PAOLO DI PAOLO, REP. 26-04-2018 pag. 29 ::: RECENSISCE : ” FORSENNATAMENTE MR FOSCOLO ” DI LUIGI GUARNIERI, LA NAVE DI TESEO, 2018

 

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RITRATTO DI UGO FOSCOLO, DI ANDREA APPIANI, A BRERA, MILANO

 

Forsennatamente Mr. Foscolo

Luigi Guarnieri

Collana: Oceani
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 15/03/2018
Pagine: 202 p. EURO 17–ONLINE 9,99

 

 

26/4/2018

CULTURA

Inguaiato, irato, disilluso Mr Foscolo, I suppose

PAOLO DI PAOLO

Gli ultimi anni del poeta a Londra secondo Luigi Guarnieri

Intanto, è uno che perde di continuo la calma. Diventa paonazzo, serra i denti. Preda di una “spaventosa spirale” di irrequietezza e malinconia, è costretto a placarsi attraverso bagni tiepidi. È considerato un pericoloso sovversivo, un sobillatore, una testa calda, ma il signor Niccolò Ugo Foscolo pare avere, per nemico principale, sé stesso. Se avete idea che i poeti romantici studiati a scuola splendenti, eroici, pensosi facessero la bella vita, è ora di rivedere il quadro. Luigi Guarnieri, che da anni fa luce su zone in ombra della storia e di vite ingegnose e “scriteriate”, ne offre l’occasione con l’ultimo romanzo, Forsennatamente Mr Foscolo (La Nave di Teseo).

L’autore dei Sepolcri ci appare nell’estremo soggiorno londinese, tappa finale del lungo esilio dopo la caduta di Napoleone. Non ha un istante di pace: o è assalito dai dolori, o attraversa crisi depressive, o ancora, è oppresso da problemi finanziari e sentimentali. Si dispera, il titanico Ugo: «Se chi lo crede ricco e beato sapesse che spesso non riesce nemmeno a provvedere al proprio mantenimento giornaliero, e che vive terrorizzato al pensiero della vecchiaia e delle infermità…». Lo invidiano, i malevoli: ma che cosa c’è da invidiare? Non che voglia smantellare le apparenze, ma la verità lo pressa: gli tocca lavorare sedici ore al giorno per editori e traduttori incapaci, vede stampati i suoi articoli con errori indecenti, modificati e sconciati a capriccio. Le file dei creditori, in tutto questo, non si assottigliano mai.

Il ritratto romanzesco è incredibilmente vivido, pietoso e spietato insieme; Guarnieri ricostruisce le giornate inglesi di Foscolo quasi in presa diretta – il tempo presente che sceglie per raccontare dà alle pagine un ritmo nervoso e sottilmente ironico. Dell’avverbio del titolo forsennatamente – Guarnieri mostra il rovescio, o lo sforzo che Foscolo fa per tenerlo in piedi, per vivere fino all’ultimo una vita all’altezza dell’immagine che ha costruito. Eccolo, rockstar della letteratura, il celebrato «autore di un patetico romanzo di successo su un amore infelice», agghindato a festa «nel suo soprabito azzurro coi bottoni dorati, il cappello di pelo di castoro, i guanti gialli di capretto, gli stivali alla Wellington». Come si sopravvive al mito di se stessi?

Svolgimento: fra problemi di minzione, lettere d’amore infuocate che non vanno a bersaglio, conversari a distanza con Silvio Pellico, memorie di elettriche ma ormai remote infatuazioni. La vita che si scrive, la vita che si vive: che fatica farle coincidere; e comunque, finché può, Ugo continua a provarci, insiste, resiste, anche quando ha gli sceriffi alle calcagna, come in un romanzo del quasi coevo Dickens. E perfino quando sta per andarsene via dal mondo, e i denti gli cadono a manciate. Il passaggio dall’esistenza a ciò che sarà dopo è delicato: d’altra parte, osserva malizioso Guarnieri, i poeti non cominciano a vivere se non quando muoiono. Per questo, l’autore ci accompagna ancora per un tratto di strada – quello occupato dai primi posteri, gli apologeti, i detrattori, gli eredi di memoria corta, e quelli di memoria lunga. Guarnieri, come i grandi ritrattisti, firma in un angolo della tela: l’ultimo capitolo, quello in cui si mostra nei panni di pellegrino sui luoghi del poeta. “Celeste dote”, la chiamerebbe Foscolo stesso, di chi fra sepolcri, lapidi, “lastre di pietra soffocate dal muschio”, trova una ragione per raccontare qualcosa di vivo

 

 

 

Luigi Guarnieri

Luigi Guarnieri (1962) vive a Roma. Luigi Guarnieri si è laureato in lettere classiche all’Università di Pisa e si è diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. È autore di sette romanzi, tradotti in numerosi paesi: L’atlante criminale. Vita scriteriata di Cesare Lombroso (2000, premio Bagutta Opera Prima), Tenebre sul Congo (2001), La doppia vita di Vermeer (2004, premio Selezione Campiello), La sposa ebrea (2006, premio Pisa), I sentieri del cielo (2008, premio Grinzane Cavour), Una strana storia d’amore (2010), Il sosia di Hitler (2014).

 

oscar mondadori

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