UNA PAROLA AL GIORNO.IT
Scartabellare
scar-ta-bel-là-re (io scar-ta-bèl-lo)
SIGNIFICATO ::: Scorrere in fretta e disordinatamente pagine, fogli, cercando ciò che interessa; frugare fra le carte conducendo una ricerca d’archivio
da scartabello ‘quaderno, libercolo’, di etimo incerto.
La seconda riguarda la longevità diversa di parole parenti: di ‘scartabelli’ non si parla più, e da un pezzo. In effetti, lo ‘scartabello’ è un’entità ferma nelle voci dei dizionari. Invece di ‘scartabellare’ si continua a scrivere e a parlare, lo scartabellare va avanti. Forse anche con la forza dell’ironia, che sa sfruttare bene il gustoso patrimonio di ricchezza sonora di questo verbo: se dico che per la ricerca ho sfogliato tanti libri o che ho scartabellato tanti libri, il colore da piano diventa disordinato e vivace, ed è terreno più fertile per l’umorismo.
Infine, i significati di questa parola possono essere tanto divergenti da farla sembrare una sottile, sapida enantiosemia: lo scartabellare infatti abbraccia due poli eccezionalmente distanti, che pur mantenendo il tratto comune dell’agilità sono quasi opposti. Da un lato abbiamo uno sfogliare disordinato, superficiale e spesso vano – come quando si scartabellano le riviste di dieci anni fa ammucchiate nella sala d’aspetto (‘Youtube: una nuova moda’). Mentre all’altro estremo abbiamo una ricerca d’archivio, che per quanto mobiliti e sondi con sveltezza vaste e sparpagliate masse di pagine è metodico, approfondito e concreto – come quando il giornalista scartabella i faldoni con le vecchie edizioni dei quotidiani locali per cercare di ricostruire una storia che non è finita.
Insomma, una parola sontuosa nella varietà di significati che apparecchia e nella finezza garbata dei suoi effetti comunicativi.
Che bella questa rubrica sulle parole!