LA NECROPOLI DI PANTALICA –se volete dare un’occhiata, capite immediatamente perché è un sito protetto.

 

-” Siamo in un’epoca in cui le città della Grecia classica sono ancora lungi dal nascere, in cui il ferro è ancora sconosciuto ed il bronzo è la grande innovazione tecnologica. Siamo nell’epoca degli eroi di cui ci parla Omero nell’Iliade e nell’Odissea, per intenderci, quando era il popolo Miceneo, del leggendario Agamennone, a solcare i mari in cerca di nuovi approdi commerciali. È proprio in quest’epoca che la roccaforte di Pantalica in Sicilia raggiunge la sua massima potenza.”

 

 

 

Pantalica è appunto un’a altura di roccia calcarea che domina da profondi burroni i fiumi Anapo e Calcinara, che qui confluiscono; vi si trova il maggiore complesso rupestre di

tombe dell’’intera Sicilia: infatti la necropoli dei Siculi preistorici, dal XIII fino al VII secolo A.C. (dall’’Età del Bronzo allo stabilirsi dei Greci in Sicilia), consta di almeno 5.000 

grotte scavate  (e ri-utilizzate) nelle pareti verticali dei burroni. I villaggi di capanne venivano invece costruiti sul pianoro superiore.

                   

 

 

http://www.siciliavacanza.it/category/riserve-naturali/

 

Necropoli di Pantalica, Sicilia.

Necropoli di Pantalica

Il sito dell’antica città di Pantalica,il cui nome di origine bizantina significa “luogo delle grotte”, dalle numerosissime tombe a grotticella artificiale di fattura sicano-micenea o
sicula,stimate complessivamente in 5.000 dall’archeologo Paolo Orsi mettendo insieme quelle reperibili in varie zone di pertinenza del medesimo sito,è stato identificato alla sommità di un’altura tabulare a punta di lancia spezzata che separa due corsi d’acqua. Il primo è l’Anapo,derivato dal greco anapos con significato privativo di pos per potamos “fiume”,quindi il “non fiume”,ovvero il fiume che si nasconde,dal fatto evidente che in parecchi tratti del suo percorso scompare in superficie per incanalarsi in condotte carsiche,all’interno delle quali può scorrere per molti chilometri
Pantalica. Dettagli

 

sicilia sud-orientale

http://www.pantalica.org/  (PER LEGGERE E DOCUMENTARSI)

 

GROTTE_di_PANTALICA

 

 

Abitazione rupestre di San Micidario

Edificio dell’Anaktoron di notte

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5 risposte a LA NECROPOLI DI PANTALICA –se volete dare un’occhiata, capite immediatamente perché è un sito protetto.

  1. Donatella scrive:

    Che posti meravigliosi! Sembra di tornare indietro nel tempo e, come fossimo immersi in quella realtà antica, tramandataci da poeti misteriosi, ci sentiamo anche noi eroi omerici , belli ” di fama e di sventura”.

  2. Donatella scrive:

    Da qualche parte ho letto che, in base ai nomi dei luoghi, gli studiosi hanno stabilito che ci furono dei contatti tra le antiche popolazioni dei sicani e dei siculi con quelle liguri. Se non ricordo male uno di quei nomi era il fiume Entella, che scorre a Savona e che ha un quasi omonimo che sfocia nel canale di Sicilia.

  3. Donatella scrive:

    Sulla riva di spiagge infinite
    mormora il mare
    che ci ha cresciuto.
    Nel sole risuona
    il suo richiamo.
    Di sera ci addormentiamo
    sognando la dolce canzone.

  4. Donatella scrive:

    Dalla prestigiosissima rubrica ” Non c’entra niente”, segnaliamo una pagina de “Il Fatto” di mercoledì 10 febbraio 2016, pag. 19, dove viene ricordata la figura di uno dei tanti eroi sconosciuti, che pagarono con la vita il loro desiderio di vivere in un’Italia migliore. Si tratta di Roberto Mancini, investigatore di polizia, morto di tumore dopo avere indagato per anni sui traffici dei rifiuti che hanno avvelenato la cosiddetta ” terra dei fuochi”, cioè quel territorio che va dal Garigliano al Vesuvio e si allarga quasi alle pendici molisane, terra bellissima e fertile, oggi ripiena di veleni che le sono stati iniettati e che difficilmente sarà possibile bonificare seriamente. La pagina pubblica anche un estratto dal libro ” Io, morto per dovere”, scritto da Luca Ferrari e Nello Trocchia per ricordare questo eroe sconosciuto ai più.

  5. Donatella scrive:

    Per arricchire in modo globalizzato la nostra rubrica “NCN” mettiamo il nome di una famosa donna , più volte candidata al premio Nobel per la Pace (PNP): si tratta di Rebiya Kadeer, appartenente ad una minoranza etnica nella grande Cina, oppressa e incarcerata. Dopo vicissitudini romanzesche è riuscita ad espatriare negli Stati Uniti. Fa opera di denuncia della dittatura cinese ( opera un po’ come il Dalai Lama). C’è un libro (almeno quello che ho trovato) in italiano di cui è autrice insieme ad un altro: ” La guerra gentile” di Rebiya Kadeer- Cavelius Alexandro.

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