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Articolo di Daniele Brina.
Il museo della DDR, sul fiume Sprea foto: Angela Monika Arnold Aperto nel 2006 ed è già un luogo di cultoCome evoca la stessa denominazione, l’esposizione permanente inquadra, incornicia e addensa tutto ciò che può ricordare il quarantennio della Repubblica Democratica Tedesca (1949-1990). La famosa Ostalgie, adeguatissimo neologismo per definire la nostalgia che accomuna una parte degli ex cittadini della DDR, si concretizza anche qui. Inaugurato come già detto nel 2006 questo piccolo museo è già diventato una sorta di luogo di culto, accogliendo qualche milione di visitatori. A visitarlo non sono solo turisti, bensì molti concittadini berlinesi tutti curiosi di vedere, o rivivere, la realtà quotidiana dall’altra parte del muro, di uno stato che ormai non c’è più. Inutile sottolineare il valore istruttivo di tale istituzione. Berlino è da sempre una città ricoperta di storia, soprattutto quella novecentesca. Ricostruzione di una stanza di un collaboratore della STASI, la polizia segreta della DDR. Qui si ascoltavano le telefonate degli oppositori del regime socialista. Come nel film “Le vite degli altri”… foto: Lokilech Le sale del museoIl DDR-Museum si presenta con diverse sale ognuna delle quali in grado di aprire finestre e squarci su tutti gli aspetti della vita nell’ex repubblica democratica. E sono davvero tanti, tutti incastonati lì come viva testimonianza storica. Si parte dalla ricostruzione di un tipico appartamento di Berlino est, arredato di tutto punto con lampade, mobili e oggetti vari della quotidianità. Un televisore trasmette tipici programmi dell’epoca sovietica, tra cui il famigerato tele-cinegiornale “Der Augenzeuge” (Il testimone oculare). Rimanendo nella sfera domestica è osservabile anche una cucina tipo con i relativi elettrodomestici, collegata allo “shopping”, ovvero evidenziando come la gamma di cibi e di prodotti utilizzabili fosse all’insegna della privazione. Altri memorabilia sono macchine da scrivere, la radio, i libri e le letture dell’epoca, orologi, sveglie, enormi giradischi e i prodotti di consumo alimentare: dal caffè Mocca-Fix, la vita-cola, passando per i fagioli Tempobohnen, la birra Roter Oktober fino ai conosciuti cetriolini dello Spreewald. Tutt’intorno busti, targhe, insegne e bandierine. Ricostruzione di un tipico appartamento di Berlino-est, a sinistra la cucina, a destra il soggiorno. foto: DDR-Museum Una sala a parte per la mitica utilitaria con motore a due tempi, la Trabant o Trabi, croce e delizia dei cittadini della DDR che una volta ordinata andava attesa per una decina d’anni. Per saperne di più vedi: La Trabi-Story La “Trabant” foto: DDR-Museum Una parte del museo è dedicata alla scuola e all’educazione, nonché alle organizzazioni giovanili della SED, il partito unico della Germania orientale, come ad esempio i pionieri. Specularmente si trova l’area del lavoro e delle professioni più comuni. La presenza opprimente del governo viene confermata quando si accede al reparto dove viene riproposta e ricostruita una stanza degli interrogatori e gli uffici della Stasi (vedi la foto sotto e quella in alto). Non potevano mancare anche i riferimenti al muro. La riproduzione di un tratto del muro che ha diviso Berlino tra il 1961 e il 1989 foto: DDR-Museum Altre sale ripropongono simboli chiave dell’epoca come gli Ampelmännchen, gli omini rossi e verdi protagonisti dei semafori e oggi diventati oggetti di culto o Sandmann, “Sabbiolino”, che allietava i bambini nei cartoni animati dell’est. Il museo reca con sé lo slogan “Geschichte zum Anfassen”, ovvero “storia da toccare con le mani”. Geniale. Qui più che in altri luoghi la storia diventa palpabile nel senso concreto del termine. Si toccano