Edace
25 Giugno 2017
e-dà-ce
SIGN. Che mangia, che divora, che consuma
dal latino edax, derivato di èdere ‘mangiare’.
Come molte parole dottissime, anche questa si presta bene a rari usi aulici e usi ironici più frequenti.L’edace è facile da individuare: è chi o ciò che mangia, divora, consuma in maniera eccezionalmente vorace, figuratamente e no. Così riflettiamo sul tempo edace che inghiotte rapido i più lunghi giorni dell’anno, ma pure si sta larghi pesando la pasta quando facciamo da mangiare per una compagnia edace; il fuoco, fascinoso ed edace, richiede continuo alimento, mentre il lettore edace accumula i poveri resti dei libri che ha spolpato; si loda una curiosità edace, si biasima la brama edace di vacui acquisti.
È vero: il fatto che si tratti di una parola poco usata può essere d’ostacolo a un suo uso disinvolto – ci può essere il fondato timore di non essere intesi. Ma la sua parentela con altri termini più consueti – dall’inedia all’edibile – aiuta a collocare subito l’edace nella giusta sfera di significato, e comunque, nei limiti del pragmaticamente opportuno, è bello non parlare al ribasso.
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La radice ed,da cui edere in latino, mangiare, è rimasta anche in lingue che non sono neolatine, come nell’inglese eat. Chissà se lo sanno quelli di EatItaly, che stanno usando e divorando parole così antiche. Beh, buon appetito!
Sempre per rimanere ad “edere” latino, in alcune forme coincide col verbo “esse”: le forme usate sono: es, est, estis ( indicativo presente attivo); es, este ( imperativo presente attivo); esto, esto, estote ( imperativo futuro attivo); essem, esses, esset, essemus, essetis, essent ( congiuntivo imperfetto attivo), esse ( infinito presente attivo. Amen