++++ MAUS —ART SPIEGELMAN UN AUDIO LIBRO IN INGLESE —per chi mastica un po’ tra il suono e la scritta…vanno molto veloci, ch. si accontenta di una nuvola del filmato…

 

come potete immaginare c’è il n. 2 /3 che abbiamo visto noi e forse altri. Il libro: Maus di art spigelman è pubblicato, come sapete, da Einaudi, forse dall’87 oppure mi sbaglio—lo trovate in rete e, certamente, in una biblioteca pubblica attrezzata nel suo compito con altre biblioteche…” biblioteche in rete “, come le ditte…!

 

 

 

per chi ama leggere i saggi e si occupa del linguaggio dei fumetti…

https://sites.google.com/site/mausandmice/maus—il-romanzo

 

 

 

secondo capoverso di questo studio che con enorme simpatia da parte nostra, lasciano copiare!

 

Perché topi?

Il primo impatto con il libro è sconcertante proprio perché i personaggi sono tutti animali: gli Ebrei sono topi, i Polacchi sono maiali, i Tedeschi sono gatti, i Francesi sono rane… Gli animali sono evidentemente umanizzati ma mantengono sempre le loro caratteristiche: talvolta dai pantaloni fa persino capolino la coda, che in genere è la prima cosa a sparire. Questa stranezza assume un carattere decisamente inquietante quando ci si accorge di quanto sia serio l’argomento di questo fumetto, di quanto sia diverso dalle storie con animali protagonisti che siamo abituati a leggere: disturba che un argomento così terribile sia trattato in questo modo, dato che sembra quasi irrispettoso mostrare le vittime della barbarie nazista come dei topi. Spiegelman punta proprio su questo, vuole spiazzare ed interessare il lettore, ma non è assolutamente sua intenzione umiliare o irridere suo padre e i sopravvissuti. In realtà dietro a questa scelta folle e geniale c’è una raffinatissima serie di rimandi che soltanto chi sia in possesso di una solida cultura fumettistica e letteraria può capire appieno.

Mickey Mouse è il più miserevole ideale mai esistito… I sentimenti salutari dicono ad ogni giovane indipendente e a ogni persona dignitosa che il parassita sporco e immondo, il peggiore portatore di malattie del regno animale, non può essere il tipo ideale di animale… Basta con la brutalizzazione giudaica della gente! Abbasso Mickey Mouse! Indossate la svastica!
da un articolo di giornale, Pomerania, Germania, a metà degli anni Trenta

In primo luogo, Spiegelman intende dunque rifarsi al linguaggio del Nazismo stesso e costruire sui simboli di cui esso si serviva una graffiante base per la sua opera. Lo stesso Hitler, nei passi più deliranti del suo “Mein Kampf”, chiamava gli Ebrei con sommo disprezzo “ratti” e dichiarava che il popolo tedesco era “il nemico naturale di questa orrenda infestazione”. Spiegelman, in un’intervista, afferma: “I simboli che uso per le diverse nazionalità in questo libro non sono i miei. Li ho presi in prestito dai Tedeschi (…) Il vero soggetto del libro è l’uguaglianza tra gli esseri umani. E’ una follia separare nettamente le cose con demarcazioni di carattere nazionale o razziale”.

Uno degli obiettivi principali dell’autore è dunque mostrare in modo immediato e violento tutta l’assurdità del razzismo hitleriano, che ha portato ogni gruppo nazionale o etnico a comportarsi come una specie a se stante. In termini concreti, aveva fatto sì che ogni Tedesco si sentisse in dovere di dare la caccia, torturare ed uccidere gli Ebrei, esattamente come un gatto fa per istinto con un topo.

L’assurdità di queste teorie ha dunque spinto gli uomini, vittime e carnefici, sul fondo di ogni degradazione, li ha resi davvero bestie. Tutti i popoli sono stati coinvolti in questo colossale abbrutimento: i Polacchi, che pare siano stati davvero particolarmenti crudeli con i prigionieri ed abbiano approfittato del Nazismo per mostrare tutto il loro brutale antisemitismo, diventano maiali. La risposta alla più celebre domanda di Primo Levi, se è possibile che questi siano davvero uomini, ci viene data da Spiegelman nella prima vignetta della sua opera.

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