Per gli iscritti FAI: 7,00 Euro invece di 10,00
Scopri come usufruire del biglietto ridotto (sconto del 30%) per il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Via Della Repubblica 277
59100 Prato (PO)
MOSTRE 2017-2018 (alcune, quelle trovate…)
Home ::: centro pecci http://centropecci.it/
Più vicino – più lontano
a cura di Bożena Czubak
Viaggio dentro la collezione del Centro Pecci
Percorso espositivo a cura di Stefano Pezzato
2017/2018
Corsi di avvicinamento alle arti
Cos’è?
Un ciclo di oltre quaranta incontri, organizzato dal Centro Pecci, che analizza i principali snodi e…
di Sergio Manfio; (Ita-Pol, 2017; 82′; vers.it.)
Leo da Vinci: artista, inventore, genio. Prima di tutto un ragazzo con una straordinaria storia da raccontare. La vita a Vinci scorre tranquilla: Leo è alle prese…
Nuove proiezioni
di Ildikó Enyedi; (Ungheria, 2017; 116′)
Endre, direttore amministrativo di un mattatoio industriale, è sospettoso nei confronti di Mária, nuova responsabile del controllo qualità inviata dalle autorità….
nuovi orari dal 2 dicembre
I visitatori muniti di biglietto possono partecipare alle visite guidate a utenza libera, senza prenotazione.
Orari dal 2 dicembre
di Yu Haibo, Yu Tianqi Kiki; (Cina-Ol, 2016; 82′; vers.orig.sott.)
A Shenzhen, a migliaia di chilometri dai Paesi Bassi, il culto di Van Gogh è più forte che mai. Dafen è una piccola città nella...
di Luca Facchini; (Ita, 2017; 192′)
“Principe” e “libero”, due parole che, accostate, raccontano molto bene De André: il magnetismo e il naturale distacco di un principe, sempre pronto a…
Il 2016 ha riscattato dall’oblio letterario due opere che – seppur con differenti gradi di invisibilità – hanno trovato soltanto oggi un approdo editoriale. Due romanzi nei quali le fosche luci di un pantano ungherese o l’abbacinante chiarore di una steppa innevata evocano spettri danzanti, performance di ombre in un teatro cinese. I due romanzi in questione sono l’ungherese Satantango di László Krasznahorkai (pubblicato in patria nel 1985 la prima volta e qui per Bompiani) e Terminus radioso di Antoine Volodine (uscito “soltanto” nel 2014 in Francia e in Italia per 66thand2nd).
Il 2016 ha riscattato dall’oblio letterario due opere che – seppur con differenti gradi di invisibilità – hanno trovato soltanto oggi un approdo editoriale. Due romanzi nei quali le fosche luci di un pantano ungherese o l’abbacinante chiarore di una steppa innevata evocano spettri danzanti, performance di ombre in un teatro cinese. I due romanzi in questione sono l’ungherese Satantango di László Krasznahorkai (pubblicato in patria nel 1985 la prima volta e qui per Bompiani) e Terminus radioso di Antoine Volodine (uscito “soltanto” nel 2014 in Francia e in Italia per 66thand2nd).
Cosa significa essere artisti in Russia oggi? Lo abbiamo chiesto ad Andrey Kuzkin, uno degli artisti presenti nella mostra La fine del mondo.
Uscito alla ribalta della scena elettronica inglese grazie ad una manciata di ep ed Elaenia, un disco di gran classe, Sam Shepherd aka Floating Points si è conquistato gli onori della critica grazie ad un sound colto e raffinato, con un’attenzione ossessiva allo “spazio” occupato dal suono. Lo abbiamo incontrato.
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ADESSO, SE AVETE ANCORA VOGLIA, ECCO IL MUSEO E ALCUNE MOSTRE…
…PER NOI DI PROVINCIA…ASSAI STUPEFACENTI ! chiara
Arrivando a Prato, con l’autostrada A11 e uscendo al casello Prato Est, sei davanti a questa avveniristica struttura che è il:::
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Viale della Repubblica 277 – Prato
http://www.centropecci.it
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci è un centro polifunzionale situato a Prato che ha come finalità le attività museali di raccolta, conservazione e valorizzazione di opere d’arte contemporanea, i servizi di informazione, didattica e documentazione, l’organizzazione di esposizioni temporanee, rassegne, eventi. Al Centro è riconosciuta la funzione pubblica di coordinamento del sistema regionale dell’arte contemporanea, per questo il secondo progetto è stato chiamanto ” Sensing the waves ” ( ” sentendo le onde “?) proprio per questo rapporto reciproco con il territorio circostante.
Il Pecci è stato progettato negli anni Ottanta dell’architetto fiorentino Italo Gamberini [1907-1990], importante esponente del movimento razionalista toscano. Intorno a questo edificio, i lavori di ampliamento circolare sono una grande novità che gli daranno un nuovo volto. Proprio come l’arte va avanti, fa ricerche e procede verso nuove scoperte, così anche la culla di questa corrente deve rinnovarsi. Il lavoro è stato commissionato dalla famiglia Pecci a NIO architecten di Rotterdam, uno degli architetti all’avanguardia dell’innovativa scena olandese.
Lo studio NIO architecten di Rotterdam ha ideato per il centro museale una forma circolare con copertura metallica scintillante e dorata. Un segno, un ruolo importante, un edificio che si staglia nel paesaggio circostante in maniera decisa e maestosa per lanciare un segnale di innovazione. Come una ballerina che volteggia sicura su se stessa, con il suo compagno di danze [torre zigzagante], ad ogni passo lancia un messaggio: accetta stimoli dal territorio e condivide le novità.
Sensing the waves è il motto coniato a questo proposito da Maurice Nio.
anfiteatro
La fine del mondo è arrivata…
” La fine del mondo ” è anche il titolo della conferenza di Zygmunt Bauman che abbiamo riprodotto…
sempre::: la fine del mondo…
continua::: la fine del mondo…
Un ampliamento di 7.800 metri quadrati che porta a 12.125 la superficie complessiva, tremila e passa della quale di area espositiva. Questi i numeri del nuovo Centro Pecci a cui si aggiungono i 140 posti nel teatro all’aperto, una sala polivalente per 120 persone, una biblioteca con oltre 50mila volumi, tre dipartimenti scientifici, una collezione di 1.145 opere di 190 artisti italiani e 117 stranieri. Tanto, tantissimo da fare e da vedere…
dalla caverna alla luna
sempre la mostra::: la fine del mondo…
parata della fine…
la mostra di 76’38” di Jerome Bel, coreografo francese
il direttore del Pecci dal 2014 Fabio Cavallucci