ALFONSO BOTTI, DOCENTE DI STORIA CONTEMPORANEA::: 16-18 MARZO::: BARCELLONA E’ SOTTO LE BOMBE DI MUSSOLINI::: NEL 2015 MONICA URIEL HA GIRATO 55 MIN. DI DOCUMENARIO:: ” BARCELLONA, FERITA APERTA ” A SUE SPESE, MA NON TROVA RETI TELEVISIVE IN ITALIA ED IN SPAGNA PER FARLO VEDERE AD UN PUBBLICO PIU’ VASTO DEGLI ISTITUTI DI STORIA DELLA RESISTENZA…

 

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robert capa–guerra civile spagnola

 

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Picasso, Guernica

 

IL MANIFESTO DEL 16 MARZO 2018

https://ilmanifesto.it/1938-barcellona-sotto-le-bombe-tra-mostre-e-documentari/

 

 

CULTURA

1938, Barcellona sotto le bombe, tra mostre e documentari

Ricorrenze. Tra il 16 e il 18 marzo 1938, ottant’anni fa, Barcellona fu sottoposta al più pesante dei bombardamenti dall’inizio della guerra civile spagnola

Tra il 16 e il 18 marzo 1938, ottant’anni fa, Barcellona fu sottoposta al più pesante dei bombardamenti dall’inizio della guerra civile spagnola. I morti furono quasi mille e i feriti circa il doppio. Senza raggiungere numeri analoghi di vittime, era già toccato a Madrid, a varie città e località della Spagna e il 27 aprile 1937 alla cittadina di Guernica: il caso universalmente più noto per il carattere distruttivo delle incursioni aerea, per il tentativo franchista di attribuirne la responsabilità agli stessi baschi e per la grande tela che Picasso dipinse – una delle icone più emblematiche del Novecento – per il padiglione della Repubblica spagnola all’Esposizione Universale di Parigi del 1937.

 

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26 APRILE DEL 1937 E’ COLPITA LA CITTA’ BASCA DI GUERNICA

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una foto di guernica distrutta dopo il bombardamento

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GUERNICA FU DISTRUTTA dagli aerei tedeschi della Legione Condor inviati dalla Germania nazista. All’incursione parteciparono con compiti di copertura anche alcuni Savoia-Marchetti italiani.

 

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I bombardamenti di Barcellona furono opera pressoché esclusiva dell’Aviazione legionaria italiana, cioè degli aerei inviati da Mussolini.
Nel 1997 il presidente della Repubblica Federale tedesca, Roman Herzog, inviò a Guernica un messaggio ufficiale, letto dall’ambasciatore tedesco in Spagna, in cui ammettendo la responsabilità degli aviatori tedeschi chiese scusa per i danni inferti dal bombardamento. L’anno successivo alle scuse del presidente tedesco si unirono quelle del Bundestag. Nulla di simile è avvenuto da parte italiana per i bombardamenti su Barcellona. Neppure dopo l’allestimento della mostra Quando piovevano le bombe che, dopo essere stata inaugurata a Barcellona nel 2007, ha girato e continuato a girare l’Italia ospite degli Istituti storici della Resistenza e neppure a seguito degli appelli di storici e associazioni, affinché anche da parte italiana si ammettano la responsabilità e si faccia un atto, per quanto simbolico, di riparazione.

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L’OCCASIONE per riparlarne la offre ora il filmato Barcellona ferita aperta della giornalista e documentarista spagnola Mónica Uriel che verrà presentato il 5 aprile a Milano presso la Zona K (via Spalato 11, ore 18) e il 6 aprile a Modena, nella sala Giacomo Ulivi dell’Istituto storico (viale Ciro Menotti 137, ore 16.30) per iniziativa dello stesso Istituto e del Master in Public history, attivato da tre anni presso l’università di Modena e Reggio Emilia.

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Il filmato di 53 minuti, con materiale d’epoca e interviste a storici catalani e italiani, è stato girato completamente a spese della Uriel nel 2015 e in Italia è stato visto solo nel novembre scorso nell’ambito di una iniziativa organizzata a Firenze dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea con il Centro Filippo Buonarroti.
Inutili finora i tentativi della giornalista spagnola di trovare reti televisive in Italia e Spagna disposte a mandarlo in onda: il che dice, qualora ce ne fosse ancora bisogno, della sensibilità pubblica nei riguardi della memoria di uno dei tanti orrori del fascismo.

 

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Alfonso Botti insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Modena-Reggio Emilia.

Negli anni precedenti ha insegnato Storia dei partiti e dei movimenti politici presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino (1991-92); Storia della Spagna contemporanea presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli studi di Trieste (1992-93 e ‘93-94); Lingua, cultura e istituzioni dei paesi di lingua spagnola (1994-95, ‘95-96, 96-’97, ‘97-98, ‘98-’99) e Storia della lingua spagnola (1999-00, ‘00-01, ‘01-02) presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università Cattolica del S. Cuore di Milano e Storia contemporanea e Storia dell’Europa presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino.

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  1. Donatella scrive:

    Fa impressione, vedendo questi manifesti creati in un momento così estremo e cruento per la Spagna, come la guerra con le armi fosse accompagnata anche da una battaglia per la diffusione della cultura.

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