BELLA MUSICA:  JOSMER DE ABREU

Twittter: https://twitter.com/JosmerDeAbreu

Música Relajante – Relax Music, Indian Fusion, Chill Out Music & Electronic fusion, Tracklist: http://www.youtube.com/watch?v=W4bxpA…

Reggae Mix 2013 – The Best Reggae songs – Pure Hits – Tracklist HD: http://www.youtube.com/watch?v=66uV-y…

Reggae En Español Románticas y Movidas, Mix Completas, Solo Lo Mejor, Puro Exitos, TrackList: http://www.youtube.com/watch?v=yQNgl7…

Música Étnica Hindu – Hindu Ethnic Music – Raga Puriya Kalyan – Shivkumar Sharma & Zakir Hussain TrackList HD:
http://www.youtube.com/watch?v=R31ZZE…

Charlie Parker – The Cole Porter Songbook – FULL ALBUM – TrackList HD:
http://www.youtube.com/watch?v=B1g6nA…

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