GIOVANNA GIUGNI E VIRGINIA DELLA SALA, DUE LETTERE, IL FATTO QUOTIDIANO DEL 24-04-2018::: LA SCUOLA DELLE COMPETENZE CHE LASCIA INDIETRO CONTENUTI UMANI FONDAMENTALI

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 24-04-2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/la-scuola-delle-competenze-che-lascia-indietro-contenuti-umani-fondamentali/

 

 

La scuola delle competenze che lascia indietro contenuti umani fondamentali

 

GIOVANNA GIUGNI, è consigliera comunale a Trento e ha un blog sul giornale ” L’Adige “

 

”Prof. si guardi le spalle”. Era il 2007 e la frase era diretta a me, in un istituto superiore del Trentino. Gli allarmi sul bullismo a scuola c’erano già tutti. I telefoni cellulari immortalavano anche allora scene di protervia e di umiliazione, ma sono passati molti anni e tutto è cambiato. In peggio. La scuola, e con essa il popolo silente e abbacchiato che vi lavora ogni giorno, è stata oggetto di molte riforme, fra le più dissennate e meno lungimiranti di questa opaca stagione politica. Sulla pelle degli studenti sono state avanzate pretese formative infinite, nelle aule si sono succeduti esperti di ogni tipo, progettate attività molteplici. La scuola serve, sempre più negli anni, a tamponare l’assenza di famiglie impegnate nel lavoro. Ancora oggi rabbrividisco quando sento – ed è frequente – che si debba fare in modo che i ragazzi “imparino a imparare”. Perché mi illudo ancora (da vecchia insegnante testarda) che la scuola debba insegnare a riflettere, a crescere, a maturare un pensiero critico. Ecco perché è fondamentale trasmettere contenuti chiari. Se assimilati e compresi, diventeranno patrimonio dell’individuo, oggi ragazzo, adulto di domani.

Giovanna Giugni

 

Gentile Giovanna,la sua riflessione rappresenta la posizione della stragrande maggioranza di quel silente e abbacchiato “popolo” che anima e fa vivere la scuola italiana, fatta di docenti pagati troppo poco per le responsabilità che hanno, spesso non riconosciute dai genitori per mera ignoranza. A questo si somma la pretesa di non insegnare più ai ragazzi i contenuti, ma solo il metodo per reperirli. Sacrosanto. Peccato che senza contenuti non esista l’humus per esercitare riflessione e pensiero critico. E senza pensiero critico, come si può pretendere che un ragazzo capisca la differenza tra giusto e sbagliato o preveda le conseguenze del minacciare un insegnante? La scuola delle competenze è stata una delle riforme più contestate, aggravata dal vuoto di valori, rispetto e disciplina che – evidentemente – è sempre maggiore anche in famiglia. Da studentessa ho sempre percepito nel sistema scolastico e nelle fila degli intellettuali italiani un progressivo svuotamento di spessore: morale, culturale, umano. Tutti comunicano, ma raramente si capisce bene cosa. Come la scuola, che rischia di diventare pura forma, lasciando indietro la sostanza.

Virginia Della Sala

 

 

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Virginia Della Sala

Virginia Della Sala

Giornalista

Sono nata nel 1989 e sono irpina. Ho amato gli studi scientifici del liceo, poi anche quelli letterari all’università. Poi è arrivato il giornalismo, senza sapere perché. Gavette nei giornali locali subito dopo il diploma e scuola di giornalismo a Urbino, dove ho iniziato a capire cosa significasse davvero fare questo lavoro h24. Giornalista professionista, ho scritto per la cronaca di Napoli di Repubblica, collaborato con il visual desk di Repubblica.it e con l’Huffington Post. Ovunque, dove posso, scrivo di ambiente, digitale e di tecnologia. Ma anche di quelli che mi piace definire “problemi reali”.

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2 risposte a GIOVANNA GIUGNI E VIRGINIA DELLA SALA, DUE LETTERE, IL FATTO QUOTIDIANO DEL 24-04-2018::: LA SCUOLA DELLE COMPETENZE CHE LASCIA INDIETRO CONTENUTI UMANI FONDAMENTALI

  1. Donatella scrive:

    Gli ultimi fatti di cronaca sulla scuola ce ne danno un’immagine atroce. Dovremmo poter vedere la realtà scolastica nel suo insieme: penso che il lavoro buono di tanti docenti non sia mai messo in risalto e l’insegnamento sia considerato un ripiego per chi non riesce in professioni più prestigiose e più remunerate.

  2. Domenico Mattia Testa scrive:

    La “Buona scuola” ha estremizzato le controriforme di Berlinguer prima, della Moratti e Gelmini dopo, fino a considerare con l’alternanza scuola-lavoro,le competenze il centro della didattica e della formazione,copiando il modello americano,incentrato sulla specializzazione e svuotato di veri contenuti culturali.Anche l’attuale governo giallo-verde continua con la logica della scuola-azienda dove discipline fondamentali come la Storia vengono emarginate.Emblematico l’esame di maturità senza il tema storico per dare esclusivo spazio all’attualità,come se si potesse leggerla criticamente senza la conoscenza del passato.Che siano pochi a scegliere la traccia di storia dipende anche dal trattamento riservato a questa disciplina nei vari indirizzi:basti pensare che negli Istituti tecnici e professionali all’insegnamento della Storia e dell’Educazione civica sono riservate due ore settimanali con cui i docenti devono affrontare la complessità del Novecento e trattare le questioni non meno formative di educazione civica a partire dalla Costituzione.Gli studenti protestano,sarebbe ora che anche gli insegnanti facessero sentire la loro voce,il loro dissenso nelle forme opportune.

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