21:35 SPERO CHE L’EDIZIONE ITALIANA ABBIA TRADOTTO LA PREFAZIONE DELL’AUTORE : CREDO COME CHIARA RIMARRETE DI STUCCO DI TUTTE LE RICERCHE FATTE: INOLTRE HA POTUTO FARE ORE E ORE DI INTERVISTE CON LUIS CARLOS PRESTES CHE HA ANCHE RIVISTO IL LIBRO—

 

 

bardelli, per ora, ha fatto tre lavori su Olga, che certamente abbiamo pubblicato : uno purtroppo è stato comprato. Oltretutto da una persona che non si interesserà mai di sapere chi mai sia stato quel volto di profilo, disegnato a matite colorate. Pazienza!

 

Olga è…quella sotto, o seconda!

https://www.neldeliriononeromaisola.it/2015/02/124932/

 

qui ci sono tutti i dipinti, anche quello a matite colorate, e per chi mai volesse, altre notizie. IMPORTANTE E’ —PROVARE —A LEGGERE IL LIBRO –MI SEMBRA SCRITTO COME UN ROMANZO—CHE ALTRO POSSO DIRE PER CONVINCERVI? USCITE SUBITO ADESSO E PRENDETELO ALLA BIBLIOTECA!  Lucy (Schultz), per chi la conosce, qui si rotolerebbe!

https://www.neldeliriononeromaisola.it/2014/01/65109/

 

 

LO TROVATE CERTAMENTE NELLE BIBLIOTECHE ATTREZZATE—ALMENO UN POCHINO!

 

Fernando Morais;  iL SAGGIATORE (2005) Mondadori,

titolo :  Olga Benario Prestes

 

 

 

OLGA E’ UN’EBREA TEDESCA, CHE FA PARTE —A BERLINO — DEL MOVIMENTO DELLA GIOVENTU’ COMUNISTA; VIVE IN UN QUARTIERE OPERAIO DOVE SI RIFUGIANO (E SONO MOLTO PROTETTI DAGLI ABITANTI) LEI E IL SUO GRUPPO. SIAMO ALLA FINE DEGLI ANNI VENTI QUANDO E’ RACCONTATA UNA SUA AZIONE SPETTACOLARE PER LIBERARE UN PRIGIONIERO, TRA L’ALTRO, SUO FIDANZATO. lEI HA 19 ANNI

 

Olga nasce a Monaco di Baviera nel 1908 e morirà uccisa dal gas nel lager di Bernburg.

Olga Gutmann Benario proveniva da una famiglia ebrea molto benestante di Monaco di Baviera, figlia di Leo Benario e di Eugénie Gutmann. L’avvocato Benario (di probabili lontane origini franco-spagnole) aveva idee politiche socialdemocratiche: nel suo studio legale di Karlplatz riceveva tanto la ricca clientela della borghesia cittadina, quanto modesti operai che egli difendeva gratuitamente.[1]

 

i compagni dellaKJVD

Il successo della Rivoluzione bolscevica e la grave crisi economica e sociale in cui, nel dopoguerra, versava la Repubblica di Weimar, le fece ritenere che la soluzione positiva per la Germania potesse trovarsi nel socialismo e così, appena quindicenne, Olga si iscrisse al KJVD, la Lega Giovanile Comunista di Germania e, per rendersi indipendente dalla famiglia, s’impiegò come commessa in una libreria dell’elegante centro di Monaco.

Alla fine del 1923 conobbe e s’innamorò di Otto Braun (19001974), un colto ventitreenne comunista che aveva tuttavia già compiuto esperienze rivoluzionarie durante la fallita sollevazione spartachista del 1919, il quale la consigliò le letture necessarie per la formazione di una militante esperta. Quando questi fu chiamato dal suo Partito a Berlino, Olga non esitò a seguirlo.

Il Partito comunista tedesco, per quanto la sua attività politica fosse permessa dalle autorità, si era data anche una struttura clandestina: a Berlino andarono a vivere in una povera soffitta sulla Weserstrasse e Olga assunse il nome di Frieda Wolf Behrendt, moglie di Arthur Behrendt, ossia dello stesso Otto Braun. Nella realtà erano amanti, ma marito e moglie soltanto sulla carta, essendo allora Olga del tutto contraria al matrimonio, da lei considerata un’istituzione borghese che asserviva la donna all’uomo.

 

La corte penale di Moabit

L’attività di Olga era quella consueta di ogni militante comunista: stampe di ciclostili, volantinaggi, picchetti alle fabbriche in sciopero, manifestazioni, la lettura dei classici del marxismo e le riunioni con i compagni fino a notte nella birreria Müller della Zietenstrasse.[2]

Nel 1926, mentre intanto l’influenza del Partito continuava a crescere nel paese, Olga fu promossa segretaria politica della gioventù comunista di Berlino. Nell’ottobre fu arrestata con Otto Braun con una serie di accuse gravissime: partecipazione ad associazione clandestina, tentativo di modificare con la violenza la Costituzione, alto tradimento. Accuse però senza fondamento, tanto che il 2 dicembre, dopo due mesi di interrogatori, fu rilasciata, mentre il suo compagno Otto rimase in carcere senza la possibilità di ricevere visite e ottenere assistenza legale. L’accusa nei suoi confronti era di essere una spia al soldo dell’Unione Sovietica.[3]

Quando, dopo più di un anno di carcere, l’11 aprile 1928 Otto Braun veniva condotto, direttamente dalla prigione alla stanza del giudice istruttore incaricato dell’inchiesta, nell’edificio della Corte penale di Moabit, quartiere di Berlino, un gruppo di giovani, comandato da Olga, armata di pistola, s’impadroniva del prigioniero.

L’azione fu rapida e incruenta: il gruppo riuscì a dileguarsi e vane furono le ricerche e inutile la taglia di 5.000 marchi posta sul capo dell’evaso. Otto e Olga stettero nascosti per qualche tempo a Berlino poi, in auto e con falsi documenti, espatriarono in Polonia per raggiungere in treno l’Unione Sovietica.[4]

 

qui comincia il libro e non tutte queste cose sono dette—(dalla grande wiki!)

Luis Carlos Prestes nel 1930, segretario de PCB, suo compagno di lotta e marito, da cui lei ebbe una figlia.

 

NASCE A PORTO ALEGRE NEL 1898 E MUORE A RIO NEL 1990—IL LIBRO DI MORAIS ESCE IN BRASILE NEL 1985—

 

 

Il governo di Getulio Vargas, meglio la dittatura (presidente del Brasile per due periodi, dal 3 novembre 1930 al 29 ottobre 1945 e dal 31 gennaio 1951 al 24 agosto 1954 ) consegnò Olga Benario Prestes nelle mani della GESTAPO mentre lei era incinta della figlia.

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