ore 23:38 DA IL SOLE 24 ORE DI OGGI: COME POTETE LEGGERE DOCUMENTATO IN CIFRE PROSEGUE QUEL MOVIMENTO INIZIATO CON LA GLOBALIZZAZIONE DI APPIATTIMENTO DELLE CLASSI MEDIE CON PUNTE DI POVERTA’ // E L’ARRICCHIMENTO DELLE CLASSI ALTE SEMPRE PIU’ SU—

I miliardari aumentano anche in Italia. In un anno il loro patrimonio si è impennato del 18,6%

(Corbis)(Corbis)

I miliardari non conoscono crisi. Neppure nell’Italia in recessione. L’ultimo rapporto di Wealth-X e Ubs sui grandi patrimoni fotografa un segmento in continua crescita. Nel periodo dal luglio 2013 al giugno di quest’anno il loro numero a livello globale è aumentato del 7%, passando da 2.170 a 2.325.

L’Italia scala due posizioni
In Italia gli individui con un patrimonio netto superiore a un miliardo di dollari sono passati in dodici mesi da 29 a 33 (il rapporto non pubblica i nomi) e la loro ricchezza da 97 a 115 miliardi di dollari , pari a un incremento del 18,6% ed equivalente al 5,7% del Pil italiano. Nella classifica dei paperoni mondiali il nostro Paese scala così due posizioni e si piazza al quindicesimo posto. Ancora più spettacolare l’ascesa della Spagna, altra nazione reduce da anni di crisi pesantissima, che al giugno scorso vantava 10 miliardari in più (da 22 a 32) per un patrimonio schizzato da 74 a 130 miliardi di dollari, un balzo che ha fatto recuperare al Paese ben sei posizioni (da 23esimo al 17esimo posto).

Stati Uniti sempre leader
Il trend al rialzo è generalizzato. La ricchezza degli oltre duemila miliardari è aumentata in un anno del 12% a 7.300 miliardi di dollari, pari al 4% del patrimonio globale. Il Paese leader sono sempre gli Stati Uniti, che vantano 571 super-ricchi (contro 515 di un anno fa), seguiti dalla Cina con 190. È ovviamente l’Asia il continente in ascesa anche in questa classifica. Il numero di miliardari è cresciuto del 10,2% e il loro patrimonio addirittura del 18,7 per cento. Interessante notare come nella regione l’aumento del patrimonio sia derivato più da attività industriali che finanziarie.

Il profilo
Ha 63 anni, di sesso maschile, è diventato miliardario poco prima della cinquantina, il suo portafoglio è costituito per il 47% da investimenti privati, per il 29% da società quotate in Borsa, per il 5% dall’immobiliare e per il 19% dalla liquidità. È questo il profilo del miliardario tracciato dal rapporto. Nel 60% dei casi è un self-made-man, cioè il suo abbondante patrimonio si è formato con il tempo, senza eredità o elargizioni. A livello di settori, al primo posto c’è la finanza con il 19%, seguita dai conglomerati industriali (12%). Tra le donne, che sono in tutto il mondo solo 286 contro i 2.039 uomini, prevale l’origine ereditaria del patrimonio (nel 65,4% dei casi) e una su cinque è vedova.

Gli studi e la residenza
Ben 16 delle prime 20 università frequentate dai paperoni si trovano negli Stati Uniti, le restanti quattro sono nel Regno Unito, in Svizzera, Russia e India. Quanto alle città, la capitale dei miliardari è New York con 103 persone, seguita da Mosca (85), Hong Kong (82), Londra (72) e Pechino (37). Il Paese a più alta densità di grandi portafogli è il Liechtenstein, seguito da Bermuda, Lussemburgo, Hong Kong, Svizzera e Singapore.

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2 risposte a ore 23:38 DA IL SOLE 24 ORE DI OGGI: COME POTETE LEGGERE DOCUMENTATO IN CIFRE PROSEGUE QUEL MOVIMENTO INIZIATO CON LA GLOBALIZZAZIONE DI APPIATTIMENTO DELLE CLASSI MEDIE CON PUNTE DI POVERTA’ // E L’ARRICCHIMENTO DELLE CLASSI ALTE SEMPRE PIU’ SU—

  1. Donatella D'Imporzano scrive:

    Chissà perché i vari governi dell’Europa e del mondo in genere continuano a spremere su chi è già spremuto come un limone e non ce la fa più ( vedi le classi medie, i beni immobiliari, gli impiegati pubblici, gli operai) e non li prende in modo adeguato da chi ne ha davvero. Chi dice che le classi sociali sono morte e anche le ideologie ? Stiamo annegando nell’ideologia liberista, quella sì che è sopravvissuta e alla grande, e ci hanno convinto che le ideologie non esistono più. Quello che un po’ volgarmente si diceva: cornuti e mazziati.

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