17 APRILE 2016 ::: REFERENDUM PROMOSSO DA 9 REGIONI A MAGGIORANZA PD // ALLA SCADENZA DEL CONTRATTO LE DITTE SMETTERANNO; IL GOVERNO NELLA LEGGE DI STABILITA’::: VADANO AVANTI FINO A PROSCIUGARE IL GIACIMENTO—

 

MEDIA & REGIME

Referendum 17 aprile: trivellare il diritto di cronaca?

 

 

Il 17 aprile prossimo gli italiani dovrebbero essere chiamati alle urne per decidere se consentire o meno la prosecuzione dell’attività di scavo a poche miglia dalle nostre coste. Abbiamo usato il verbo al condizionale, perché la stragrande maggioranza dei cittadini non ha ancora ricevuto neppure la notizia sulla data di votazione, figuriamoci sul merito del quesito referendario. Lo confermano le ultime rilevazioni statistiche che segnalano, in modo pressoché unanime, come oltre i due terzi dei potenziali elettori non sappiano nulla o quasi. Tra coloro che si dichiarano sufficientemente informati, oltre i due terzi dichiarano che andranno a votare e voteranno contro la prosecuzione delle trivellazioni e per la salvaguardia del patrimonio ambientale e naturale.

trivelle

Il dato relativo alla mancata informazione e quello relativo alle previsioni di voto, vanno probabilmente letti insieme e possono fornire una spiegazione plausible alla strategia del silenzio e della omissione. A sostegno del referendum promosso da 9 Regioniitaliane, di diverso orientamento politico, si sono schierate tutte leassociazioni ambientaliste. Contro quasi tutte le imprese del settore dell’estrazione e dell’energia che denunciano l’inutilita della consultazione, i rischi per l’autonomia energetico del paese, e rivendicano di aver sempre tutelato le ragioni della tutela delle coste e dell’ambiente. Non vi è dubbio che si tratti di imprese forti, ben radicate nel sistema politico e mediatico.

 

 

 

 

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/14/referendum-17-aprile-trivellare-il-diritto-di-cronaca/2542486/

 

Beppe Giulietti

beppe giulietti

Giornalista

Giuseppe Giulietti è nato a Roma il 19 ottobre 1953. Le scuole elementari le ha fatte a Napoli, le medie e il liceo classico a Venezia, l’Università invece a Roma, dove ha pensato bene di laurearsi in Lettere dedicando la tesi agli anabbatisti perché già allora provava una irresistibile attrazione per gli eretici, gli irregolari, quelli che diffidano dei dogmi e delle sante o laiche inquisizioni. Alla Rai ci è arrivato nel 1979 dopo aver vinto il primo concorso che l’azienda decise di bandire per giornalisti praticanti. Dopo un decennio trascorso nella sede del Veneto, fondò con tanti altri il gruppo di Fiesole, da qui la successiva attività sindacale nell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, e nella Federazione della Stampa. Attualmente è il portavoce di Articolo 21, associazione fondata e presieduta da Federico Orlando, siede in Parlamento nel gruppo misto ed è componente della commissione cultura della Camera dei deputati. Non coltiva grandi sogni salvo quello di vedere unite tutte le opposizioni, politiche e sociali, non solo per mandare a casa Berlusconi, ma soprattutto per liberare l’Italia dal berlusconismo, una malattia che ha già contagiato milioni di italiani e persino chi crede di esserne immune.

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