OGGI, IN TUTTO IL SUO PRESTIGIO, LA RUBRICA DI DONATELLA:::NCN:::ARRIVA A PEZZI SBRINDOLLATA!

 

 

per te—DIODI —solo la Carmen! ole’ olà–

Dalla prestigiosissima rubrica  di Donatella

 ” Non c’entra niente”:

 

 

mario bardelli, il giardino delle delizie, da Bosch 7 b

1. segnaliamo una pagina de “Il Fatto” di mercoledì 10 febbraio 2016, pag. 19, dove viene ricordata la figura di uno dei tanti eroi sconosciuti, che pagarono con la vita il loro desiderio di vivere in un’Italia migliore. Si tratta di Roberto Mancini, investigatore di polizia, morto di tumore dopo avere indagato per anni sui traffici dei rifiuti che hanno avvelenato la cosiddetta ” terra dei fuochi”, cioè quel territorio che va dal Garigliano al Vesuvio e si allarga quasi alle pendici molisane, terra bellissima e fertile, oggi ripiena di veleni che le sono stati iniettati e che difficilmente sarà possibile bonificare seriamente. La pagina pubblica anche un estratto dal libro ” Io, morto per dovere”, scritto da Luca Ferrari e Nello Trocchia per ricordare questo eroe sconosciuto ai più.

 

DSC05064

NON SO COME S’ADDRISSI…ma anche storto fa una paura immensa! ” storto che balla”

2.

La prima cartina che hai messo, quella con la Val di Noto in arancione, segnala le tre grandi porzioni in cui era divisa la Sicilia al tempo degli arabi: la Val di Noto, la Val di Mazzara a sinistra e la Val Demone, quella a destra in alto.

 

 

 

3.

 

Italiani brava gente! Non ci siamo ancora scrollati di dosso questa autoassoluzione per cui sì, anche noi ogni tanto siamo un po’ sbarazzini, ma molto, molto simpatici, soprattutto a noi stessi. E’ incredibile che criminali come Graziani ( e quelli che avevano massacrato i Libici qualche decennio prima) non abbiano dovuto rendere ragione dei loro misfatti davanti un tribunale italiano o internazionale per crimini contro l’umanità. Che fossero stati usati gas asfissianti lo si sapeva tra gli italiani: ricordo che un conoscente nostro, che aveva fatto l’aviatore durante la guerra in Abissinia, negli anni subito dopo la seconda guerra mondiale, ricordava l’orrore di dovere avvelenare dal cielo popolazioni del tutto inermi, che abitavano in villaggi di capanne.

 

1937 (la seconda)—E’ LUI IL ” MACELLAIO DI CARNE UMANA PIU’ FAMOSO IN EUROPA! ”

 

 

MARIO PER IL BLOG

bardelli

 

 

4. 

 

Anche noi siamo stelline sperse in un universo senza confini (strangers in the nigth?)

 

dal blog: che tanto parla male qui e là, scommettiamo che dal greco e latino, in piccolo balzo : splà! —parlerà con noi solo in inglese?!

 

 

ricordando ” un antico amoroso e condiviso ” !

 

 

http://lyricstranslate.com/it/Frank-Sinatra-Strangers-Night-lyrics.html#ixzz403zV1emo

Strangers in the night exchanging glances
Wond’ring in the night
What were the chances we’d be sharing love
Before the night was through

Something in your eyes was so inviting
Something in your smile was so exciting
Something in my heart
Told me I must have you

Strangers in the night, two lonely people
We were strangers in the night
Up to the moment
When we said our first hello
Little did we know
Love was just a glance away
A warm, embracing dance away and

Ever since that night we’ve been together
Lovers at first sight, in love forever
It turned out so right
For strangers in the night

Love was just a glance away
A warm, embracing dance away

Ever since that night, we’ve been together
Lovers at first sight, in love forever
It turned out so right
For strangers in the night

Doo be doo be doo
Doo doo doo de da

 

 

un abbozzo di traduzione ben brutto, che la do ci manderà in italiano poesia:

 

 

 

Eravamo sconosciuti nella notte
ci scambiavamo sguardi
chiedendoci come avremmo potuto
scambiarci l’amore
prima che la notte finisse

Qualcosa nei tuoi occhi
era così invitante
qualcosa nel tuo sorriso
era così intrigante
qualcosa nel mio cuore
mi diceva che dovevo averti

Eravamo sconosciuti nella notte
entrambi soli
estranei l’uno all’altra quella notte
fino al momento del primo saluto
ci conoscevamo così poco
fu amore in un’occhiata sfuggente
in una danza avvolgente e appassionata e….
Da quella notte siamo sempre stati insieme
fu amore a prima vista, amore per sempre
è andata davvero molto bene
a due che erano sconosciuti nella notte

fu amore in un’occhiata sfuggente
in una danza avvolgente e appassionata
Da quella notte siamo sempre stati insieme
fu amore a prima vista, amore per sempre
è andata davvero molto bene
a due che erano sconosciuti nella notte

Read more: http://muzikum.eu/it/127-3986-192122/frank-sinatra/strangers-in-the-night-italiano-traduzione.html#ixzz403zs3eWJ

 5. Ed infine per la do:

lui e il terrore dell’acqua! 

