ORE 21:48 PUBBLICO QUESTO INDIRIZZO BLOG PERCHE’ SO CHE, MENTRE DA UN LATO, L’ALLATTAMENT E’ SEMPRE PIU’ GIUSTAMENTE RECLAMIZZATO E, A VOLTE IMPOSTO SENZA FORNIRE ALLA NUOVA MAMMA ALCUN AIUTO, DALL’ALTRO CI SONO TANTE MAMME CHE NON RIESCONO AD ALL’ALLATTARE PER TANTI MOTIVI SENZ’ALTRO, MA IL PIU’ FREQUENTE CHE SENTO E’ “IL BAMBINO NON SI E’ ATTACCATO AL SENO”, ALCUNE AGGIUNGONO SINCERAMENTE: “ED IO ERO IMPOTENTE AD AIUTARLO” –PAOLA NEGRI CON I SUOI LIBRI SI DEDICA PROPRIO A QUESTO…DOPO AVER ALLATTATO LEI PER DIECI ANNI.

Vai a Biografia
Sei in Il mio percorso nel mondo dell’allattamento e come sono diventata autrice
Vai a Il mio curriculum

In montagnare

Il mio percorso nel mondo dell’allattamento e come sono diventata autrice

Mi occupo di allattamento da quando il mio primo bambino aveva circa 8 mesi e lo stavo allattando contro le mie stesse previsioni: non avrei mai creduto di allattare così a lungo – chissà cosa avrei pensato se avessi saputo che avrei allattato per più di 10 anni!
E infatti la maggior parte delle amiche con bambini suppergiù della stessa età non allattavano più, perché chi prima chi dopo avevano tutte ‘perso il latte’ o perché qualcuno aveva detto loro che era ora di smettere.
Una delle frasi che mi sentivo dire più spesso era ‘fortunata te che hai ancora latte! ’. Mi sentivo davvero una felice mosca bianca, ma iniziavo a rendermi conto che la mia buona sorte era stata quella di avere avuto una eccellente assistenza durante la gravidanza e il parto, un felice inizio di allattamento e qualcuno che mi desse le giuste informazioni e il sostegno di cui c’è bisogno. Tanto per me l’allattamento era un’esperienza significativa, che sentivo la voglia di fare qualcosa affinché tutte le mamme che lo desideravano potessero allattare come e quanto volevano.

Con questi sentimenti, cioè sentendomi molto fortunata, continuavo giorno dopo giorno questa indescrivibile avventura di essere madre, e continuavo ad allattare il mio primo bambino: lui, nonostante i mesi che passavano, continuava a ciucciare, con mio stupore: avevo infatti sempre pensato all’allattamento come ad un’esperienza di pochi mesi, ma ora non vedevo alcuna ragione per interromperlo forzatamente, ero confusa ma andavo avanti per la mia strada.

Nel frattempo una collega di mio marito mi aveva prestato il libro L’arte dell’allattamento materno della Leche League e spinta dalla sua lettura per me piena di rivelazioni su un mondo sconosciuto – ho iniziato a partecipare agli incontri del gruppo Leche League di Firenze, già con l’intenzione di diventare consulente: quando mi presentai, dissi subito che volevo imparare ad aiutare le madri che vogliono allattare e non ci riescono.

Intanto era nata la mia seconda bambina, e avevo vinto una borsa di studio all’università che ho potuto svolgere senza dovermi separare da lei: di questo sono ancora grata al professor Mario Sulli, che oltre ad essere una persona bravissima ha dimostrato di credere veramente nelle pari opportunità.

Sono così diventata consulente volontaria per l’associazione La Leche League Italia nel gruppo locale di Firenze, e ho iniziato a tenere incontri di gruppo e ad aiutare le madri per telefono e di persona, nella sede LLL di Firenze. Il lavoro di consulenza è sempre stato molto gratificante, proprio perché molte delle mamme che si rivolgevano a noi non aspettavano altro che queste informazioni, che nessuno dava loro, o solo un po’ di incoraggiamento, o ancora qualcuno che le ascoltasse senza giudicarle…
Partecipare agli incontri mi ha anche aiutata nel mio percorso personale di madre.

