MICROMEGA, N. 6 DELL’ALMANACCO DI SCIENZE::: L’INFINITO (NEL GRANDE E NEL PICCOLO)— IN EDICOLA DAL 21 SETTEMBRE 2017— PRESENTAZIONE E —VIDEO DI TELMO PIEVANI (FACEBOOK)

 

MICROMEGA, n. 6 2017, ALMANACCO DI SCIENZE::: L’INFINITO (NEL GRANDE E NEL PICCOLO )—notizie su articoli della rivista Micromega politica dopo il sommario, sotto. 

 

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TELMO PIEVANI PRESENTA IL NUOVO NUMERO DELL’ALMANACCO DI SCIENZE —-MICROMEGA FACEBOOK

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MicroMega 6/2017 – Almanacco della scienza: “L’infinito (nel grande e nel piccolo)” – Presentazione e sommario

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“L’infinito (nel grande e nel piccolo)”. Il nuovo Almanacco della scienza di MicroMega in edicola, libreria, ebook (Amazon | Apple | BookRepublic | Feltrinelli) e iPad da giovedì 21 settembre.

Guido TonelliVittorio GalleseSiri HustvedtNiles EldredgeGiuseppe TestaAnna Meldolesi: sono solo alcune delle prestigiose firme dell’Almanacco di scienza di MicroMega, in edicola dal 21 settembre, a cura come di consueto di Telmo Pievani, che apre anche il numero con un saggio che ci porta all’indietro nel tempo lungo tutto il cespuglio dell’evoluzione umana, smontando l’idea che il processo evolutivo sia stato un lineare percorso di ascesa verso le specificità umane.

Il genetista Guido Barbujani e il biologo Luca Pagani, in conversazione con lo stesso Pievani, si confrontano poi sulle ipotesi di ibridazione fra Homo sapiens e altre specie umane, in quella che si configura come una controversia scientifica da manuale. Mentre Andrea Parravicini descrive come i cambiamenti climatici abbiano influenzato l’evoluzione di Homo sapiens e il paleontologo statunitense Niles Eldredge ci illustra il suo modello del ‘secchio oscillante’ come quadro concettuale d’insieme sulla teoria evoluzionista.

Il sesto numero dell’anno – in edicola, in libreria, su Ipad e in ebook a partire da giovedì 21 settembre – ha anche una ricca sezione dedicata alle ultime scoperte sull’universo. Guido Tonelli, uno dei protagonisti della scoperta del bosone di Higgs al Cern di Ginevra, ci accompagna in uno straordinario viaggio nel tempo fino ai primi istanti del Big Bang. Francesco Fidecaro descrive i nuovi scenari aperti dalla scoperta delle onde gravitazionali; mentre Cristiano Galbiati ci spiega come gli scienziati vanno a caccia della materia oscura; ed Elisa Nichelli ci racconta le ultime scoperte sui pianeti extrasolari.

Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo: Anna Meldolesi ci racconta le straordinarie potenzialità di CRISPR, una nuova tecnica di editing genomico che potrebbe avere straordinari sviluppi ma che implica anche rischi da valutare con attenzione, come ci spiegano Jonathan ShawManuela Monti e Carlo Alberto Redi. Mentre Stefano Vanin ci parla del microbioma e di come possa aiutare le indagini giudiziarie; e infine Giuseppe Testa descrive i nuovi affascinanti sviluppi dell’epigenetica.

Arricchiscono il numero un approfondimento di Alessandro Rossi che fa chiarezza su cosa possono e cosa non possono dire le neuroimmagini; un intervento di Pier Luigi Sacco che illustra perché l’inclinazione alla cooperazione tra esseri umani conviene, anche in un’ottica di interesse personale; un articolo di Stefano Caserini sui cambiamenti climatici e sulle loro conseguenze, questioni eluse dal mondo culturale, politico e dell’informazione, e infine il dialogo tra la scrittrice Siri Hustvedt e il neuro scienziato scopritore dei neuroni specchio Vittorio Gallese che si confrontano sul rapporto fra letteratura e scienza.

