ore::: 17,18 — BARCELLONA-CATALOGNA::: PUIDGEMONT :: ” Non convochiamo elezioni anticipate perché non abbiamo avuto rassicurazioni da Madrid che queste allontanano l’art. 155 (che esautora l’autorità del governo della Catalogna)

 

REPUBBLICA 26 OTTOBRE 2017 –AGGIORNATO ALLE 17,18

http://www.repubblica.it/esteri/2017/10/26/news/svolta_in_catalogna_puigdemont_convoca_elezioni_anticipate-179385860/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1

 

Catalogna: Puigdemont non convoca elezioni anticipate. Madrid chiede l’attivazione dell’art.155

Catalogna: Puigdemont non convoca elezioni anticipate. Madrid chiede l'attivazione dell'art.155
(reuters)

Dal palazzo della Generalitat, breve dichiarazione del presidente: “Il mio dovere è tentare tutte le vie per trovare una soluzione dialogata e concordata per evitare l’applicazione dell’articolo 155. Non ho avuto alcuna garanzia” da parte di Madrid

E Madrid ha chiesto l’attivazione dell’articolo 15. La vicepremier spagnolaSoraya Saenz de Santamaria al Senato lo ha invocato per “ristabilire l’esercizio dell’autogoverno catalano in un quadro costituzionale” e “tutelare l’interesse generale della Spagna”.

Nella sua breve dichiarazione Puigdemont ha spiegato come fosse “il mio dovere è tentare tutte le vie per trovare una soluzione dialogata e concordata per evitare l’applicazione dell’articolo 155″. “Avrei indetto le elezioni se vi fossero state le garanzie, ma queste garanzie” da parte di Madrid “non ci sono”. “Sarà il Parlamento catalano a decidere se proclamare l’indipendenza dopo aver confermato che non convocherà elezioni per non aver ricevuto garanzie dal governo spagnolo” sullo stop al commissariamento della Catalogna.

Il presidente ha quindi svelato il motivo dell’iniziale rinvio dell’annuncio della convocazione di elezioni anticipate il 20 dicembre, come anticipato dai media spagnoli. “Ho tentato di ottenere le garanzie, ma non ho ottenuto una risposta responsabile dal Pp”, ha spiegato dal palazzo della Generalitat, nella sua breve dichiarazione.

Catalogna: Puigdemont non convoca elezioni anticipate. Madrid chiede l'attivazione dell'art.155

L’esecutivo catalano si è riunito per diverse ore alla Generalitat per cercare di delineare un accordo sulla risposta al premier Mariano Rajoy. Nel primo pomeriggio si è tenuto un vertice fra Puigdemont e il vicepresidente Oriol Junqueras a Palazzo della Generalità a Barcellona. Il partito di Junqueras, Erc, aveva minacciato di uscire dal governo se Puigdemont avese convocato le elezioni anticipate. I toni con Madrid sono sempre rimasti alti: Puigdemont ha inviato una lettera di nove pagine al governo centrale in cui avvertiva: “Il commissariamento è un attacco frontale alla Costituzione”.

A Barcellona, intanto, hanno sfilato almeno 4 mila manifestanti, in maggioranza studenti, per protestare contro Puigdemont, definito ‘traditore’, per aver rinunciato all’indipendenza. Decine di persone si sono radunate nella zona, accogliendo la richiesta dei leader indipendentisti di “non accettare nessuna rinuncia” nel processo indipendentista.

Ci sono stati scontri: diverse pattuglie della polizia spagnola hanno impedito a agenti dei Mossos d’Esquadra di scaricare documenti da distruggere in un furgone in una discarica vicino a Barcellona. Dopo un teso a faccia a faccia, la Policia Nacional ha ottenuto un ordine di sequestro da un giudice che indaga sulla presunta ‘inazione’ della polizia catalana contro i seggi del referendum del 1 ottobre. I Mossos hanno consegnato il materiale.

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