ANSA.IT ++ ALTRI ::: 14 MAGGIO 2018 , ORE 21::: APERTA L’AMBASCIATA USA A GERUSALEMME::: 55 MORTI E 2400 FERITI NELLA STRISCIA DI GAZA–SOLO 4 PAESI EUROPEI INTERVENUTI ALLA CERIMONIA

 

ANSA.IT MEDIO ORIENTE—14 MAGGIO 2018 –ORE 21

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2018/05/13/gerusalemme-blindata-per-lapertura-dellambasciata-usa_44261760-fdbc-4c6d-97d8-04763fad106b.html

 

Tra i 32 Paesi rappresentati presenti anche 4 Paesi europei (Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania) nonostante la ferma condanna di Bruxelles per la decisione di Washington. Nessun delegato invece dell’Unione Europea, né di Russia, Egitto e Messico (L’AVVENIRE)

Aperta l’ambasciata Usa. Gaza, 55 morti e oltre 2.400 feriti

Tensione altissima nei Territori. Cerimonia con Ivanka Trump e Jared Kushner. Quattro Paesi spaccano l’Ue

 

 

Alta tensione in Medio Oriente, con scontri fra manifestanti ed esercito israeliano a Gaza e in Cisgiordania, nel giorno in cui si è inaugurata l’ambasciata americana a Gerusalemme e si sono celebrati i 70 anni della nascita dello stato d’Israele. 

Gruppi di dimostranti palestinesi hanno abbandonato la zona di confine con Israele e sono rientrati nelle città di Gaza con autobus messi a loro disposizione da Hamas. Lo riferiscono fonti locali secondo cui dirigenti di Hamas parleranno in serata alla popolazione.

E’ intanto salito a 55 il numero dei manifestanti palestinesi uccisi negli scontri con l’esercito israeliano. I feriti sono oltre 2.400, 27 quelli in gravi condizioni.
Ci sono “anche sei minori” tra i palestinesi uccisi a Gaza. Lo afferma Amnesty International denunciando una “ripugnante violazione delle norme internazionali e dei diritti umani”. Tra i feriti, molti sono stati colpiti alla testa e al petto. Oltre 500 sono stati feriti da pallottole. Bisogna porre fine adesso a tutto ciò”, afferma l’Ong via Twitter.

“A Gerusalemme non è stata aperta un’ambasciata ma un avamposto americano“. Lo ha detto, citato dalla Wafa, il presidente palestinese Abu Mazen che ha parlato di schiaffo da parte degli Usa ribadendo che “l’America non è più un mediatore in Medio Oriente”. Abu Mazen ha poi annunciato lo “sciopero generale dei Territori Palestinesi” e tre giorni di lutto per gli uccisi a Gaza.

Continueremo ad agire fermamente per proteggere la nostra sovranità e i nostri cittadini”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyhau, sui fatti di Gaza. “Ogni paese deve proteggere i suoi confini – ha proseguito -. Hamas, organizzazione terroristica, sostiene che intende distruggere Israele e invia migliaia di persone a violare la barriera difensiva per realizzare questo obiettivo”.

Nel primo pomeriggio si è svolta a Gerusalemme la cerimonia di apertura della nuova ambasciata Usa. Al suo arrivo il premier Benyamin Netanyahu è stata accolto dagli applausi. In prima fila Ivanka Trump, Jared Kushner, l’ambasciatore Usa David Friedman e il vice segretario di Stato Usa John Sullivan insieme al segretario al Tesoro David Mnuchin. Presente anche il presidente di Israele Reuven Rivlin. Suonato l’inno nazionale Usa.

La capitale di Israele è Gerusalemme. Israele, come ogni stato sovrano, ha il diritto di determinare la sua capitale”: lo ha detto Donald Trump nel video messaggio inviato per la cerimonia di apertura dell’ambasciata Usa a Gerusalemme.
“La nostra speranza è per la pace e gli Stati Uniti restano impegnati per un accordo di pace”, ha sottolineato Trump nel messaggio. Il capo della Casa Bianca subito dopo ha twittato di nuovo: “Un grande giorno per Israele. Congratulazioni!”.
L’ambasciatore americano Friedman – primo del suo paese nella nuova collocazione – ha ringraziato tutti i presenti prima di congedare gli ospiti.

“Non abbiamo migliori amici al mondo che gli Usa”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu alla cerimonia di apertura dell’ambasciata Usa a Gerusalemme. “Grazie per aver avuto il coraggio di mantenere la promessa”, ha aggiunto rivolgendosi alla delegazione Usa e al presidente Trump. “Ricordate questo momento, questa è storia. Il Paese più potente del mondo oggi ha aperto a Gerusalemme la sua ambasciata. Eravamo a Gerusalemme e – ha proseguito tra gli applausi – siamo qui per restarci”.

Esplode la rabbia dei palestinesi. Tensioni e violenze si registrano anche in Cisgiordania. A Gaza Hamas ha diffuso volantini con le mappe dei villaggi israeliani di confine con l’obiettivo, denuncia Israele che parla di “operazione terroristica”, di aprire brecce nei recinti e infiltrare i dimostranti in territorio ebraico. L’esercito già ieri aveva inviato rinforzi in vista delle proteste e oggi ha risposto aprendo il fuoco al lancio di pietre, molotov e al tentativo di sfondare la barriera difensiva.

Donald Trump, che ha definito su Twitter quello di oggi come “un grande giorno per Israele”, potrebbe intervenire in collegamento. Mentre il capo di al Qaeda Ayman al Zawahiri, in un messaggio video intitolato ‘Anche Tel Aviv è terra di musulmani‘, ha invocato il jihad contro gli Stati Uniti e Israele e invitato i musulmani a prendere le armi.