Oltre al sostegno diretto alle mamme, grazie ad Elise Chapin e Rosalinda Nesticò ho scoperto il tragico impatto che nel mondo ha causato la diffusione dell’alimentazione artificiale a discapito dell’allattamento, e sono rimasta letteralmente sconvolta dal fatto che ogni anno milioni di bambini muoiono soltanto a causa del fatto che non vengono allattati. Ho scoperto quindi la Promozione dell’allattamento, con la Dichiarazione degli Innocenti el’Iniziativa Ospedale Amico dei Bambini (BFHI) dell’Unicef. Con Rosalinda ed Elise, ho iniziato così a collaborare con il MAMI, movimento che rappresenta in Italia la WABA – Rete mondiale di azioni a favore dell’allattamento, un’associazione ombrello che raccoglie al suo interno tutte le organizzazioni e i singoli individui che nel mondo si occupano di allattamento, con lo scopo di coordinare gli sforzi di tutti e fare rete.
Con il MAMI ho partecipato alla traduzione e divulgazione del materiale della SAM , Settimana Mondiale dell’Allattamento, celebrata ogni anno in tutto il mondo su temi specifici inerenti vari aspetti dell’allattamento.

Il logico passo successivo è stato quello di scoprire il perché tutti questi bambini nel mondo non potevano essere allattati: ho scoperto così il tragico impatto della scorretta promozione del latte artificiale e degli altri sostituti del latte materno, biberon e tettarelle. D’altra parte, nel mio lavoro con le madri, ogni giorno mi rendevo conto di quanto la pubblicità e le false informazioni date da opuscoli promozionali insidiassero l’autostima delle madri e mettessero in pericolo l’allattamento: è mai possibile, mi dicevo, che la promozione dell’allattamento così importante per la salute e per il benessere debba competere con quella – molto più forte, frequente e diffusa – di latte artificiale, tisane, biberon e ciucci? Cosa c’è di più ingiusto della morte di milioni (milioni!) di bambini dovuta al fatto che le loro madri venivano private insidiosamente della fiducia e della capacità di allattarli??? Così ho incontrato Adriano Cattaneo e Sofia Quintero Romero, che mi hanno introdotta nel mondo della protezione dell’allattamento, del Codice Internazionale e delle azioni di monitoraggio e di pressione: il mondo di IBFAN , Rete mondiale di azioni per l’alimentazione infantile e della Rete Italiana Boicottaggio Nestlè . Con loro e con altre persone che ho incontrato ho partecipato nel 2000 al primo monitoraggio del Codice in Italia (risultati pubblicati poi nella prima edizione de Il Codice Violato, 2002) e poi alla fondazione di IBFAN Italia , organizzazione di cui faccio tuttora parte e nella cui attività credo moltissimo.

Nel 2002, quando il mio terzo bambino aveva un anno e mezzo, ho superato l’esame per diventare consulente professionale in allattamento, conseguendo il diploma di IBCLC . E’ stato un bell’impegno di tempo, energie e denaro, ma mi è stato utile per completare la mia preparazione sull’argomento che mi stava tanto a cuore, nel senso che ho migliorato notevolmente le conoscenze teoriche sull’argomento e ho acquisito nuovi strumenti per aiutare le madri e promuovere l’allattamento.
Negli anni successivi ho progressivamente lasciato l’attività di consulente con La Leche League, proseguendo il volontariato nel MAMI e IBFAN Italia e l’attività di consulente professionale in allattamento.

Nel 2004 ho conosciuto Anita Molino e ho scritto Tutte le mamme hanno il latte, libro che ha inaugurato la collana Il Bambino Naturale della casa editrice Il Leone Verde di Torino.

Nel frattempo, insieme a Tiziana Catanzani (conosciuta ai tempi del volontariato con La Leche League) ho scrittoAllattare, un gesto d’amore, pubblicato dalla casa editrice Bonomi.

Nell’ottobre 2005, non appena uscito Allattare, un gesto d’amore , ho scoperto di essere nuovamente in attesa: la quarta gravidanza a 40 anni suonati!
Dopo esserci ripresi dallo sconvolgimento iniziale, ci siamo sentiti tutti molto fortunati e felici di accogliere questa nuova misteriosa persona che presto sarebbe arrivata nella nostra famiglia.
Durante la gravidanza ho avuto l’onore di tradurre il bellissimo libro L’Agricoltore e il GinecologoLink alla scheda) di Michel Odent, sempre per il Leone Verde.