Chiude l’Almanacco di scienza 2017 la beffa ideata da Peter Boghossian e James Lindsay, due studiosi americani che, sulla falsariga del celebre affare Sokal degli anni Novanta, hanno scritto un articolo intenzionalmente nonsense su una fantomatica teoria del “pene concettuale” che ha passato il vaglio di una rivista peer reviewed. Un caso che dovrebbe indurre a una approfondita riflessione circa la qualità della produzione culturale e scientifica.



IL SOMMARIO

SAGGIO
Telmo Pievani – Adamo ed Eva nati più volte    
Alla parola ‘evoluzione’ associamo istintivamente l’immagine standard di una fila che inizia con una scimmia e termina con un essere umano. Ecco, niente di più lontano dal processo evolutivo per come si è realmente svolto: non un lineare percorso di ascesa verso le specificità umane ma un intricato cespuglio con numerose specie umane (almeno 12!) che hanno esplorato varie possibilità e abilità, alcune delle quali hanno anche convissuto contemporaneamente sulla Terra. Una storia ingarbugliata
e affascinante, che riserverà ancora molte sorprese.

ICEBERG 1 – universo in evoluzione
Guido Tonelli – In principio era il vuoto
In principio era il vuoto. Che non è il nulla, ma uno stato di energia minima, in cui non c’è alcuna forma di materia, che non è attraversato da particelle elementari e non contiene campi di alcun genere, ma che passa attraverso una sequenza interminabile di fluttuazioni, piccole oscillazioni casuali che lo fanno brulicare incessantemente. L’insieme delle osservazioni effettuate negli ultimi decenni sembra convergere verso la conclusione, tutt’altro che scontata, che tutto ha avuto origine proprio da una di queste minuscole fluttuazioni del vuoto.

Francesco Fidecaro – Le onde gravitazionali. Quelle deformazioni dello spazio-tempo che ci raccontano l’origine dell’Universo
L’esistenza di onde gravitazionali era stata prevista da Einstein con la relatività generale. Ma dimostrarla era estremamente difficile. Almeno fino a oggi. Grazie a strumentazioni tecnologiche sempre più avanzate e al lavoro di centinaia di scienziati, è stato infine possibile rivelare per la prima volta gli effetti di queste deformazioni dello spazio-tempo che si propagano come onde, la cui scoperta ci consente di andare indietro nel tempo fino ai primissimi istanti della nascita dell’Universo.

Cristiano Galbiati – C’è ma non si vede. Alla ricerca della materia oscura  
Negli studi sulla materia oscura un gruppo sempre più nutrito di scienziati ha deciso di cambiare strada: anziché cercare di produrre particelle con acceleratori sempre più potenti, il tentativo è di scoprire quelle presenti in natura attraverso rivelatori di finissima sensibilità predisposti ad ascoltare le collisioni delle particelle provenienti dalla natura sugli atomi bersaglio. A oggi, gli esperimenti più promettenti sono ospitati nei laboratori nazionali del Gran Sasso, che hanno dunque la possibilità di diventare la nuova frontiera della conoscenza per lo studio della materia oscura.

Elisa Nichelli – Alla ricerca di una Terra gemella
Il Micromega di Voltaire proveniva da un pianeta ruotante attorno alla stella Sirio. Cosa sappiamo oggi di pianeti potenzialmente abitabili? Dal 1992, anno della scoperta di due oggetti di dimensioni planetarie in orbita attorno a una pulsar, il numero di pianeti extrasolari scoperti dagli scienziati è cresciuto fino a raggiungere la cifra di 3.500, e continua ad aumentare ogni giorno. Ma c’è un pianeta gemello della Terra? Le probabilità in effetti sono molto alte. Come ha detto di recente uno scienziato della Nasa, la sua individuazione non è più questione di se ma di quando.

ICEBERG 2 – da dove veniamo 
Andrea Parravicini – Come il clima ha influenzato l’evoluzione umana
Secondo il paleontologo ed evoluzionista americano Niles Eldredge, tanto più forte è una perturbazione ambientale, tanto più grande sarà l’impatto sugli ecosistemi e l’entità del cambiamento evolutivo. Una teoria che aiuta a ripensare la struttura del programma di ricerca evoluzionistico includendovi aspetti di ordine macroevolutivo ed ecologico, come i cambiamenti climatici, geofisici e ambientali su larga scala. Perché, in sostanza, noi Homo sapiens potremmo essere il prodotto evolutivo delle perturbazioni climatiche ed ecologiche che hanno a lungo caratterizzato il continente africano.