L’Egitto, attraverso il suo ministero degli Esteri, “ha espresso la propria forte condanna degli attacchi compiuti dalle forze di occupazione israeliane contro civili palestinesi disarmati causando finora 37 martiri e più di 1.600 feriti”. Lo riferisce un comunicato del dicastero. Il Cairo inoltre esprime il proprio “rifiuto categorico dell’uso della forza contro manifestanti pacifici alla ricerca di diritti giusti e legittimi e mette in guardia dalle ripercussioni negative di questa pericolosa escalation”. Il comunicato esprime poi “l’appoggio totale dell’Egitto ai diritti legittimi del popolo palestinese, in cima ai quali c’è la creazione di uno Stato indipendente con Gerusalemme est come capitale”.

 

 

DALL’ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE DI OGGI:::UNO STRALCIO

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2018-05-14/scontri-confine-israele-e-striscia-gaza-8-morti-secondo-fonti-palestinesi-122729.shtml?uuid=AEr9V0nE

 

Turchia durissima: crimine contro l’umanità
Sui fatti di Gaza in serata si registra la presa di posizione durissima della Turchia per bocca del premier Binali Yildirim: «Questo è un crimine contro l’umanità – ha detto il premier turco – di cui gli Usa sono corresponsabili». Yildirim ha aggiunto: «È una carneficina, la condanniamo con forza. È inaccettabile che gli Stati Uniti, che dicono di proteggere la pace nel mondo e di essere dei mediatori, siano parte di questo massacro». La presa di posizione della Turchia colpisce soprattutto per i toni, considerata l’appartenenza della stessa alla Nato, l’alleanza atlatica guidata proprio dagli Usa e nell’ambito della quale l’esercito turco è secondo per dimensioni (complessivamente oltre 2,4 milioni di uomini) dopo proprio quello americano. Dalla Casa Bianca, in serata, è stato diffuso un commento secondo cui «la responsabilità dei fatti di Gaza è chiaramente di Hamas, che sta intenzionalmente provocando la risposta di Israele». E il premier israeliano ha ribadito: «Continueremo ad agire fermamente per proteggere la nostra sovranità e i nostri cittadini».

Ue: nostra posizione non cambia, contari al traferimento
Su «Gerusalemme la posizione dell’Unione europea non cambia, lo abbiamo ribadito varie volte, la nostra posizione rimane la stessa». Così una portavoce della Commissione Ue rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un commento sugli sviluppi attuali e sul trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. «Non commentiamo le speculazioni apparse sui media», ha aggiunto a chi le chiedeva di commentare la presa di posizione di Repubblica Ceca, Romania e Ungheria che avrebbero bloccato una dichiarazione comune dei 28 contro il trasferimento della ambasciata Usa. Bruxelles ha sempre sostenuto la soluzione a due Stati con Gerusalemme capitale di Israele e della Palestina.

Regno Unito: non siamo d’accordo con Trump
Non intendiamo trasferire la nostra ambasciata e non siamo d’accordo con la decisione di Trump
Nel frattempo, è arrivata attraverso il portavoce del primo ministro del Regno Unito Theresa May, una dichiarazione che ribadisce come la Gran Bretagna non abbia intenzione di trasferire la sua ambasciata d’Israele da Tel Aviv a Gerusalemme e non sia d’accordo con la decisione degli Stati Uniti di farlo.
«Il primo ministro ha detto a dicembre, quando è stato fatto l’annuncio, di non essere d’accordo con la decisione degli Stati Uniti di trasferire la propria ambasciata a Gerusalemme e riconoscere Gerusalemme come capitale israeliana prima di un accordo sullo status finale. L’ambasciata britannica in Israele ha sede a Tel Aviv e noi non abbiamo intenzione di spostarla», ha detto il portavoce ai giornalisti.

Premier Autorità palestinese: violato il diritto internazionale
Nel frattempo, è arrivata una dichiarazione del premier dell’Anp Rami Hamdallah sul trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme: «La dichiarazione relativa a Gerusalemme del presidente degli Stati Uniti e la sua decisione di trasferirvi la ambasciata Usa il 14 maggio sono una flagrante violazione del diritto internazionale ed un gesto irrispettoso verso i valori centrali di giustizia e di moralità», ha detto Hamdallah, rilevando che proprio domani i palestinesi ricorderanno solennemente la ricorrenza della Nakba. Si tratta del 70mo anniversario della “catastrofe” (appunto Nakba in arabo) della costituzione dello Stato d’Israele e – ha aggiunto Hamdallah – «delle tragedie collettive per i palestinesi che ad essa sono seguite. L’aver scelto una giornata tragica nella storia palestinese mostra la massima insensibilità ed una mancanza di rispetto per i valori centrali del processo di pace».

Da parte sua l’Anp ha espresso gratitudine a quei Paesi che hanno sostenuto la loro causa e ha rinnovato l’appello al riconoscimento dello Stato di Palestina per quei Paesi che ancora non lo abbiano fatto. Solo così, conclude Hamdallah, sarà possibile rimettere in moto il processo di pace.

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  1. Donatella scrive:

    Ieri è stata la vittoria sanguinosa del cinismo e del disprezzo delle vite umane: in prima fila Trump e tutta la sua corte dei miracoli, insieme al premier israeliano Netanyhau, con le rappresentanze di quegli stati europei ultradestri che non hanno seguito l’indicazione della UE. Dall’altra parte Hamas, che non si fa scrupolo di mandare allo sbaraglio dei giovani inermi, come se qualche decina o centinaio di morti la rendesse più forte. Eppure, se non verrà risolto il problema palestinese, non si risolverà neppure il problema del terrorismo islamico. Chi ha interesse che questa situazione, che provoca solo dolore e lutti, vada avanti all’infinito?

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