Abbiamo cercato un amico, ne abbiamo trovato uno grande::: sarà così anche per voi?

Liliana Castagnola in abito di scena

Insieme a Silvana Pampanini, la donna che corteggiò insistentemente all’inizio degli anni Cinquanta

Totò insieme a Franca Faldini, bellissima, sua compagna fino alla fine. Con Goffredo Fofi, Franca scrisse una biografia di Totò:

Franca Faldini e Goffredo Fofi, Totò. L’uomo e la maschera, L’Ancora del Mediterraneo 2000.

Firma

 

1955

« Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire. »
(Franca Faldini, citando le parole del compagno Totò)

 

da wiki…. Spesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici, fu ampiamente rivalutato dopo la morte, tanto da risultare ancor oggi il comico italiano più popolare di sempre.

Totò durante il servizio militare, nel 1918 (ha 20 anni)

guardate bene, è lui! Solo giovanissimo.

a zio Eugenio, Totò

Totò partenopeo e parte napoletano. Totò

Schizzo originale di Federico Fellini raffigurante Totò, Roma 1984 (Roma, Collezione Vincenzo Mollica)

Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio,[2] (brevemente Antonio De Curtis) (Napoli, 15 febbraio 1898Roma, 15 aprile 1967), è stato un artista italiano

1898-1967—- muore a 69 anni

Nato Antonio Clemente, ma conosciuto nel suo quartiere con il nomignolo di “Totò”, che gli fu attribuito dalla madre Qui fotografato all’età di otto anni
MarchesedeCurtis.jpg AnnaClemente.jpg
Il marchese Giuseppe De Curtis, il padre di Totò che, inizialmente, non lo riconobbe come figlio naturale Anna Clemente, la madre, che tentò di introdurlo come sacerdote. «Meglio ‘nu figlio prevete ca ‘nu figlio artista», affermava

wiki:

Solitario e di indole malinconica,crebbe in condizioni estremamente disagiate e fin da bambino dimostrò una forte vocazione artistica che gli impediva di dedicarsi allo studio, cosicché dalla quarta elementare fu retrocesso in terza. Ciò non creò in lui molto imbarazzo, anzi intratteneva spesso i suoi compagni di classe con piccole recite, esibendosi con smorfie e battute. Il bambino riempiva spesso le sue giornate osservando di nascosto le persone, in particolare quelle che gli apparivano più eccentriche, cercando di imitarne i movimenti, e facendosi attribuire così il nomignolo di «’o spione». Questo suo curioso metodo di “studio” lo aiutò molto per la caratterizzazione di alcuni personaggi interpretati durante la sua carriera.

Terminate le elementari, venne iscritto al collegio Cimino, dove per un banale incidente con uno dei precettori, che lo colpì involontariamente con un pugno, il suo viso subì una particolare conformazione del naso e del mento; …

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