le ricostruzioni ad hoc dei prefabbricati in scala, i pezzi da esposizione, armadi, porte, tutto può essere utilizzato. Oggetti, scuola, lavoro, vita sportiva, vacanze, vita militare, feste, vestiario, canzoni, motti, tutto è custodito in teche con cassetti e sportelli rigorosamente apribili. Ogni cosa coinvolge. Nel museo si possono vedere tanti oggetti della vita quotidiana, qui un televisore portatile e una radio, di produzione della DDR. foto: DDR-Museum Il percorso tematico dell’esposizione, sapientemente calibrato e organizzato, oltre all’uso dell’interattività, compone un viaggio virtuale nella storia. Per un po’ si diventa cittadini della Germania est. Le cose da vedere sono molte. Serve dunque tempo e curiosità. È consigliabile leggere attentamente i cartelli che narrano la storia del periodo (nonostante siano solo in tedesco e in inglese). Solo così si può comprendere a pieno quanto quella vita normale e quotidiana fosse in realtà lo spettro di se stessa, in un mondo dove tutto era uguale, dove vita pubblica e privata si amalgamavano nel bene così come nel male. Un’esposizione che va oltre il fenomeno turistico e di merchandising. Un tuffo in un passato recente, ma così diversoBeninteso che il DDR-Museum non costituisce l’unico caso a Berlino di mostra sulla quotidianità dell’est. Certo è che racchiude un importante pezzo di storia e civiltà tedesca. Dà modo di approfondire e ampliare le conoscenze su un periodo che rischierebbe di annebbiarsi nel tempo o, peggio, di cadere vittima di predeterminati cliché e stereotipi. Un settore della mostra permanente è poi dedicato alle testimonianze concrete della popolazione che abitava ad est con video interattivi, interviste. Numerosi pezzi esposti provengono proprio da famiglie private che hanno lasciato questi beni al museo. Il ristorante del museo, arredato rigorosamente in stile DDR, con il dipinto murale “Das Lob des Kommunismus” (L’elogio del comunismo). foto: DDR-Museum Una volta conclusa la visita ci si può rilassare presso il negozio di souvenir o al ristorante interno, anche quest’ultimo rigorosamente in stile DDR sia negli arredi, sia nel cibo (zuppe e wurst a volontà con salse e aromi tipici). Con il costo dell’ingresso si può fare un salto nella storia, in un’epoca che pur non essendo distante da quella attuale era così diversa. In questi anni il museo ha avuto un tale successo da essere ampliato di recente da nuovi spazi e reperti, con tanto di orgoglio teutonico per la riuscita di questa non facile scommessa. Notizie utili per chi vuole visitare il Museo della DDR:Indirizzo:
DDR Museum Karl-Liebknecht-Str. 1, 10178 Berlin-Mitte (di fronte al duomo di Berlino)Orari di apertura: lunedì – domenica dalle 10 alle 20, sabato dalle 10 alle 22 nessun giorno di chiusura, aperto 365 giorni all’annoPer comprare i biglietti online e per evitare le code davanti al museo (consigliato!): Ticketbar – DDR-MuseumPer tutte le altre informazioni vedi: www.ddr-museum.de Testo: Daniele BrinaTutte le pagine di Daniele Brina su Berlino: Il museo ebraico – Il museo della DDR – Il museo della Stasi – La stazione ferroviaria di Berlin Hauptbahnhof – Berlino sotterranea – La biblioteca di Stato Su altre città e regioni della Germania: La Strada delle Alpi – La Strada delle Fiabe – Il “Nido dell’Aquila” – La pista ciclabile del Lago di Costanza – Le ferrovie a scartamento ridotto dello Harz – Berchtesgaden – Il campo di concentramento di Dachau – Il castello Neuschwanstein Vuoi collaborare anche tu? Scrivimi!
Per capire meglio la vita nella ex-DDR:Berlino: il museo della Stasi
Questo museo ricostruisce una delle pagine più cupe e tristi della storia della Germania divisa. La Stasi dietro il lavello – la vita nella ex-DDR
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