 

neanche morto DSC07138

 

 

 

 

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4 risposte a OGGI, IN TUTTO IL SUO PRESTIGIO, LA RUBRICA DI DONATELLA:::NCN:::ARRIVA A PEZZI SBRINDOLLATA!

  1. Donatella scrive:

    “Strangers in the nigth” è una canzone che mi ha affascinato appena l’ho sentita. Certo, eravamo adolescenti o giovani un po’ ritardati, ma ricordo di non essermi mai stancata di sentirla, anche se intuivo le parole più che riconoscerle davvero. Non ci sentivo, come ora invece, quella certa aria un po’ polverosa da nigth club: mi infondeva allora una piccola speranza, condita di dolcezza sdilinquente, che anch’io, straniera nella notte, avrei forse incontrato un altro come me straniero. Altro pezzo a cui non resistevo era la cosiddetta canzone di Lara,colonna sonora del famosissimo ” Dottor Ziwago”,. Anche lì si trattava di amori che si sarebbero ritrovati ” dove non so ma un dì ti rivedrò”. Tutto sommato abbiamo avuto adolescenza e giovinezza avvolte da questi amori disperati e impossibili, tanto inutilmente dolorosi e romantici, ma a cui ancora oggi siamo un po’ insensatamente legate.

    • Chiara Salvini scrive:

      sai, te l’avrò detto cento volte, ma magari anche questa volta non te lo ricordi! sorte! Come credo ” anche ” questo saprai, per mio zio Eliano ero l’ideale per un raccontatore di barzellette come lui, che continuava la tradizione di mio nonno Pepìn. Non me le ricordavo e tutte le volte ridevo di nuovo come alla prima volta. Così sei tu per me, in certe piccole cose… come —mi auguro–questa. C’è una psicoanalista viennese, alunna ma dell’epoca di Freud, che ha scritto—a mio piccolo sapere la prima psicoanalista –uno studio, a partire dai suoi pazienti –e credo anche da lei stessa– dicevo una ricerca-studio della donna giovinetta e un altro sulla donna matura. Adesso non sono più sicura se è lei a dirlo: allora facciamo così: ” Si dice”, e noi stesse lo sappiamo, che questi amori infelicissimi e molto idealizzati—infelici per un certo numero di anni–servono alla cosiddetta
      ” giovinetta” per maturare in sé emozioni, profondità, ma anche una struttura psicologica, strumenti, per essere una donna capace di darsi e di amare. Come un limbo segreto da cui attingere poi ” lo spessore umano” di questa persona; ai nostri erano solo donne, ma più che aperte siamo ad ammettere, nel club degli infelici amori, anche ragazzi/ uomini…fatto –che se mai avvenisse — farebbe nascere il famoso pulcino mai nato di un uomo che–Marx–si ritiene un uomo potente nella misura in cui riesce a far sentire amata la sua donna. Al di fuori di Franchino. che un certo allenamento la sua mammina glielo avrà proporzionato–+ altro che non so—e soprattutto fuori in quanto tuo felice marito—se ti guardi intorno, quello che più salta agli occhi è proprio questa difficoltà ad amare la propria donna, perché questo implica il “darsi” con fiducia o affidarsi–ognuno avrà avuto le proprie madri e la propria storia—ma questo “salto nel buio” non lo possono fare, soprattutto quelli che fanno una bandiera della loro autonomia (non essendolo, ” come vorrebbero “–mentre ” relativamente all’umano, mai divino –lo sono), perché hanno il terrore di qualcuno, come forse era la madre, che possa entrare nel loro mondo e diventi capaci di leggere i loro pensieri, pur essendo naturalmente questa una pura fantasia – che ripete la situazione del bambino, certo abbastanza ” prevedibile” per sua madre. Grazie al cielo, per loro e per tutti, questa madre non rinasce al primo bacio della loro donna. Voglio aggiungere, anche se ovvio a tutti, che questa difficoltà a darsi, immedesimarsi nell’altro, capirne i reali bisogni …e’ bisex! Chissà se qualcosa si è riuscito a capire? Me lo dirai? ciao notte, un intenso colloquio di oltre tre ore con la bimba che ti ho detto, ed io mi sento smortina come quella là che non l’amore, ma gli altri facevano la sua rovina, per rimare con smortina. ciao mia Do, siamo vivi ed “insieme”, anche se “ad occasione”–Ognuno poi si è fatto “la sua casa” fuori e dentro–non è? E anche di questo diciamo grazie alla vita, che è poi la nostra! ciao nené

  2. Donatella scrive:

    E’ bellissima la fotografia di Didì, che sembra stupefatto, almeno nella postura, dall’approdo del cane nero bagnato e in posa eroica, come avesse attraversato la Manica.

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