ore 17:42 SECONDO NOSTRA FIGLIA “FRANCESCA MAMMINA” / QUESTA CANZONE RACCONTA LA NOSTRA STORIA–QUELLA DI CHIA-MA / MI METTO IN GINOCCHIO PER RINGRAZIARLA DI QUESTO DONO / PERCHE’ ANCHE IN PIEDI—TANTI PIEDI ALTI ALTI—ARRIVEREI..No/no—-.MA TANTO HO TEMPO, DAVANTI A ME/ A NOI —comunque vada—HO TERRIFICANTEMENTE TANTO TEMPO—

 

un chiarimento telef. della nostra “amica et domina”:

il ritratto è solo del suo papà; la mia parte è ” avere i muscoli magri da cerva” ecc. / e poi “ripassarmi nella mente le rughe che tu (questo lui meraviglioso) mi hai donato”–Solo per questo ripassino, mi mancherà il tempo che mi spetta ancora…chiederò i supplementari.

 

 

 

BAUNSTELLE—DAL   CD / album “FANTASMA”  -2013

http://www.youtube.com/watch?v=k6iKeG9Rx4M

 

A MO’ DI INTRODUZIONE:   “…La canzone, che ridotta ai minimi termini tratta di ricerca di assoluto e d’innocenza in tempi deteriorati e colpevoli, in fin dei conti si sposava bene con la rappresentazione di un funerale. Un funerale magico, con una bambina che non è più una bambina, nel suo mondo di soldatini di plastica, marionette e processioni nel bosco. Un funerale alla giovinezza. Che, diceva bene Sandro Penna, è forse “soltanto questo perenne amare i sensi e non pentirsi”; ma che, a volte, il buio dell’anima e della storia tende a mortificare.”

 

Nessuno

Non credo alla bibbia, mi chiedo perché
Dovrei consultarla, offende gli dei
Non prego la chiesa il fetore che fa
Non credo nel cielo e nemmeno all’inferno
E non so distinguere il bene dal mare
Che nutre Cariddi di voracità
Non credo al mercato, produce demenza
Così com’è falsa la beneficienza
Diffido del saggio e di quello che sa

Finisce l’erba e l’acqua scola
Un bimbo chiede come mai
Fiorisca il cardo di viola
Poi fra le viole sceglie te
Perciò stanotte dormi qui
Che non esiste oscenità
Freghiamo la pornografia
E dammi figli e verità
E sesso orale e santità
Non mi resta più nessuno
Tranne te

Io credo nel caos e nella violenza
Guardate le spiagge, guardate la fame
Il figlio di troia che appalta la Rai
Io credo nel peggio che deve arrivare
Nell’ego dei calcoli dei governanti
E quindi mi servono armi lo so

E allora li cerco in albori di stelle
ma anche fra croci e fra cassaintegrati
I muscoli magri da cerva che hai

Arrivi e dici dolcemente
Che vecchio stupido che sei
Ed accarezzi con la mente
Le rughe che ti regalai
E vieni a vivere con me
Un mondo atroce vieni qua
a sopportarne la follia
E dammi figli e oscenità
E tenerezza e dignità
Non ho amato mai nessuno come te

 

 

 

 

 

 

 

QUESTA E’ L’IMMAGINE/ CHE /QUI NON CI STA / DEL CD.

MA ATTENZIONE! RAGAZZI MIEI “TROPPO GIOVANI” PER QUESTE COSE!

SOPRATTUTTO SE PARLATE CON UN GIOVANE,  MAGARI CON IL SOLITO FIGLIO “che  avevate sognato cosi’ diverso”,  QUESTA COSA CHE RICOPRE QUEL CHE L’E’, SI CHIAMA   COVER.

E non scordatevelo più!   Cover era la nostra “copertina del disco”

 


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