LE SUFFRAGETTE —TRAILER IN ITA — ” Aspettando GO—doddo D’Imporzano “

 

SUFFRAGETTE, con Meryl Streep, Carey Mulligan e Helena Bonham Carter, ripercorre la storia delle militanti del primissimo movimento femminista, donne costrette ad agire clandestinamente per difendersi da uno Stato sempre più brutale. In lotta per il riconoscimento del diritto di voto, e facendo ricorso alla violenza come unica via verso il cambiamento, queste donne erano disposte a perdere tutto nella loro battaglia per l’eguaglianza: il lavoro, la famiglia, i figli e la vita. MAUD è stata una di queste militanti. La storia della sua lotta per la dignità è al tempo stesso struggente e di grande ispirazione. Dal 3 marzo 2016 al cinema!

 

 

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1 risposta a LE SUFFRAGETTE —TRAILER IN ITA — ” Aspettando GO—doddo D’Imporzano “

  1. ... scrive:

    Il nome “suffragette” ha sempre avuto, almeno per la mia ignoranza, un’eco un po’ polverosa ( vi ricordate della mamma della famiglia dove opera Mary Poppin, che va alla manifestazione delle suffragette come andare a prendere un the?). Mi veniva da pensare a delle brave signore che avevano studiato e che coraggiosamente volevano promuovere la condizione femminile. Niente di più. Invece si tratta di tutt’altro, come racconta senza un goccio di retorica il film “Suffragette”. Si svolge ai primi del ‘900: da cinquant’anni esiste quel movimento, ma ha sempre operato distribuendo volantini e rivendicando ad alta voce, nelle piazze e nelle strade i diritti che le donne non hanno. Le militanti sono sempre state caricate, più o meno violentemente, dalla polizia che le imprigiona per qualche ora e poi , dopo averle umiliate in tutti i modi, paternamente le rilascia, raccomandodogli di fare le brave donne di casa. Gli uomini, mariti e padri, il più delle volte le rinnegano e nei casi peggiori le riempiono di botte. Nel movimento ci sono anche delle ” proletarie” : per loro protestare è ancora più pericoloso: perdono il lavoro ( 18 ore con una paga che è poco più della metà di quella degli uomini), perdono i figli perché il marito ha tutto il potere nella famiglia, perdono la reputazione perché le altre donne ( vicine, compagne di lavoro, familiari) le disprezzano e le insultano. Nel film viene illustrato bene questo ambiente. Ad un certo punto alcune di loro, con a capo Emmeline Pankhurst, mentre le violenze contro di loro si fanno sempre più pesanti ( carcere, alimentazione forzata), decidono di passare ad altri metodi di lotta ( attacchi alle vetrine dei negozi nelle vie più frequentate di Londra, piccoli esplosivi nelle cassette delle lettere, attacchi dimostrativi alle residenze di politici cercando di non fare mai vittime). Sapendo di una corsa di cavalli cui parteciperà il re, una di loro, per consegnare una petizione al sovrano, si fa travolgere da un cavallo in corsa. L’episodio ha una eco grandissima e ai funerali della vittima parteciperà una marea di donne venute da tutta l’Inghilterra per onorare la loro compagna. Solo dopo la guerra, dopo avere dimostrato a tutta la nazione l’insostuibilità del loro lavoro, le inglesi otterranno nel 1918 la concessione del voto alle donne possidenti con più di trent’anni di età. Il film si conclude con una lista dei diversi Paesi con l’anno di concessione del voto alle donne: l’Italia è nel mezzo (1946), la Svizzera lo concederà solo nel 1971, attualmente le donne del Qatar non l’hanno ancora ottenuto.
    Mi è rimasta impressa una frase che dice la protagonista Maud al poliziotto che le chiede a cosa pensa le servirà il voto: ” A quello che serve a voi uomini” risponde con una semplice disarmante verità.
    Credo che il film, che si segue con interesse e partecipazione dall’inizio alla fine, giunga al momento giusto: stiamo perdendo , come persone e cittadini, ad uno ad uno, i diritti così faticosamente conquistati dalle generazioni che ci hanno preceduto. Ricostruire storicamente quelle fatiche, quei dolori immensi, che hanno permesso a noi di vivere meglio, ci fa sentire meno sperduti e soli.

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