Niles Eldredge – Il ‘secchio oscillante’. Ovvero la teoria gerarchica dell’evoluzione    

Dalle molecole agli ecosistemi, la biologia evoluzionistica copre un ventaglio di fenomeni molto ampio, abbracciando 3,8 miliardi di anni di vita sulla Terra. Una materia che per essere compresa ha bisogno di essere organizzata gerarchicamente, in una struttura in cui unità più piccole costituiscono le componenti di sistemi maggiori. Il modello del ‘secchio oscillante’ tiene insieme questi diversi livelli: le piccole variazioni quasi impercettibili che si verificano in presenza di disturbi ecologici minori e i grandi cambiamenti nella storia evolutiva provocati da perturbazioni su scala globale.

Guido Barbujani / Luca Pagani / Telmo Pievani – Sesso libero tra Homo sapiens Neandertal e altri ‘Homo’?    
Dai dati pubblicati già a partire dal 2010 è risultato che una frazione del genoma di Homo sapiens non africano sarebbe di origine neandertaliana: una scoperta che ha aperto scenari inediti, nuove domande e nuovi campi di ricerca. Nonostante tutti i dati più recenti facciano propendere per l’ipotesi di una pluralità di eventi di ibridazione tra forme umane arcaiche e moderne, non tutti gli studiosi sono convinti che questa sia l’interpretazione più convincente. Una controversia scientifica da manuale che mostra anche in maniera impeccabile il modo di procedere della scienza.

IL SASSO NELLO STAGNO 1
Stefano Caserini – Verso il suicidio climatico?    
Il ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima ha chiaramente destato fortissime preoccupazioni, ma in realtà le decisioni che potrebbero avere conseguenze per i millenni futuri sono nelle mani di molte più persone. L’azione collettiva di più governi, questa sì, può fare la differenza. Ed è qui il vero punto critico: i nostri sistemi democratici sono in grado di affrontare gli scomodi doveri che richiedono azioni qui e ora, per proteggerci da impatti che in larga parte si avranno nei prossimi decenni,
secoli e millenni?

ICEBERG 3 – i segreti perturbanti del DNA
Anna Meldolesi – Un enzima rivoluzionario
Ci si aspetta che cambi la medicina, l’agricoltura e persino la vita sulla Terra. Non per niente è diventato il fulcro dell’annunciata rivoluzione biotech dell’editing genomico. Si tratta dell’enzima Cas9 del batterio Streptococcus pyogenes: una sorta di coltellino svizzero multifunzione in grado di tagliare il DNA e facilmente programmabile. A seconda di come si usi la piattaforma tecnologica, il gene bersaglio può essere cancellato o riscritto, mutato in corrispondenza di poche basi o di molte, acceso o spento, per sempre o per un po’. Una tecnologia utile anche nel campo dei meccanismi molecolari pensati per accelerare la diffusione di determinati geni. Ma che può comportare rischi inediti.

Jonathan Shaw – Un mondo senza malaria? Opportunità e rischi dell’editing genomico
Le prospettive aperte dall’enzima Cas9 del batterio Streptococcus pyogenes e dalla tecnologia sviluppata intorno ad esso, che consente ai ricercatori di riscrivere i genomi di un’ampia gamma di organismi, sono enormi. E così anche i rischi, che possono andare da impatti ecologici non previsti al bioterrorismo. Al punto che il fattore limitante potrebbe non essere il tempo di cui avremo bisogno per costruire un gene drive in laboratorio, ma quello necessario alla società per decidere se debba essere impiegato oppure no.

Manuela Monti e Carlo Alberto Redi – Biologia: dalla descrizione alla sintesi del vivente 
La biologia è nata come una disciplina descrittiva, con l’obiettivo di comprendere i meccanismi fondamentali della vita. Oggi si è radicalmente trasformata, passando dalla mera descrizione alla sintesi del vivente, ossia alla capacità di produrre in laboratorio materia organica. Una svolta che avrà conseguenze enormi in tutti i campi della nostra vita: con grandi potenzialità, certo, ma anche rischi di cui è bene iniziare a discutere quanto prima in modo che le scelte vengano compiute per il bene pubblico e non per gli interessi di pochi.

