ore 21:00 —- Non ve la metto per offrirvi una foto smagliante… PER CHI VUOLE, AL FONDO, C’E’ UN VIDEO CON LA CANZONE DELLE LAVANDAIE DEL VOMERO CANTATA DA AMALIA RODRIGUEZ-

 

ma perché questa buganvillea, meglio fotografata, la trovate sulle cartoline di Sanremo (alcune, si capisce): è stata piantata da mia nonna, forse fine Ottocento, forse primi Nove, la prima cosa che fece quando arrivò sposa da Pompeiana e con lei un pompeianese molto viaggiato, detto Pepìn. Era andato appena ragazzino a Nizza con i genitori e, lì,  aveva sempre lavorato nella manifattura del legno, come il padre. La /le ditta per cui lavorava erano così contenti del suo lavoro, che—- siccome alla domenica  lui beveva e  ballava tutta notte—– poteva saltare il lunedì e dormire.

Ho visto tanti uomini/ rifiutarsi per principio di andare    ” incontro”  alla moglie, chissà perché – forse un  segno di virilità (“non ho bisogno di nessuno”); oppure altri,  tornati a casa,  sfogarsi sulla moglie di tutte le frustrazioni ingoiate : lo sapete, si comincia col raccontare alla propria confidente…e si finisce per dimostrare – direi quasi matematicamente—che la colpa —diciamo noi in casa per scherzare—dell’incendio di Troia, o di Roma… …….E’ LEI!


Queste persone varie volte le ho accompagnate alla morte della moglie o, meglio,  durante gli ultimi momenti di una malattia che inevitabilmente…, Ma nessuno può avermi colpito come il caso di Pepìn: perché io amavo profondamente entrambi, erano stati-loro-il mio punto di riferimento, molto più dei miei genitori che, tra l’altro non c’erano mai per un lavoro-oggi-difficile ad immaginare.

Pepìn, quando ha capito, ha avuto una trasformazione impressionante: quell’uomo rigido, di tanta forza che mostrava, si è rivelato un piccolo bambino cui sarebbe mancata l’aria per respirare. Lui socialista, come da tradizione di famiglia, ateo e mangiapreti, quando si è arrivati  all’ultimo giorno, si è fatto portare in chiesa!

La cosa più terribile per me (che non avevo vent’anni, ma per tutti i presenti, credo io), è stata quando hanno tolto il coperchio alla bara, come è d’uso, perché i parenti vedano la persona un’ultima volta prima di richiuderla con il coperchio definitivamente: lui si è avvicinato alla bara quasi a sfiorarla, ha alzato le mani al cielo e ha gridato forte: “Ciaìn, portami con te”. Non era un teatro, né lui un attore, era proprio vera “questa cosa”  lì davanti a me.

Dopo due o tre mesi si è ammalato, non parlava più se non con un  dito per dire sì o no, aveva tre -quattro dita tagliate nelle macchine-era felice di vedere le nipotine, in special modo la più piccola che portava il suo nome…

Poi gli è venuta la tosse e, passati giusto sei mesi dalla moglie, se ne è  andato.

E’ per persone come queste, che mai apprezzano fino in fondo il dono che hanno tra le mani, sempre un po’ di nero devono metterlo…così da soffrire di insoddisfazione insaziabile, che io vorrei esistesse un mondo, dove non so, in cui mio nonno e mia nonna (come tutti gli altri) si potessero ri-incontrare e vivere la loro storia mettendo un tappeto tessuto a mano dove c’erano grossi buchi e, a volte, voragini. “Perché gli uomini non pensano, agiscono, ma non hanno nozione di quello che stanno facendo, donne e uomini” (mia zia RI).

fine: Una volta sola ho vissuto la storia all’incontrario ed è stato quando è morto mio padre. Lei non ha fatto niente di speciale, ma ha passato un anno in depressione perché -vera o falsa- sentiva colpa e mi diceva: “guarda se avessi …o se avessi fatto…Poi queste cose passano. E se non ritorna tutto uguale, quello che si vede, ne ha per lo meno, l’aspetto.

 

 

 

 

 

 

questa è la casa costruita da mio nonno per lui e per la sua bella sposa, con sotto il laboratorio di falegnameria che, all’inizio, era solo la parte di sinistra. Poi entrarono due figli a lavorare..,. La casa a fianco non esisteva, fu costruita nel ’47 da un figlio per la sua altrettanto bella e dolce sposa. Entrambi “più che amatissimi da me”, esistono forti nel mio ricordo. Ho finito. Ciao

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=iOZpbJ0g7ow

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *