DOTT. CASELLI ::: ” SPESSO LA PRIMA CAUSA DELL’INSONNIA E’ IL LAVORO “. … E GLI ANZIANI ? leggi in fondo—

 

milano corriere 18-09-2017 p. 3

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_settembre_18/sonniferi-spesso-prima-causa-lavoro-rischio-precari-manager-50enni-992d4e90-9c34-11e7-9e5e-7cf41a352984.shtml

 

 

 

Sonniferi, «Spesso la prima causa è il lavoro. A rischio precari e manager 50enni»

Il medico: «È un fenomeno che si nota a vista d’occhio e può essere sintomo di uno stato depressivo dei pazienti. Milano è la capitale commerciale del Paese, è un primato che si paga»

(LaPresse)
(LaPresse)

«Ho notato anche io l’aumento dell’uso di sonniferi già dal 2005 e ancor di più dopo il 2010, in concomitanza con la crisi economica». Pierluigi Incerti Caselli, 64 anni, è medico di base. Nel suo studio in corso Garibaldi passano molti milanesi dal difficile rapporto col sonno.

Dottore, le statistiche parlano di cento sonniferi venduti ogni minuto in città.
«È un fenomeno che si nota a vista d’occhio e può essere sintomo di uno stato depressivo dei pazienti. Milano è la capitale commerciale del Paese, è un primato che si paga».

Chi sono le principali vittime dell’insonnia?
«Le persone che vivono un forte stress; chi cambia posizione lavorativa, o chi ha un ruolo dirigenziale e rischia di perderlo. Non è facile reinventarsi, soprattutto a 50 anni…».

I pazienti chiedono consiglio al medico o fanno da sé? 
«Chi ha un problema serio deve per forza rivolgersi al medico, perché le benzodiazepine (i principali sonniferi, ndr) non sono farmaci da banco e sono venduti solo dietro ricetta».

E le sostanze naturali? Funzionano?
«Se parliamo di melatonina sì, può aiutare quando la situazione non è grave. Gioca a favore anche l’effetto placebo».

L’uso prolungato di sonniferi ha effetti collaterali?
«Come spiegato su tutte le confezioni, sono farmaci adatti alle situazioni contingenti. Lo stress per un concorso o un esame può togliere il sonno e le benzodiazepine aiutano a riposare. Diverso è per l’insonnia cronica, come sintomo della depressione, che va corretta in altro modo altrimenti si rischia la dipendenza».

Sono di più le donne o gli uomini che assumono sonniferi?
«Nella mia esperienza le donne. Ma sta crescendo il numero di uomini, anche se sono più reticenti a chiedere aiuto e a curarsi».

E gli anziani?
«Hanno il sonno più leggero, oppure faticano a dormire per l’accumulo di negatività durante la vita. Rischiano la dipendenza da farmaci se hanno iniziato a prenderli presto e non se ne sono mai sganciati».

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