STORIE DI DONNE:
FOTO MARIO BARDELLI
2.
Selvaggia
Da quando ricordo
ho vissuto d’istinti
convinta che fossero
scelte emancipate
ponderate decisioni
Fummo tanti fratelli e una madre
mio padre innamorato del calcio
– capitano allenatore ed arbitro –
fece di noi una squadra
che non vinse mai
Così presi a calci la vita
che amavo come un pallone
la seguivo dove rotolava
giocatrice appassionata e inesperta
Ma è un modo per vivere questo?
Ero donna
A sedicianni lo volli scoprire
tra le braccia di un ragazzo
che non si lasciò marcare
e si unì alla squadra di mio padre
Smisi pantaloncini e scarpe chiodate
quando conobbi Alfiero
uomo atticciato pomposo e sposato
che finalmente mi rese donna veramente
lontano dal campo
Calciai la mia vita in corner
dimenticando i palloni
in quell’unica passione
in rabbie e rimorsi mai risolti
mi regalava mazzi di rose rosse
stanze nascoste e frasi appassionate
e a volte ancora lo sento
dentro di me
Sono passati gli anni
mio padre è caduto sul campo
Scontento e irascibile all’angolo
commemora i suoi tempi
Io sicura come sono
che siano i miei liberi convincimenti
continuo a sopravvivere d’istinto
ma non voglio rientrare nella squadra
roma 1992
mario è sempre un grande ma immagino (sentite le sue condizioni attuali) che l’impostazione sia stata la tua: bellissima, grazie.
E non è vero che ti ho dimenticato..
nota , ragazza distratta, gli appunti che ho aggiunto qua e là 🙂
Tante foto di donne, tante ragioni, tante illusioni e verità.