mario bardelli, paesaggio urbano, computer graphics 2017

 

 

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9 risposte a mario bardelli, paesaggio urbano, computer graphics 2017

  1. Andrea scrive:

    Impressionanti i graphics che non si adagiano sulla città ma quasi
    si oppongono ad essa, gridando con i colori.

    • Mario Bardelli scrive:

      Grazie caro Andrea. Non è che a Milano ci siano solo graffiti e periferie degradate. Come ben sai, c’è anche il fascino discreto e borghese dei giardini interni degli “immobili d’epoca” a cui si accede attraverso portoni dalle floreali vetrate policromatiche. E poi c’è la prorompente affermazione delle “Nuove Architetture a Milano” dai grattacieli anni 60 fino ai più recenti exploits della Expò. Prossimamente su questo schermo.

  2. Donatella scrive:

    Bello e crudo questo paesaggio urbano di Mario Bardelli. A rendere un po’ umano l’urbano c’è Bruna e Didì.

  3. Andrea scrive:

    L’opposizione fa parte della democrazia (anche estetica) ed è valida, a mio avviso, anche se contraria al bello anteriore (ti piace il classico o il barocco? Carducci o Ungaretti? la selva o la città?) . Tutto ciò che è umano è reltivo e ambiguo. Difficile è trovare il “modus in rebus” … EA

  4. Andrea scrive:

    Nel nome del “bello” sono stati perpetrati scempi ! Il bello è invenzione umana (come il diritto, la filosofia, l’arte e la morale). È relativo, discutibile e deve essere democraticamente discusso. Pareri contrari devono essere tollerati, e in questo consiste la mia ideologia conservatrice. Ma il discorso è lungo. Anche in diritto , la “common law” dei paesi anglosassoni dà molta importanza alle consuetudini che devono essere alterate (quando necessario) con soavità, buon senso e tolleranza, sempre che possibile. (a mio avviso, naturalmente),

    • Chiara Salvini scrive:

      E’ una bella idea di democrazia in ogni campo che tu chiami ” conservatrice ” per civetteria…mi sembra l’unico modo ” rivoluzionario “/ riformista per vivere, ciao mio caro, chiara

  5. Andrea scrive:

    Comunque, penso che gli artisti hanno il diritto (direi quasi il dovere) di essere oppositori, nel senso che creano il nuovo. La loro “distruzione” – o opposizione – rimane nel mondo delle idee (tuttavia, alcuni, purtroppo, si sono tagliate le orecchia). Se messa in atto, però, diventa a volte crudele, antidemocratica e spesso stupida. Certi scritti di architetti famosi, per esempio, ci fanno oggi sorridere per la loro tracotanza. Ma sono stati e rimangono architetti validi e importantissimi. Non credo alla realtà assoluta delle cosiddette “scienze umane”. I valori sono relativi e modificabili. Ma ciò che l’umanità ha ceato nei secoli, anche se precario, è tutto quello che abbiamo, è il nostro patrimonio che dobbiamo trattare con cura e assiduità. Quanto al “bello” como pretesa di valore assoluto (e falso, a mio avviso), è spesso una volgare violenza imposta alle persone meno preparate.

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