Grazie a Tiziana ho incontrato Piera Maghella, fondatrice del MIPA , che aveva scritto per noi una delle due prefazioni di Allattare, un gesto d’amore.
Con Piera ho sentito subito una forte affinità di vedute, Piera è un vulcano in eruzione, sempre piena di energia e di positività: sono davvero contenta di averla incontrata e le sono riconoscente in quanto mi ha dato veramente tanto. Piera svolge insieme al suo compagno un lavoro molto importante con e per le donne e le coppie, diffondendo attraverso i corsi di formazione del MIPA una visione fisiologica e sana del percorso nascita, per la salute psico-fisica della coppia madre-bambino e anche del papà.

Piera e Pino hanno dimostrato a tal punto di credere nel nostro lavoro e nella nostra professionalità da affidare a Tiziana e a me la gestione del Corso MIPA sull’allattamento .
Conoscere Piera e la sua famiglia e collaborare con il MIPA è stato entusiasmante ed arricchente, mi sono riconosciuta nel suo metodo e nella sua filosofia e ho deciso di seguire il percorso per diventare Educatrice Perinatale. In questo periodo ho iniziato a condurre un corso di Movimento in gravidanza vicino al paese in cui abito.
Nel 2009 ho dato vita ad un progetto a cui pensavo da anni, ma che era rimasto nel cassetto finché anche la piccolina non ha iniziato a frequentare la scuola materna: scrivere un libro sull’introduzione dei cibi complementari (il cosiddetto “svezzamento”) e sull’alimentazione in famiglia. Ho iniziato quindi a leggere e rileggere, raccogliere materiale, tediare le mie amiche con richieste delle ricette preferite, intervistarle sulle abitudini “mangerecce” di famiglia…

Sempre nel 2009, mentre raccoglievo materiale per il libro sull’alimentazione, ho sentito il bisogno di scrivere di allattamento dei bambini non più bebè, cioè dai sei mesi in poi fino al termine naturale solitamente dopo i due-tre anni. Ogni giorno sento parlare di donne che smettono di allattare bambini piccoli con rammarico, solo perché si sono sentite sotto pressione da familiari o pediatri, o addirittura da articoli su riviste o programmi in tv! O donne che sono stanche di allattare ma non osano lamentarsi, perché tutti intorno le accusano di essere loro stesse artefici della propria stanchezza Pregiudizio e ignoranza non devono impedire a mamme e bambini di godersi l’allattamento secondo i propri desideri e secondo natura! Anita Molino ha creduto in questo progetto e così è nato Sapore di mamma. Spero che questo libro contribuisca a cambiare la cultura, ma soprattutto a rendere l’esperienza di allattamento oltre i primi mesi più serena e gioiosa per le mamme che lo leggono.
Mi hanno aiutato nella stesura del libro due amiche: Tiziana Catanzani con il capitolo sull’allattamento in gravidanza e in tandem e Alessandra Bortolotti con quello sui pregiudizi psicologici.

Terminato Sapore di mamma, mi sono dedicata a tempo pieno a W la pappa! , ultimo lavoro in ordine cronologico. Anche la stesura di questo libro mi ha appassionato oltre le aspettative e soprattutto mi ha fatto divertire molto. Vi invito a consultare la sezione del sito dedicata a questo libro per saperne di più…

(Agosto 2010)

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a ORE 21:48 PUBBLICO QUESTO INDIRIZZO BLOG PERCHE’ SO CHE, MENTRE DA UN LATO, L’ALLATTAMENT E’ SEMPRE PIU’ GIUSTAMENTE RECLAMIZZATO E, A VOLTE IMPOSTO SENZA FORNIRE ALLA NUOVA MAMMA ALCUN AIUTO, DALL’ALTRO CI SONO TANTE MAMME CHE NON RIESCONO AD ALL’ALLATTARE PER TANTI MOTIVI SENZ’ALTRO, MA IL PIU’ FREQUENTE CHE SENTO E’ “IL BAMBINO NON SI E’ ATTACCATO AL SENO”, ALCUNE AGGIUNGONO SINCERAMENTE: “ED IO ERO IMPOTENTE AD AIUTARLO” –PAOLA NEGRI CON I SUOI LIBRI SI DEDICA PROPRIO A QUESTO…DOPO AVER ALLATTATO LEI PER DIECI ANNI.

  1. Donatella D'Imporzano scrive:

    Mi è capitato di osservare una mamma rom che allatta ancora il suo bambino più piccolo di circa tre anni. Lei lo fa quasi di nascosto, perché penso che si vergogni un po, ma lui credo sia felice e quasi subito smette di fare i capricci e si addormenta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *