22:59 RAFFAELE CANTONE E GABRIELLI IN SINTONIA DI DATI RACCOLTI: ROMA: — “Appalti assegnati senza gara nonostante non ci fossero i presupposti” per farlo e un “sistema di illegalità che ha finito per favorire meccanismi corruttivi” DAL 2911 AL 2014, CON SINDACO aLEMANNO E POI MARINO

 

 

Mafia Capitale, Cantone: “L’assegnazione degli appalti senza gare a Roma ha favorito la corruzione”

Inviata alle procure, al Campidoglio e alla Prefettura la relazione dell’Anac, sulle gare durante le amministrazioni capitoline tra il 2011 e il 2014, con Alemanno e poi l’attuale sindaco. L’ex primo cittadino va all’attacco: “Il vero boom di procedure negoziali e trattative private è avvenuto sotto la giunta Marino”

Mafia Capitale, Cantone: "L'assegnazione degli appalti senza gare a Roma ha favorito la corruzione"
Raffaele Cantone (ansa)
“Appalti assegnati senza gara nonostante non ci fossero i presupposti” per farlo e un “sistema di illegalità che ha finito per favorire meccanismi corruttivi“.
Così il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone sintetizza ai microfoni del Gr1 della Rai la relazione dell’Anac sulle amministrazioni capitoline tra il 2011 e il 2014 con Alemmano e poi Marino, anticipata oggi dal “Corriere della Sera”. L’ex primo cittadino va all’attacco e punta il dito contro l’attuale sindaco: “I dati diffusi dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) vanno letti in modo corretto: il vero boom di procedure negoziali e trattative private dell’amministrazione capitolina è avvenuto sotto la giunta Marino, non sotto la nostra”.

 

“Ci sono appalti che possono essere dati per legge anche senza gara, ma noi abbiamo verificato che molti sono stati assegnati senza gara anche se non c’erano quei presupposti” ha spiegato Cantone che, rispondendo alla domanda se il sistema descritto nella relazione sia la base di Mafia Capitale, ha aggiunto: “Il sistema è praticamente in gran parte quello. Non tutti gli appalti irregolari sono necessariamente oggetto di corruzione, ma quel sistema di illegalità ha finito per favorire meccanismi corruttivi”.

Il presidente Anac ha poi spiegato: “Con il passaggio alla giunta Marino c’è stata una riduzione del numero degli appalti, in percentuale le procedure negoziate (cioè quelle senza gara) sono rimaste particolarmente elevate, ma dal punto di vista del volume economico si sono notevolmente ridotte. Ora non spetta a noi valutare se questa relazione potrà aprire nuove indagini giudiziarie, anche sui sindaci. Certo noi abbiamo inviato la relazione alle Procure perché c’è un evidente collegamento alle indagini Mafia Capitale, dato che alcuni degli appalti riguardavano cooperative oggetto delle indagini Mafia Capitale”.

L’attacco di Alemanno. “I dati diffusi dall’Anac vanno letti in modo corretto: il vero boom di procedure negoziali e trattative private dell’amministrazione capitolina è avvenuto sotto la giunta Marino, non sotto la nostra. Questo risulta chiaramente considerando i valori complessivi degli appalti in cui le gare ad evidenza pubblica passano dal 63% del nostro periodo al 21% del periodo di Marino. In due anni e mezzo della nostra amministrazione (dal 2011 a metà del 2013) su 5.108 milini appalti ben 3.254 milioni sono stati dati con gara ad evidenza pubblica (pari appunto al 63%) – attacca Gianni Alemanno – Questa percentuale è nella media dei grandi comuni italiani e tra l’altro è nettamente inferiore a quella del comune di Firenze amministrata da Matteo Renzi nello stesso periodo (il 13% di gare ad evidenza pubblica per un importo pari al 49,5%). Invece, nell’anno e mezzo amministrato da Marino (da metà 2013 a tutto il 2014) non soltanto la percentuale delle gare ad evidenza pubblica rimane la stessa (12,67%) ma l’importo scende a solo 290,8 milioni su 1.364 milioni (pari al 21%). Se si tiene conto che negli ultimi due anni e mezzo della nostra amministrazione abbiamo dovuto affrontare molte emergenze, dalla straordinaria nevicata a Roma all’esondazione dell’Aniene fino all’esplosione del problema degli immigrati, si comprende che la nostra amministrazione ha fatto di tutto per contenere questo problema che invece è esploso alla fine del nostro mandato”.

La stessa relazione è finita in Campidoglio e in Prefettura. “Ho molto apprezzato la relazione che il presidente Cantone ci ha fatto pervenire – ha spiegato questa mattina

 

 

f.g. prefetto di roma

Franco Gabrielli, uscendo dalla prima giornata della legalità alla scuola di polizia penitenziaria a Roma. “Su molte cose non si discosta dalla nostra analisi e vuol dire che avevamo centrato i punti critici. Ma al di là delle responsabilità e delle infiltrazioni criminali c’è il tema della macchina amministrativa

e del rispetto delle regole e della legalità. Al di là degli scioglimenti, uno degli aspetti più importanti su cui lavorare

è verificare che le regole ci siano ma soprattutto che vengano rispettate”.

 


E se secondo l’indagine l’87% degli appalti della capitale sarebbero stati assegnati senza gare pubbliche, per quanto riguarda, nello specifico, le cooperative, Gabrielli ha aggiunto: “Il 5% da attribuire alle cooperative, nasce da una buona intenzione, quella di favorire una realtà economica del mondo dell’imprenditoria che affonda le radici nella solidarietà. Purtroppo, però, questo Paese riesce spesso a tradurre le cose positive in negative. Ne abbiamo parlato con Sabella e il tema del 5% è necessariamente da rivedere perché si è dimostrato essere un provvedimento criminogeno che spinge al frazionamento degli appalti e a situazioni che nella realtà sono elementi di negatività. Io sono un convinto assertore della necessità delle regole e dei controlli ma ci dovremo interrogare sul fatto che forse questo paese ha un deficit di cultura della legalità – ha concluso – perché non possiamo mettere un poliziotto, un carabiniere, un Cantone a ogni cantone di strada…

Se non cresce in questo paese la cultura della legalità e un modo diverso di

approccio alla pubblica amministrazione

 

non potremo risolvere i nostri problemi.

Questa sarà la vera battaglia”.

 

 

 

vedi nel link, trovi altre cose

 

 

http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/09/16/news/cantone_assegnazione_appalti_

ha_favorito_mafia_a_roma_-122992646/

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