ore 10:00 PER FAVORE, LEGGETELO, NON E’ AFFATTO UN NECROLOGIO…E’ PIENO DI COSE DIVERTENTI : SOPRATUTTO IL BILANCIO CHE LEI STESSA FECE DELLA SUA VITA——- CON VLADIMIR (” VOLODIA “) !|….COVAVA UNA FEMMINISTA SOTTO I PANNI DELLA FIGLIA (“la brutta “) DI TOSCANINI E ANCOR PIU’ NELLA MOGLIE DEVOTA DI UN PIANISTA CELEBERRIMO (” UN GENIO “) CHE DOVEVA ANDARE AI CONCERTI E QUINDI VIAGGIARE…CON IL SUO PIANOFORTE…UNO STEINWAY ..UNICO SU CUI IL MAESTRO VOLESSE SUONARE!

 

Repubblica.it: il quotidiano online con tutte le notizie in tempo reale.—23.8.2008

 

 

 

 

 

VLADIMIR -VOLODIA–CI SALUTA  DAL SUO PIANOFORTE  STEINWAY…FRESCO DI TRASPORTO….

Addio Wanda Toscanini ombra fedele di un genio

NEW YORK – Wanda Toscanini è morta venerdì nel suo appartamento di New York. Aveva 90 anni, era l’ ultima figlia superstite del grande maestro e per 55 era stata accanto a un altro genio: il pianista Vladimir Horowitz, morto nell’ 89. A lei, ragazza con velleità musicali (presto debellate dal padre), la vita aveva assegnato un ruolo preciso: sarebbe stata, prima, figlia, poi moglie devota. Fu lei infatti, e non la sorella Wally, che nel ‘ 31 accompagnò il padre nel suo esilio americano dopo il famoso schiaffo delle camicie nere fuori del Comunale di Bologna; e ancora lei, pochi minuti prima dell’ incidente, era seduta in teatro con un amico di famiglia quando Toscanini si era rifiutato di dirigere l’ orchestra in “Giovinezza”. Wanda, nata a Milano nel 1907, non aveva il fascino e la bellezza di Wally, ma più di sua sorella aveva ereditato dal padre la determinazione e la forza. Quando, a New York nel 1932, conobbe un pianista ebreo russo di belle speranze fuggito sette anni prima dal suo paese, se ne innamorò: anche se lui aveva un sistema nervoso fragile, anche se si diceva che fosse di indecisa sessualità, anche se, come molti geni, era divorato dalle proprie nevrosi. Dopo il primo incontro lei lo descrisse a Wally come “alto e biondo” e, dato che Horowitz non aveva simili caratteristiche fisiche, la sorella capì che Wanda era persa di lui. Si sposarono nel ‘ 33 e un anno dopo nacque Sonia, l’ unica figlia, che crescerà difficile, introversa, e morirà a 40 anni dopo un grave incidente di moto. Per quasi 56 anni Wanda Toscanini fu l’ ombra, la guida, l’ angelo custode di Vladimir Horowitz. Con lui attraversò mezzo secolo di musica, conobbe grandi compositori (Rachmaninov era amico e conterraneo di “Volodia”) e grandi interpreti, ma conobbe anche i sentimenti contrastanti che accompagnavano il genio. Nonostante una breve separazione nel ‘ 49, gli fu sempre vicina; al suo posto, alcuni giorni prima dei concerti, faceva sopralluoghi nei teatri, ispezionava gli alberghi e sceglieva la stanza più adatta a contenere il pianoforte Steinway dal quale Horowitz non si separava neanche in tournée. “Perché i violinisti possono viaggiare con il loro strumento e i pianisti no?” rispondeva lei a chi accusava il marito di capricci e bizzarrie. Nei dodici anni (dal ‘ 53 al ‘ 65) durante i quali Horowitz rimase lontano dalle scene Wanda accudì con devozione il suo fragile sistema nervoso. E nel frattempo staccava quadri preziosi (per esempio gli inestimabili Picasso che nessuna compagnia aveva mai voluto assicurare) dalle pareti dell’ appartemento sulla 94esima strada. Fu così che riuscirono a sopravvivere tanto tempo. Nove anni fa quando Vladimir Horowitz morì le lasciò in eredità undici miliardi. Lei fu tentata di andare via dalla casa di New York, di trasferirsi in campagna, ma non ce la fece a lasciare il tempio del quale per tanto tempo era stata la vestale. La sua vita la riassunse lei stessa, durante un’ intervista. “Mio padre mi ha fatto diventare nevrotica” disse. “Mio marito mi ha fatto diventare pazza”.

di LAURA PUTTI 23 agosto 1998 sez.

 

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certo che erano entrambi  ” due figurine  difficili ” !

 

 

ARTURO TOSCANINI, foto mi pare Dupont…

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