UNA PAROLA AL GIORNO.IT — STRIMINZITO

 

UNA PAROLA AL GIORNO.IT —19 MAGGIO 2018

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Spelacchio…” così striminzito non arriva a Natale…”

Striminzito

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stri-min-zì-to

SIGNIFICATO ::  Magro, gracile; stretto, piccolo; scarso, esiguo, misero

participio passato di striminzire, voce toscana di etimo incerto, forse alterazione di stremare, forse accostamento fra stremare e mencio.

Questa parola è un trionfo di ‘i’, la vocale del minuto, dello stretto, dell’asfittico. Ed è un trionfo recente: in certe varianti (come stremenzire) è attestata solo nel Settecento, e ancora all’alba del Novecento ‘striminzire’ era percepita come toscanismo. Non è una parola aulica, ma ha la blanda ricercatezza dei termini coloriti, altamente espressivi.L’origine è tutt’altro che trasparente: gli studiosi convergono sull’ipotesi di un incrocio poco ortodosso, di formazione torbida ma illuminato dalla suggestione dello stremare – che porta subito alla mente il magro, il piccolo, il misero. Il risultato lo possiamo osservare su tre livelli semantici.Innanzitutto (anche perché in questo senso si orienta il significato principale di ‘striminzire’) lo striminzito è il magro, il macilento, il gracile: durante il trasloco non ci capacitiamo di come l’amico striminzito riesca a spostare le credenze di noce del bisnonno come fossero di polistirolo; la mamma mi vede striminzito e mi serve il primo tre volte; e il periodo di ansia ci lascia striminziti. Il secondo livello è sempre specifico (i significati sono analoghi), e riguarda il vestiario, che quando si dice striminzito è ovviamente stretto, piccolo: ci dev’essere un problema con l’armadio perché a ogni cambio di stagione ne tiro fuori indumenti striminziti; la collega indossa un abito striminzito che le dona moltissimo, mentre a me strarebbe da orrore; e quando ci cade il portafogli fingiamo il più calmo disinteresse perché coi pantaloni striminziti che indossiamo non siamo in grado di chinarci a raccoglierlo, e aspettiamo che qualcuno ci faccia la gentilezza.Ma soprattutto lo striminzito è a livello generale lo scarso, l’esiguo, il povero, il misero: magrezza e strettezza spianano la strada. Quando il cameriere ci porta una porzione striminzita lo guardiamo come se avesse detto una parolaccia; il professore ci chiede di aggiungere un po’ di contenuto nella nostra ricerca perché così è davvero striminzita; e la grande prova degli attori non vale a rimpolpare una trama striminzita. Insomma, qui lo striminzito è il crinale su cui povertà e strettezza s’incontrano, un crinale affilato e incisivo.

 

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3 risposte a UNA PAROLA AL GIORNO.IT — STRIMINZITO

  1. Donatella scrive:

    Giustamente la i la fa da padrona in questa parola: magra come scrittura, nel suono fa pensare ad un urlo sottile e tagliente che esce dai denti con la bocca contratta in una smorfia. I denti si digrignano, la faccia è una ghigna, le i si sprecano. Vuoi mettere con la bonomia di una a o di una o, con l’elegante e pettoruta sagoma di una e, con la profondità abissale di una u?

  2. Roberto Rododendro scrive:

    interessante e corretto se non anche spiritoso gioco di vocali. ed ora, non sapendo dove infilarmi, meschino me, approfitto di questo spazio “striminzito” per postare alcune cose assai vecchie, quasi color seppia:

    Come
    le foglie
    vedo
    cadere

    i giorni
    dall’albero
    del tempo
    senza un
    lamento
    senza un
    avvertimento
    come
    le foglie
    calpestare
    i giorni
    inutilmente
    senza
    saperlo

    Canzone

    Ora che le messi sono mature
    e cercano la falce
    fanciulla nascosta nel blu
    scopri il tuo volto

    E’ tutto l’inverno che m’ubriaco
    di notte e di gelo nel cercarti
    ma la luna era piccolo fanale per me

    Ora che i papaveri rallegrano le messi
    ora
    basterà la lucciola di una sola notte
    per ritrovarti.

    parole

    Quando m’hai scritto “t’amo”
    avevi la penna spuntata

    “Colpa mia” pensai
    non ero abituato ad avere

    Cancellai la parola
    e rimasero puntini di rimpianto

    Un giorno m’illusi di nuovo
    e riscrissi “t’amo”

    Ora ho stracciato la lettera.

    L’ombra del passero

    Seduto su una sdraio al caffè
    ho visto l’ombra di un passero
    che si beava al sole
    arruffandosi le penne

    m’ha riportato l’immagine lontana
    d’una felicità trascorsa.

    Tutte del 1959 ….. 🙂

  3. Roberto Rododendro scrive:

    e no! s’è ammucchiato tutto! la prima formava un disegno! non vale 🙁

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