MARIA CANIGLIA, LA MAMMA MORTA, ARIA DALL’ANDREA CHENIER —INCISIONE CON L’ORCHESTRA DELLA SCALA DEL 1941

 

 

MARIA CANIGLIA

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Umberto Giordano – La mamma morta

Italiano

La mamma morta

La mamma morta m’hanno

alla porta della stanza mia;

Moriva e mi salvava!

poi a notte alta

io con Bersi errava,

quando ad un tratto

un livido bagliore guizza

e rischiara innanzi a’ passi miei

la cupa via!

Guardo!

Bruciava il loco di mia culla!

Cosi fui sola!

E intorno il nulla!

Fame e miseria!

Il bisogno, il periglio!

Caddi malata,

e Bersi, buona e pura,

di sua bellezza ha fatto un mercato,

un contratto per me!

Porto sventura a chi bene mi vuole!

Fu in quel dolore

che a me venne l’amor!

Voce piena d’armonia e dice:

‘Vivi ancora! Io son la vita!

Ne’ miei occhi e il tuo cielo!

Tu non sei sola!

Le lacrime tue io le raccolgo!

Io sto sul tuo cammino e ti sorreggo!

Sorridi e spera! Io son l’amore!

Tutto intorno e sangue e fango?

Io son divino! Io son l’oblio!

Io sono il dio che sovra il mondo

scendo da l’empireo, fa della terra

un ciel! Ah!

Io son l’amore, io son l’amor, l’amor’

E l’angelo si accosta, bacia,

e vi bacia la morte!

Corpo di moribonda e il corpo mio.

Prendilo dunque.

Io son gia morta cosa!

Ultima modifica Miley_Lovato Dom, 10/09/2017 – 07:31
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1 risposta a MARIA CANIGLIA, LA MAMMA MORTA, ARIA DALL’ANDREA CHENIER —INCISIONE CON L’ORCHESTRA DELLA SCALA DEL 1941

  1. Donatella scrive:

    Tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900 la lirica era un fatto popolare. Maria Caniglia era un nome che ricorreva in casa mia, dove c’erano i libretti delle opere più conosciute.La lirica faceva parte dell’immaginario popolare. Mia mamma, che cantava romanze e pezzi d’opera di cui aveva i libretti, malediceva il duca di Mantova e si arrabbiava con Otello, che non aveva capito niente della sua Desdemona ( stu cujasse, dicevano i miei, ù pujeva staghe ciù atentu”.

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