ROBERTO PETRINI, GIORNALISTA ECONOMICO,REP. 18-05-2018, pag. 36 ::: I COSTI DEL PROGRAMMA M5S-LEGA::: CENTO MILIARDI COPERTI SOLO CON 500 MILIONI

 

 

I costi del programma M5S-Lega

CENTO MILIARDI COPERTI SOLO CON 500 MILIONI

Roberto Petrini

Quaranta pagine: per un costo che potrebbe arrivare fino a 125,7 miliardi di euro. Ogni pagina del contratto costerà al contribuente italiano 3,15 miliardi. La stima è autorevole e viene da Carlo Cottarelli e dal suo Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano che ha fatto girare i computer al volo, appena il programma gialloverde si è materializzato. Ma quello che maggiormente preoccupa è che, secondo i calcoli di Cottarelli, le coperture, cioè le risorse per finanziare le misure, non ci sono. O meglio, quelle identificabili nel contratto sono risibili e ammontano appena a 500 milioni.

Vale la pena elencarle: si tratta di 200 milioni per la riduzione dei parlamentari e per il taglio dei vitalizi, 100 milioni per la riduzione delle cosiddette pensioni d’oro e 200 milioni per la riduzione delle missioni internazionali.

Il costo stratosferico del contratto non si discosta di tanto dalle promesse elettorali, anzi sembra aumentato.

Cinquanta miliardi per la flat tax, 12,5 per la sterilizzazione dell’Iva, mentre l’eliminazione delle accise sulla benzina vale circa 6 miliardi. Il capitolo pensioni fa presagire un pesante post-Fornero: la riforma previdenziale costa 8,1 miliardi e l’agevolazione per far uscire dal lavoro le categorie finora escluse altri 5.

Il reddito di cittadinanza resta in sella con 17 miliardi.

Seguono, vale la pena elencarli: investimenti (6 miliardi), assunzioni per la polizia penitenziaria (200 milioni), 10 mila assunzioni per le forze dell’ordine (200 milioni), innalzamento dell’indennità civile (1,8 miliardi).

Le politiche per la famiglia non sono sufficientemente dettagliate dal contratto e l’Osservatorio della Cattolica considera una forchetta con costi da 0 a 17 miliardi. Con famiglia a “zero risorse”, il costo totale scende da 125,7 a 108,7 miliardi. Magra consolazione.

Morale: il contratto gialloverde prevede spese, ma non si preoccupa della necessità, prevista dalla Costituzione, di coprirle con adeguate risorse. Solo con il microscopio dalla lettura del contratto vengono alla luce, messe in evidenza ieri anche dal parlamentare del Pd Antonio Misiani, altre vaghe ipotesi di copertura, appena accennate e non specificate con numeri. Su queste si possono solo fare ipotesi: come sulla difficile partita delle risorse provenienti dalle polizze assicurative e dai conti dormienti e dimenticati nelle banche.

Oppure sulla stretta, proposta dal contratto, sul gioco d’azzardo: norme molto severe e difficilmente applicabili che vengono valutate dalle imprese del settore in una perdita di gettito da oltre 9 miliardi. Cruciale anche il tema delle agevolazioni ambientalmente dannose, non esplicitato nel programma, ma oggetto di recentissime dichiarazioni di esponenti grillini: tagliare tutti gli sconti e le provvidenze frutterebbe circa 16 miliardi. Bisognerà vedersela con compagnie aeree, petrolieri, Tir e armatori.

Non meraviglia che i mercati tengano la guardia alta e che si preparino a presentare il conto della mancata credibilità ai contribuenti italiani. Lo spread col Bund ieri ha toccato quota 160, la Borsa resta assai nervosa. Così tornano le beffe dell’Economist, che ieri è uscito con un articolo online evocando Nerone («Si suona mentre Roma brucia»), dove si critica il programma gialloverde e si ipotizza per l’Italia un deficit-Pil oltre il 3 per cento.

Si prospettano tempi difficili.

 

 

Roberto Petrini

Roberto Petrini

Roberto Petrini, giornalista de «la Repubblica», è specializzato in economia. Tra i suoi libri di analisi e denuncia, pubblicati da Laterza: Il grande bluff. Perché non va l’economia di Berlusconi (2002), Il declino dell’Italia (2004), L’imbroglio fiscale (2005), L’economia della pigrizia (2007). Ha studiato il filone laico-democratico e socialista-liberale dell’economia italiana: nel 1993 ha pubblicato in un’antologia gli scritti economici di Ernesto Rossi (Capitalismo inquinato, con una prefazione di Eugenio Scalfari). Ha raccolto in due volumi le testimonianze biografiche e le storie intellettuali di Paolo Sylos Labini (Un paese a civiltà limitata, Laterza 2001) e Giorgio Fuà (Uomini e leader, Centro Calamandrei 2000). Nel 2009 ha pubblicato per Chiarelettere il libro “Processo agli economisti”.

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