ore 19:07 FILM! DALLA DO E FRANK —Jimmy’s Hall: recensione in anteprima del film di Ken Loach in concorso a Cannes 2014 / il post è del maggio 2014

 

 

 

trailer ufficiale del film in inglese–si vede bene “la sala ” !

https://www.youtube.com/watch?v=EwptAfd_BJc

 

trailer in italiano con la standing  ovation a Cannes per Ken Loach

https://www.youtube.com/watch?v=g0-mD_Lfjl4

 

 

Biografia

Ken Loach - Foto 

Kenneth Loach è nato a Nuneaton, nel Warwickshire (Inghilterra), il 17 giugno 1936. I suoi primi anni di vita sono stati segnati da continui trasferimenti, resi necessari dai bombardamenti nazisti sulla Gran Bretagna. A venticinque anni, dopo aver prestato servizio nella Royal Air Force, si è iscritto alla St. Peter’s Hall di Oxford per studiare legge e fino alla laurea ha partecipato come attore agli spettacoli del gruppo teatrale universitario. Nel 1961, Ken Loach ha ottenuto una borsa di studio della rete televisiva ABC per lavorare come assistente alla regia al Northampton Repertory Theatre, e nel 1963 è entrato alla BBC come tirocinante. Dopo…

 

 

www.cineblog.it

 

http://www.cineblog.it/post/407055/jimmys-hall-recensione-in-anteprima-del-film-di-ken-loach-in-concorso-a-cannes-2014

 

 

Jimmy’s Hall: recensione in anteprima del film di Ken Loach in concorso a Cannes 2014

Scritto da:  – venerdì 23 maggio 2014

Festival di Cannes 2014Jimmy’s Hall è il 12° film che Ken Loach porta in concorso sulla Croisette. Doveva essere il suo canto del cigno, ma poi ha dichiarato di voler continuare a girare. Eppure stile, tematica e periodo storico erano “perfetti” per l’addio. Peccato per uno schematismo nella sceneggiatura di Paul Laverty ancora più marcato del solito.

 

Tenetevi stretti: Ken Loach ha praticamente girato il remake di Footloose! Nel 1984 un prete vieta ai ragazzi di una cittadina di provincia di ballare. In Jimmy’s Hall, anni 30, sempre un prete impone ai ragazzi di non ballare, tra le altre restrizioni. Ma la rivoluzione è in arrivo in entrambi i film.

Fa sorridere pensare alla possibilità di un remake del film di Herbert Ross da parte di uno dei registi politicamente più impegnati di sempre, ma le somiglianze sono tanto involontarie quanto evidenti. Jimmy’s Hall è il 12° film che il regista inglese ha portato in concorso a Cannes. E aveva dichiarato che sarebbe stato l’ultimo della sua carriera: pare già aver fatto marcia indietro, anche se questo a molti è sembrato come un “perfetto” canto del cigno, visto stile, tematica e periodo storico.

Marzo 1932, County Leitrim. James Gralton ritorna a casa dopo una decina d’anni vissuti negli Stati Uniti. L’Irlanda che incontra oggi, dopo anni dalla Guerra Civile, ha un nuovo governo che ha restaurato pace e speranza tra la gente del posto, soprattutto lavoratori, contadini, giovani e i poveri. Jimmy ritrova la madre, gli amici e la ragazza che aveva amato, Oonagh, oggi sposata e con figli.

 

Ritrova pure il Pearse-Connolly Hall, un locale che Jimmy aveva costruito assieme ai suoi amici e adibito alle attività più disparate, dal ballo alla lettura, dal canto alle discussioni politiche. Solo che oggi è vuoto e abbandonato. Gli va benissimo, visto che deve prendersi cura della madre e vuole finalmente una vita tranquilla: ma in fondo è un attivista nell’anima e un leader carismatico.

