la bionda di voghera è cantata da L’allegra Compagnia “::: chi sa farlo, lo scarica da iTunes
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La bionda di Voghera
Bogoljubskij
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Nanni Svampa – La Dona Biunda
res resg
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Giovanna Daffini – Sciur padrun da li beli braghi bianchi.wmv
InChanto DelMar
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La bella polenta
Marcelo Albino Angst
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La povera Rosetta – I GUFI A COLORI
igufi
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Patrizia – Le mondine
stegro89
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La rustisciada – Nanni Svampa
albatrhos
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Coro delle Mondine di Correggio – Son la mondina son la sfruttata
Yeliogabalo
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nanni svampa risotto d’ osteria
Adam Monroe
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Le Mondine – Lo Spazzacamino (Video Ufficiale)
FONOLADISCHI
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Le Mondine – La bella campagnola (Video Ufficiale)
FONOLADISCHI
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I Girasoli – La monachella (Video Ufficiale)
FONOLADISCHI
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Le Mondine – Quel Mazzolin di fiori (Video Ufficiale)
FONOLADISCHI
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Le Mondine – La Lavanderina (Video Ufficiale)
FONOLADISCHI
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“La Parpaiola” raduno delle Fisarmoniche a Castello alla Festa di San Giorgio – Notte Bianca
Gli Amici della Valgraveglia
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Maria Carta – Figli di nessuno
Pater Sardus
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Trio del Nostranello – Ticinella 2007
fritz5190
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AMORE MIO NON PIANGERE Le Mondine di Bentivoglio
IlMaurone
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Filava, filava – I GUFI A COLORI
igufi
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I Cantamilano – Trittico d’osteria
LateAtNight
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Francesco De Gregori e Giovanna Marini – Donna lombarda di Gualtieri
Eclissi di Luna
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La prima notte di nozze – I GUFI A COLORI
igufi
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io cerco la morosa casadei
rossarione
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Bionda bella bionda – Lidija Percan
MOFY25
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Orietta Berti – La Bella Campagnola
CanItaliaCanta
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Se g’han de dì – Nanni Svampa e i Gufi
albatrhos
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Che belle queste canzoni! Mi piacerebbe cantarle insieme!
Oggi ho visto il film “La vita possibile”, di Ivano Matteo ( già autore de ” I nostri ragazzi”). Racconta la storia di una donna costretta a lasciare la sua casa e la sua città, Roma, a causa di un marito violento, che la perseguita anche dopo la separazione. Fugge a Torino col figlio adolescente. Tutti e due , ospitati da un’amica d’antica data che vive nel cuore della città, hanno delle difficoltà ad ambientarsi, soprattutto il figlio adolescente. Lui ha capito che la madre non poteva che andarsene dal marito violento, ma nel frattempo soffre lo sradicamento dalla scuola e dagli amici di prima e sicuramente anche dal padre. Con l’aiuto dell’amica della mamma, di un vicino intelligente e dell’amore che lega madre e figlio, ce la faranno ad inserirsi nella nuova realtà. Il film sembra dire che le storie, anche quelle personali più difficili, perfino con in mezzo un adolescente in crescita,possono avere una buona conclusione, con l’aiuto e l’affetto di persone che sanno amare davvero.
Non ho detto gli interpreti, tutti bravi: Margherita Bui, la madre; Valeria Golino, la generosa amica; Bruno Todeschini, il vicino sensibile e intelligente. Eccezionale secondo me il ragazzo, Andrea Pittorino.
Metto qui, per simpatia con le canzoni popolari, un brano dall’intervista sugli intellettuali di Alberto Asor Rosa, pag.62-63 de “Il grande silenzio” a cura di Simonetta Fiori, Laterza, terza edizione 2009.
D. Plei parlava degli anni Sessanta come la stagione più intensa del ” pensiero al potere”. L’ultima fiammata si consumò nel Sessantotto?
R. Sì, questa è sempre stata la mia tesi: il Sessantotto rappresentò il punto di arrivo di quella stagione, non il punto di partenza. Fu la manifestazione più aperta e anche più positiva delle conquiste fino ad allora realizzate. Potremmo riprendere qui il discorso iniziato in precedenza sul nostro impegno operaista. Naturalmente, lungi da me il convincimento che quell’improvvisa accelerazione e massificazione del movimento dipendesse da quel che noi prima avevamo pensato e tentato di fare. Con la maggiore discrezione possibile, non mi pare però illegittimo stabilire almeno delle relazioni: noi avevamo visto un processo in movimento; a un certo punto, quel processo assunse dimensioni tali da diventare ” storia”. Mi pare giusto ricordare che solo in Italia- solo in Italia, in tutto il mondo- movimento studentesco e movimento operaio, crebbero solidamente, tendendosi la mano. Dov’altro mai, e quando mai, è accaduta una cosa del genere? Il deprezzamento del 1968-69 fa parte integrante del clima degradato di questi nostri giorni. Si dimentica che questo è stato un punto alto della storia d’Italia, un momento europeo e internazionale, come in Italia ne capitano pochi. Cambiò il, modo di considerare la politica. Si fece politica di massa anche fuori dai partiti. Le donne conquistarono un posto che prima non avevano. Partiti e sindacati furono costretti a prenderene atto, a registrare i loro obiettivi e le loro metodologie organizzative. Insomma, l’Italia diventò più libera rispetto al proprio passato. E gli intellettuali, piccoli e grandi ( che altro sono gli studenti se non intellettuali in formazione?), vi recitarono una parte non ceto minore, e sicuramente positiva.