Stefano Vanin – Da Sherlock Holmes a Csi. Come sono cambiate le scienze forensi    
Dal famoso ‘principio di scambio’ enunciato nel 1934 dal medico francese Edmond Locard, gli strumenti a disposizione delle scienze forensi per la ricostruzione degli eventi criminali si sono ampliati e affinati sempre più, grazie al progresso tecnico e alle nuove scoperte in differenti settori del sapere. Tra le tracce potenzialmente utili c’è anche quella lasciata da un elemento che ci caratterizza individualmente e a cui prestiamo ben poca attenzione: il microbioma, vale a dire la comunità di batteri e altri microorganismi che risiedono in vari distretti del corpo umano. E che, insieme al necrobioma, che prende il posto del primo dopo la morte, è oggi oggetto di studi sempre più ampi e dettagliati.

Giuseppe Testa – Non di solo DNA
‘Ce l’ha nel DNA!’: quante volte abbiamo sentito, e usato, questa frase per esprimere l’idea di una certa ineluttabilità di un carattere genetico? I più recenti studi di epigenetica mostrano però che le cose sono ben più complicate e che il genoma da solo è ‘muto’: per operare ha bisogno di informazioni ulteriori, che vengono influenzate anche dall’ambiente esterno. Un’ipotesi che apre scenari nuovi sulle nostre responsabilità nei confronti delle generazioni future.

ICEBERG 4 – chi siamo
Alessandro Rossi – Il cervello a colori: fascino e insidie delle neuroimmagini
Chi di noi non ha subìto il fascino dell’ipotesi che quelle coloratissime ‘carte geografiche’ del cervello prodotte dalle tecniche di neuroimaging potessero svelare tutti i segreti della mente? In realtà il sensazionalismo che spesso accompagna le scoperte fatte utilizzando queste tecniche non è sempre giustificato perché le neuroimmagini non possono leggerci nel pensiero. Ma sono comunque un prezioso strumento – sempre più sofisticato – per studiare come funziona il nostro cervello.

Pier Luigi Sacco – La cooperazione conviene (anche agli egoisti)
Si può essere cooperativi per altruismo o per egoismo (purché illuminato). Le motivazioni poco importano, quel che conta è che la cooperazione conviene. Diversi studi hanno dimostrato che siamo in grado di capire quasi istintivamente se chi abbiamo di fronte ha un intento cooperativo o no. Ed è altamente probabile che questa capacità di discernimento abbia giocato un ruolo nell’evoluzione.

Siri Hustvedt / Vittorio Gallese in conversazione con Bernd Eberhart e Jessica Sabasch – Quel profondo desiderio di afferrare chi siamo    
Potrebbe sembrare che non abbiano nulla in comune, invece arte e scienza sono due approcci diversi alla stessa materia: l’essere umano. Ne sono convinti l’autrice di Quello che ho amato e il neuroscienziato italiano scopritore dei neuroni specchio, che da tempo seguono l’uno il lavoro dell’altra e che in questo dialogo ad ampio raggio si confrontano su questioni che vanno dalla neurologia alla letteratura, da Donald Trump all’anti-intellettualismo dilagante.

IL SASSO NELLO STAGNO 2
Peter Boghossian e James Lindsay – Il pene concettuale come costrutto sociale: una beffa contro la deriva postmoderna negli studi di genere
Può un articolo completamente e intenzionalmente demenziale superare l’analisi peer review di una rivista di scienze sociali ed essere quindi pubblicato? Purtroppo la risposta è sì, come dimostra la beffa ideata da due studiosi americani sulla falsariga del celebre affare Sokal degli anni Novanta. L’articolo incentrato su una fantomatica teoria del pene concettuale (che qui pubblichiamo insieme al testo che svela la beffa) è stato ritenuto ‘eccezionale’ dalla rivista Cogent Social Sciences ed ha quindi visto la luce. Un caso che dovrebbe indurre a una approfondita riflessione circa la qualità della produzione culturale e scientifica offerta.

(18 settembre 2017)

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