rore 17:05 miei belli abbandonati, sono finita qui : Sri RAMAKRISHNA —1836/ 1886 —un filosofo e mistico indiano // meglio un “maestro” / guru —“gu”= oscurità / “nu” svanire // è guru o maestro –in qualunque campo, a mio modo di vedere, colui che riesce, anche poco a poco, a dissipare le nostre oscurità —A mio modestissimo parere basato su esperienza è un vero guru (anche un medico o terapeuta) è colui che ti insegna—per quanto si può—ci sono limiti da entrambe le parti —ad imparare a dissipare le nuvole oscure più o meno da soli, nel senso che uno fa da solo, se ha bisogna di un’imbeccata, può tornare dal guru—qualunque sia la sua funzione di campo —a ricevere “un’apertura” –un chiaro verso cui “, senza per questo sentirsi menomato nella sua autonomia. Ci sentiamo noi forse menomati da tutto quello che impariamo nei libri…dai nostri “modelli da imitare “, se preferite, invece di modelli spirituali—ma si tratta solo di parole! ciao —la lunga chiara—

 

 

 

 

Ramakrishna —(Kamarpukur18 febbraio 1836Cossipore16 agosto 1886)

 

I suoi insegnamenti enfatizzano la realizzazione spirituale come più alto obiettivo della vita, lo sviluppare amoredevozione per Dio, l’unicità dell’esistenza, l’armonia e la sostanziale unità delle religioni.

I discepoli di Ramakrishna, tra cui Swami Vivekananda, hanno dato vita ad un ordine inter-religioso, la Ramakrishna Mission, con lo scopo di diffondere l’idea di unicità del Divino e la validità di qualsiasi cammino religioso.  (wikipedia)

 

 

Secondo l’interpretazione della tarda Advaya tāraka Upaniṣad (14-18), il termine guru origina dalle radici gu (“oscurità”) e ru (“svanire”), significando quindi “colui che disperde l’oscurità”.

 

 

 

Sri Ramakrishna –  Una storiella

Una vecchia signora andò un giorno da Ramakrishna Paramahansa portando con se’ suo nipote di 10 anni. Si prostrò di fronte a lui e disse: “Maestro! Ho bisogno del vostro aiuto. Questo ragazzo è mio nipote ed è rimasto orfano dall’età di 5 anni, e da allora mi prendo cura di lui.
Adesso ho un grosso problema. Il ragazzo mangia troppi dolci, così tanti che la sua salute peggiora di giorno in giorno. Sono stata dal medico che lo ha severamente ammonito, ma lui non gli presta ascolto. Il ragazzo però, ha una grande ammirazione per voi, ed io sono certa che solo voi lo potete aiutare!” Ramakrishna rispose: “Madre, non ti preoccupare, vieni con tuo nipote tra un mese, nel frattempo penserò cosa fare per convincerlo che la salute è molto importante, perfino più importante della ricchezza!”
La vecchia signora ringraziò e se ne andò.
Dopo un mese, la donna si ripresentò puntuale con il nipote ed entrambi salutarono il maestro con grande reverenza. Ramakrishna fece sedere il ragazzo accanto a lui e disse: “Mio caro ragazzo, ricordati che la vera ricchezza è la salute. Se non avrai cura della tua salute non potrai crescere forte e sano; non sarai in grado di fare niente di grande in questa vita se sarai un uomo debole e malato. Quando ciò che mangiamo nuoce al nostro organismo, dobbiamo rinunciarvi. Perciò da domani non mangiare più dolci! Dopo qualche tempo ne potrai mangiare con moderazione. Sei un bravo ragazzo e sono certo che ascolterai ciò che ti ho detto, non è così?”
Il ragazzo annuì e promise che non avrebbe mangiato dolci.
La vecchia signora mandò il nipote a passeggiare e rimasta sola con Ramakrishna gli chiese: “Maestro, perché non hai dato questi consigli a mio nipote un mese fa? Perché mi hai detto di ritornare dopo un mese, non capisco!”
Ramakrishna rispose con un dolce sorriso: “Madre, io stesso mangiavo molti dolci, come potevo dire al ragazzo di fare qualcosa che io stesso non riuscivo a fare? Nessuno ha il diritto di predicare ad altri se prima non pratica ciò che afferma. Per questo ti ho chiesto un po’ di tempo. In questo mese non ho mangiato dolci, ed ho acquisito il diritto di consigliare tuo nipote.”
La donna si meravigliò della rettitudine con cui il Maestro si comportò, si prostrò ai suoi piedi e partì.

(Da: “Chinna Katha II” – Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.), India

 

 

 

http://www.ramakrishna-math.org/index.php?option=com_content&view=article&id=56&Itemid=55

 

 

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