[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2015/11/01-Leyenda.mp3|titles=01 Leyenda]
per i pigri: dovete aprire! Non c’è scampo, ma Vele! Vale! Vele! poi ce ne andiamo…
togliete la rumenta delle propagande!
http://www.bioradar.net/bionews/gif-le-incredibili-e-divertenti-immagini-animate-della-natura/
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Quante cose belle!
Ti trascrivo il sonetto di mio fratello:
Droga
I l’han truvai destéixi: atacà
int’u brassu a sanghéta che carpìu
a g’ha l’ ùrtimu sciau. In prève a Diu
u i racumanda de premùra…e u va.
Ina vejéta i òji gh’è andà a serà
e éli daa barèla i han dau l’adìu
au brùtu stàgiu ch’u g’ha fau da nìu
int’e stu cantu persu da sità.
Ciù sutùrnu u carùgiu u l’è staséira;
aa lùùxe incerta e sporca du fanà
in tissiu bèn vestìu u sta a gardà
cun in fa strafutente, daa ringhéira.
Pòi u scrola e spale, u assende a sigaréta
e u cara in giù, scivurandu in’ariéta…
Droga
Li hanno trovati distesi: attaccata
nel braccio la sanguisuga che preso
gli ha l’ultimo soffio di vita. Un prete a Dio
li raccomanda di premura…. e va.
Una vecchietta gli è andata a chiudere gli occhi
e loro dalla barella hanno dato l’addio
al brutto “staggio” che gli ha fatto da nido
in questo angolo dimenticato della città.
Più tetro è il carugio questa sera;
alla luce sporca e incerta del fanale
un tizio ben vestito sta a guardare
con un fare strafottente, dalla ringhiera.
Poi scrolla le spalle, accende la sigaretta
e se ne va in giù, fischiettando un motivetto.
Le persone a cui fa riferimento mio fratello sono realmente esistite e le conoscevamo. Erano due drogati all’ultimo stadio, di una certa età, che non erano sempre stati così. Si aiutavano vicendevolmente e li hanno trovato vicini anche nella morte. Il fatto è accaduto nei primi anni Sessanta, prima che la droga dilagasse un po’ dappertutto. Non sono riuscita a trovare la dieresi per la u e allora l’ho scritta con l’accento:ù. Lo stesso per la o: ho usato ò.
o con la dieresi si fa: tasto alt +148 ö
la u con la dieresi si fa: tasto alt +129 ü
funziona!
complimenti per la poesia, e soprattutto grazie di aver interrotto il mio pomeriggio di lavoro con un sorriso. bello l’orso che fa le capriole!
bacio bi
ma dov’era l’orso? ciao, stai bene bacio chi
è l’ultimo della serie, è proprio carino, me lo sono riguardato.
bacio e buona serata
bi
Ti dico due parole sul film che abbiamo visto ieri: “Ritorno alla vita” di Wim Wenders, del 2014. E’ stato presentato al Festival di Berlino del 2015 fuori concorso. E’ molto bello per le immagini, sia dei panorami nordici che delle persone nelle case ( a volte delle inquadrature fanno pensare ai quadri di Caravaggio). E’ concentrato sul dolore e sul senso di colpa, poi superato da una ” misericordia” tutta umana , sulla consapevolezza della nostra finitezza, che ci fa compartecipi del dolore degli altri. Non è affatto lacrimoso, come potrebbe sembrare. Gli attori sono molto bravi: James Franco e Charlotte Gaingsbourg i principali interpreti.
Seborga nell’occhio del ciclone! Su “Il Fatto” di ieri, mercoledì 25 novembre 2015, pag.7, commento di Loris Mazzetti, viene riferita una ricerca di “Report” che, subito dopo le stragi di Parigi, ha anticipato tutti sul traffico d’armi. Sigfrido Ranucci è il giornalista RAI che ha realizzato l’importante inchiesta dal titolo ” Finché c’è guerra c’è speranza”. L’inchiesta parte dal paesino di Seborga per arrivare dentro i palazzi di Agusta Westland-Finmeccanica. Un trafficante svela come le armi giungono in Africa e nel Medio Oriente. Mercenari italiani hanno organizzato nello Yemen campi di addestramento, ufficialmente per preparare guerriglieri arabi contro la pirateria, in realtà questi sono poi passati nelle file dell’Isis. Una struttura insospettabile formata apparentemente da un fruttivendolo, un camionista, un ex- promoter di Mediolanum, un colonnello dell’aeronautica in congedo,ex- carabinieri, ex-legionari a dirigere i casalesi di Michele Zagaria. Traffico di elicotteri e ambulanze blindate, ufficialmente destinati a compiti civili, strasformati in veri e propri strumenti di guerra.
Uhh, questo ‘post’ è ricchissimo !! Bellissime le immagini di una natura vergine, molto bella la poesia di Franco così partecipe e così attento ( quel prete che a Diu i racumanda de premùra…e u va…. è davanti agli occhi di chi legge ! ), utilissima la lezione computeristica di labarbara, interessante la poco lusinghiera citazione del sé dicente Principato di Seborga, strepitoso l’ orso acrobata ( forse per un pesce che nuota sotto il ghiaccio ). Brava Chiara, nemo si è divertito molto.