Quando Padre Sheridan viene a sapere del suo ritorno inizia a preoccuparsi: Jimmy è un comunista, e soprattutto un uomo che la Chiesa non può controllare. E intanto i giovani della cittadina vogliono ballare, e vogliono che Jimmy riapra lo stico Hall di cui hanno sempre sentito parlare. Jimmy non accetta, non e’ il momento. Poi ritorna al locale e non ci pensa un attimo…

Il film inizia nel 1932 per poi tornare indietro al 1922, e così via. Tornato per vivere una vita tranquilla, Jimmy viene subito inquadrato dai giovani della cittadina. “Vogliamo ballare!”, gli dice Marie, una delle più spigliate del gruppo. Ci metterà poco a riaprire il locale, ma non solo perché è un posto bellissimo dove poter imparare a ballare – ora può persino insegnare agli altri la musica che ha ascoltato a New York!-, ma anche perché è un posto dove c’è libertà di religione e di confronto.


A mettere i bastoni tra le ruote ci si mette Sheridan, che con Jimmy ha una vera ossessione. Contro il comunismo e contro ogni forma di “depravazione”, il prete si mette a spiare tutte le persone che si dirigono verso la serata d’apertura della sala da ballo e si segna i loro nomi su un foglietto.Questi nomi li ripeterà a voce alta davanti a tutti i cittadini durante un’ordinaria e composta messa mattutina della domenica (“siamo contro questa losangelizzazione delle nostre vite”), in una scena che alterna questo momento alle sfrenate e divertite danze della sera precedente. A farne le spese sarà la già citata Marie, che verrà frustata senza alcuna pietà dal padre ultra-religioso.

Una violenza che Jimmy avrebbe voluto evitare in ogni modo, e che invece inizia a mostrarsi più feroce di prima. Per questo gli piace la sua isola felice e “protetta” della sala da ballo, in cui confrontarsi è sempre pacifico e utile. E in Jimmy’s Hall sono tante le scene di confronto e dibattito fra persone, cifra stilistica del cinema di Loach e delle sceneggiature di Paul Laverty.

La sceneggiatura però questo giro pecca più della sua media di uno schematismo un po’ sfacciato. Il cinema di Loach è sempre stato politicamente di parte e ha spesso e volentieri diviso nettamente buoni e cattivi (poche le eccezioni, si pensi a In un mondo migliore…). Qui non solo succede ancora, ma motivazioni, intenzioni e caratteri sono evidenziati in modo netto e senza alcuna sfumatura, cosa che si riflette spesso anche nei dialoghi, più banali e monodimensionali del solito.

Per fortuna tutto è piuttosto riequilibrato dalla musica allegra e trascinante e dall’uso massiccio di sano umorismo, che rende tutto più leggero e apparentemente meno pedante (non è Terrà e libertà). Con in più una scena molto romantica: quella del ballo tra Jimmy e Oonagh nel locale con una sensuale luce blu. Carta in più da non sottovalutare è l’interpretazione carismatica ed elegante di Barry Ward, che dimostra di avere viso e talento per una lunga carriera. Lo rivedremo molto presto…

Voto di Gabriele: 6
Voto di Antonio: 7

Jimmy’s Hall (Inghilterra / Irlanda / Francia 2014, drammatico / storico 109′) di Ken Loach; con Barry Ward, Simone Kirby, Andrew Scott, Jim Norton. Prossimamente in sala grazie a Bim.

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una boccatina di ken loach…

 

trailer attenzione!

Locandina del film The spirit of '45

Cast tecnico

Regia:Ken Loach
Sceneggiatura:Ken Loach 

Musiche:

George Fenton

Montaggio:

Jonathan Morris

Dati

Titolo originale:

The spirit of ’45

Anno:

2013

Nazione:

Gran Bretagna

Durata:

94 min

Data uscita in Italia:

12 settembre 2013

Genere:

documentario

Trama

Il 1945 fu un anno cruciale nella storia della Gran Bretagna. Il senso di unità che aveva guidato il paese attraverso la Seconda Guerra Mondiale mescolato ai ricordi amari del periodo tra i due conflitti indusse gli inglesi a immaginare una società migliore. Lo spirito di quegli anni sarebbe diventato il nume tutelare dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. Utilizzando filmati tratti dagli archivi regionali e nazionali, registrazioni sonore e interviste dell’epoca, Ken Loach tesse un racconto ricco di contenuti politici e sociali. THE SPIRIT OF ’45 vuole illustrare e celebrare un periodo di coesione e spirito comunitario senza precedenti nel Regno Unito, il cui impatto è perdurato per molti anni e che vale la pena di riscoprire oggi.

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